RIVISTA BIMESTRALE
Organo ufficiale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche
Anna Arnone Infermiera, A.O.R.N. ‘’Antonio Cardarelli’’, Napoli (Italia)
Giovanni Gioiello Infermiere, A.U.S.L. Toscana Nord-Ovest, Livorno (Italia)
Francesco Riccardo Infermiere, Asl Na 2, Napoli (Italia)
Introduzione
La pandemia di Covid-19 ha messo di fronte gli infermieri ad una realtà di estremi disagio e angoscia, determinati sia dai numeri del contagio sia dalle limitazioni imposte. Questi cambiamenti hanno indotto nel personale in prima linea ansia, insonnia, stress, depressione e paura di infettarsi.
Obiettivo L’obiettivo dello studio è stato quello di indagare le esperienze vissute dagli infermieri durante la pandemia di Covid-19 per evidenziarne le tematiche fondamentali.
Metodi
È stato condotto uno studio qualitativo descrittivo mediante campionamento propositivo. Sono stati arruolati infermieri coinvolti nelle cure ospedaliere sul territorio italiano. A seguito dell’effettuazione di interviste semi-strutturate per via telematica e contestualmente audio registrate si è proceduto all’analisi dei dati secondo la Qualitative Content Analysis.
Risultati
Sono stati intervistati 10 infermieri. Sono emersi i seguenti 6 temi: paura di contagiare i propri familiari e se stessi, problemi di comunicazione causati dall’utilizzo dei DPI, paura di non essere in grado di gestire l’emergenza, scomodità e conseguenze fisiche per l’utilizzo dei DPI, solitudine nella solitudine, turni più frenetici e stancanti.
Conclusioni
La scelta di avviare uno studio qualitativo sulle esperienze vissute dagli infermieri durante la pandemia Covid-19 si basa sulla consapevolezza che la conoscenza più profonda degli stati d’animo aiuti a migliorare la relazione che l’uomo ha con l’ambiente circostante. Le esperienze raccontate possono essere per gli infermieri uno strumento efficace per far emergere emozioni, pensieri, vissuti, per costruire percorsi di riflessione e per rilevare temi significativi.
Parole chiave: Covid-19, esperienze vissute, studio qualitativo, infermieri.
Emotions and Covid-19: a qualitative survey on the tales of nurses
ABSTRACT
Introduction
The Covid-19 pandemic has confronted nurses with a reality of extreme discomfort and anguish, determined both by the numbers of the infection and by the anchor imposed. These changes have led to anxiety, insomnia, stress, depression, and fear of infection in frontline staff.
Objective
The aim of the study was to investigate experiences lived by nurses during the Covid-19 pandemic to highlight the fundamental issues.
Methods
A qualitative descriptive study was carried out by means of proactive sampling, nurses involved in hospital care on the Italian country were enrolled. Following the carrying out of semi-structured interviews electronically and at the same time audio recorded the data were analyzed according to qualitative content analysis.
Results
10 nurses were interviewed. The following 6 themes emerged: fear of infecting one’s family and oneself, communication problems caused by the use of PPE, fear of not being able to manage the emergency, inconvenience and physical consequences for the use of PPE, loleliness in the loleliness, more hectic and tiring shifts.
Conclusions
The choice to use a qualitative study on the experiences lived by nurses during the Covid-19 pandemic is based on the awareness that the deeper knowledge of the moods helps to improve the relationship that man has with the surrounding environment. The experiences told can be an effective tool for nurses to bring out emotions, thoughts, experiences, to build paths of reflection and to detect significant themes.
Key words: Covid-19, lived experiences, qualitative study, nurses.
Niccolo' Simonelli (1), Maura Lusignani (2), Fabrizio Veglia (3), Calogero Tedesco (4), Claudio Tondo (5)
Caterina Zardo RN, Servizio di Emergenza Urgenza, ULSS 3 Serenissima, Venezia – Italia
Stefano Salvioli Dipartimento di Neuroscienza, Riabilitazione, Oftalmologia, Genetica, Salute Materno – Infantile, Università degli Studi di Genova – Fondazione GIMBE, Bologna – Italia
Introduzione
L’infermiere di ricerca è un importante elemento di unione tra la pratica infermieristica e la ricerca avendo competenze organizzativo-manageriali e di metodologia della ricerca.
Obiettivi
Analizzare la letteratura disponibile rispetto al ruolo e alle competenze dell’infermiere di ricerca.
Materiali e metodi
È stata condotta una scoping review seguendo il metodo P (population), C (concept), C (context). Come popolazione sono stati inclusi gli infermieri di ricerca, come concetto qualsiasi studio sui ruoli e/o sulle competenze di quest’ultimo e come contesto l’ambito della ricerca clinica.
Risultati
La strategia di ricerca ha generato 1.623 risultati. 56 articoli sono stati inclusi nella scoping review. I ruoli individuati sono: (1) Svolgimento di attività correlate alla ricerca, (2) coordinatore di ricerca, (3) coinvolgimento delle popolazioni vulnerabili negli studi, (4) assistenza ai pazienti, (5) consulente esperto di ricerca per l’organizzazione di appartenenza, (6) collegamento con università. Le competenze ricavate sono: comunicative; cliniche; di pensiero critico; di team working e collaborazione; di metodologia della ricerca; di leadership e mentoring; autonomia; tecnologiche ed organizzative.
Discussione e conclusioni
Il ruolo dell’infermiere di ricerca è da considerarsi molto importante anche se non ne esiste una definizione standardizzata e concordata a livello internazionale. Questa Scoping Review identifica in modo chiaro e sintetico quali siano le responsabilità principali e le relative competenze.
Parole chiave: Competenze, infermiere di ricerca, infermiere ricercatore e ruolo.
The roles and skills of the research nurse: a scoping review
ABSTRACT
Introduction
The research nurse is an important element of union between nursing practice and research having organizational-managerial skills and research methodology competences.
Objectives
To analyze the available literature looking for the role and the competences of the research nurse.
Materials and methods
A scoping review was conducted following the method P (population), C (concept), C (context). The population includes research nurses, the concept includes any study on the roles and/or competences of the latter, and the context includes the scope of clinical research.
Results
The search strategy generated 1,623 results. 56 articles were included in the scoping review. The roles identified are: (1) Carrying out research-related activities, (2) research coordinator, (3) involvement of vulnerable populations in studies, (4) patient care, (5) expert research consultant for the organization you belong to, (6) liaison with universities. The competences found are: communicative; clinical; critical thinking; team working and collaboration; research methodology; leadership and mentoring; autonomy; technological and organizational.
Discussion and conclusions
The role of the research nurse is to be considered very important even if there is no standardized and internationally agreed definition. This Scoping Review clearly and succinctly identifies the main responsibilities and competences.
Key words: Competence, nurse researcher, research nurse, role.
Annamaria Bagnasco PhD, MSN, RN, MEdSc, FFNMRCSI, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Professore Ordinario, Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova, Italia
Rosaria Alvaro MSN, RN, FAAN, FESC, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Professore Ordinario Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione Facoltà di Medicina Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Roma, Italia
Loreto Lancia MSN, RN, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Professore Ordinario Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della vita e dell’Ambiente, Università degli Studi dell’Aquila, Italia
Duilio Fiorenzo Manara MSN, RN, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Professore Associato Università Vita-Salute San Raffaele, Milano, Italia
Laura Rasero MSN, RN, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Professore Associato Dipartimento di Scienze della Salute Università di Firenze, Italia
Gennaro Rocco PhD, MSN, RN, FAAN, FFNMRCSI, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Direttore Scientifico Centro di Eccellenza per la Cultura e la Ricerca Infermieristica c/o OPI Roma, Italia
Alessandra Burgio Dirigente di Ricerca, Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), Roma, Italia
Marco Di Nitto PhD, MSN, RN, Ricercatore Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova, Italia
Milko Zanini PhD, MSN, RN, Ricercatore Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova, Italia
Barbara Mangiacavalli MSN, RN Presidente FNOPI, Roma, Italia
Loredana Sasso MSN, MEdSc, RN, FAAN, FFNMRCSI Direttore Scientifico CERSI-FNOPI, già Professore Ordinario Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova, Italia
e il Gruppo di collaborazione AIDOMUS-IT
Introduzione
L’aumento dei pazienti anziani che richiedono assistenza territoriale mette in luce la necessità di una conoscenza assistenziale adeguata per orientare le politiche sanitarie. In Italia, non è stata ancora descritta l’attività infermieristica domiciliare o le esperienze del paziente.
Obiettivi
Descrivere le caratteristiche degli infermieri e dei pazienti coinvolti nell’assistenza infermieristica domiciliare.
Materiali e metodi
Studio osservazionale descrittivo condotto in 18 regioni italiane. Tra aprile e ottobre 2023 attraverso due survey sono stati raccolti i dati di infermieri e pazienti in assistenza domiciliare. La condizione nei luoghi di lavoro, le cure mancate e le esperienze sull’assistenza sono state valutate attraverso strumenti validati. Sono state effettuate statistiche descrittive e correlazioni di Pearson.
Risultati
Sono state incluse nello studio 45 ASL, per un totale di 2549 infermieri e 4709 pazienti reclutati. Gli infermieri (età media 46.60; 79.48% sesso femminile; 44.68% diploma di infermiere come titolo più alto) hanno riportato una bassa criticità percepita sul lavoro (42.37; DS = 12.25; range = 0-100) e un numero medio di cure mancate alto (5.11; DS = 3.19; range 0-9). L’83.41% ha riportato un’alta soddisfazione lavorativa, mentre il 20.28% ha riportato l’intenzione di lasciare il lavoro. I pazienti (età media 75.18; 57.57% sesso femminile; 36.95% licenza elementare), invece, hanno valutato positivamente l’assistenza ricevuta (8.23; range = 0-10).
Discussione e conclusioni
Nonostante venga percepita una criticità sul lavoro e ci siano alcune cure mancate, la soddisfazione degli infermieri e dei pazienti risulta alta. Questi dati rappresentano una lettura preliminare dei fenomeni studiati, che saranno indagati attraverso analisi più approfondite.
Parole chiave: Assistenza domiciliare; carico di lavoro; cure mancate; qualità dell’assistenza; staffing.
An observational study of home care nursing in Italy-AIDOMUS-IT: working condition, missed care and quality perceived by care recipients
ABSTRACT
Introduction
The increase in the number of elderly patients requiring home care highlights the need for adequate care knowledge to guide healthcare policies. In Italy, home nursing care activity or patient experiences have not yet been described.
Objectives
To describe the characteristics of nurses and patients involved in home nursing care.
Materials and methods
Descriptive observational study conducted in 18 Italian regions. Between April and October 2023, data from nurses and patients involved in home care were collected through two surveys. Psychosocial conditions in workplaces, missed care, and care experiences were assessed through validated tools. Descriptive statistics and Pearson correlations were performed.
Results
45 local healthcare units were included in this study, with a total of 2549 nurses and 4709 patients recruited. Nurses (mean age 46.60; 79.48% female; 44.68% regional nursing diploma as the highest qualification) reported low perceived criticality at work (42.37; SD = 12.25; range = 0-100) and a high average number of missed care (5.11; SD = 3.19; range 0-9). Most nurses (83.41%) reported high job satisfaction, while 20.28% of them reported an intention to leave their job. Patients (mean age 75.18; 57.57% female; 36.95% primary school), on the other hand, rated the care received positively (8.23; range = 0-10).
Discussion and conclusions
Despite the perceived criticality at work and some missed care reported, the satisfaction of nurses and patients was high. These data represent a preliminary picture of the phenomena studied, which will be investigated through more in-depth analyses.
Key words: Home nursing; workload; missed care; quality of health care; workforce.
Andrea Brigida (1), Giuseppe Re Luca (2), Maura Lusignani (3)
Antonio Capodilupo Psicologo, contrattista Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive dell’Università “La Sapienza” di Roma
Cristina Di Vilio Infermiera, Servizio Trasporti INMI “L. Spallanzani”, Roma
Benedetta Pucci Infermiera, reparto Rianimazione INMI “L. Spallanzani”, Roma
Paola Giordani Case Manager Infermieristico INMI “L. Spallanzani”, Roma
Daniela Milordo Coordinatore Infermieristico UOC Rianimazione INMI “L. Spallanzani”, Roma
Alessia De Angelis Dirigente infermieristico Dipartimento Professioni Sanitarie ASL Roma 3
Introduzione
Le ondate dei contagi da COVID-19 gravano pesantemente sulle strutture ospedaliere e impongono un carico notevole, lavorativo ed emotivo, agli operatori sanitari.
Obiettivi
Questo studio intende rilevare il livello di Stress Post-Traumatico e il grado di Resilienza negli infermieri di Terapia Intensiva.
Metodi
Lo studio osservazionale trasversale è stato condotto presso un ospedale del Centro Italia dal 10 gennaio al 10 febbraio 2021, proponendo agli infermieri l’autosomministrazione della scala PTSS-10 e il Questionario della Resilienza. I questionari sono stati inviati a coloro che hanno aderito all’invito trasmesso con mail aziendale. La compilazione è avvenuta online con lo strumento Google Moduli.
Risultati
Il campione, di convenienza, comprende 41 infermieri, prevalentemente di sesso femminile, con età media di 29 anni (ds = 4,4) e con presenza in servizio di 2,5 anni (ds = 5,9). Il livello medio di Stress Post–Traumatico è pari a 32 punti (ds = 13,49) e risulta essere inversamente correlato con il livello medio di Resilienza (media = 21,9 e ds = 3,3).
Conclusioni
Seppure in misura contenuta, il campione accusa Disturbo da Stress Post-Traumatico, nonostante le risorse di Resilienza siano risultate come “buone”. Ulteriori studi potranno confrontare unità di Terapia Intensiva COVID e non COVID, per valutare il reale ruolo della pandemia COVID sull’insorgenza del Disturbo da Stress Post-Traumatico. In situazione di elevato stress, si raccomanda di praticare uno screening precoce, per prevenirne l’impatto psicologico negli infermieri, e di attuare politiche e interventi per attenuare il rischio di Disturbo da Stress Post-Traumatico.
Parole chiave: Infermieri di terapia intensiva, disturbo da stress post-traumatico, resilienza.
Secondary post-traumatic stress disorder and resilience during covid-19: results of an observational study carried out in intensive care units
ABSTRACT
Introduction
The waves of COVID-19 infections weigh heavily on hospitals and impose a significant work and emotional burden to health professionals.
Objectives
This study intends to detect the level of post-traumatic stress and the degree of resilience in intensive care nurses.
Methods
The cross-sectional observational study was carried out at a hospital in Central Italy from 10th January to 10th February 2021, proposing the self-administration of the PTSS-10 scale and the Resilience Questionnaire to nurses. The questionnaires were sent to those who accepted the invitation directed by company email. The compilation took place online with the Google Forms tool.
Results
The sample, of convenience, includes 41 nurses, mainly female, with an average age of 29 years (sd = 4.4) and with a presence in service of 2.5 years (sd = 5.9). The average level of Post-Traumatic Stress was equal to 32 points (ds = 13,49) and appears to be inversely correlated with the average level of Resilience (mean = 21.9 and ds = 3.3).
Conclusions
Although to a limited extent, the sample accuses Post-Traumatic Stress Disorder, despite the Resilience resources being qualified as “good”. Further studies will compare COVID and non-COVID intensive care units, to evaluate the real role of the COVID pandemic on the onset of Post-Traumatic Stress Disorder. In situations of high stress, it is recommended to practice early screening, to prevent its psychological impact on nurses, and to implement policies and interventions to mitigate the risk of Post-Traumatic Stress Disorder.
Key words: Critical care nurses, post-traumatic stress disorder, resilience.
Angela Cuoco PhD, IRCSS Istituto Ortopedico Rizzoli, Bologna, Italia
Angela Durante Ricercatrice, Centro Interdisciplinare Health Science, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e SITRA, Fondazione Toscana Gabriele Monasterio, Pisa e Massa, Italia
La ricerca con metodo misto (RMM) è un approccio all’indagine che prevede la raccolta di dati sia quantitativi che qualitativi, l’integrazione delle due forme di dati e l’utilizzo di progetti distinti che possono coinvolgere presupposti filosofici e quadri teorici. Essa può consentire ai ricercatori infermieri di esplorare e comprendere i complessi processi relativi alla salute umana. I quattro disegni di MM più comuni proposti in letteratura sono: il convergent parallel design (disegno convergente parallelo); l’explanatory sequential design (disegno sequenziale esplicativo); l’exploratory sequential design (disegno sequenziale esplorativo) e l’embedded design (disegno incorporato). L’integrazione dei risultati quantitativi e qualitativi nei MM è un passaggio fondamentale e rientra tra i principi cardine che qualificano uno studio come metodo misto. Le meta-inferenze sono le intuizioni derivate dall’integrazione delle inferenze quantitative e qualitative alla fine di uno studio, sono cruciali per ottenere valore aggiunto e sinergia nella ricerca con metodi misti. I Joint display, strumenti visuali d’integrazione, possono essere considerati concettualmente come uno strumento per integrare e presentare simultaneamente i dati quantitativi e qualitativi di uno studio ed includendo il risultato della loro interpretazione (meta-inferenze). Sebbene l’importanza e l’appropriatezza dell’utilizzo dei metodi misti (MM) in ambito sanitario, e in particolare nel campo infermieristico, siano ampiamente riconosciute, costruire un disegno di ricerca rigoroso che produca un’effettiva integrazione dei metodi risulta tuttavia complesso. Errori comuni vengono commessi e non rendono un MM puramente misto. Questo lavoro si prefigge di fornire una guida alla definizione di metodo misto e delle sue componenti fondamentali.
Parole chiave: Ricerca infermieristica, metodi misti, integrazione, ricerca qualitativa, ricerca quantitativa.
The essence of the mixed method and the need for integration to make it so: definitions, types, and examples of mixed methods in nursing research
ABSTRACT
Mixed method research (MMR) is an approach to inquiry that involves collecting both quantitative and qualitative data, integrating the two forms of data, and using distinct designs that may involve philosophical assumptions and theoretical frameworks. It can enable nurse researchers to explore and understand complex processes related to human health. The four most common MM designs proposed in the literature are convergent parallel design; explanatory sequential design; exploratory sequential design; and embedded design. The integration of quantitative and qualitative results into MM is a key step and is among the cardinal principles that qualify a study as a mixed method. Meta-inferences are the insights derived from integrating quantitative and qualitative inferences at the end of a study; they are crucial to achieving added value and synergy in mixed methods research. Joint displays, visual integration tools, can be conceptually considered as a means of simultaneously integrating and presenting quantitative and qualitative data from a study and including the result of their interpretation (meta-inferences).Although the importance and appropriateness of using mixed methods (MM) in health care, and particularly in nursing, are widely recognized, constructing a rigorous research design that produces effective integration of methods is nevertheless complex. Common mistakes are made and do not make a purely mixed MM. This paper aims to provide guidance on the definition of mixed methods and its key components.
Key words: Nursing research, mixed methods, integration, qualitative research, quantitative research.
Elisa Lombardo (1), Giorgio Campagnola (2), Greta Travaglini (3), Dino Stefano Di Massimo (4)
Antonio Galiano (1), Giorgio Ugo Pagliarino (1), Giovanna Ghiglia (1), PierClaudio Pronzato (1), Carlo Di Pietrantonj (2)
Scerbo Francesco (1), Venturini Giulia (2), Petrone Fabrizio (3), Alvaro Rosaria (4)
RIVISTA BIMESTRALE
Organo ufficiale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche
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