RIVISTA BIMESTRALE
Organo ufficiale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche
Luca Giuseppe Re Infermiere tutor e prof. a c., Corso di Laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, sezione Niguarda ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano, Italia
Silvia Cilluffo Infermiera tutor e prof. a c., corso di laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, sezione Niguarda ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano, Italia
Stefania Rippa Infermiera tutor e prof. a c., corso di laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, sezione Niguarda ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano, Italia
Vincenza Aloia Infermiera tutor e prof. a c., corso di laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, sezione Niguarda ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano, Italia
Anna Rita La Torre Infermiera tutor e prof. a c., corso di laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, sezione Niguarda ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano, Italia
Valentina Tommasi Infermiera tutor e prof. a c., corso di laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, sezione Niguarda ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano, Italia
Barbara Bassola Infermiera tutor e prof. a c., corso di laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, sezione Niguarda ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano, Italia
Maura Lusignani Direttore didattico, corso di laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, sezione Niguarda Professore ordinario MED/45, Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute, Università degli Studi di Milano, Italia
Introduzione
I cartoni animati hanno dimostrato in vari contesti clinici la loro efficacia nel ridurre il dolore da procedura nei bambini. Tuttavia, al momento non è disponibile una sintesi delle evidenze che si concentri sull’effetto dell’intervento sul dolore procedurale in ambulatorio pediatrico.
Obiettivi
Valutare l’efficacia dei cartoni animati sul dolore procedurale in ambulatorio pediatrico.
Materiali e metodi
Revisione sistematica con meta-analisi di trial clinici controllati randomizzati o quasi randomizzati. Reperimento dei documenti tramite interrogazione di banche dati biomediche, registri di studi clinici e letteratura grigia. I cartoni animati sono stati confrontati con le cure standard. L’esito primario è stato il dolore dopo la procedura. Il rischio di bias è stato valutato con RoB 2. La dimensione d’effetto è stata calcolata con un modello a effetti casuali. La certezza/qualità dei risultati è stata valutata con l’approccio GRADE.
Risultati
Sono stati inclusi nella revisione e nella sintesi quantitativa dieci trial. Rispetto alle cure standard, i cartoni animati hanno ridotto il dolore in modo statisticamente significativo (SMD: -1.17, 95% CI: -1.75, -0.59; N = 839); la dimensione d’effetto è molto ampia e la qualità/certezza delle prove è moderata. L’eterogeneità statistica tra gli studi è molto elevata (I2 = 92.67%).
Discussione e conclusioni
I cartoni animati mostrano un effetto positivo, molto ampio e statisticamente significativo sul dolore di soggetti sottoposti a procedure mediche in ambulatorio pediatrico. In attesa di ulteriori conferme, attualmente se ne può consigliare l’implementazione nella pratica clinica quotidiana anche in contesti con risorse limitate.
Parole chiave: Cartoni animati, dolore procedurale, bambini, ambulatorio.
Efficacy of cartoons on procedural pain in paediatric outpatient setting: systematic review with meta-analysis
ABSTRACT
Introduction
Cartoons have been shown in various clinical settings to be effective in reducing procedural pain in children. However, a synthesis of evidence focusing on the effect of the intervention on procedural pain in the paediatric outpatient setting is not currently available.
Objectives
To evaluate the effectiveness of cartoons on procedural pain in the paediatric outpatient setting.
Materials and methods
Systematic review with meta-analysis of randomised controlled trials or quasi-randomised controlled trials. Document retrieval by querying biomedical databases, clinical trial registries and grey literature. Cartoons were compared with standard care. The primary outcome was pain after the procedure. Risk of bias was assessed with RoB 2. Effect size was calculated with a random-effects model. The certainty/quality of the results was assessed with the GRADE approach.
Results
Ten trials were included in the review and quantitative synthesis. Compared to standard care, cartoons reduced pain statistically significantly (SMD: -1.17, 95% CI: -1.75, -0.59; N = 839); the effect size is very large and the quality/certainty of evidence is moderate. Statistical heterogeneity between studies is very high (I2 = 92.67%).
Discussion and conclusions
Cartoons show a positive, very large and statistically significant effect on the pain of subjects undergoing medical procedures in paediatric outpatient clinics. Pending further confirmation, their implementation in daily clinical practice can currently be recommended even in resource-limited settings.
Key words: Cartoons, procedural pain, children, ambulatory care facilities.
Francesco Zaghini PhD, MSN, RN, Research Fellow, Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione, Università degli studi di Roma Tor Vergata, Roma , Italia
Jacopo Fiorini PhD, MSN, RN, Infermiere di Ricerca, UOC Direzione Infermieristica, Fondazione Policlinico Tor Vergata, Roma, Italia
Giovanni Gioiello PhD student, MSN, RN, Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione, Università degli studi di Roma Tor Vergata, Roma, Italia
Alessandro Sili PhD, MSN, RN, Direttore UOC Direzione Infermieristica, Fondazione Policlinico Tor Vergata, Roma, Italia
Introduzione
L’Infermiere di Famiglia e Comunità (IFeC) assiste la persona e le famiglie nella comunità, assumendo, in Italia, un ruolo strategico, organizzativo e clinico nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza 2022. Comprendere come il benessere organizzativo e la qualità di vita degli IFeC sia influenzata dallo stile di leadership, diviene prioritario per implementare questo professionista a livello nazionale e garantire una qualità assistenziale migliore.
Obiettivi
Indagare la relazione esistente tra la percezione della leadership, il benessere organizzativo (stress, burnout, soddisfazione, engagement e commitment) e la qualità di vita degli IFeC.
Materiali e metodi
È stato condotto uno studio osservazionale, arruolando un campione di convenienza di IFeC. I dati sono stati raccolti attraverso una web survey composta da scale validate. È stata condotta un’analisi descrittiva ed inferenziale.
Risultati
Sono stati arruolati 250 IFeC, con età media di 39,4 anni e che lavoravano come IFeC mediamente da 2,4 anni. È emerso che gli IFeC sono soddisfatti del proprio lavoro, si sentono motivati, di far parte della propria organizzazione ed avvertono i loro leader etici. Rispetto ai contesti ospedalieri, sono stati registrati livelli di stress e burnout ridotti. In questa condizione di benessere organizzativo, la qualità di vita degli IFeC è migliore e predetta dalle variabili di contesto e del loro leader.
Discussione e conclusioni
In un ambiente lavorativo positivo, l’IFeC vive una condizione di benessere organizzativo, sentendosi motivato, soddisfatto e percependo una qualità di vita migliore. Studi futuri dovrebbero indagare gli esiti assistenziali a livello di comunità, valorizzando questo ambito di specializzazione infermieristica.
Parole chiave: Benessere organizzativo; infermiere di famiglia e di comunità; leadership infermieristica; qualità di vita.
The organizational well-being of the Family and Community Nurses: an observational study
ABSTRACT
Introduction
In Italy, the Family and Community Nurse (FCN) cares for individuals and families in the community, resulting in a strategic, organizational, and clinical role in the National Recovery and Resilience Plan 2022. Understanding the impact of the leadership style on the FCN organizational well-being and quality of life, it becomes imperative to implement this profession at a national level, ensuring a higher standard of care.
Objectives
To investigate the relationship between the perception of leadership, organizational well-being (stress, burnout, satisfaction, engagement, and commitment), and the FCN quality of life.
Materials and methods
An observational study was conducted, enrolling a convenience sample of FCN. The data were collected through a web survey composed of validated scales. A descriptive and inferential analysis was conducted.
Results
Some 250 FCN were enrolled, with an average age of 39.4 years, and who had been working as FCN for an average of 2.4 years. It was found that FCNs are satisfied with their work, feel motivated, to be part of their organization, and perceive their leaders as ethical ones. Compared to hospital settings, reduced levels of stress and burnout were recorded. In this condition of organizational well-being, the FCNs quality of life is improved and predicted by the context variables and their leader.
Discussion and conclusions
In a positive working environment, the FCNs experience a condition of organizational well-being, feeling motivated, satisfied, and perceiving a better quality of life. Future studies should investigate care outcomes at the community level, enhancing this area of nursing specialization.
Key words: Organizational well-being; family and community nurses; nursing leadership; quality of life.
Alice Scuro MSN, RN, Dipartimento di Medicina Molecolare – Università degli Studi di Padova, Italia
Cristian Girotto MSN, RN, Azienda Ospedaliera di Padova, Italia
Introduzione
Le informazioni fornite dai pazienti sulla loro esperienza di cura costituiscono input rilevanti per rendere i servizi sanitari sempre più centrati sul paziente. Esse sono inoltre considerate a livello internazionale sempre più utili per misurare la qualità dell’assistenza (indicatori Patient-Reported Experience Measure).
Obiettivi
L’obiettivo dello studio è descrivere l’esperienza di cura percepita dal paziente oncologico lungo il suo percorso assistenziale e le implicazioni per la figura infermieristica.
Materiali e metodi
È stata condotta un’indagine descrittiva trasversale su un campione di pazienti seguiti nei servizi di oncologia ambulatoriali/day hospital di quattro realtà di un’Azienda ulss della Regione Veneto. Lo strumento utilizzato è il questionario denominato NC14CORE.
Risultati
I 208 soggetti coinvolti hanno complessivamente apprezzato l’esperienza di cura oncologica. Tra gli aspetti migliorabili risultano la trasmissione delle informazioni, in particolare nella fase diagnostica, agli effetti collaterali immediati e a lungo termine, al coinvolgimento nelle opzioni di trattamento e alle cure domiciliari, alla continuità delle cure. Differenze significative sono emerse relativamente ad alcuni aspetti nella fascia d’età 35-54 anni, nelle donne, nei pazienti con tumore al seno e gastro-intestinale e per soggetti con prima diagnosi e recidiva di malattia.
Discussione e conclusioni
I risultati dell’indagine sull’esperienza del paziente oncologico pongono le basi per introdurre azioni di miglioramento rispetto ad informazione, comunicazione, coinvolgimento del paziente nelle decisioni di cura, continuità nell’assistenza. Secondo quest’ottica l’infermiere può rivestire un ruolo chiave, diventando il punto di riferimento per il paziente e la sua famiglia e, attraverso le sue competenze, può agire nel miglioramento della cura del paziente.
Parole chiave: Neoplasia, soddisfazione paziente, qualità dell’assistenza sanitaria.
Cancer patient experience – An observational survey in the Veneto Region
ABSTRACT
Introduction
Opinions provided by patients about their care’s experience are very important input for increasingly patient-focused health services. Internationally, patients provided information are also increasingly considered useful for measuring the quality of care (Patient-Reported Experience Measure indicators).
Objectives
The purpose of the study is to describe the care experience perceived by cancer patients along their care pathway and implication for nurses.
Materials and methods
A cross-sectional descriptive study was conducted involving patients admitted and treated in four outpatient / day hospital oncology services in the Veneto Region. The tool used is the questionnaire named NC14CORE.
Results
The 208 patients appreciated the oncological care experience overall. Aspects that can be improved are the transmission of information, specially referring to the diagnostic phase, immediate and long-term side effects, treatment options and home care, continuity of care. Significant differences emerged in some aspects in the 35-54 age group, in women, in patients with breast and gastrointestinal cancer and in subjects with first diagnosis and relapse of the disease.
Discussion and conclusions
These results may help to introduce improvements regarding information, communication, patient involvement in care decisions and continuity of care. According to this, nurses can have a key role and become the reference point for patients and their family; thanks to their skills they can improve the patient care.
Key words: Neoplasm, patient satisfaction, quality of health care.
Annamaria Bagnasco Professore Ordinario Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova – Genova, Italia
Gianluca Catania Professore Associato Dipartimento Scienze della Salute – Università degli Studi di Genova, Italia
Milko Zanini Docente e Ricercatore Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova – Genova, Italia
Maria Emma Musio Studente Phd Nursing Dipartimento Scienze della Salute – Università degli Studi di Genova, Italia
Barbara Mangiacavalli Presidente FNOPI, Presidente CERSI – FNOPI – Roma, Italia
Linda Aiken Professor of Nursing and Sociology, Founding Director Center for Health Outcomes and Policy Research – University of Pennsylvania – United States of America
Loredana Sasso Direttore Scientifico CERSI-FNOPI, già Professore Ordinario Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova – Genova, Italia
on behalf of Gruppo Collaborativo Studio BENE
Introduzione
La crisi finanziaria del 2008 e la pandemia da Covid-19 hanno influenzato negativamente la qualità degli ambienti di cura impattando sul benessere degli infermieri, sui risultati dei pazienti e sulla loro soddisfazione.
Obiettivi
Indagare il benessere professionale degli infermieri, descrivere la prevalenza dei livelli di personale e la qualità degli ambienti di lavoro nelle strutture ospedaliere di ricovero.
Materiali e metodi
Questo studio osservazionale trasversale multicentrico coinvolge 3209 infermieri afferenti ai reparti di degenza di 38 Presidi Ospedalieri. Una survey online appositamente sviluppata indagava le principali variabili che impattano sul benessere degli infermieri e la sicurezza delle cure.
Risultati
Il 47.3% degli infermieri si sentiva stressato dal proprio lavoro e privo di energia. Nel 40.2% degli infermieri si evidenziava un esaurimento emotivo elevato. L’esposizione a pazienti COVID-19 determinava un elevato livello di stress nel 46.4% degli infermieri. Il 38.3% riferiva insoddisfazione lavorativa a causa dello stipendio (77.9%) e della mancanza di opportunità di avanzamento professionale (65.2%). Il 43.4% descriveva il proprio ambiente di lavoro come frenetico e caotico. Solamente il 3.2% percepiva come “eccellente” la sicurezza del paziente nel proprio ospedale e la carenza di personale era il motivo prevalente delle cure mancate (50%). Indipendentemente dal turno di lavoro, ogni infermiere assisteva mediamente 8.1 pazienti.
Discussione e conclusioni
La pandemia ha evidenziato problemi preesistenti nell’assistenza sanitaria che inducono esaurimento emotivo negli infermieri, compromettendo la sicurezza e la qualità dell’assistenza. È necessario un impegno politico e manageriale urgente per migliorare la soddisfazione e garantire un’assistenza sanitaria sicura e di qualità.
Parole chiave: Infermieri ospedalieri, burnout professionale, soddisfazione lavorativa, condizioni di lavoro, valutazione dell’esito del paziente.
Nurses’ professional well-being and safety of care in the pandemic era
ABSTRACT
Introduction
The 2008 financial crisis and the Covid-19 pandemic negatively affected the quality of care environments by impacting on nurses’ well-being, patient outcomes and patient satisfaction.
Objectives
Investigate nurses’ professional wellbeing, describe the prevalence of staffing levels and the quality of working environments in inpatient hospital settings.
Materials and methods
This multicentre cross-sectional observational study involved 3209 nurses attached to the inpatient wards of 38 hospital wards. A specially developed online survey investigated the main variables impacting on nurses’ well-being and safety of care.
Results
47.3% of the nurses felt stressed by their work and lacking energy. High emotional exhaustion was evident in 40.2% of the nurses. Exposure to COVID-19 patients resulted in a high level of stress in 46.4% of the nurses. 38.3% reported job dissatisfaction due to salary (77.9%) and lack of opportunities for professional advancement (65.2%). 43.4% described their working environment as hectic and chaotic. Only 3.2% perceived patient safety in their hospital as ‘excellent’ and staff shortages were the predominant reason for missed care (50%). Regardless of shift, each nurse cared for an average of 8.1 patients.
Discussion and conclusions
The pandemic has highlighted pre-existing problems in healthcare that induce emotional exhaustion in nurses, compromising safety and quality of care. Urgent political and managerial commitment is needed to improve satisfaction and ensure safe and quality healthcare.
Key words: Hospital nurses, professional burnout, job satisfaction, working conditions, patient outcome assessment.
Annamaria Bagnasco PhD, MSN, RN, MEdSc, FFNMRCSI, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Professore Ordinario, Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova, Italia
Rosaria Alvaro MSN, RN, FAAN, FESC, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Professore Ordinario Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione Facoltà di Medicina Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Roma, Italia
Loreto Lancia MSN, RN, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Professore Ordinario Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della vita e dell’Ambiente, Università degli Studi dell’Aquila, Italia
Duilio Fiorenzo Manara MSN, RN, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Professore Associato Università Vita-Salute San Raffaele, Milano, Italia
Laura Rasero MSN, RN, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Professore Associato Dipartimento di Scienze della Salute Università di Firenze, Italia
Gennaro Rocco PhD, MSN, RN, FAAN, FFNMRCSI, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Direttore Scientifico Centro di Eccellenza per la Cultura e la Ricerca Infermieristica c/o OPI Roma, Italia
Alessandra Burgio Dirigente di Ricerca, Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), Roma, Italia
Marco Di Nitto PhD, MSN, RN, Ricercatore Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova, Italia
Milko Zanini PhD, MSN, RN, Ricercatore Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova, Italia
Barbara Mangiacavalli MSN, RN Presidente FNOPI, Roma, Italia
Loredana Sasso MSN, MEdSc, RN, FAAN, FFNMRCSI Direttore Scientifico CERSI-FNOPI, già Professore Ordinario Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova, Italia
e il Gruppo di collaborazione AIDOMUS-IT
Introduzione
L’aumento dei pazienti anziani che richiedono assistenza territoriale mette in luce la necessità di una conoscenza assistenziale adeguata per orientare le politiche sanitarie. In Italia, non è stata ancora descritta l’attività infermieristica domiciliare o le esperienze del paziente.
Obiettivi
Descrivere le caratteristiche degli infermieri e dei pazienti coinvolti nell’assistenza infermieristica domiciliare.
Materiali e metodi
Studio osservazionale descrittivo condotto in 18 regioni italiane. Tra aprile e ottobre 2023 attraverso due survey sono stati raccolti i dati di infermieri e pazienti in assistenza domiciliare. La condizione nei luoghi di lavoro, le cure mancate e le esperienze sull’assistenza sono state valutate attraverso strumenti validati. Sono state effettuate statistiche descrittive e correlazioni di Pearson.
Risultati
Sono state incluse nello studio 45 ASL, per un totale di 2549 infermieri e 4709 pazienti reclutati. Gli infermieri (età media 46.60; 79.48% sesso femminile; 44.68% diploma di infermiere come titolo più alto) hanno riportato una bassa criticità percepita sul lavoro (42.37; DS = 12.25; range = 0-100) e un numero medio di cure mancate alto (5.11; DS = 3.19; range 0-9). L’83.41% ha riportato un’alta soddisfazione lavorativa, mentre il 20.28% ha riportato l’intenzione di lasciare il lavoro. I pazienti (età media 75.18; 57.57% sesso femminile; 36.95% licenza elementare), invece, hanno valutato positivamente l’assistenza ricevuta (8.23; range = 0-10).
Discussione e conclusioni
Nonostante venga percepita una criticità sul lavoro e ci siano alcune cure mancate, la soddisfazione degli infermieri e dei pazienti risulta alta. Questi dati rappresentano una lettura preliminare dei fenomeni studiati, che saranno indagati attraverso analisi più approfondite.
Parole chiave: Assistenza domiciliare; carico di lavoro; cure mancate; qualità dell’assistenza; staffing.
An observational study of home care nursing in Italy-AIDOMUS-IT: working condition, missed care and quality perceived by care recipients
ABSTRACT
Introduction
The increase in the number of elderly patients requiring home care highlights the need for adequate care knowledge to guide healthcare policies. In Italy, home nursing care activity or patient experiences have not yet been described.
Objectives
To describe the characteristics of nurses and patients involved in home nursing care.
Materials and methods
Descriptive observational study conducted in 18 Italian regions. Between April and October 2023, data from nurses and patients involved in home care were collected through two surveys. Psychosocial conditions in workplaces, missed care, and care experiences were assessed through validated tools. Descriptive statistics and Pearson correlations were performed.
Results
45 local healthcare units were included in this study, with a total of 2549 nurses and 4709 patients recruited. Nurses (mean age 46.60; 79.48% female; 44.68% regional nursing diploma as the highest qualification) reported low perceived criticality at work (42.37; SD = 12.25; range = 0-100) and a high average number of missed care (5.11; SD = 3.19; range 0-9). Most nurses (83.41%) reported high job satisfaction, while 20.28% of them reported an intention to leave their job. Patients (mean age 75.18; 57.57% female; 36.95% primary school), on the other hand, rated the care received positively (8.23; range = 0-10).
Discussion and conclusions
Despite the perceived criticality at work and some missed care reported, the satisfaction of nurses and patients was high. These data represent a preliminary picture of the phenomena studied, which will be investigated through more in-depth analyses.
Key words: Home nursing; workload; missed care; quality of health care; workforce.
Loris Bonetti RN, MScN, PhD, Responsabile Centro di Competenza Ricerca Infermieristica, Area Infermieristica, Ente Ospedaliero Cantonale, Bellinzona, Docente professionista Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, Master e Bachelor degree in Cure Infermieristiche, Svizzera
Antonia Demarchi RN, MScN, Direttore Professioni Sanitarie, Ulss 6 Euganea, Padova, Presidente Accademia Scienze Infermieristiche, Italia
Stefano Terzoni RN, MScN, PhD, Direttore didattico, Corso di laurea in Infermieristica, Università degli Studi di Milano – Polo San Paolo, ASST Santi Paolo e Carlo, presidio S. Paolo – Milano, Fellow, European Association of Urology Nurses, Italia
Antonio Pignatto Professore a contratto di Psicologia Sociale presso il Dipartimento di Psicologia, Corso di Laurea in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione. Università IUSTO Rebaudengo Torino, Italia
Antonietta Fortunato RN, MScN Responsabile DAPSS Presidi Cernusco Melzo e Cassano ASST Melegnano e Martesana Milano, Italia
Paola Arcadi RN, MScN, Phd student Direttore didattico Corso di Laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, Italia
Barbara Sappa RN, MscN Direzione Aziendale delle Professioni Sanitarie, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Milano, Italia
Cinzia Botter RN, MScN, Direttore RSD Habilita Hospital & Research, Ciserano di Zingonia, Italia
Silvia Giacomelli RN, MScN CPSI Infermiera MURG subintensiva, Azienda Universitaria Ospedali Riuniti Ancona, Docente a contratto Corso di Laurea in infermieristica UNIVPM, Ancona Italia
Bianca Gritti RN, MScN Direttore del Distretto Cremasco, ASST Crema, Italia
Eleonora Zanella RN, MScN, PhD student Tutor didattico Corso di laurea in infermieristica Università degli studi di Milano Statale, Sezione di Cernusco sul Naviglio, Italia
Sergio Nobile RN, MScN, Coordinatore Infermieristico ASST Ovest Milanese, Italia
Lorena Salvini RN, MScN,ASST-Monza, Humanitas University, Department of Medicine, Pieve Emanuele, Milano, Italia
Introduzione
Il processo di cura deve passare attraverso una chiara rappresentazione del concetto di salute, per riflettere i valori dei cittadini.
Obiettivi
Lo scopo dello studio è stato quello di strutturare e validare il Questionario sulla Percezione della Salute (QPS) volto ad indagare il concetto di salute nella popolazione generale italiana. L’obiettivo secondario è stato quello di valutare le differenze di percezione di salute in rapporto ad alcune variabili demografiche.
Materiali e metodi
Il questionario è stato creato considerando i risultati di un precedente studio qualitativo. La validità di contenuto è stata valutata consultando quattro esperti, tramite tecnica Delphi. È stata quindi condotta una survey, per valutare la validità di costrutto, tramite analisi fattoriale esplorativa. La consistenza interna è stata valutata calcolando l’alpha di Cronbach (α). L’affidabilità della stabilità è stata valutata tramite la IntraClass Correlation (ICC). Sono stati quindi fatti dei confronti nelle modalità di risposta, considerando alcune caratteristiche dei partecipanti.
Risultati
Il questionario creato è costituito da 35 item, ai quali è possibile rispondere con una scala di Likert a 4 opzioni (completamente d’accordo – completamente in disaccordo). Alla survey hanno partecipato 385 persone. I risultati hanno dimostrato che lo strumento è monodimensionale ed ha una buona validità di contenuto ed affidabilità (α=0.86, range ICC= 0.6-0.9). Emergono differenze significative rispetto al concetto di salute su alcuni item, considerando le caratteristiche dei partecipanti, come il genere, l’età, la presenza di malattie croniche, e se si assumeva terapia farmacologica.
Discussione e conclusioni
Lo strumento ha buone proprietà psicometriche di affidabilità e stabilità ed è in grado di discriminare il concetto di salute, considerando le caratteristiche dei partecipanti suddette. Potrà risultare utile nel comprendere qual è il concetto di salute nella popolazione e adeguare le cure di conseguenza.
Parole chiave: Salute, società, valori sociali, studio di validazione, infermiere.
What is health to you? Development and validation of the Health Perception Questionnaire (QPS) in the Italian population
ABSTRACT
Introduction
Care must pass through a clear representation of the concept of health in order to reflect the values of citizens.
Objectives
The aim of the study was to structure and validate the Health Perception Questionnaire (HPQ), to investigate the concept of health in the general Italian population. The secondary objective was to evaluate the differences in health perception in relation to some demographic variables.
Materials and methods
The questionnaire was created considering the results of a previous qualitative study. Content validity was assessed by consulting four experts, using the Delphi technique. A survey was then conducted to assess construct validity of the questionnaire by means of exploratory factor analysis. Internal consistency was assessed by calculating Cronbach’s alpha (α). Test-retest reliability was assessed with the Intraclass Correlation coefficient (ICC). Comparisons were then made in the responses, considering certain characteristics of the participants.
Results
The newly developed questionnaire consists of 35 items, which can be answered using a 4-option Likert scale (completely agree – completely disagree). A total of 385 people participated in the survey. The questionnaire is monodimensional and has good content validity and reliability (α=0.86, ICC range 0.6-0.9). Significant differences emerged with respect to the concept of health on some items, considering the characteristics of the participants, such as gender, age, presence of chronic disease, and chronic therapy intake.
Discussion and conclusions
The instrument has good psychometric characteristics of reliability and stability and can discriminate the concept of health, considering some peculiarities of the participants. It may be useful in understanding what the concept of health is in the population and adjust care accordingly.
Key words: Health, societies, social values, validation study, nurse.
Beatrice Serranti Infermiere, Presidio Ospedaliero Santo Spirito in Sassia, Asl RM1, Roma, Italia
Silvana Paoletti Coordinatore attività pratiche e di tirocinio corso di Laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche, Università Cattolica del S. Cuore, Torino
Giuseppe Marmo Docente a contratto SSD MED/45 Università Cattolica del S. Cuore, Torino, Italia
Caterina Galletti Coordinatore attività pratiche e di tirocinio corso di Laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia
Introduzione
L’evoluzione della formazione universitaria ha modificato la definizione dell’offerta formativa e consentito lo sviluppo disciplinare delle scienze infermieristiche e dei saperi professionali. In Italia, il percorso di laurea magistrale si caratterizza per l’ampliamento e il rafforzamento di conoscenze riguardanti la disciplina infermieristica al fine di acquisire competenze avanzate per la salvaguardia della salute, l’organizzazione nei servizi, la formazione professionale e sanitaria, la ricerca.
Obiettivi
Analizzare i piani di studio e i programmi proposti nei curricula dei corsi di LM/SNT1 per esplorare i contenuti della disciplina infermieristica (MED/45) che sostengono le competenze core dei professionisti in formazione magistrale.
Materiali e metodi
Studio di tipo quali-quantitativo descrittivo. Per mappare l’offerta formativa dei moduli MED/45, estratti dalla Scheda Unica Annuale del Corso di Studio del sito ‘universitaly’, è stata costruita una griglia ad hoc. L’analisi dei titoli e dei contenuti dei moduli è stata effettuata con la content analysis deduttiva.
Risultati
L’analisi di contenuto ha consentito di evidenziare la varietà degli ambiti scientifici insegnati nei corsi di laurea magistrale dei differenti atenei. La tendenza nazionale è quella di dedicare maggior spazio all’ambito dell‘organizzazione della professione’ pur ponendo anche attenzione ad altri ambiti quale la ’infermieristica clinica’ e la ‘ricerca infermieristica’.
Discussione e conclusioni
Lo studio evidenzia come alcuni atenei stiano riorientando gli insegnamenti verso specifiche aree cliniche e assistenziali per rispondere a un nuovo bisogno di competenze avanzate nell’ambito dell’infermieristica di comunità. Sarà utile monitorare queste variazioni e comprendere sia il supporto dato dalla ricerca allo sviluppo disciplinare sia per riflettere sulla loro valorizzazione in ambito lavorativo.
Parole chiave: Laurea magistrale, disciplina infermieristica, curriculum infermieristico, analisi di contenuto.
The development of nursing disciplinary knowledge in Master’s Degree courses in Nursing Science: a quali-quantitative study
ABSTRACT
Introduction
The evolution of university education has changed the definition of the educational offer and allowed the disciplinary development of nursing sciences and professional knowledge. In Italy, the master’s degree program is characterized by the expansion and strengthening of knowledge concerning the nursing discipline in order to acquire advanced skills for health protection, organization of services, professional training and healthcare, research.
Objectives
Analyze the study plans and programs proposed in the curricula of the LM/SNT1 courses to explore the contents of the nursing discipline (MED/45) which support the core competencies of professionals in master’s training.
Materials and methods
Quali-quantitative descriptive study. An ad hoc grid was created to map the training offer of the MED/45 modules, extracted from the form of the programme of the studies of the ‘universitaly’ website. The analysis of the titles and contents of the modules was carried out with deductive content analysis.
Results
The content analysis allows to highlight the variety of scientific fields taught in the master’s degree courses of the different universities. The national trend is to devote more space to the ‘organization of the profession’ but also paying attention to other areas such as ‘clinical nursing’ and ‘nursing research’.
Discussion and conclusions
The study highlights how some universities are redirecting teaching towards specific clinical and care areas to respond to a new need for advanced skills in community nursing. It will be useful to monitor these variations and understand both the support given to development by disciplinary research and how they can be effectively exploited in the workplace.
Key words: Master’s degree, nursing discipline, nursing curriculum, content analysis.
Stefania Chiappinotto PhD, RN, Assegnista di ricerca, Università di Udine, Dipartimento di Area Medica, Udine Italia
Erika Bassi PhD, RN, Ricercatrice, Università del Piemonte Orientale, Dipartimento di Medicina Traslazionale, Novara, Italia
Alvisa Palese PhD, RN, Professoressa Ordinaria, Università di Udine, Dipartimento di Area Medica, Udine, Italia
La revisione narrativa della letteratura è una metodologia molto utilizzata in ambito infermieristico per fornire una panoramica su un determinato argomento. Con finalità di chiarire la natura delle revisioni narrative e i passaggi principali da percorrere per la progettazione, conduzione e pubblicazione, sono stati sintetizzati: le conoscenze metodologiche disponibili su PubMed e CINHAL, i pareri di tre Editori di riviste e l’esperienza maturata da ricercatori italiani e non, leggendo i loro lavori. Le revisioni narrative riflettono un metodo di studio a sé stante, che persegue finalità specifiche nel panorama metodologico delle possibili revisioni. Pur applicando un approccio meno rigoroso di quello delle revisioni sistematiche, esse non riflettono una semplice alternativa a queste, ma perseguono specifiche finalità con propri metodi. Le revisioni narrative sono utili laddove non sono disponibili (o possibili) revisioni sistematiche; su temi fonte di dibattito, articolati; ma anche come ‘precursore’ della revisione sistematica. Le revisioni narrative sono complesse da progettare sul piano metodologico perché non ci sono indicazioni precise per il loro sviluppo; sono altrettanto articolate dal punto di vista della presentazione dei risultati perché richiedono capacità di sintesi tipica dell’esperto. La loro produzione può costituire un’eccellente risorsa per l’aggiornamento e lo studio sia per i docenti che per studenti e professionisti (ad esempio, nella formazione continua).
Parole chiave: Revisione narrativa; metodologia; processo di scrittura.
Narrative review of the literature: methodological approaches
ABSTRACT
The narrative review of the literature is a methodology widely used in nursing to provide an overview of a given topic. With the aim of clarifying the nature of narrative reviews and their main methodological steps in planning, conducting, and publishing them, the scientific knowledge available on PubMed and CINHAL, the opinion of three Journal Editors and the experience of Italian and non-Italian researchers, were collected and summarized. Narrative reviews reflect a method, which pursues specific goals in the methodological landscape of possible reviews. While applying a less rigorous approach than that necessary to conduct systematic reviews, they do not reflect a simple alternative to them, but pursue specific aims with their own methods. Narrative reviews are useful where systematic reviews are not available (or possible); when there is a need to summarise evidence available on discussed and articulated issues; and also as a ‘precursor’ of systematic reviews. Narrative reviews are methodologically complex to conduct because there are no specific indications for their development; they are equally complex from the point of view of the summary of the findings because they require critical skills and expertise. They can be an excellent resource for study both for teachers and for students, as well as for professionals (for example, in their continuous education).
Key words: Narrative review; methodology; writing process.
Giancarlo Galbiati RN, MSN, ASST Bergamo Est, Bergamo, Italia
Simone Cosmai RN, MSN Humanitas University – Corso di Laurea in Infermieristica, Italia
Pietro Xausa RN, MSN, DAPSS, ASST Bergamo Est, Bergamo, Italia
Andrea Poliani RN, MSN Student Vita e Salute San Raffaele University, Milano, Italia
Chiara Mainardi RN, MSN, ASST Papa Giovanni XXIII, Bergamo, Italia
Gianluca Solitro RN, MSN, Libero professionista, direttore Cooperativa 9Care, Romano di Lombardia, Bergamo, Italia
Ramona Pellegrini RN, MSN, PhD, DAPSS, ASST Bergamo Est, Bergamo, Italia
Introduzione
Il cambiamento demografico, la maggiore complessità assistenziale e l’aumento delle famiglie mononucleari sono alcuni determinanti che conferiscono alle residenze socio-assistenziali (RSA) un ruolo centrale nel percorso di cura. L’emergente carenza di personale infermieristico e la rimodulazione del mix di professionisti impongono un’identificazione chiara degli esiti sensibili alle cure infermieristiche per un monitoraggio della qualità offerta.
Obiettivi
Indagare gli esiti assistenziali infermieristici maggiormente documentati relativi ai contesti residenziali per anziani e la loro relazione con le differenti tipologie di staffing infermieristico.
Materiali e metodi
Per condurre la presente Umbrella Review sono state interrogate tre banche dati biomediche (MEDLINE, CINAHL e The Cochrane Library) e un motore di ricerca (TRIP-Database). La qualità della letteratura secondaria selezionata è stata valutata attraverso la “Critical Appraisal Checklist for systematic reviews and research synthesis” della Joanna Briggs Institute.
Risultati
Dalle nove fonti incluse (sette revisioni sistematiche e due integrative) sono stati individuati ventuno esiti sensibili all’assistenza infermieristica. La maggior presenza di infermieri sembrerebbe migliorare specifici outcomes: mortalità, riduzione dell’incidenza di lesioni da pressione, riduzione del rischio di ospedalizzazione non pianificata, aumento della qualità delle cure, riduzione del tasso di incidenza delle infezioni del tratto urinario. Pochi studi, invece, riportano relazioni positive tra un numero maggiore di Licensed Vocational Nurses/Licensed Practical Nurses o di Certified Nurse Assistants e gli outcomes analizzati.
Discussione e conclusioni
Nonostante l’importanza del monitoraggio degli esiti sensibili dell’assistenza al fine di un miglioramento continuo della qualità dell’assistenza infermieristica offerta nelle RSA, attualmente, la letteratura, che mette in evidenza la correlazione tra staffing ed esiti assistenziali, risulta limitata.
Parole chiave: Personale infermieristico, residenze sanitarie assistenziali, forza lavoro, esiti sensibili alle cure infermieristiche, qualità dell’assistenza sanitaria.
Nursing Staff and Outcomes in Residenze socio-assistenziali: an Umbrella Review
ABSTRACT
Introduction
Changing demographics, increased care complexity, and the rise of single-person households are some of the determinants that give to Nursing Home a central role in the care pathway. The emerging nursing shortage and the reshaping of professionals mix impose a clear identification of nursing-sensitive outcomes for monitoring the quality offered.
Objectives To investigate the most documented nursing-sensitive outcomes in Nursing Home and their relationship to staffing.
Materials and methods
Three biomedical databases (MEDLINE, CINAHL, and The Cochrane Library) were queried to conduct this Umbrella Review. The TRIP-Database was also utilized. The Joanna Briggs Institute’s “Critical Appraisal Checklist for systematic reviews and research syntheses” was used for quality assessment.
Results
From the nine sources included (seven systematic reviews and two integrative reviews), twenty-one nursing-sensitive outcomes were identified. The increased presence of nurses would appear to improve specific outcomes: mortality, reduced incidence of pressure injuries, reduced risk of unplanned hospitalization, increased quality of care, and reduced incidence rates of urinary tract infections. Few studies, however, report positive relationships between greater numbers of Licensed Vocational Nurses/Licensed Practical Nurses or Certified Nurse Assistants and the outcomes analyzed.
Discussion and conclusions
Despite the importance of monitoring nursing-sensitive outcomes to continuously improve the quality of nursing care provided in nursing homes, evidence is limited.
Key words: Nursing Staff, Nursing Home, Workforce, Nursing Sensitive Outcomes, Quality of health care.
Ilenia Chinellato Infermiera Corso di Laurea in Infermieristica, Università degli Studi di Padova, Azienda Ulss 3 Serenissima, Mestre, – Italia
Luca Bertocchi Infermiere, PhD Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della Vita e dell’Ambiente, Università degli Studi dell’Aquila – Italia – Marjory Gordon Program for Clinical Reasoning and Knowledge Development, Boston College, USA
Angelo Dante Ricercatore Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della Vita e dell’Ambiente, Università degli Studi dell’Aquila – Italia
Cristina Petrucci Professore Associato Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della Vita e dell’Ambiente, Università degli Studi dell’Aquila – Italia
Loreto Lancia Professore Ordinario Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della Vita e dell’Ambiente, Università degli Studi dell’Aquila – Italia
Introduzione
I costanti cambiamenti socio-assistenziali richiedono un continuo ampliamento e adeguamento delle competenze professionali infermieristiche. In tale contesto diventa vitale garantire una formazione e un aggiornamento continuo in uno spirito di responsabilità collettiva e individuale in maniera da rispondere efficacemente alle più attuali necessità della popolazione. La revalidation, o rivalidazione, intesa come periodica conferma dell’abilitazione all’esercizio professionale, ingloba concetti fondamentali nella valutazione del professionista. La rivalidazione delle competenze nel tempo permette, da una parte, la standardizzazione dei processi e la valorizzazione dei professionisti e, dall’altra, la tutela dei destinatari dell’assistenza.
Obiettivi
L’obiettivo dello studio è descrivere le caratteristiche dei sistemi internazionali di rivalidazione delle competenze infermieristiche.
Materiali e metodi
È stata condotta una revisione narrativa della letteratura internazionale consultando le banche dati PubMed e Cumulative Index to Nursing and Allied Health Literature (CINAHL) e le linee guida.
Risultati
Nel panorama internazionale, la valutazione continua del professionista infermiere rappresenta un elemento indispensabile per garantire un’assistenza di alta qualità. L’analisi dei vari modelli ha evidenziato nei contesti internazionali una strutturazione del percorso legato alla normativa nazionale, alla formazione e all’esperienza dei professionisti.
Discussione e conclusioni
La descrizione dei modelli di rivalidazione delle competenze infermieristiche utilizzati a livello internazionale è importante per fornire spunti di riflessione soprattutto per i Paesi dove il processo di rivalidazione non è ancora previsto.
Parole chiave: Competenze, formazione, rivalidazione, infermiere, valutazione delle competenze, qualità dell’assistenza.
The revalidation of nursing competencies: description of international experiences, a narrative literature review
ABSTRACT
Introduction
The constant changes in social and care needs require a continuous growth and adjustment of nursing competencies. Consequently, it is pivotal to provide nurses with a continuous training and long-life learning opportunities focused on individual and collective responsibility, thus responding to the current care needs of population. The revalidation is the periodic confirmation of the professional practice. This term includes fundamental concepts in the evaluation of professionals. Revalidation of the competencies over time allows, on one hand, the standardization of processes and enhancement of health care providers. On the other hand, it allows to protect care recipients.
Objectives
The aim of this study is to describe the characteristics of international nursing revalidation systems.
Materials and methods
A narrative literature review has been conducted on PubMed, Cumulative Index to Nursing and Allied Health Literature (CINHAL) electronic database, as well as on guidelines.
Results
At international level, continuous nurses’ evaluation represents a crucial element aimed at ensuring high-quality nursing care. The analysis of currently available models shows a pathway structure linked to national laws, nursing education, and expertise level of professionals.
Discussion and conclusions
The description of the nursing competence revalidation models used internationally is important to provide insights especially for countries where the revalidation process is not yet in place.
Key words: Clinical competence, education, revalidation, nurses, skills assessment, quality of health care.
RIVISTA BIMESTRALE
Organo ufficiale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche
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