RIVISTA BIMESTRALE
Organo ufficiale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche
Annamaria Bagnasco PhD, MSN, RN, MEdSc, FFNMRCSI, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Professore Ordinario, Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova, Italia
Rosaria Alvaro MSN, RN, FAAN, FESC, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Professore Ordinario Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione Facoltà di Medicina Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Roma, Italia
Loreto Lancia MSN, RN, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Professore Ordinario Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della vita e dell’Ambiente, Università degli Studi dell’Aquila, Italia
Duilio Fiorenzo Manara MSN, RN, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Professore Associato Università Vita-Salute San Raffaele, Milano, Italia
Laura Rasero MSN, RN, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Professore Associato Dipartimento di Scienze della Salute Università di Firenze, Italia
Gennaro Rocco PhD, MSN, RN, FAAN, FFNMRCSI, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Direttore Scientifico Centro di Eccellenza per la Cultura e la Ricerca Infermieristica c/o OPI Roma, Italia
Alessandra Burgio Dirigente di Ricerca, Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), Roma, Italia
Marco Di Nitto PhD, MSN, RN, Ricercatore Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova, Italia
Milko Zanini PhD, MSN, RN, Ricercatore Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova, Italia
Barbara Mangiacavalli MSN, RN Presidente FNOPI, Roma, Italia
Loredana Sasso MSN, MEdSc, RN, FAAN, FFNMRCSI Direttore Scientifico CERSI-FNOPI, già Professore Ordinario Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova, Italia
e il Gruppo di collaborazione AIDOMUS-IT
Introduzione
L’aumento dei pazienti anziani che richiedono assistenza territoriale mette in luce la necessità di una conoscenza assistenziale adeguata per orientare le politiche sanitarie. In Italia, non è stata ancora descritta l’attività infermieristica domiciliare o le esperienze del paziente.
Obiettivi
Descrivere le caratteristiche degli infermieri e dei pazienti coinvolti nell’assistenza infermieristica domiciliare.
Materiali e metodi
Studio osservazionale descrittivo condotto in 18 regioni italiane. Tra aprile e ottobre 2023 attraverso due survey sono stati raccolti i dati di infermieri e pazienti in assistenza domiciliare. La condizione nei luoghi di lavoro, le cure mancate e le esperienze sull’assistenza sono state valutate attraverso strumenti validati. Sono state effettuate statistiche descrittive e correlazioni di Pearson.
Risultati
Sono state incluse nello studio 45 ASL, per un totale di 2549 infermieri e 4709 pazienti reclutati. Gli infermieri (età media 46.60; 79.48% sesso femminile; 44.68% diploma di infermiere come titolo più alto) hanno riportato una bassa criticità percepita sul lavoro (42.37; DS = 12.25; range = 0-100) e un numero medio di cure mancate alto (5.11; DS = 3.19; range 0-9). L’83.41% ha riportato un’alta soddisfazione lavorativa, mentre il 20.28% ha riportato l’intenzione di lasciare il lavoro. I pazienti (età media 75.18; 57.57% sesso femminile; 36.95% licenza elementare), invece, hanno valutato positivamente l’assistenza ricevuta (8.23; range = 0-10).
Discussione e conclusioni
Nonostante venga percepita una criticità sul lavoro e ci siano alcune cure mancate, la soddisfazione degli infermieri e dei pazienti risulta alta. Questi dati rappresentano una lettura preliminare dei fenomeni studiati, che saranno indagati attraverso analisi più approfondite.
Parole chiave: Assistenza domiciliare; carico di lavoro; cure mancate; qualità dell’assistenza; staffing.
An observational study of home care nursing in Italy-AIDOMUS-IT: working condition, missed care and quality perceived by care recipients
ABSTRACT
Introduction
The increase in the number of elderly patients requiring home care highlights the need for adequate care knowledge to guide healthcare policies. In Italy, home nursing care activity or patient experiences have not yet been described.
Objectives
To describe the characteristics of nurses and patients involved in home nursing care.
Materials and methods
Descriptive observational study conducted in 18 Italian regions. Between April and October 2023, data from nurses and patients involved in home care were collected through two surveys. Psychosocial conditions in workplaces, missed care, and care experiences were assessed through validated tools. Descriptive statistics and Pearson correlations were performed.
Results
45 local healthcare units were included in this study, with a total of 2549 nurses and 4709 patients recruited. Nurses (mean age 46.60; 79.48% female; 44.68% regional nursing diploma as the highest qualification) reported low perceived criticality at work (42.37; SD = 12.25; range = 0-100) and a high average number of missed care (5.11; SD = 3.19; range 0-9). Most nurses (83.41%) reported high job satisfaction, while 20.28% of them reported an intention to leave their job. Patients (mean age 75.18; 57.57% female; 36.95% primary school), on the other hand, rated the care received positively (8.23; range = 0-10).
Discussion and conclusions
Despite the perceived criticality at work and some missed care reported, the satisfaction of nurses and patients was high. These data represent a preliminary picture of the phenomena studied, which will be investigated through more in-depth analyses.
Key words: Home nursing; workload; missed care; quality of health care; workforce.
Loris Bonetti RN, MScN, PhD, Responsabile Centro di Competenza Ricerca Infermieristica, Area Infermieristica, Ente Ospedaliero Cantonale, Bellinzona, Docente professionista Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, Master e Bachelor degree in Cure Infermieristiche, Svizzera
Antonia Demarchi RN, MScN, Direttore Professioni Sanitarie, Ulss 6 Euganea, Padova, Presidente Accademia Scienze Infermieristiche, Italia
Stefano Terzoni RN, MScN, PhD, Direttore didattico, Corso di laurea in Infermieristica, Università degli Studi di Milano – Polo San Paolo, ASST Santi Paolo e Carlo, presidio S. Paolo – Milano, Fellow, European Association of Urology Nurses, Italia
Antonio Pignatto Professore a contratto di Psicologia Sociale presso il Dipartimento di Psicologia, Corso di Laurea in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione. Università IUSTO Rebaudengo Torino, Italia
Antonietta Fortunato RN, MScN Responsabile DAPSS Presidi Cernusco Melzo e Cassano ASST Melegnano e Martesana Milano, Italia
Paola Arcadi RN, MScN, Phd student Direttore didattico Corso di Laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, Italia
Barbara Sappa RN, MscN Direzione Aziendale delle Professioni Sanitarie, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Milano, Italia
Cinzia Botter RN, MScN, Direttore RSD Habilita Hospital & Research, Ciserano di Zingonia, Italia
Silvia Giacomelli RN, MScN CPSI Infermiera MURG subintensiva, Azienda Universitaria Ospedali Riuniti Ancona, Docente a contratto Corso di Laurea in infermieristica UNIVPM, Ancona Italia
Bianca Gritti RN, MScN Direttore del Distretto Cremasco, ASST Crema, Italia
Eleonora Zanella RN, MScN, PhD student Tutor didattico Corso di laurea in infermieristica Università degli studi di Milano Statale, Sezione di Cernusco sul Naviglio, Italia
Sergio Nobile RN, MScN, Coordinatore Infermieristico ASST Ovest Milanese, Italia
Lorena Salvini RN, MScN,ASST-Monza, Humanitas University, Department of Medicine, Pieve Emanuele, Milano, Italia
Introduzione
Il processo di cura deve passare attraverso una chiara rappresentazione del concetto di salute, per riflettere i valori dei cittadini.
Obiettivi
Lo scopo dello studio è stato quello di strutturare e validare il Questionario sulla Percezione della Salute (QPS) volto ad indagare il concetto di salute nella popolazione generale italiana. L’obiettivo secondario è stato quello di valutare le differenze di percezione di salute in rapporto ad alcune variabili demografiche.
Materiali e metodi
Il questionario è stato creato considerando i risultati di un precedente studio qualitativo. La validità di contenuto è stata valutata consultando quattro esperti, tramite tecnica Delphi. È stata quindi condotta una survey, per valutare la validità di costrutto, tramite analisi fattoriale esplorativa. La consistenza interna è stata valutata calcolando l’alpha di Cronbach (α). L’affidabilità della stabilità è stata valutata tramite la IntraClass Correlation (ICC). Sono stati quindi fatti dei confronti nelle modalità di risposta, considerando alcune caratteristiche dei partecipanti.
Risultati
Il questionario creato è costituito da 35 item, ai quali è possibile rispondere con una scala di Likert a 4 opzioni (completamente d’accordo – completamente in disaccordo). Alla survey hanno partecipato 385 persone. I risultati hanno dimostrato che lo strumento è monodimensionale ed ha una buona validità di contenuto ed affidabilità (α=0.86, range ICC= 0.6-0.9). Emergono differenze significative rispetto al concetto di salute su alcuni item, considerando le caratteristiche dei partecipanti, come il genere, l’età, la presenza di malattie croniche, e se si assumeva terapia farmacologica.
Discussione e conclusioni
Lo strumento ha buone proprietà psicometriche di affidabilità e stabilità ed è in grado di discriminare il concetto di salute, considerando le caratteristiche dei partecipanti suddette. Potrà risultare utile nel comprendere qual è il concetto di salute nella popolazione e adeguare le cure di conseguenza.
Parole chiave: Salute, società, valori sociali, studio di validazione, infermiere.
What is health to you? Development and validation of the Health Perception Questionnaire (QPS) in the Italian population
ABSTRACT
Introduction
Care must pass through a clear representation of the concept of health in order to reflect the values of citizens.
Objectives
The aim of the study was to structure and validate the Health Perception Questionnaire (HPQ), to investigate the concept of health in the general Italian population. The secondary objective was to evaluate the differences in health perception in relation to some demographic variables.
Materials and methods
The questionnaire was created considering the results of a previous qualitative study. Content validity was assessed by consulting four experts, using the Delphi technique. A survey was then conducted to assess construct validity of the questionnaire by means of exploratory factor analysis. Internal consistency was assessed by calculating Cronbach’s alpha (α). Test-retest reliability was assessed with the Intraclass Correlation coefficient (ICC). Comparisons were then made in the responses, considering certain characteristics of the participants.
Results
The newly developed questionnaire consists of 35 items, which can be answered using a 4-option Likert scale (completely agree – completely disagree). A total of 385 people participated in the survey. The questionnaire is monodimensional and has good content validity and reliability (α=0.86, ICC range 0.6-0.9). Significant differences emerged with respect to the concept of health on some items, considering the characteristics of the participants, such as gender, age, presence of chronic disease, and chronic therapy intake.
Discussion and conclusions
The instrument has good psychometric characteristics of reliability and stability and can discriminate the concept of health, considering some peculiarities of the participants. It may be useful in understanding what the concept of health is in the population and adjust care accordingly.
Key words: Health, societies, social values, validation study, nurse.
Beatrice Serranti Infermiere, Presidio Ospedaliero Santo Spirito in Sassia, Asl RM1, Roma, Italia
Silvana Paoletti Coordinatore attività pratiche e di tirocinio corso di Laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche, Università Cattolica del S. Cuore, Torino
Giuseppe Marmo Docente a contratto SSD MED/45 Università Cattolica del S. Cuore, Torino, Italia
Caterina Galletti Coordinatore attività pratiche e di tirocinio corso di Laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia
Introduzione
L’evoluzione della formazione universitaria ha modificato la definizione dell’offerta formativa e consentito lo sviluppo disciplinare delle scienze infermieristiche e dei saperi professionali. In Italia, il percorso di laurea magistrale si caratterizza per l’ampliamento e il rafforzamento di conoscenze riguardanti la disciplina infermieristica al fine di acquisire competenze avanzate per la salvaguardia della salute, l’organizzazione nei servizi, la formazione professionale e sanitaria, la ricerca.
Obiettivi
Analizzare i piani di studio e i programmi proposti nei curricula dei corsi di LM/SNT1 per esplorare i contenuti della disciplina infermieristica (MED/45) che sostengono le competenze core dei professionisti in formazione magistrale.
Materiali e metodi
Studio di tipo quali-quantitativo descrittivo. Per mappare l’offerta formativa dei moduli MED/45, estratti dalla Scheda Unica Annuale del Corso di Studio del sito ‘universitaly’, è stata costruita una griglia ad hoc. L’analisi dei titoli e dei contenuti dei moduli è stata effettuata con la content analysis deduttiva.
Risultati
L’analisi di contenuto ha consentito di evidenziare la varietà degli ambiti scientifici insegnati nei corsi di laurea magistrale dei differenti atenei. La tendenza nazionale è quella di dedicare maggior spazio all’ambito dell‘organizzazione della professione’ pur ponendo anche attenzione ad altri ambiti quale la ’infermieristica clinica’ e la ‘ricerca infermieristica’.
Discussione e conclusioni
Lo studio evidenzia come alcuni atenei stiano riorientando gli insegnamenti verso specifiche aree cliniche e assistenziali per rispondere a un nuovo bisogno di competenze avanzate nell’ambito dell’infermieristica di comunità. Sarà utile monitorare queste variazioni e comprendere sia il supporto dato dalla ricerca allo sviluppo disciplinare sia per riflettere sulla loro valorizzazione in ambito lavorativo.
Parole chiave: Laurea magistrale, disciplina infermieristica, curriculum infermieristico, analisi di contenuto.
The development of nursing disciplinary knowledge in Master’s Degree courses in Nursing Science: a quali-quantitative study
ABSTRACT
Introduction
The evolution of university education has changed the definition of the educational offer and allowed the disciplinary development of nursing sciences and professional knowledge. In Italy, the master’s degree program is characterized by the expansion and strengthening of knowledge concerning the nursing discipline in order to acquire advanced skills for health protection, organization of services, professional training and healthcare, research.
Objectives
Analyze the study plans and programs proposed in the curricula of the LM/SNT1 courses to explore the contents of the nursing discipline (MED/45) which support the core competencies of professionals in master’s training.
Materials and methods
Quali-quantitative descriptive study. An ad hoc grid was created to map the training offer of the MED/45 modules, extracted from the form of the programme of the studies of the ‘universitaly’ website. The analysis of the titles and contents of the modules was carried out with deductive content analysis.
Results
The content analysis allows to highlight the variety of scientific fields taught in the master’s degree courses of the different universities. The national trend is to devote more space to the ‘organization of the profession’ but also paying attention to other areas such as ‘clinical nursing’ and ‘nursing research’.
Discussion and conclusions
The study highlights how some universities are redirecting teaching towards specific clinical and care areas to respond to a new need for advanced skills in community nursing. It will be useful to monitor these variations and understand both the support given to development by disciplinary research and how they can be effectively exploited in the workplace.
Key words: Master’s degree, nursing discipline, nursing curriculum, content analysis.
Stefania Chiappinotto PhD, RN, Assegnista di ricerca, Università di Udine, Dipartimento di Area Medica, Udine Italia
Erika Bassi PhD, RN, Ricercatrice, Università del Piemonte Orientale, Dipartimento di Medicina Traslazionale, Novara, Italia
Alvisa Palese PhD, RN, Professoressa Ordinaria, Università di Udine, Dipartimento di Area Medica, Udine, Italia
La revisione narrativa della letteratura è una metodologia molto utilizzata in ambito infermieristico per fornire una panoramica su un determinato argomento. Con finalità di chiarire la natura delle revisioni narrative e i passaggi principali da percorrere per la progettazione, conduzione e pubblicazione, sono stati sintetizzati: le conoscenze metodologiche disponibili su PubMed e CINHAL, i pareri di tre Editori di riviste e l’esperienza maturata da ricercatori italiani a non, leggendo i loro lavori. Le revisioni narrative riflettono un metodo di studio a sé stante, che persegue finalità specifiche nel panorama metodologico delle possibili revisioni. Pur applicando un approccio meno rigoroso di quello delle revisioni sistematiche, esse non riflettono una semplice alternativa a queste, ma perseguono specifiche finalità con propri metodi. Le revisioni narrative sono utili laddove non sono disponibili (o possibili) revisioni sistematiche; su temi fonte di dibattito, articolati; ma anche come ‘precursore’ della revisione sistematica. Le revisioni narrative sono complesse da progettare sul piano metodologico perché non ci sono indicazioni precise per il loro sviluppo; sono altrettanto articolate dal punto di vista della presentazione dei risultati perché richiedono capacità di sintesi tipica dell’esperto. La loro produzione può costituire un’eccellente risorsa per l’aggiornamento e lo studio sia per i docenti che per studenti e professionisti (ad esempio, nella formazione continua).
Parole chiave: Revisione narrativa; metodologia; processo di scrittura.
Narrative review of the literature: methodological approaches
ABSTRACT
The narrative review of the literature is a methodology widely used in nursing to provide an overview of a given topic. With the aim of clarifying the nature of narrative reviews and their main methodological steps in planning, conducting, and publishing them, the scientific knowledge available on PubMed and CINHAL, the opinion of three Journal Editors and the experience of Italian and non-Italian researchers, were collected and summarized. Narrative reviews reflect a method, which pursues specific goals in the methodological landscape of possible reviews. While applying a less rigorous approach than that necessary to conduct systematic reviews, they do not reflect a simple alternative to them, but pursue specific aims with their own methods. Narrative reviews are useful where systematic reviews are not available (or possible); when there is a need to summarise evidence available on discussed and articulated issues; and also as a ‘precursor’ of systematic reviews. Narrative reviews are methodologically complex to conduct because there are no specific indications for their development; they are equally complex from the point of view of the summary of the findings because they require critical skills and expertise. They can be an excellent resource for study both for teachers and for students, as well as for professionals (for example, in their continuous education).
Key words: Narrative review; methodology; writing process.
Giancarlo Galbiati RN, MSN, ASST Bergamo Est, Bergamo, Italia
Simone Cosmai RN, MSN Humanitas University – Corso di Laurea in Infermieristica, Italia
Pietro Xausa RN, MSN, DAPSS, ASST Bergamo Est, Bergamo, Italia
Andrea Poliani RN, MSN Student Vita e Salute San Raffaele University, Milano, Italia
Chiara Mainardi RN, MSN, ASST Papa Giovanni XXIII, Bergamo, Italia
Gianluca Solitro RN, MSN, Libero professionista, direttore Cooperativa 9Care, Romano di Lombardia, Bergamo, Italia
Ramona Pellegrini RN, MSN, PhD, DAPSS, ASST Bergamo Est, Bergamo, Italia
Introduzione
Il cambiamento demografico, la maggiore complessità assistenziale e l’aumento delle famiglie mononucleari sono alcuni determinanti che conferiscono alle residenze socio-assistenziali (RSA) un ruolo centrale nel percorso di cura. L’emergente carenza di personale infermieristico e la rimodulazione del mix di professionisti impongono un’identificazione chiara degli esiti sensibili alle cure infermieristiche per un monitoraggio della qualità offerta.
Obiettivi
Indagare gli esiti assistenziali infermieristici maggiormente documentati relativi ai contesti residenziali per anziani e la loro relazione con le differenti tipologie di staffing infermieristico.
Materiali e metodi
Per condurre la presente Umbrella Review sono state interrogate tre banche dati biomediche (MEDLINE, CINAHL e The Cochrane Library) e un motore di ricerca (TRIP-Database). La qualità della letteratura secondaria selezionata è stata valutata attraverso la “Critical Appraisal Checklist for systematic reviews and research synthesis” della Joanna Briggs Institute.
Risultati
Dalle nove fonti incluse (sette revisioni sistematiche e due integrative) sono stati individuati ventuno esiti sensibili all’assistenza infermieristica. La maggior presenza di infermieri sembrerebbe migliorare specifici outcomes: mortalità, riduzione dell’incidenza di lesioni da pressione, riduzione del rischio di ospedalizzazione non pianificata, aumento della qualità delle cure, riduzione del tasso di incidenza delle infezioni del tratto urinario. Pochi studi, invece, riportano relazioni positive tra un numero maggiore di Licensed Vocational Nurses/Licensed Practical Nurses o di Certified Nurse Assistants e gli outcomes analizzati.
Discussione e conclusioni
Nonostante l’importanza del monitoraggio degli esiti sensibili dell’assistenza al fine di un miglioramento continuo della qualità dell’assistenza infermieristica offerta nelle RSA, attualmente, la letteratura, che mette in evidenza la correlazione tra staffing ed esiti assistenziali, risulta limitata.
Parole chiave: Personale infermieristico, residenze sanitarie assistenziali, forza lavoro, esiti sensibili alle cure infermieristiche, qualità dell’assistenza sanitaria.
Nursing Staff and Outcomes in Residenze socio-assistenziali: an Umbrella Review
ABSTRACT
Introduction
Changing demographics, increased care complexity, and the rise of single-person households are some of the determinants that give to Nursing Home a central role in the care pathway. The emerging nursing shortage and the reshaping of professionals mix impose a clear identification of nursing-sensitive outcomes for monitoring the quality offered.
Objectives To investigate the most documented nursing-sensitive outcomes in Nursing Home and their relationship to staffing.
Materials and methods
Three biomedical databases (MEDLINE, CINAHL, and The Cochrane Library) were queried to conduct this Umbrella Review. The TRIP-Database was also utilized. The Joanna Briggs Institute’s “Critical Appraisal Checklist for systematic reviews and research syntheses” was used for quality assessment.
Results
From the nine sources included (seven systematic reviews and two integrative reviews), twenty-one nursing-sensitive outcomes were identified. The increased presence of nurses would appear to improve specific outcomes: mortality, reduced incidence of pressure injuries, reduced risk of unplanned hospitalization, increased quality of care, and reduced incidence rates of urinary tract infections. Few studies, however, report positive relationships between greater numbers of Licensed Vocational Nurses/Licensed Practical Nurses or Certified Nurse Assistants and the outcomes analyzed.
Discussion and conclusions
Despite the importance of monitoring nursing-sensitive outcomes to continuously improve the quality of nursing care provided in nursing homes, evidence is limited.
Key words: Nursing Staff, Nursing Home, Workforce, Nursing Sensitive Outcomes, Quality of health care.
Ilenia Chinellato Infermiera Corso di Laurea in Infermieristica, Università degli Studi di Padova, Azienda Ulss 3 Serenissima, Mestre, – Italia
Luca Bertocchi Infermiere, PhD Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della Vita e dell’Ambiente, Università degli Studi dell’Aquila – Italia – Marjory Gordon Program for Clinical Reasoning and Knowledge Development, Boston College, USA
Angelo Dante Ricercatore Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della Vita e dell’Ambiente, Università degli Studi dell’Aquila – Italia
Cristina Petrucci Professore Associato Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della Vita e dell’Ambiente, Università degli Studi dell’Aquila – Italia
Loreto Lancia Professore Ordinario Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della Vita e dell’Ambiente, Università degli Studi dell’Aquila – Italia
Introduzione
I costanti cambiamenti socio-assistenziali richiedono un continuo ampliamento e adeguamento delle competenze professionali infermieristiche. In tale contesto diventa vitale garantire una formazione e un aggiornamento continuo in uno spirito di responsabilità collettiva e individuale in maniera da rispondere efficacemente alle più attuali necessità della popolazione. La revalidation, o rivalidazione, intesa come periodica conferma dell’abilitazione all’esercizio professionale, ingloba concetti fondamentali nella valutazione del professionista. La rivalidazione delle competenze nel tempo permette, da una parte, la standardizzazione dei processi e la valorizzazione dei professionisti e, dall’altra, la tutela dei destinatari dell’assistenza.
Obiettivi
L’obiettivo dello studio è descrivere le caratteristiche dei sistemi internazionali di rivalidazione delle competenze infermieristiche.
Materiali e metodi
È stata condotta una revisione narrativa della letteratura internazionale consultando le banche dati PubMed e Cumulative Index to Nursing and Allied Health Literature (CINAHL) e le linee guida.
Risultati
Nel panorama internazionale, la valutazione continua del professionista infermiere rappresenta un elemento indispensabile per garantire un’assistenza di alta qualità. L’analisi dei vari modelli ha evidenziato nei contesti internazionali una strutturazione del percorso legato alla normativa nazionale, alla formazione e all’esperienza dei professionisti.
Discussione e conclusioni
La descrizione dei modelli di rivalidazione delle competenze infermieristiche utilizzati a livello internazionale è importante per fornire spunti di riflessione soprattutto per i Paesi dove il processo di rivalidazione non è ancora previsto.
Parole chiave: Competenze, formazione, rivalidazione, infermiere, valutazione delle competenze, qualità dell’assistenza.
The revalidation of nursing competencies: description of international experiences, a narrative literature review
ABSTRACT
Introduction
The constant changes in social and care needs require a continuous growth and adjustment of nursing competencies. Consequently, it is pivotal to provide nurses with a continuous training and long-life learning opportunities focused on individual and collective responsibility, thus responding to the current care needs of population. The revalidation is the periodic confirmation of the professional practice. This term includes fundamental concepts in the evaluation of professionals. Revalidation of the competencies over time allows, on one hand, the standardization of processes and enhancement of health care providers. On the other hand, it allows to protect care recipients.
Objectives
The aim of this study is to describe the characteristics of international nursing revalidation systems.
Materials and methods
A narrative literature review has been conducted on PubMed, Cumulative Index to Nursing and Allied Health Literature (CINHAL) electronic database, as well as on guidelines.
Results
At international level, continuous nurses’ evaluation represents a crucial element aimed at ensuring high-quality nursing care. The analysis of currently available models shows a pathway structure linked to national laws, nursing education, and expertise level of professionals.
Discussion and conclusions
The description of the nursing competence revalidation models used internationally is important to provide insights especially for countries where the revalidation process is not yet in place.
Key words: Clinical competence, education, revalidation, nurses, skills assessment, quality of health care.
Caterina Zardo RN, Servizio di Emergenza Urgenza, ULSS 3 Serenissima, Venezia – Italia
Stefano Salvioli Dipartimento di Neuroscienza, Riabilitazione, Oftalmologia, Genetica, Salute Materno – Infantile, Università degli Studi di Genova – Fondazione GIMBE, Bologna – Italia
Introduzione
L’infermiere di ricerca è un importante elemento di unione tra la pratica infermieristica e la ricerca avendo competenze organizzativo-manageriali e di metodologia della ricerca.
Obiettivi
Analizzare la letteratura disponibile rispetto al ruolo e alle competenze dell’infermiere di ricerca.
Materiali e metodi
È stata condotta una scoping review seguendo il metodo P (population), C (concept), C (context). Come popolazione sono stati inclusi gli infermieri di ricerca, come concetto qualsiasi studio sui ruoli e/o sulle competenze di quest’ultimo e come contesto l’ambito della ricerca clinica.
Risultati
La strategia di ricerca ha generato 1.623 risultati. 56 articoli sono stati inclusi nella scoping review. I ruoli individuati sono: (1) Svolgimento di attività correlate alla ricerca, (2) coordinatore di ricerca, (3) coinvolgimento delle popolazioni vulnerabili negli studi, (4) assistenza ai pazienti, (5) consulente esperto di ricerca per l’organizzazione di appartenenza, (6) collegamento con università. Le competenze ricavate sono: comunicative; cliniche; di pensiero critico; di team working e collaborazione; di metodologia della ricerca; di leadership e mentoring; autonomia; tecnologiche ed organizzative.
Discussione e conclusioni
Il ruolo dell’infermiere di ricerca è da considerarsi molto importante anche se non ne esiste una definizione standardizzata e concordata a livello internazionale. Questa Scoping Review identifica in modo chiaro e sintetico quali siano le responsabilità principali e le relative competenze.
Parole chiave: Competenze, infermiere di ricerca, infermiere ricercatore e ruolo.
The roles and skills of the research nurse: a scoping review
ABSTRACT
Introduction
The research nurse is an important element of union between nursing practice and research having organizational-managerial skills and research methodology competences.
Objectives
To analyze the available literature looking for the role and the competences of the research nurse.
Materials and methods
A scoping review was conducted following the method P (population), C (concept), C (context). The population includes research nurses, the concept includes any study on the roles and/or competences of the latter, and the context includes the scope of clinical research.
Results
The search strategy generated 1,623 results. 56 articles were included in the scoping review. The roles identified are: (1) Carrying out research-related activities, (2) research coordinator, (3) involvement of vulnerable populations in studies, (4) patient care, (5) expert research consultant for the organization you belong to, (6) liaison with universities. The competences found are: communicative; clinical; critical thinking; team working and collaboration; research methodology; leadership and mentoring; autonomy; technological and organizational.
Discussion and conclusions
The role of the research nurse is to be considered very important even if there is no standardized and internationally agreed definition. This Scoping Review clearly and succinctly identifies the main responsibilities and competences.
Key words: Competence, nurse researcher, research nurse, role.
Annamaria Bagnasco PhD, MNS, RN, MEdSc, FFNMRCSI, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Professore Ordinario Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova – Genova
Rosaria Alvaro MSN, RN, FAAN, FESC, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Professore Ordinario Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione Facoltà di Medicina Università degli Studi di Roma Tor Vergata – Roma
Loreto Lancia MSN, RN, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Professore Ordinario Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della vita e dell’Ambiente, Università degli Studi dell’Aquila – L’Aquila
Duilio Fiorenzo Manara MSN, RN, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Professore Associato Università Vita-Salute San Raffaele – Milano
Laura Rasero MSN, RN Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Professore Associato Dipartimento di Scienze della Salute Università di Firenze – Firenze
Gennaro Rocco PhD, MSN, RN, FAAN, FFNMRCSI Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Direttore Scientifico Centro di Eccellenza per la Cultura e la Ricerca Infermieristica c/o OPI Roma – Roma
Alessandra Burgio PhD Statistico Istituto Nazionale di Statistica – ISTAT – Roma
Paolo Landa PhD Docente e Ricercatore di Economia Sanitaria Laval University, Québec, Canada
Milko Zanini PhD, MSoc, MSN, RN Docente e Ricercatore Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova – Genova
Barbara Mangiacavalli MSN, RN Presidente FNOPI, Presidente CERSI – FNOPI – Roma
Loredana Sasso MSN, MEdSc, RN, FAAN, FFNMRCSI, Direttore Scientifico CERSI-FNOPI, Professore Ordinario Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova – Genova
Introduzione
Le cure domiciliari in Italia sono un’opzione di assistenza sanitaria mirata a fornire cure a lungo termine direttamente a casa dei pazienti. Tuttavia, essendo di competenza regionale, possono variare da una regione all’altra.
Obiettivi
Descrivere l’organizzazione dell’assistenza infermieristica sul territorio italiano, in termini di caratteristiche generali dei servizi erogati e definire una rete nazionale di contatti e collaborazioni con le Aziende territoriali.
Materiali e metodi
Studio osservazionale descrittivo trasversale condotto tra novembre 2022 e marzo 2023. Il questionario è stato somministrato ai Dirigenti infermieristici delle Aziende territoriali in formato elettronico.
Risultati
Hanno aderito 77 (72,6%) Aziende Sanitarie Locali (ASL) su 106. In termini di popolazione residente, la copertura ammonta al 75,3%. Dei 15 servizi in media per ASL ne sono disponibili 9. Mediamente diffuse le Case della salute, i Centri di cure intermedie, e la Centrale operativa territoriale, rispettivamente nel 48,1%, 41,6%, e 50,6% delle ASL. Il tempo di attesa è stato mediamente di 2 giorni per la prima visita e il primo accesso. Il personale è prevalentemente dipendente. Infermieri e operatori socio-sanitari (OSS) hanno l’età media più elevata.
Discussione e conclusioni
L’offerta dei servizi territoriali appare ampia e articolata, con forti disomogeneità su tutto il territorio nazionale. Questa prima fase dello studio ha permesso di attivare una rete di contatti nazionale con i 76 dirigenti e referenti dell’assistenza infermieristica territoriale e con altri oltre cento infermieri sul territorio. I risultati finali di questo studio permetteranno adattare l’assistenza domiciliare alle richieste del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e della popolazione.
Parole chiave: Assistenza infermieristica domiciliare, dirigenti di aziende territoriali, complessità assistenziale, studio osservazionale descrittivo trasversale.
Home Care Nursing in Italy AIDOMUS-IT: Preliminary data
ABSTRACT
Introduction
Home care in Italy is a health care option aimed at providing long-term care directly in patients’ homes, but may vary across regions, as each region is responsible for their organization.
Objectives
To describe the organization of home care nursing across Italy, in terms of general characteristics of the services provided and set up a national network of contacts and collaborations with community health services.
Materials and methods
A cross-sectional descriptive observational study conducted between November 2022 and March 2023. The questionnaire was administered online to the nursing managers of the community services.
Results
Out of 106 local health authorities (LHAs), 77 (72.6%) participated in this study. In terms of resident population, this included a coverage of 75.3%. Of 15 services in each LHA, 9 were available on average. Community Health Centres, Intermediate Care Centres, and Community Operations Centres were evenly spread in 48.1%, 41.6%, and 50.6% of the LHAs respectively. Mean waiting time was 2 days for the first visit and first access. Staff were prevalently employees. Nurses and healthcare assistants had the highest average age.
Discussion and conclusions
Community services were widespread, had varying structures, and differed across Italy. This first phase of the study enabled to establish a national network of contacts with 76 managers and contact persons of the community nursing services and with over one hundred other nurses in the community. The final results of this study will enable to adapt home care to the demands of the National Recovery and Resilience Plan (NRRP) and the population.
Key words: Home care nursing, directors of community services, healthcare complexity, cross-sectional descriptive observational study.
Martina Batino MSc, RN, PhD Student. ASL TO3
Gabriele Cardone MSc, RN, ASL CN1
Luca Ceroni LP, Università degli Studi di Torino
Chiara Gammarota MSc, RN, PhD Student. A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino
Introduzione
I social network vengono ampiamente utilizzati sia dai professionisti sanitari sia dai cittadini per accedere alle informazioni sanitarie e per cercare supporto. La letteratura internazionale sostiene l’utilizzo dei social per la condivisione della conoscenza in ambito clinico-assistenziale, per migliorare la salute pubblica, facilitare il cambiamento dei comportamenti sanitari e favorire la comunicazione tra i professionisti.
Obiettivi
Descrivere i social network utilizzati dagli infermieri per scopi professionali.
Materiali e metodi
È stato condotto uno studio osservazionale descrittivo sulla popolazione infermieristica italiana, utilizzando un questionario online costruito ad hoc.
Risultati
Alla raccolta dati hanno risposto 1005 professionisti, i quali risultano essere d’accordo nel dichiarare che sui social trovano ampia varietà di informazioni utili a livello professionale, riescono a confrontarsi facilmente con i colleghi e a raggiungere la maggior parte delle persone assistite. Invece, più della metà ha dichiarato di non ritenere affidabili i social per la ricerca di informazioni scientifiche.
Discussione e conclusioni
I risultati dello studio evidenziano che i social sono utili per la comunicazione tra infermieri, con potenziali benefici nella pratica clinica, nelle reti professionali, nell’istruzione e nella formazione. La mancanza di adeguate conoscenze potrebbe portare a una scarsa comprensione dei rischi e responsabilità collegate all’uso dei social.
Parole chiave: Infermieri, social network, social media, networking.
The influence of social networks in nursing: an italian observational study
ABSTRACT
Introduction
Health professionals and citizens widely use social networks to access health information and seek support. Many studies support using social for knowledge sharing in clinical care settings to improve public health by facilitating health behavior change and communication between professionals.
Objectives
The aim is to describe social networks used by nurses for professional purposes.
Materials and methods
A descriptive observational study was conducted on the Italian nursing population using an ad hoc constructed online questionnaire.
Results
A total of 1005 nurses responded to the data collection who agreed that they find a wide variety of professionally helpful information on social networking sites, can compare themselves with colleagues efficiently, and reach out to most of their patients. In contrast, more than half stated that they did not find social media reliable for searching for scientific information.
Discussion and conclusions
The results show that social networking is useful for communication between nurses, with potential benefits in clinical practice, professional networks, education and training. Lack of adequate knowledge may lead to a poor understanding of the risks and responsibilities associated with the use of social.
Key words: Nurses, social network, social media, networking.
Camilla Zanone Infermiera, Nefrologia e Neurologia, ASL NO Novara, Italia
Simona Milani Coordinatore CDS Infermieristica Università del Piemonte Orientale Polo formativo di Biella, ASL BI Biella, Italia
Manuela Ferrari CDS Infermieristica Università del Piemonte Orientale Polo formativo di Biella, ASL BI Biella, Italia
Antonella Croso Direttore Struttura Complessa Direzione Professioni Sanitarie (DI.P.SA), ASL BI Biella, Italia
Introduzione
La promozione delle cure fondamentali garantisce un miglioramento della qualità dell’assistenza. Con il termine cure mancate si indicano tutti gli interventi pianificati che vengono omessi, totalmente o parzialmente, dall’infermiere.
Obiettivi
Esplorare la percezione degli infermieri sulle cure mancate e valutare l’entità del fenomeno attraverso l’analisi della documentazione clinica.
Materiali e metodi
Si tratta di uno studio osservazionale condotto nei mesi di agosto e settembre 2020 tramite la somministrazione del questionario MISSCARE Survey agli infermieri che operano in tre reparti chirurgici dell’ASLBI. L’analisi delle cure perse è stata effettuata consultando la documentazione clinica relativa alla pianificazione dell’assistenza in prima giornata post-operatoria.
Risultati
Secondo il percepito dagli infermieri le principali cure perse sono la deambulazione del paziente (81%), la mobilizzazione passiva (78%) e la cura del cavo orale (58%); dall’analisi della documentazione, invece, le cure pianificate e non attuate sono: cura del cavo orale (72%), valutazione del sito di inserzione dei cateteri venosi periferici e centrali (49%), lavaggio delle mani dei pazienti (46%) e compilazione completa della documentazione infermieristica (36%). Complessivamente la percentuale di cure perse è del 24%.
Discussione e conclusioni
I risultati del nostro studio evidenziano come il fenomeno delle cure perse sia presente e come il percepito degli infermieri non sempre corrisponde a ciò che emerge dall’analisi della documentazione infermieristica.
Parole chiave: Cure infermieristiche, qualità dell’assistenza sanitaria, studio osservazionale, indagini e questionari, post- chirurgico.
Missed Nursing Care: results from an observational study conducted in the surgical wards of Biella Hospital
ABSTRACT
Introduction
The promotion of fundamental care ensures an improvement in the quality of care. The term missed care refers to all planned interventions that are omitted, totally or partially, by the nurse.
Objectives
To explore nurses’ perceptions of missed care and assess the extent of the phenomenon through analysis of clinical documentation.
Materials and methods
This was an observational study conducted in August and September 2020 through administering the MISSCARE Survey questionnaire to nurses working in three surgical wards of Biella Hospital. The analysis of missed care was conducted by consulting clinical records related to postoperative care planning on the first day.
Results
According to nurses’ perceptions, the main care missed were patient ambulation (81%), passive mobilization (78%), and oral care (58%); from the analysis of the documentation, however, the planned care that was not implemented were: oral care (72%), evaluation of peripheral and central venous catheter insertion site (49%), patient handwashing (46%), and complete completion of nursing documentation (36%). Overall, the percentage of missed care is 24%.
Discussion and conclusions
The results of our study show how the phenomenon of missed care is present and how the nurses’ perceptions do not always match what emerges from the analysis of nursing documentation.
Key words: Nursing care, quality of health care, observational study, surveys and questionnaires, post operative periods.
RIVISTA BIMESTRALE
Organo ufficiale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche
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