RIVISTA BIMESTRALE
Organo ufficiale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche
Martina Di Schiena RN, Oncoematologia IRCCS Humanitas Research Hospital
Aurelio Filippini RN, MSN, PhD, Componente Centro di Ricerca in Etica Clinica Università dell’Insubria
Paola Arcadi RN, MSN, PhD student Corso di Laurea in Infermieristica, Università Degli Studi di Milano, ASST Melegnano-Martesana
Introduzione
La compassione è il sentimento per il quale un individuo percepisce emozionalmente la sofferenza altrui desiderando di alleviarla. La compassione è stata definita come il bene più prezioso dell’assistenza infermieristica, risultato di un autentico legame tra infermiere e paziente. La prima ondata di pandemia di covid-19 ha determinato sofferenza e dolore per i pazienti contagiati e in isolamento. Differenti studi hanno evidenziato atti di compassione da parte degli infermieri in tale periodo pandemico, senza tuttavia descrivere come tale condizione umana si sia manifestata. Scopo dello studio è esplorare il sentimento di compassione nel vissuto degli infermieri impegnati nella pandemia covid-19 in Italia, nei mesi di marzo e aprile 2020, al fine di evidenziarne gli attributi fondamentali.
Materiali e metodi
È stato condotto uno studio qualitativo. Mediante campionamento propositivo secondo criterio, sono stati arruolati infermieri coinvolti nelle cure ospedaliere e/o territoriali sul territorio italiano. A seguito dell’effettuazione di interviste semi strutturate per via telematica e contestualmente audio registrate, si è proceduto all’analisi dei dati secondo la Qualitative Content Analysis.
Risultati
Sono stati intervistati 20 infermieri. Sono emersi i seguenti 4 temi: fattori che hanno generato il sentimento di compassione, fattori ostacolanti, attributi e conseguenze della manifestazione del sentimento di compassione.
Conclusioni
Dai risultati reperiti è possibile affermare la fondamentale importanza della condizione umana di compassione espressa dagli infermieri nella relazione di cura con il paziente affetto da covid-19 e gli esiti sulla salute, nonché la necessità di supportare i professionisti nella relazione compassionevole.
Parole chiave: Covid-19, compassione, studio qualitativo, infermieri.
The roots of pain and motivation in the time of care: compassion in the lived experience of nurses engaged in the covid-19 pandemic in Italy
ABSTRACT
Introduction
Compassion is the feeling for which an individual emotionally perceives the suffering of others by wishing to alleviate it. Compassion has been defined as the most precious asset of nursing, the result of a genuine bond between nurse and patient. The first wave of covid-19 pandemic has caused suffering and pain for infected and in isolation patients. Several studies have shown acts of compassion on the part of nurses during this pandemic period, without describing how this human condition manifested itself. The aim of the study is to explore the feeling of compassion in the lives of nurses engaged in the covid-19 pandemic in Italy, in March and April 2020, in order to highlight its fundamental attributes.
Methods
A qualitative study has been carried out. By means of proactive sampling according to criterion, nurses involved in hospital and/or territorial care on Italian territory were recruited. Following the conduct of semi-structured interviews electronically and simultaneously recorded audio, the data were analyzed according to qualitative content analysis.
Results
20 nurses were interviewed. The following 4 themes emerged: factors that generated the feeling of compassion, hindering factors, attributes and consequences of the manifestation of feeling of compassion.
Conclusions
From the results found it is possible to affirm the fundamental importance of the human condition of compassion expressed by nurses in the relationship of care with the patient suffering from covid-19 and health outcomes, as well as the need to support professionals in the compassionate relationship.
Key words: Covid-19, compassion, qualitative study, nurses.
Caterina Galletti Corso di Laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche
Università Cattolica del Sacro Cuore Roma – Italia
Ilenia Abbagnale Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma, Laurea in Infermieristica Università Cattolica del Sacro Cuore Roma – Italia
Cinzia Di Martino Corso di Laurea in Infermieristica, Università Cattolica del Sacro Cuore Roma Italia
Introduzione
I Disturbi Specifici d’Apprendimento (DSA) sono disfunzioni di natura neurobiologica e includono la dislessia, la discalculia, la disortografia e la disgrafia. Il fenomeno è in crescita e riguarda anche gli atenei.
L’obiettivo del presente lavoro è di esplorare l’esperienza degli studenti di Infermieristica con DSA nel percorso di tirocinio e identificare se vi sono stati momenti/situazioni che li hanno messi in difficoltà limitando il loro apprendimento e come li hanno superati.
Materiali e metodi
È stato condotto uno studio qualitativo descrittivo con un campione propositivo di 7 studenti con DSA, frequentanti il 2° e 3° anno di un corso di Infermieristica. La raccolta dei dati, nel periodo ottobre 2019-gennaio 2021, è stata effettuata attraverso scritti narrativi. L’analisi dei testi è stata condotta con la content analysis.
Risultati
Il processo di analisi ha consentito di identificare sette categorie tematiche: ambiente di tirocinio, pratica assistenziale, strategie compensative, divulgazione DSA, figure di supporto, rapporto con assistiti e apprendimento conoscenze. Gli studenti infermieri hanno difficoltà a comunicare il proprio DSA e l’inserimento nelle unità operative genera un importante disagio, dato dal non conoscere in anticipo gli aspetti organizzativi e la pianificazione delle attività. Un’altra criticità è l’allestimento e la somministrazione della terapia.
Conclusioni
È importante conoscere e far conoscere i DSA per costruire ambienti di tirocinio in cui gli studenti infermieri non si sentano stigmatizzati e che i tutor conoscano le strategie compensative per supportare il loro percorso formativo.
Parole chiave: Studenti infermieri, DSA, dislessia, pratica clinica/tirocinio, ricerca qualitativa.
“Explore clinical practice with different eyes”: the experiences in internship of nursing students with SpLDs in Italy, a qualitative study
ABSTRACT
Introduction
Specific Learning Disorders (SpLDs) are neurobiological dysfunctions and include dyslexia, dyscalculia, dysorthography, and dysgraphia. The phenomenon is growing and concerns universities too.
The aim of this paper is to make visible the experiences of students with SpLDs during the internship experience and to identify if they had moments/situations that put them in difficulty by limiting their learning and how they overcame those.
Methods
A descriptive qualitative study was conducted. A proactive sample of 7 students with dyslexia, attending the 2nd and 3rd year of a nursing course, was selected. Data collection took place through written narratives, in the period October 2019-January 2021. Data analysis was performed with content analysis.
Results
One of the most widely used tools for identifying abuse’s risk for high school and university students is AUDIT The analysis process made it possible to identify seven main categories: internship environment, care practice, compensatory strategies, SpLDs dissemination, support figures, relationship with patients, and learning knowledge.
Nursing students have difficulty communicating their dyslexia, and the inclusion in the wards for the internship generates an important inconvenience that is given by not knowing in advance the organizational aspects and the planning of the activities. Another critical issue is the preparation and administration of medications.
Conclusions
It is important to know and make known dyslexia to build learning environments in which nursing students do not feel stigmatized and for tutors to know the compensatory strategies to support their education.
Key words: Nursing students, SpLDs, dyslexia, clinical practice/internship, qualitative research.
Paola Arcadi (1), Loris Bonetti (2), Anna Busnelli (3), Antonella Demarchi (4), Giovanna Ferretti (5), Antonietta Fortunato (6), Edoardo Manzoni (7), Annamaria Marchello (4), Sergio Nobile (8), Barbara Sappa (4), Andrea Todisco (9), Paolo Carlo Motta (10)
Ivan Rubbi Ph.D infermiere, Corso di Laurea in Infermieristica Università di Bologna – Ausl Romagna
Lorenzo Sciolino Statistico, Servizio Assistenza Ospedaliera (SAO) – Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare
Maria Mongardi Project Manager Infermiere, Servizio Assistenza Ospedaliera (SAO) – Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare
Introduzione
La caduta è l’evento avverso più comune tra i pazienti ricoverati in ospedale. La valutazione del rischio caduta attraverso uno strumento adeguato e adattabile alla popolazione ricoverata costituisce una sfida per le organizzazioni. La Regione Emilia Romagna ha messo in campo delle azioni di intervento attraverso strumenti per il monitoraggio, analisi degli eventi e attività di reporting, prima e dopo l’implementazione di corsi di formazione online e l’elaborazione di specifiche linee di indirizzo sulla prevenzione delle cadute. Il nostro studio valuta gli interventi di prevenzione e gestione caduta delle Aziende prima (T0) e dopo gli interventi regionali (T1).
Materiali e metodi
È stato condotto uno studio osservazionale retrospettivo su cartelle cliniche in Aziende pubbliche e private della Regione Emilia Romagna nel periodo 2016-2018, prima e dopo l’emanazione delle linee guida e la conseguente formazione.
Risultati
Sono state coinvolte 46 Aziende, 14 pubbliche e 32 private (2400 cartelle). Lo strumento utilizzato ha registrato una buona consistenza interna (α=,834). In T1 si sono evidenziati significativi risultati nella frequenza ai corsi FAD, nella valutazione ambientale, multifattoriale, interventi singoli e registrazioni nelle cartelle. Rimane insoddisfacente la fisioterapia addizionale, la valutazione farmacologica, l’adozione dei sistemi di riconoscimento e i dispositivi di protezione per i pazienti a rischio.
Conclusioni
Continuare l’impegno con la formazione, consolidare la valutazione multi professionale, educare e creare alleanze con familiari e caregivers, favorire la mobilizzazione dei pazienti, evitare le barriere architettoniche, favorire gli audit, creare e utilizzare linee guida basate sulle evidenze, sono interventi raccomandati.
Parole chiave: Audit, cadute, prevenzione, gestione caduta.
The results of an implementation project for good practices and management of falls in hospital
ABSTRACT
Introduction
Fall is the most common adverse event among hospitalized patients. Falling risk assessment through an appropriate and adaptable tool for the hospitalized population constitutes a challenge for organizations. The Emilia Romagna Region has implemented intervention actions through tools for monitoring, event analysis and reporting activities, before and after the implementation of online training courses and the development of specific guidelines on the prevention of falls. Our study evaluates the fall prevention and management interventions of the Companies before (T0) and after the regional interventions (T1).
Methods
A retrospective observational study was conducted on medical records in public and private companies of the Emilia Romagna Region between 2016-2018, before and after the issue of the guidelines and the consequent training.
Results
46 companies were involved, 14 public and 32 private (2400 folders). The instrument used recorded a good internal consistency (α =, 834). T1 showed significant results in attending FAD courses, in environmental, in multifactorial evaluation, in individual interventions and recordings in the files. Remain unsatisfying the additional physiotherapy, the pharmacological evaluation and the use of identifying systems and protecting devices for patients at risk.
Conclusions
Continuing the commitment with training, consolidating multi-professional assessment, educating and creating alliances with family members and caregivers, encouraging patient mobilization, avoiding architectural barriers, promoting audits, creating and using evidence-based guidelines, are recommended interventions.
Key words: Audit, falls, prevention, fall management.
Niccolo' Simonelli (1), Maura Lusignani (2), Fabrizio Veglia (3), Calogero Tedesco (4), Claudio Tondo (5)
Chiara Muccio (1), Paolo Ferrara (2), Stefano Terzoni (3), Giulia Lamiani (4), Loris Bonetti (5), Luca Meani (6), Anne Destrebecq (7)
Valerio Di Nardo (1), Luca Borghi (2), Valerio Dimonte (3)
Rosaria Scavone (1), Davide Ausili (2), Stefania Di Mauro (3)
Stefano Masci (1), Valentina Zeffiro (2), Ercole Vellone (3), Mathieu Biot (4), Charlotte Costantini (4), Cristina Gottardo (4), Francesca La Pignola (4), Sabrina Lowd (4), Marilena Mancuso (5), Arianna Orrù (4), Vittoria Pirozzi (4), Cristina Ruggini (4), Antonella Santamaria Ferraro (4), Simona Sinistri (4), Rosaria Alvaro (6), Gennaro Rocco (7)
RIASSUNTO
Introduzione Il raggiungimento del benessere individuale orienta i comportamenti di tutti gli esseri umani. Il counseling nel corso degli anni ha mostrato di essere uno strumento di elezione a supporto di tale processo.
Tuttavia, data la complessità e la multidimensionalità del benessere, diviene necessaria l’identificazione delle dimensioni che lo compongono prima di una pianificazione degli interventi. L’obiettivo della presente revisione è stato quello di identificare le dimensioni del benessere su cui sia possibile effettuare interventi di counseling.
Materiali e metodi Le banche dati scientifiche consultate sono state PubMed e CINAHL insieme ad altre fonti. A seguito della selezione degli articoli è stata effettuata la valutazione qualitativa degli studi finali individuati.
Risultati Sono stati inclusi nei risultati 21 studi, dai quali è stato possibile identificare tra le più comuni dimensioni del benessere quelle correlate al contesto sociale, all’individualità delle persone, alle emozioni e allo stato di salute. Inoltre alcuni studi hanno mostrato l’efficacia del miglioramento del benessere tramite interventi che mirano allo sviluppo dei punti di forza degli individui, come avviene in un processo di counseling.
Discussione Il counselor, nella relazione d’aiuto, prende in esame le dimensioni individuali del benessere, facilita il cliente nell’assunzione di consapevolezza rispetto alle dimensioni correlate alle emozioni e promuove, quando necessario, cambiamenti comportamentali rispetto alle dimensioni sociali.
Conclusioni Il miglioramento del benessere individuale è un obiettivo fondamentale del counseling, per tale motivo l’individuazione delle dimensioni che lo compongono può essere d’aiuto per definire interventi finalizzati alla modificazione di quei comportamenti individuali correlati alle dimensioni stesse.
Parole chiave: counseling, salute, benessere, felicità, dimensioni, questionario
ABSTRACT
Introduction Human behavior is usually led by the achievement of personal well-being. Over the years, counseling proved its potentiality as first choice tool for supporting this process. However, given the complexity and multidimensionality of well-being, it becomes imperative to identify its constituent features before planning interventions. The aim of this review was to identify the dimensions of well-being on which counselling interventions can be carried out.
Methods The scientific databases PubMed and CINAHL were reviewed along with others sources. Subsequent to the selection of the articles, a qualitative evaluation of the identified studies was carried out.
Results Twenty-one studies were included in the review. The most common dimensions of well-being were related to social context, people’ individuality, emotions and health status. Moreover, a number of studies showed the effectiveness of improving well-being through interventions aimed at developing the strengths of individuals, as in a counseling process.
Discussion In a helping relationship, the counselor analyses the individual dimensions of well-being, facilitates the client in his becoming aware of the emotion-related elements and fosters, when appropriate, behavioral changes with respect to the social dimensions.
Conclusions The improvement of individual well-being is a core objective of counseling. Therefore, the identification of the constituent traits of well-being can be of assistance in defining interventions aimed at changing those individual behaviors related to the traits themselves.
Keywords: counseling, health, well-being, happiness, dimensions, questionnaire
Deborah Galeota Fiore (1), Luca Giuseppe Re (2), Maura Lusignani (3)
RIVISTA BIMESTRALE
Organo ufficiale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche
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Editor dei contenuti – Ufficio Stampa e Comunicazione FNOPI
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