RIVISTA BIMESTRALE
Organo ufficiale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche
Scerbo Francesco (1), Venturini Giulia (2), Petrone Fabrizio (3), Alvaro Rosaria (4)
Sonia Bustreo (1), Alessandra Bolzoni (1), Cinzia Ronzio (1), Marzia Scrivanti (1), Paola Binaghi (1), Filippo Romanazzi (3), Fabio Ferentini (3), Giorgio Colusso (4), Laura Gerardi (4), Laura Vismara (2), Pierangelo Clerici (2), Bianca Osnaghi (2)
Luca Giuseppe Re Infermiere tutor e prof. a c., Corso di Laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, sezione Niguarda ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano, Italia
Silvia Cilluffo Infermiera tutor e prof. a c., corso di laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, sezione Niguarda ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano, Italia
Stefania Rippa Infermiera tutor e prof. a c., corso di laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, sezione Niguarda ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano, Italia
Vincenza Aloia Infermiera tutor e prof. a c., corso di laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, sezione Niguarda ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano, Italia
Anna Rita La Torre Infermiera tutor e prof. a c., corso di laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, sezione Niguarda ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano, Italia
Valentina Tommasi Infermiera tutor e prof. a c., corso di laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, sezione Niguarda ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano, Italia
Barbara Bassola Infermiera tutor e prof. a c., corso di laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, sezione Niguarda ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano, Italia
Maura Lusignani Direttore didattico, corso di laurea in Infermieristica Università degli Studi di Milano, sezione Niguarda Professore ordinario MED/45, Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute, Università degli Studi di Milano, Italia
Introduzione
I cartoni animati hanno dimostrato in vari contesti clinici la loro efficacia nel ridurre il dolore da procedura nei bambini. Tuttavia, al momento non è disponibile una sintesi delle evidenze che si concentri sull’effetto dell’intervento sul dolore procedurale in ambulatorio pediatrico.
Obiettivi
Valutare l’efficacia dei cartoni animati sul dolore procedurale in ambulatorio pediatrico.
Materiali e metodi
Revisione sistematica con meta-analisi di trial clinici controllati randomizzati o quasi randomizzati. Reperimento dei documenti tramite interrogazione di banche dati biomediche, registri di studi clinici e letteratura grigia. I cartoni animati sono stati confrontati con le cure standard. L’esito primario è stato il dolore dopo la procedura. Il rischio di bias è stato valutato con RoB 2. La dimensione d’effetto è stata calcolata con un modello a effetti casuali. La certezza/qualità dei risultati è stata valutata con l’approccio GRADE.
Risultati
Sono stati inclusi nella revisione e nella sintesi quantitativa dieci trial. Rispetto alle cure standard, i cartoni animati hanno ridotto il dolore in modo statisticamente significativo (SMD: -1.17, 95% CI: -1.75, -0.59; N = 839); la dimensione d’effetto è molto ampia e la qualità/certezza delle prove è moderata. L’eterogeneità statistica tra gli studi è molto elevata (I2 = 92.67%).
Discussione e conclusioni
I cartoni animati mostrano un effetto positivo, molto ampio e statisticamente significativo sul dolore di soggetti sottoposti a procedure mediche in ambulatorio pediatrico. In attesa di ulteriori conferme, attualmente se ne può consigliare l’implementazione nella pratica clinica quotidiana anche in contesti con risorse limitate.
Parole chiave: Cartoni animati, dolore procedurale, bambini, ambulatorio.
Efficacy of cartoons on procedural pain in paediatric outpatient setting: systematic review with meta-analysis
ABSTRACT
Introduction
Cartoons have been shown in various clinical settings to be effective in reducing procedural pain in children. However, a synthesis of evidence focusing on the effect of the intervention on procedural pain in the paediatric outpatient setting is not currently available.
Objectives
To evaluate the effectiveness of cartoons on procedural pain in the paediatric outpatient setting.
Materials and methods
Systematic review with meta-analysis of randomised controlled trials or quasi-randomised controlled trials. Document retrieval by querying biomedical databases, clinical trial registries and grey literature. Cartoons were compared with standard care. The primary outcome was pain after the procedure. Risk of bias was assessed with RoB 2. Effect size was calculated with a random-effects model. The certainty/quality of the results was assessed with the GRADE approach.
Results
Ten trials were included in the review and quantitative synthesis. Compared to standard care, cartoons reduced pain statistically significantly (SMD: -1.17, 95% CI: -1.75, -0.59; N = 839); the effect size is very large and the quality/certainty of evidence is moderate. Statistical heterogeneity between studies is very high (I2 = 92.67%).
Discussion and conclusions
Cartoons show a positive, very large and statistically significant effect on the pain of subjects undergoing medical procedures in paediatric outpatient clinics. Pending further confirmation, their implementation in daily clinical practice can currently be recommended even in resource-limited settings.
Key words: Cartoons, procedural pain, children, ambulatory care facilities.
Piera Bergomi (1), Luigia Scudeller (1), Barbara Mangiacavalli (1)
Elio Drigo (1), Fabrizio Moggia (2), Gian Domenico Giusti (3), Paul Fulbrook (4), John W. Albarran (5),
Birte Baktoft (6), Ben Sidebottom (7)
Lucia Guerra, Carlo Ottaviani, Maria Grazia Scucchi, Loredana Amendola, Serenella Macchiaolo, Daniela Capecchi, Silvia Cupella, Valentina Stefanini, Antonietta Stufi, Annalisa Sgoifo, Cristiana Rossi, Maria Grazia Celani, Enrico Righetti
Davide Ausili (1), Agnese Boldrin (2), Benedetta Salimbeni (3), Stefania Di Mauro (4)
Milena Gigliotti Infermiera, Servizio Igiene e Sanità Pubblica – ASL BI di Biella
Manuela Ferrari Infermiera,Corso di Laurea in Infermieristica dell’Università del Piemonte Orientale
– Polo formativo di Biella – ASL BI, Biella, Italia
Martina Boretto Infermiera, Neurologia e Stroke Unit – ASL BI di Biella
Introduzione
L’abuso di alcol e di sostanze stupefacenti negli adolescenti è un fenomeno diffuso e pericoloso. A livello globale è fondamentale un lavoro di prevenzione, un’utile strategia finalizzata a far emergere il rischio di abuso è l’utilizzo di strumenti di screening. Obiettivo dello studio è valutare le proprietà psicometriche degli strumenti di screening nella prevenzione dell’abuso di alcol e droga nell’adolescente in ambito scolastico.
Materiali e metodi
È stata condotta una revisione di letteratura consultando Cinahl, Medline e Embase. Sono stati inclusi di studi di validazione e confronto tra strumenti in lingua inglese o italiana pubblicati negli ultimi dieci anni che rispondevano al quesito di ricerca identificato.
Discussione
Uno dei maggiori strumenti utilizzati per l’individuazione del rischio di abuso per studenti delle scuole superiori e dell’università è il Test AUDIT, viene utilizzato in otto su dieci studi inclusi. Negli studi di Rumpf H.J. et al. e di DeMartini K.S et al. viene consigliato l’utilizzo dello strumento AUDIT-C, rispetto ad AUDIT, per efficacia e brevità. Emerge infatti come la lunghezza dei test sia importante, strumenti più brevi risultano essere più efficaci. Dagli studi analizzati si evidenzia come i cut-off dei test possano variare in base alla tipologia di popolazione.
Conclusioni
L’utilizzo di strumenti di screening risulta essere un elemento cardine per l’individuazione di soggetti a rischio di abuso di alcol e sostanze stupefacenti. L’importanza di diffondere iniziative di prevenzione primaria e secondaria nelle scuole è fondamentale per riconoscere questo fenomeno.
Parole chiave: Alcolismo, Screening, Uso di alcol a scuola, Servizi di prevenzione, Adolescenti.
Instruments for prevention of alcohol and drug abuse among teenagers. A literature review
ABSTRACT
Introduction
Alcohol and drugs abuse among teenagers represents a common and dangerous phenomenon. Globally, prevention work, a useful strategy for the emergence of abuse’s risk, and the use of screening tools are fundamental. The aim of this study is to assess the psychometric properties of screening tools in preventing alcohol and drugs abuse among teenagers at school.
Materials and Methods
A literature review has been conducted by consulting Cinahl, Medline and Embase. We have also included validation and comparison’s studies among the tools, in English or Italian, published over the last ten years matching the identified research question.
Discussion
One of the most widely used tools for identifying abuse’s risk for high school and university students is AUDIT Test, and it is used in eight out of ten studies. Studies by Rumpf H.J. et al., and DeMartini K.S et al., suggest the use of AUDIT-C tool, instead of AUDIT, for its efficacy and conciseness. Indeed, it shows the importance of tests’ length; shorter tools are likely to be more efficient. Studies conclude that tests’ cut off can vary according to the type of population.
Conclusions
The use of screening tools proves to be an essential element in identifying those individuals at risk for alcohol and drugs abuse. Disseminating primary and secondary prevention initiatives in schools is paramount to detect this phenomenon.
Key words: Alcoholism, Mass screenings, Alcohol drinking in college, School health services, Adolescent.
Valentina Simonetti (1), Giancarlo Cicolini (2), Dania Comparcini (1), Carla Cremonini (3), Patricia Ciapanna (4), Tiziana Traini (4), Mariella Amadio (4), Silvano Troiani (5)
Adalgisa Battistelli Laboratoire de Psychologie, Université de Bordeaux, Bordeaux, Francia
Jessica Longhini Università di Verona, Dipartimento Diagnostica e Sanità Pubblica, Verona, Italia
Lucie Pierre Laboratoire de Psychologie, Université de Bordeaux, Bordeaux, Francia
Luisa Saiani Università di Verona, Dipartimento Diagnostica e Sanità Pubblica, Verona, Italia
Introduzione
La proattività lavorativa, intesa come le azioni o comportamenti messi in atto al fine di introdurre dei cambiamenti nel proprio lavoro, è ritenuta una componente rilevante nel lavoro dei coordinatori infermieristici, considerato il loro ruolo nel promuovere innovazione e sicurezza nelle organizzazioni.
Obiettivo
Descrivere comportamenti proattivi e fattori ad essi associati in qualità di antecedenti e conseguenze che caratterizzano la vita lavorativa dei coordinatori infermieristici e valutare le relazioni tra essi.
Metodi
Studio trasversale su coordinatori infermieristici che lavoravano in ospedali, servizi territoriali, centri di lungodegenza sul territorio nazionale. Sono stati raccolti dati demografici, professionali e variabili quali comportamenti proattivi agiti (presa in carico dei compiti in modo anticipatorio e prevenzione dei problemi), antecedenti e conseguenze sulla vita lavorativa. I dati sono stati raccolti attraverso un questionario online anonimo.
Risultati
Hanno risposto al questionario 340 coordinatori. Le condizioni di lavoro in qualità di antecedenti della proattività (autonomia, accesso alle risorse e alle informazioni, supporto da parte del leader e del team) sono correlate positivamente ai comportamenti proattivi, e alle conseguenze di efficacia del lavoro, soddisfazione lavorativa e engagement, mentre lo sono in modo negativo con l’intenzione di turnover, lo stress e il burnout. Entrambi i comportamenti proattivi correlano positivamente con l’efficacia lavorativa; diversamente la soddisfazione, l’engagement e il burnout si associano solo ad aumentati livelli di presa in carico dei compiti in maniera anticipatoria e lo stress è correlato negativamente alla capacità di prevenire i problemi.
Conclusioni
I comportamenti proattivi potrebbero essere influenzati dalle variabili del contesto organizzativo e a loro volta influenzare l’efficacia lavorativa e la qualità di vita lavorativa.
Parole chiave: Manager; nursing; leadership; job satisfaction; burnout.
Proactive behaviors and quality of work life among head nurses: a cross-sectional study
ABSTRACT
Introduction
Proactivity at work, meant as the actions or behaviours aim at introducing changes in the practice, is considered a relevant component nurse managers’ work, given their crucial role in promoting innovation and safety in organizations.
Objective
To describe the antecedents, proactive behaviours and consequences of proactivity that characterize the practice of nurse managers and evaluate the associations between them.
Methods
Cross-sectional study on nurse managers who were working in hospitals, primary health care services, long-term care centres in Italy. Demographic, professional and variable data have been collected as well as proactive behaviours (taking charge of tasks in an anticipatory manner and problem prevention) and related antecedents and consequences on working life. The data were collected through an anonymous online questionnaire.
Results
340 nurse managers from the national territory responded to the questionnaire. Working conditions (autonomy, access to resources and information, support from the leader and the team) are positively correlated to proactive behaviours, work effectiveness, job satisfaction and engagement, while they are negatively correlated with the turnover intention, stress level and burnout. Both proactive behaviours are positively correlated to work effectiveness, while satisfaction, engagement and burnout to taking charge and the stress is negatively corelated to the ability to prevent problems.
Conclusions
Proactive behaviours might be influenced by the organizational context variables and in turn affect work effectiveness and the quality of working life.
Key words: Manager; nursing; leadership; job satisfaction; burnout.
RIVISTA BIMESTRALE
Organo ufficiale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche
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