RIVISTA BIMESTRALE
Organo ufficiale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche
Eleonora Spitella PedRN, MSN Terapia Intensiva Neonatale, IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Piazza Sant’Onofrio 4, Roma
Valentina Biagioli RN, PhD Struttura per lo Sviluppo Professionale, la Formazione continua e la Ricerca, IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Piazza Sant’Onofrio 4, Roma
Emanuela Tiozzo PedRN, MSN Struttura per lo Sviluppo Professionale, la Formazione continua e la Ricerca,IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Piazza Sant’Onofrio 4, Roma
Martina Mustari RN Struttura per lo Sviluppo Professionale, la Formazione continua e la Ricerca,IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Piazza Sant’Onofrio 4, Roma
Orsola Gawronski RN, PhD Struttura per lo Sviluppo Professionale, la Formazione continua e la Ricerca, IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Piazza Sant’Onofrio 4, Roma
Michele Salata MD Reumatologia, IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Piazza Sant’Onofrio 4, Roma
Immacolata Dall’Oglio PedRN, PhD Struttura per lo Sviluppo Professionale, la Formazione continua e la Ricerca, IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Piazza Sant’Onofrio 4, 00165 Roma
Introduzione
L’obiettivo primario delle cure palliative pediatriche (CPP) è migliorare la qualità di vita dei bambini e delle loro famiglie. Sarebbero almeno 20 milioni nel mondo, i bambini che, annualmente, potrebbero beneficiare di una rete di servizi di cure palliative. Molti sono i pazienti pediatrici affetti da patologie limitanti la vita che non accedono a tali servizi. In particolare, circa il 75% delle patologie coinvolte è di carattere non oncologico.
L’obiettivo di questa revisione narrativa è reperire e sintetizzare la letteratura esistente sulle CPP rivolte a bambini e giovani affetti da patologie limitanti la vita non oncologiche (malattie neurologiche degenerative, alcune malattie metaboliche, insufficienze d’organo), indagando l’accessibilità ai servizi e le necessità del paziente e della famiglia.
Materiali e metodi
È stata eseguita una ricerca bibliografica a maggio 2020, sulle banche dati: PubMed, Cochrane, CINAHL e Scopus. La ricerca è stata effettuata sia con i termini Mesh sia a testo libero. Sono stati esclusi gli articoli inerenti esclusivamente i pazienti affetti da patologie oncologiche.
Risultati
Sono stati inclusi 25 articoli. Dall’analisi dei risultati, sono emerse quattro aree tematiche: 1) Presenza di barriere riguardo le CPP nelle patologie non oncologiche; 2) Sfera dei bisogni del paziente e dei familiari; 3) Cure palliative per adolescenti; 4) Servizi di CPP.
Conclusioni
La revisione ha mostrato la necessità di approfondire le conoscenze sul tema delle CPP nei pazienti affetti da patologie non oncologiche. Si sottolinea l’importanza che una rete avrebbe nel migliorare la presa in carico dei bambini e dei giovani con patologie limitanti la vita.
Parole chiave: Cure palliative pediatriche, bisogni, assistenza nel fine vita, patologie non oncologiche.
Pediatric palliative care in children and young people with non-oncological diseases: a narrative review
ABSTRACT
Introduction
The primary purpose of pediatric palliative care (PPC) is to improve the quality of life of children and their families. At least 20 million children annually would benefit from a network of palliative care services. Many pediatric patients are suffering from a life-limiting disease but do not have access to these services. In particular, about 75% of the diseases involved are non-oncological.
This narrative review aims to retrieve and summarize the existing literature on PPC aimed at children and young people with life-limiting non-oncological diseases (degenerative neurological diseases, some metabolic diseases, organ failure), investigating the accessibility to services and the needs of the patient and family.
Methods
A literature research was performed in May 2020 on the databases: PubMed, Cochrane, CINAHL and Scopus. The research was carried out using both Mesh terms and free text. Articles relating only to patients with cancer were excluded.
Results
25 articles were included. Four thematic areas emerged from the analysis of the findings: 1) Presence of barriers regarding the PPC in non-oncological diseases; 2) Patient and family needs; 3) Palliative care for adolescents; 4) PPC services.
Conclusions
The review showed the need to improve the knowledge on the subject of PPC in patients suffering from non-oncological diseases. It underlines the importance that a network would have in improving the management of children and young people affected by life-limiting diseases.
Key words: Pediatric palliative care, needs, end-of-life care, non-oncological diseases.
Claudio Maliziola RN, MSN, Centro Studi Professioni Sanitarie, Società Italiana di Scienze Infermieristiche in Salute Mentale, DSM ASL Asti
Giuseppe Marmo RN, MSN, Centro Studi Professioni Sanitarie
Andrea Gargiulo RN, MSN, Società Italiana di Scienze Infermieristiche in Salute Mentale, DSM-DP AUSL Bologna
Cesare Giovanni Moro RN, Società Italiana di Scienze Infermieristiche in Salute Mentale, DSM-D ASST Bergamo Ovest di Treviglio
Maria Giuseppe Balice RN, MSN, Società Italiana di Scienze Infermieristiche in Salute Mentale, DSM ASL Città di Torino
Emilia Comolli RN, MSN, Centro Studi Professioni Sanitarie; DSM ASL Città di Torino
Vanna Poli RN, MSN, Società Italiana di Scienze Infermieristiche in Salute Mentale, DSMD ASST Cremona, Welfare Regione Lombardia
Michele Compagnone RN, Società Italiana di Scienze Infermieristiche in Salute Mentale, DSM ASL Città di Torino
Stefano Gianolio RN, MSN, Centro Studi Professioni Sanitarie, AO Ordine Mauriziano Torino
Introduzione
La comprensione dei fenomeni di interesse infermieristico permette di identificare le esigenze di cura della persona assistita e la conseguente offerta assistenziale. La letteratura scientifica in salute mentale è carente e non riporta distinzioni tra i differenti contesti assistenziali. L’obiettivo dello studio è descrivere i più frequenti fenomeni di interesse infermieristico in salute mentale, distinti in rapporto ai contesti assistenziali, per mettere in rilievo i loro caratteri salienti e per precisare le relative manifestazioni problematiche.
Materiali e metodi
È stato realizzato uno studio a metodo misto. Nella fase 1 sono stati realizzati due focus group, per rilevare le situazioni problematiche che gli infermieri affrontano nel campo della Salute Mentale, analizzati utilizzando l’analisi tematica. Nella fase 2 è stato somministrato un questionario per rilevare la frequenza con cui gli infermieri ritengono di affrontare tali manifestazioni problematiche; i risultati sono stati analizzati con tecniche di statistica descrittiva.
Risultati
Nella fase 1 sono stati rilevati 28 fenomeni, con 78 manifestazioni problematiche, in 5 dimensioni: sanitaria, dell’autonomia, relazionale, dell’emozione, degli elementi contestuali. Nella fase 2, è stato rilevato che la manifestazione problematica maggiormente affrontata è la sofferenza della persona assistita. Nella distinzione per contesto assistenziale, le manifestazioni più frequenti sono risultate appartenenti ai fenomeni integrazione sociale, emotività ed eteroregolazione.
Discussione e conclusioni
Questo studio ha permesso di comprendere, attraverso la descrizione della loro frequenza, quali sono i fenomeni più rilevanti di interesse infermieristico in salute mentale nel contesto italiano. Dallo stesso possono derivare ulteriori studi che potrebbero permettere di precisare maggiormente lo specifico contributo dell’infermieristica in salute mentale.
Parole chiave: fenomeni di interesse infermieristico; assistenza infermieristica, infermieristica di Salute Mentale, metodo misto.
The frequency of nursing relevant phenomena in Mental Health: an Italian mixed-method study
ABSTRACT
Introduction
The understanding of nursing relevant phenomena allows to identify the patients’ care needs and to tailor consequently the care provision. Mental health scientific literature is poor and doesn’t provide any distinction among different care contexts. The aim of this study is to describe the most frequent phenomena of nursing interest in Mental Health, according to their settings of care, in order to highlight their peculiarities and pinpoint their problematic expressions.
Materials and Methods
Mixed methods study design. In phase 1, two focus groups were conducted in order to detect the challenging situations that nurses experience in the area of Mental Health, investigated by means of the thematic analysis. In phase 2, a questionnaire was administered in order to assess the nurses’ perception towards the frequency with which they addressed those problems; the results were analysed using descriptive statistical techniques.
Results
In phase 1, 28 phenomena were detected, with 78 problematic manifestations, in 5 dimensions: health, autonomy, relational, emotion, contextual elements. In phase 2, it was found that the most frequently addressed event was the patients’ suffering. In differentiating by care setting, the most frequent manifestations were found to belong to social integration phenomena, emotivity and hetero-regulation.
Discussion and conclusions
This study showed, by describing their frequency, the main nursing relevant phenomena in Mental Health in the Italian context. Further studies can be developed from this survey, which could further enhance the specific contribution of mental health nursing.
Key words: nursing phenomena, nursing care, psychiatric nursing, mixed method.
Andrea Giordano (1), Anna Castaldo (2), Miriam Magri (3), Claudio Cavalieri d'Oro (4), Talia Melo Ferrari (5), Gaetano de Angelis (5), Mariangela Corbo (5), Donatella Camerino (6), Paul Maurice Conway (7),
Giovanni Muttillo (8)
Anna Arnone Infermiera, A.O.R.N. ‘’Antonio Cardarelli’’, Napoli (Italia)
Giovanni Gioiello Infermiere, A.U.S.L. Toscana Nord-Ovest, Livorno (Italia)
Francesco Riccardo Infermiere, Asl Na 2, Napoli (Italia)
Introduzione
La pandemia di Covid-19 ha messo di fronte gli infermieri ad una realtà di estremi disagio e angoscia, determinati sia dai numeri del contagio sia dalle limitazioni imposte. Questi cambiamenti hanno indotto nel personale in prima linea ansia, insonnia, stress, depressione e paura di infettarsi.
Obiettivo L’obiettivo dello studio è stato quello di indagare le esperienze vissute dagli infermieri durante la pandemia di Covid-19 per evidenziarne le tematiche fondamentali.
Metodi
È stato condotto uno studio qualitativo descrittivo mediante campionamento propositivo. Sono stati arruolati infermieri coinvolti nelle cure ospedaliere sul territorio italiano. A seguito dell’effettuazione di interviste semi-strutturate per via telematica e contestualmente audio registrate si è proceduto all’analisi dei dati secondo la Qualitative Content Analysis.
Risultati
Sono stati intervistati 10 infermieri. Sono emersi i seguenti 6 temi: paura di contagiare i propri familiari e se stessi, problemi di comunicazione causati dall’utilizzo dei DPI, paura di non essere in grado di gestire l’emergenza, scomodità e conseguenze fisiche per l’utilizzo dei DPI, solitudine nella solitudine, turni più frenetici e stancanti.
Conclusioni
La scelta di avviare uno studio qualitativo sulle esperienze vissute dagli infermieri durante la pandemia Covid-19 si basa sulla consapevolezza che la conoscenza più profonda degli stati d’animo aiuti a migliorare la relazione che l’uomo ha con l’ambiente circostante. Le esperienze raccontate possono essere per gli infermieri uno strumento efficace per far emergere emozioni, pensieri, vissuti, per costruire percorsi di riflessione e per rilevare temi significativi.
Parole chiave: Covid-19, esperienze vissute, studio qualitativo, infermieri.
Emotions and Covid-19: a qualitative survey on the tales of nurses
ABSTRACT
Introduction
The Covid-19 pandemic has confronted nurses with a reality of extreme discomfort and anguish, determined both by the numbers of the infection and by the anchor imposed. These changes have led to anxiety, insomnia, stress, depression, and fear of infection in frontline staff.
Objective
The aim of the study was to investigate experiences lived by nurses during the Covid-19 pandemic to highlight the fundamental issues.
Methods
A qualitative descriptive study was carried out by means of proactive sampling, nurses involved in hospital care on the Italian country were enrolled. Following the carrying out of semi-structured interviews electronically and at the same time audio recorded the data were analyzed according to qualitative content analysis.
Results
10 nurses were interviewed. The following 6 themes emerged: fear of infecting one’s family and oneself, communication problems caused by the use of PPE, fear of not being able to manage the emergency, inconvenience and physical consequences for the use of PPE, loleliness in the loleliness, more hectic and tiring shifts.
Conclusions
The choice to use a qualitative study on the experiences lived by nurses during the Covid-19 pandemic is based on the awareness that the deeper knowledge of the moods helps to improve the relationship that man has with the surrounding environment. The experiences told can be an effective tool for nurses to bring out emotions, thoughts, experiences, to build paths of reflection and to detect significant themes.
Key words: Covid-19, lived experiences, qualitative study, nurses.
Paolo Ferrara Infermiere, tutor Corso di Laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano – Ospedale San Paolo, Milano
Stefano Terzoni Infermiere, tutor Corso di Laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano – Ospedale San Paolo, Milano
Vittorio Oliverio Infermiere, Dipartimento di Salute Mentale – Ospedale San Paolo, Milano
Federico Ruta Infermiere, Direzione sanitaria aziendale ASL BAT
Alessandro Delli Poggi Coordinatore Infermieristico, Dipartimento di Scienze Chirurgiche Università di Roma La Sapienza
Armando D’Agostino Medico Psichiatra, Dipartimento di Salute Mentale – Ospedale San Paolo, Milano
Anne Destrebecq Professore Associato MED/45 – Presidente del Corso di Laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano
Introduzione
Le persone affette da disturbi mentali, in particolare modo in fase di acuzia, possono presentare un elevato rischio suicidario. La valutazione del rischio è complessa e multifattoriale.
La validazione preliminare della versione italiana della “Nurses’ Global Assessment of Suicide Risk” (NGASR-ita) si è dimostrata valida e affidabile nel supportare la valutazione infermieristica dell’ideazione suicidaria, tuttavia i suoi livelli di predittività non sono ancora stati indagati.
L’obiettivo dello studio è indagare la validità predittiva della NGASR-ita nella valutazione del rischio suicidario in pazienti ricoverati all’interno del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura.
Materiali e metodi
E’ stata effettuato uno studio osservazionale prospettico presso l’SPDC dell’ospedale San Paolo (ASST Santi Paolo e Carlo) di Milano con somministrazione della NGASR-ita a tutti i soggetti ricoverati. Valutazione dei punteggi di sensibilità, specificità, valore predittivo positivo (VPP) e valore predittivo negativo (VPN) della scala.
Risultati
Sono stati arruolati 131 soggetti, 34 dei quali (25.95%) presentavano un livello di rischio medio o superiore; sono state riportate 10 condotte suicidarie o gravemente autolesive; la sensibilità è risultata pari a 90.0%, la specificità pari a 78.51%, il VPP 23.53%, il VPN= 97.94%.
Conclusioni
I soddisfacenti valori di predittività mostrati sostengono l’utilizzo della NGASR-ita quale strumento valido ai fini della valutazione infermieristica del rischio suicidario nel contesto psichiatrico acuto in Italia.
Parole chiave: Disturbo mentale, infermiere, rischio suicidario.
The nursing assessment of suicidal risk in a person admitted to acute psychiatric inpatient settings: predictive validity of the Italian version of the Nurses’ Global Assessment of Suicide Risk (NGASR-ita)
ABSTRACT
Introduction
People affected by mental disorders, particularly in acute situations, can be at increased risk of suicide. Risk assessment is complex and multifactorial. The preliminary validation of the Italian version of the “Nurses’ Global Assessment of Suicide Risk” (NGASR-ita) proved to be valid and reliable in supporting the nursing evaluation of suicidal ideation, however its predictive levels have not yet been investigated. The aim of the study is to investigate the predictive validity of NGASR-ita in the evaluation of suicidal risk in patients admitted to the Psychiatric Diagnosis and Treatment Service.
Methods
Prospective observational study at the acute psychiatric inpatient unit of the San Paolo hospital (ASST Santi Paolo e Carlo) in Milan with administration of NGASR-ita to all hospitalized subjects. Evaluation of the scores of sensitivity, specificity, positive predictive value (VPP) and negative predictive value (VPN) of the scale was performed.
Results
131 subjects were enrolled. 34 (25.95%) had a medium or higher risk level; 10 suicidal or seriously self-injuring behaviors were reported; sensitivity was 90.0%, specificity 78.51%, PPV 23.53%, NPV 97.94%.
Conclusions
The satisfying predictive values shown support the use of NGASR-ita as a valid tool for the nursing assessment of suicidal risk in the acute psychiatric context in Italy.
Key words: Mental disorder, nurse, suicidal risk.
Luca Giuseppe Re Infermiere tutor e prof. a c., Corso di Laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, sezione Niguarda ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano, Italia
Silvia Cilluffo Infermiera tutor e prof. a c., corso di laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, sezione Niguarda ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano, Italia
Stefania Rippa Infermiera tutor e prof. a c., corso di laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, sezione Niguarda ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano, Italia
Vincenza Aloia Infermiera tutor e prof. a c., corso di laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, sezione Niguarda ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano, Italia
Anna Rita La Torre Infermiera tutor e prof. a c., corso di laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, sezione Niguarda ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano, Italia
Valentina Tommasi Infermiera tutor e prof. a c., corso di laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, sezione Niguarda ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano, Italia
Barbara Bassola Infermiera tutor e prof. a c., corso di laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, sezione Niguarda ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano, Italia
Maura Lusignani Direttore didattico, corso di laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, sezione Niguarda Professore ordinario MED/45, Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute, Università degli Studi di Milano, Italia
Introduzione
I cartoni animati hanno dimostrato in vari contesti clinici la loro efficacia nel ridurre il dolore da procedura nei bambini. Tuttavia, al momento non è disponibile una sintesi delle evidenze che si concentri sull’effetto dell’intervento sul dolore procedurale in ambulatorio pediatrico.
Obiettivi
Valutare l’efficacia dei cartoni animati sul dolore procedurale in ambulatorio pediatrico.
Materiali e metodi
Revisione sistematica con meta-analisi di trial clinici controllati randomizzati o quasi randomizzati. Reperimento dei documenti tramite interrogazione di banche dati biomediche, registri di studi clinici e letteratura grigia. I cartoni animati sono stati confrontati con le cure standard. L’esito primario è stato il dolore dopo la procedura. Il rischio di bias è stato valutato con RoB 2. La dimensione d’effetto è stata calcolata con un modello a effetti casuali. La certezza/qualità dei risultati è stata valutata con l’approccio GRADE.
Risultati
Sono stati inclusi nella revisione e nella sintesi quantitativa dieci trial. Rispetto alle cure standard, i cartoni animati hanno ridotto il dolore in modo statisticamente significativo (SMD: -1.17, 95% CI: -1.75, -0.59; N = 839); la dimensione d’effetto è molto ampia e la qualità/certezza delle prove è moderata. L’eterogeneità statistica tra gli studi è molto elevata (I2 = 92.67%).
Discussione e conclusioni
I cartoni animati mostrano un effetto positivo, molto ampio e statisticamente significativo sul dolore di soggetti sottoposti a procedure mediche in ambulatorio pediatrico. In attesa di ulteriori conferme, attualmente se ne può consigliare l’implementazione nella pratica clinica quotidiana anche in contesti con risorse limitate.
Parole chiave: Cartoni animati, dolore procedurale, bambini, ambulatorio.
Efficacy of cartoons on procedural pain in paediatric outpatient setting: systematic review with meta-analysis
ABSTRACT
Introduction
Cartoons have been shown in various clinical settings to be effective in reducing procedural pain in children. However, a synthesis of evidence focusing on the effect of the intervention on procedural pain in the paediatric outpatient setting is not currently available.
Objectives
To evaluate the effectiveness of cartoons on procedural pain in the paediatric outpatient setting.
Materials and methods
Systematic review with meta-analysis of randomised controlled trials or quasi-randomised controlled trials. Document retrieval by querying biomedical databases, clinical trial registries and grey literature. Cartoons were compared with standard care. The primary outcome was pain after the procedure. Risk of bias was assessed with RoB 2. Effect size was calculated with a random-effects model. The certainty/quality of the results was assessed with the GRADE approach.
Results
Ten trials were included in the review and quantitative synthesis. Compared to standard care, cartoons reduced pain statistically significantly (SMD: -1.17, 95% CI: -1.75, -0.59; N = 839); the effect size is very large and the quality/certainty of evidence is moderate. Statistical heterogeneity between studies is very high (I2 = 92.67%).
Discussion and conclusions
Cartoons show a positive, very large and statistically significant effect on the pain of subjects undergoing medical procedures in paediatric outpatient clinics. Pending further confirmation, their implementation in daily clinical practice can currently be recommended even in resource-limited settings.
Key words: Cartoons, procedural pain, children, ambulatory care facilities.
Carlo Di Pietrantonj Servizio di Riferimento Regionale per l’Epidemiologia – SEREMI- ASL Alessandria. Italia
Ines Basso Centro PhD Student Infrastruttura, Ricerca, Formazione, Innovazione. Azienda Ospedaliera SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, Alessandria, Italia. Dipartimento di Medicina Traslazionale. Università del Piemonte Orientale. Novara Italia
La crescente necessità di un continuo aggiornamento professionale e l’estendersi del ruolo degli infermieri in nuovi ambiti richiede una sempre più approfondita competenza statistica per comprendere e valutare la ricerca scientifica sanitaria e saper pianificare e condurre ricerche. Le competenze riguardo i metodi statistici e le tecniche di organizzazione dei dati, per quanto possano apparire lontane dalla professione dell’infermiere sono in realtà costitutive del capitale intellettuale infermieristico. In questo breve lavoro descriveremo l’inquadramento logico del processo inferenziale come processo di tipo induttivo, che conduce a conclusioni probabilistiche il cui grado di affidabilità sarà determinato dalle “garanzie” che le premesse potranno fornire alle conclusioni, con il limite di essere sempre vulnerabili a nuove evidenze. Risultati poco vulnerabili a nuove evidenze, ovvero ricerche statistiche di buona qualità sulle cui stime poter orientare l’organizzazione sanitaria o poter praticare scelte terapeutiche importanti per i pazienti, possono essere ottenute solo attraverso una accurata pianificazione. Illustreremo il ciclo PPDAC come strumento per la pianificazione metodica della ricerca statistica.
The nurse and statistics: the statistical method and the cycle Problem-Plan-Data-Analysis-Conclusions (PPDAC)
ABSTRACT
The growing need for continuous professional updating and the extension of the role of nurses into new areas requires an in deep statistical competence to understand and assess scientific health research and to be able to plan and conduct new research. The skills regarding statistical methods and data organization techniques, however distant they may appear from the nursing profession, are actually constitutive of the nursing intellectual capital. In this short paper we will describe the logical framing of the inferential process as an inductive process, which leads to probabilistic conclusions whose degree of reliability will be determined by the “guarantees” that the premises can provide to the conclusions, with the limit of always being vulnerable to new evidence. Results that are not vulnerable to new evidence, that is, good quality statistical research on whose estimates it is possible to guide the health organization or to be able to make important therapeutic choices for patients, can only be obtained through careful planning. We will illustrate the PPDAC cycle as a tool for methodical planning of statistical research.
Davide Ausili (1), Agnese Boldrin (2), Benedetta Salimbeni (3), Stefania Di Mauro (4)
Noemi Cittadini (1), Annalisa Pennini (1), Emanuela Basilici Zannetti (1), Fabio D'Agostino (2), Maurizio Feola (3), Cecilia Rao (4), Ercole Vellone (2), Rosaria Alvaro (5), Umberto Tarantino (6)
Silvia Tarantino (1), Roberto Milos (2), Ivana Maria Rosi (3)
RIVISTA BIMESTRALE
Organo ufficiale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche
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Editor dei contenuti – Ufficio Stampa e Comunicazione FNOPI
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