INTRODUZIONE
La formazione a distanza (FAD) sul web ha guadagnato sempre maggiore importanza come metodologia didattica per gli adulti, che sostituisce e integra la formazione residenziale. Gli approcci tradizionali di insegnamento hanno mostrato alcune limitazioni nell’aggiornamento degli infermieri. Molti fattori, tra cui il gran numero di personale infermieristico, le difficoltà per gli infermieri nella conciliazione tra lavoro e formazione (Horiuchi et al., 2009) e i contenuti di apprendimento sempre più diversi (Jeffries, 2001) rendono ragionevole esplorare strategie formative innovative. La formazione a distanza via web è stata considerata una delle possibilità realizzabili (Greenhalgh, 2001; Le, 2001). Con l’emergere di nuovi bisogni formativi, correlati a contesti sanitari sempre più complessi, diventa necessario lo sviluppo di nuove strategie formative per ampie popolazioni di professionisti, soprattutto nelle zone dove il numero di crediti formativi ECM maturati è inferiore.
La formazione a distanza comporta la separazione dell’educatore e dello studente nel tempo e nello spazio e viene utilizzata principalmente per garantire l’accesso e la convenienza per gli studenti (Billings, 2007). L’apprendimento basato su web è definito come una strategia didattica “in cui il web viene utilizzato per fornire i materiali e le interazioni tra gli studenti e gli insegnanti” (Paulsen, 2003). Gli studenti possono valutare l’apprendimento web più conveniente per acquisire conoscenze e aumentare la fiducia nell’utilizzo della tecnologia informatica, sostenendo così l’apprendimento indipendente e a distanza (Häggström et al., 2009).
Il ruolo della formazione a distanza via web nelle professioni sanitarie è stato ampiamente discusso, sono state eseguite una serie di revisioni per valutare e tradurre i risultati relativi agli esiti della pratica educativa. Le recenti revisioni (Patterson et al., 2012; Du et al., 2013) hanno rivelato che gli esiti cognitivi (apprendimento dei contenuti, processo di apprendimento e competenza tecnologica) e i risultati affettivi (crescita personale e professionale, soddisfazione e connessioni) possono essere raggiunti.
Finora sono stati attribuiti molti vantaggi alla tecnologia di istruzione web-based; molti infermieri hanno espresso il loro atteggiamento positivo verso la formazione a distanza basata sul web, apprezzando la flessibilità del tempo, la convenienza e la mancanza di preoccupazioni per il trasporto (Lu et al., 2009; Yu et al., 2006).
Cook ha fornito un quadro concettuale per la diversità della formazione a distanza sul web, individuando le variazioni nella configurazione (tutorial, gruppi di discussione online, pazienti virtuali, eccetera) e nelle metodologie didattiche (domande, casi, simulazioni, modelli interattivi, eccetera). Questi dati confermano che la formazione attraverso il web non è un’unica entità.
Ci sono anche alcuni feedback negativi. In primo luogo, la scarsa conoscenza dell’informatica può comportare un inadeguato apprendimento (Lu et al., 2009). Un altro disagio è che i discenti possono sentirsi isolati (Adams et al., 2006), la possibile perdita del processo sociale di apprendimento è una delle conseguenze (Mc Allister et al., 2002).
In questo momento la diffusione di soluzioni di e-learning è risultata molto meno efficace di quanto originariamente osservato (Bell et al., 2004). Questo paradosso tra la crescente domanda e la mancata implementazione/accettazione ha portato i ricercatori a concentrarsi sulle barriere di tale sistema (Lee et al., 2009). Una recente revisione ha evidenziato diversi fattori predittivi e al contrario barriere all’implementazione. Tale analisi è importante per sostenere lo sviluppo e l’implementazione di questi sistemi.
In ambito italiano il COGeAPS riporta oltre 80 milioni di crediti ECM acquisiti nell’ultimo triennio formativo 2014-2016: oltre 29 milioni con la formazione a distanza e oltre 46 milioni con la formazione residenziale; prevalentemente sostenuta da Ordini, Collegi, Società scientifiche e Aziende sanitarie. Inoltre, vi sono alcuni studi che hanno sottolineato il gradimento e l’apprendimento attraverso la FAD dei professionisti sanitari nel contesto italiano. Non vi sono però prove sui livelli di diffusione a livello nazionale, sui fattori critici di successo e le barriere alla sua implementazione rivolte ad ampie popolazioni. Non è noto se la popolazione italiana che accede alla FAD abbia caratteristiche diverse da quella generale.
La Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche da diversi anni promuove la formazione FAD (con riconoscimento dei crediti ECM) per i propri iscritti attraverso la piattaforma FadInMed (Provider Nazionale ECM Zadig) alla quale risultavano registrati nel periodo di conduzione dello studio 195.876 infermieri, 2.657 infermieri pediatrici e 2.069 assistenti sanitari.
Le tematiche di formazione scelte sono di carattere prevalentemente clinico ma anche organizzativo ed educativo. L’accesso alla piattaforma è gratuito.
L’adesione da parte degli iscritti FNOPI è progressivamente aumentata; nell’anno 2016 sono stati promossi tre nuovi corsi che hanno avuto complessivamente 226.798 partecipazioni concluse con riconoscimento di crediti ECM. Ogni iscritto FNOPI poteva partecipare a tutti i corsi.
MATERIALI E METODI
L’obiettivo primario dello studio è stato misurare l’adesione e il gradimento dei corsi promossi nell’anno 2016 nel territorio nazionale. L’obiettivo secondario è stato quello di confrontare le caratteristiche socio demografiche della popolazione degli iscritti all’Ordine con il gruppo che ha utilizzato la piattaforma FadInMed nell’anno 2016.
E’ stata svolta un’analisi retrospettiva di un’ampia casistica di professionisti che hanno frequentato i corsi FAD promossi dalla FNOPI nell’anno 2016.
Il Comitato Centrale FNOPI ha autorizzato l’accesso al sistema informativo di gestione, dal quale sono stati estratti in forma anonima i dati che riguardavano tutti gli iscritti FNOPI alla data del 31 dicembre 2016 e i partecipanti ai corsi FadInMed nell’anno 2016. I tre corsi oggetto di rilevazione sono stati attivati dall’1 marzo 2016 fino al 31 dicembre 2016.
Il numero di partecipanti ai singoli corsi è stato calcolato dopo aver eliminato i soggetti con data di nascita dichiarata in piattaforma inferiore al 1900 e superiore al 2000 e dopo aver eliminato gli iscritti con età inferiore ai 21 anni e superiore agli 80 anni. Sono stati analizzati i punteggi relativi al questionario ministeriale di gradimento, le variabili tempo e sponsor sono state ricodificate.
Sono state calcolate le statistiche descrittive della popolazione oggetto di indagine e il test chi quadro è stato utilizzato per valutare la presenza di associazione tra le variabili socio-demografiche e l’adesione ai corsi. La significatività è stata calcolata per p<0,05.
RISULTATI
Il totale delle frequenze ai corsi, dopo aver applicato i criteri di esclusione, è risultata pari a 236.008; gli infermieri che hanno partecipato ad almeno un corso erano 91.924 su 442.054 iscritti a FNOPI. Le donne hanno frequentato i corsi FAD in percentuali maggiori rispetto agli uomini (Tabella 1).
Il 29,27% dei partecipanti ai corsi aveva età compresa tra 25 e 29 anni; il livello di adesione si è ridotto progressivamente all’aumentare dell’età passando da circa il 23% per gli utenti tra i 30 fino ai 44 anni e al 20% fino ai 54. Da 55 anni in poi solo il 15% degli infermieri ha partecipato ai corsi (Tabella 2).
Ci sono associazioni significative (p<0,000) tra partecipazione al corso, range d’età e genere (p<0,05). Calcolando le differenze a coppie applicando il pairwise test per le fasce di età, risultano tutte statisticamente significative a eccezione dei range 30-34 vs 35-39, 30-34 vs 40-44, 35-39 vs 40-44, fino a 24 vs 45-49 e 70-74 vs 75+ che non presentano differenze significative.
La maggioranza degli infermieri ha frequentato tutti i corsi, percentuali inferiori hanno scelto due corsi oppure un singolo corso (Tabella 3).
Il corso più frequentato è stato la ‟Sedazione terminale palliativa” con 81.615 partecipanti (Tabella 4).
I partecipanti che hanno superato il corso “Gestione dell’incontinenza urinaria e fecale” sono stati 72.521, ovvero il 95,3% di tutti i partecipanti al corso e il tempo medio per terminare il corso è stato di 4 giorni; 94 soggetti dei 72.521 che hanno terminato il corso non hanno risposto al questionario di gradimento (0,1%).
Il corso “Mobilizzazione in ospedale” è stato superato da 75.862 infermieri, ovvero il 97,1% dei partecipanti e il tempo medio per terminare il corso è stato di 2,4 giorni; 101 soggetti dei 75.862 che hanno terminato il corso non hanno risposto al questionario di gradimento (0,1%).
Il corso “Sedazione terminale palliativa” è stato superato da 78.415, ovvero il 96,1% dei partecipanti e il tempo medio per terminare il corso è stato di 3,2 giorni; 83 soggetti dei 78.415 che hanno terminato il corso non hanno risposto al questionario di gradimento (0,1%).
Poiché il 71,2% di partecipanti ha frequentato tutti i corsi promossi dalla FNOPI non si evidenziano differenze tra i partecipanti ai singoli corsi (Tabella 5 e Tabella 6).
Analizzando la partecipazione a ogni singolo corso la classe di età 25-29 anni aderisce con percentuali maggiori ai corsi promossi da FNOPI.
Dal confronto tra la provincia di iscrizione all’Ordine e i partecipanti ai tre corsi si osservano differenze di adesione che oscillano dal 6 al 30% (Tabella 7).
Gli infermieri iscritti agli Ordini dell’Emilia Romagna e Umbria aderiscono con percentuali maggiori, mentre in Campania si può osservare l’adesione inferiore (Figura 1).
Tutti i corsi sono stati graditi dai partecipanti che si sono espressi con valutazioni medie pari a 4 in una scala Likert da 1 a 5 (Tabella 8).
Le valutazioni positive riguardano efficacia, rilevanza e qualità educativa. Non si osservano differenze tra i corsi, a eccezione di un gradimento, leggermente maggiore per il corso “Sedazione terminale palliativa”.
DISCUSSIONE
L’analisi dei dati evidenzia come l’offerta dei corsi di formazione online sostenuti dalla FNOPI sia accolta sul territorio nazionale da un numero molto rilevante di infermieri (1 su 5). La sempre maggiore diffusione delle tecnologie informatiche consente di accedere con estrema facilità a nuove conoscenze per l’esercizio della professione, fino ad alcuni anni fa difficilmente ipotizzabili. La formazione professionale è per sua natura permanente e la rete costituisce un luogo privilegiato di accesso alle informazioni nelle diverse fasi di sviluppo professionale.
La grande adesione a tali corsi sottolinea interesse e motivazione verso la formazione FAD che può essere associata sia all’acquisizione dei crediti ECM sia a un ampio bisogno formativo espresso dalla professione infermieristica. Il raggiungimento di un così alto livello di diffusione è l’esito dell’attività FNOPI sviluppata nel corso degli anni, che ha visto aumentare progressivamente gli iscritti alla piattaforma. In merito alle tematiche selezionate si osserva come la maggioranza degli infermieri abbia frequentato i tre corsi anche se l’interesse maggiore è stato rivolto al corso ‟Sedazione terminale palliativa”. Tale preferenza può essere correlata al minore approfondimento della tematica nella formazione di base, ma anche a un interesse manifestato dagli infermieri alle tematiche di carattere “umanistico” che, di norma, sono meno affrontate nella aziende sanitarie dove prevale la formazione clinica.
Vi sono differenze significative in merito all’età in quanto gli infermieri più giovani accedono maggiormente alla rete per aggiornare il proprio patrimonio di conoscenze, l’adesione si riduce fino ai 54 anni dove si osserva un ulteriore calo. Questo dato può essere valutato a fronte della attuale situazione in cui si trovano i giovani professionisti: i millennials (o generazione Y, dai 17 ai 37 anni) sono in Italia oltre 11 milioni, di questi circa il 78% è quotidianamente connesso a Internet (ISTAT, 2018). Per questa fascia di popolazione l’approccio tecnico e tipicamente individuale che detta la FAD non costituisce un limite o un ostacolo, ponendo i soggetti in una dimensione per loro abituale. Va inoltre sottolineato che negli infermieri più giovani è maggiore il tasso di disoccupazione e di precariato, che rende più difficile accedere all’offerta aziendale in sede e fuori sede; tale condizione lavorativa può motivare la scelta di accedere ai corsi gratuiti. Le percentuali di adesione ai corsi rispetto agli iscritti FNOPI sulla distribuzione regionale presentano differenze significative che oscillano dal 6 al 30% degli iscritti; l’interpretazione della distribuzione nazionale merita particolare attenzione e le ipotesi esplicative sui diversi fattori associati a tale differenza non possono essere interpretate in modo univoco, tale analisi sarà oggetto di ricerche future. In generale si può commentare che i professionisti del Sud Italia hanno le stesse potenzialità di accesso alla formazione online dei colleghi: i dati nazionali attribuiscono alle regioni del Sud Italia una infrastruttura telematica non inferiore e in alcuni casi (Calabria, Campania) maggiore che nelle regioni settentrionali. Il calo di adesione nelle regioni meridionali è invece coerente con il minore uso in queste regioni dei servizi online sia pubblici sia privati (home banking, informazioni online, servizi pubblici, eccetera) e in generale dell’accesso a Internet (ISTAT, 2018). La FAD ha caratteristiche positive come la facile accessibilità e la conciliazione con il tempo lavoro; ma al contrario non sviluppa relazioni sociali nel gruppo e pertanto in talune situazioni non viene preferita dai professionisti.
La formazione a distanza offerta dalla FNOPI va valutata all’interno di un contesto in cui sono presenti molte opportunità di formazione offerte agli infermieri, che possono infatti accedere alla formazione offerta da organismi provinciali, associazioni e ovviamente dall’azienda in cui operano. Inoltre, la formazione ECM è solo una delle dimensioni dello sviluppo professionale che può essere attuato utilizzando altre modalità come la formazione universitaria, la docenza, il tutorato e anche l’autoapprendimento. Non deve essere sottovalutata l’importanza della socializzazione organizzativa, ossia l’apprendimento quotidiano nelle realtà operative attraverso il confronto con i colleghi nei momenti formali o informali.
Il gradimento dei corsi è risultato molto positivo in termini sia di rilevanza sia di efficacia; dalle proposte e suggerimenti emerge che sarebbe preferibile aumentare ulteriormente il grado di interattività. Su questo punto tuttavia va precisato che i corsi FADInMed si pongono già l’obiettivo di coinvolgere l’utente con una formazione pratica. Tutti i corsi si basano infatti sul modello del caso, tale modello sostituisce al classico questionario nozionistico un caso di pratica professionale nell’ambito del quale l’utente deve compiere scelte decisionali. In merito allo sviluppo della FAD occorrono ulteriori valutazioni poiché in ambito nazionale non vi sono prove robuste su quanto il contesto organizzativo o le caratteristiche cognitive di personalità siano associate alla scelta di frequentare un corso FAD e quali fattori critici di successo possano essere attuati per migliorare l’apprendimento con tale modalità di formazione. Vi sono alcune esperienze di misurazione di impatto della formazione che devono essere ulteriormente consolidate (Bulgarelli, 2016).
La ricerca conferma la necessità di proseguire nel percorso diretto a sostenere l’accesso alle informazioni cliniche sulla rete, analizzando i fattori che ne favoriscono o ostacolano l’utilizzo e, al contempo, attuare percorsi di ricerca per indagare la qualità dell’apprendimento e l’impatto di tale attività nello sviluppo professionale del professionista e sulla qualità dell’assistenza.