RIVISTA BIMESTRALE
Organo ufficiale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche
Stefano Terzoni PhD, RN, Corso di laurea in Infermieristica polo San Paolo, Università degli Studi di Milano, ASST Santi Paolo e Carlo
Anne Destrebecq MSN, RN, Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute, Università degli Studi di Milano
Laura Di Prisco MSN, RN, Corso di laurea in Infermieristica polo San Paolo, Università degli Studi di Milano, ASST Santi Paolo e Carlo
Paolo Ferrara PhD, RN, Corso di laurea in Infermieristica polo San Paolo, Università degli Studi di Milano, ASST Santi Paolo e Carlo
Introduzione
L’attività dell’infermiere scolastico permette di facilitare lo sviluppo ottimale dello studente attraverso la promozione della salute e della sicurezza, l’individuazione e l’intervento dei problemi di saluti attuali e potenziali, la messa in atto di servizi di gestione dei casi. In Italia questa figura è in fase di definizione. L’obiettivo dello studio è Inquadrare la figura dell’infermiere scolastico a livello internazionale, evidenziando gli ambiti di competenza e l’impatto di un suo inserimento all’interno del team multidisciplinare di assistenza scolastica.
Materiali e metodi
Revisione narrativa della letteratura secondo la SANRA scale consultando le banche dati PubMed, CINAHL ed Embase; ricerca libera su Google Scholar e consultazione dei siti internet di National Association of School Nurse (NASN), American Academy of Pediatrics e National Health Service (NHS).
Risultati
Secondo la letteratura, l’infermiere scolastico fornisce assistenza diretta agli studenti in caso d’infortuni e malattie, valuta il sistema generale di assistenza, svolge attività di screening, provvede alla sicurezza della comunità scolastica monitorando il rispetto del piano vaccinale, eroga interventi di educazione sanitaria, partecipa allo sviluppo e alla valutazione delle politiche sanitarie scolastiche, svolge attività di collegamento tra il personale scolastico, la famiglia, gli operatori sanitari e la comunità. L’offerta di assistenza infermieristica scolastica mostra un impatto sempre positivo sulla salute degli studenti.
Discussione e conclusioni
La tutela della salute della popolazione scolastica e la vigilanza sull’igiene della scuola, sono temi risalenti ai primi anni del secolo scorso. È auspicabile prevedere in Italia la presenza sistematica di un infermiere che non dovrebbe ricoprire un ruolo da creare ex novo bensì rappresentare una derivazione di quello dell’infermiere di famiglia e comunità.
Parole chiave: Infermiere scolastico, Promozione della salute, Educazione sanitaria, Salute degli studenti.
School nurse: roles and proposals for the Italian setting
ABSTRACT
Introduction
The activity of the school nurse today makes it possible to facilitate the optimal development of the student through the promotion of health and safety, the identification and management of current and potential health problems, the implementation of case management services. In Italy this figure has yet to be clearly defined.
The aim of this study is to depict the role of the school nurse in the different settings on the international territory, highlighting his areas of competence and the impact of its involvement within a multidisciplinary school care team.
Materials and Methods
Narrative review of the literature according to the SANRA scale on PubMed, CINAHL, Embase, free search on Google Scholar and access to the websites of the National Association of School Nurse (NASN), the American Academy of Pediatrics and the National Health Service (NHS).
Results
According to the literature, the school nurse provides direct care to students in case of injury and illness, evaluates the general care system, carries out screening activities, ensures the safety of the school community by monitoring compliance with the vaccination plan, provides health education, participates in the development and evaluation of school health policies, liaises between school staff, family, health workers and the community. The provision of school nursing care consistently has a positive impact on student health.
Discussion and conclusions
The protection of the health of the school population and the supervision of school hygiene are issues dating back to the early years of the last century. It would be appropriate to implement the systematic presence in Italy of a school nurse who should not play a role to be created from scratch but rather represent a derivation of that o the family and community nurse.
Key words: School nurse, Health promotion, Health education, Student health.
Claudio Maliziola RN, MSN, Centro Studi Professioni Sanitarie, Società Italiana di Scienze Infermieristiche in Salute Mentale, DSM ASL Asti
Giuseppe Marmo RN, MSN, Centro Studi Professioni Sanitarie
Andrea Gargiulo RN, MSN, Società Italiana di Scienze Infermieristiche in Salute Mentale, DSM-DP AUSL Bologna
Cesare Giovanni Moro RN, Società Italiana di Scienze Infermieristiche in Salute Mentale, DSM-D ASST Bergamo Ovest di Treviglio
Maria Giuseppe Balice RN, MSN, Società Italiana di Scienze Infermieristiche in Salute Mentale, DSM ASL Città di Torino
Emilia Comolli RN, MSN, Centro Studi Professioni Sanitarie; DSM ASL Città di Torino
Vanna Poli RN, MSN, Società Italiana di Scienze Infermieristiche in Salute Mentale, DSMD ASST Cremona, Welfare Regione Lombardia
Michele Compagnone RN, Società Italiana di Scienze Infermieristiche in Salute Mentale, DSM ASL Città di Torino
Stefano Gianolio RN, MSN, Centro Studi Professioni Sanitarie, AO Ordine Mauriziano Torino
Introduzione
La comprensione dei fenomeni di interesse infermieristico permette di identificare le esigenze di cura della persona assistita e la conseguente offerta assistenziale. La letteratura scientifica in salute mentale è carente e non riporta distinzioni tra i differenti contesti assistenziali. L’obiettivo dello studio è descrivere i più frequenti fenomeni di interesse infermieristico in salute mentale, distinti in rapporto ai contesti assistenziali, per mettere in rilievo i loro caratteri salienti e per precisare le relative manifestazioni problematiche.
Materiali e metodi
È stato realizzato uno studio a metodo misto. Nella fase 1 sono stati realizzati due focus group, per rilevare le situazioni problematiche che gli infermieri affrontano nel campo della Salute Mentale, analizzati utilizzando l’analisi tematica. Nella fase 2 è stato somministrato un questionario per rilevare la frequenza con cui gli infermieri ritengono di affrontare tali manifestazioni problematiche; i risultati sono stati analizzati con tecniche di statistica descrittiva.
Risultati
Nella fase 1 sono stati rilevati 28 fenomeni, con 78 manifestazioni problematiche, in 5 dimensioni: sanitaria, dell’autonomia, relazionale, dell’emozione, degli elementi contestuali. Nella fase 2, è stato rilevato che la manifestazione problematica maggiormente affrontata è la sofferenza della persona assistita. Nella distinzione per contesto assistenziale, le manifestazioni più frequenti sono risultate appartenenti ai fenomeni integrazione sociale, emotività ed eteroregolazione.
Discussione e conclusioni
Questo studio ha permesso di comprendere, attraverso la descrizione della loro frequenza, quali sono i fenomeni più rilevanti di interesse infermieristico in salute mentale nel contesto italiano. Dallo stesso possono derivare ulteriori studi che potrebbero permettere di precisare maggiormente lo specifico contributo dell’infermieristica in salute mentale.
Parole chiave: fenomeni di interesse infermieristico; assistenza infermieristica, infermieristica di Salute Mentale, metodo misto.
The frequency of nursing relevant phenomena in Mental Health: an Italian mixed-method study
ABSTRACT
Introduction
The understanding of nursing relevant phenomena allows to identify the patients’ care needs and to tailor consequently the care provision. Mental health scientific literature is poor and doesn’t provide any distinction among different care contexts. The aim of this study is to describe the most frequent phenomena of nursing interest in Mental Health, according to their settings of care, in order to highlight their peculiarities and pinpoint their problematic expressions.
Materials and Methods
Mixed methods study design. In phase 1, two focus groups were conducted in order to detect the challenging situations that nurses experience in the area of Mental Health, investigated by means of the thematic analysis. In phase 2, a questionnaire was administered in order to assess the nurses’ perception towards the frequency with which they addressed those problems; the results were analysed using descriptive statistical techniques.
Results
In phase 1, 28 phenomena were detected, with 78 problematic manifestations, in 5 dimensions: health, autonomy, relational, emotion, contextual elements. In phase 2, it was found that the most frequently addressed event was the patients’ suffering. In differentiating by care setting, the most frequent manifestations were found to belong to social integration phenomena, emotivity and hetero-regulation.
Discussion and conclusions
This study showed, by describing their frequency, the main nursing relevant phenomena in Mental Health in the Italian context. Further studies can be developed from this survey, which could further enhance the specific contribution of mental health nursing.
Key words: nursing phenomena, nursing care, psychiatric nursing, mixed method.
Massimiliano Radi Cure Palliative, ASST SETTELAGHI, Varese – Gruppo Cure Complementari OPI Varese, Italia
Silvia Pittino ASST SETTELAGHI Varese – Gruppo Cure Complementari OPI Varese, Italia
Andrea Lanna Azienda Ospedaliera Universitaria S. Andrea Roma – Gruppo Cure Complementari OPI Varese, Italia
Selene Dalla Gasperina Grande Ospedale Metropolitano Niguarda Milano – Gruppo Cure Complementari OPI Varese, Italia
Laura Cerri I.R.C.C.S. Ospedale San Raffaele Milano – Gruppo Cure Complementari OPI Varese, Italia
Irene Milan ASST Ovest Milanese, Legnano – Gruppo Cure Complementari OPI Varese, Italia
Aurelio Filippini Formazione ASST SETTELAGHI Varese, Presidente Opi Varese – Gruppo Cure Complementari OPI Varese, Italia
Introduzione
Per costruire percorsi di cura efficaci e affini alla natura umana e al suo ambiente di vita è indispensabile aprire l’infermieristica a metodi che favoriscano un conforto complessivo, fisico-psichico e relazionale, del malato. Le Cure Complementari rappresentano l’integrazione di competenze necessarie per tale presa in carico innovativa. L’obiettivo dello studio è indagare l’interesse degli infermieri italiani verso le Cure Complementari al fine di valutare conoscenze, pratiche e aspettative.
Materiali e metodi
È stata condotta una survey tramite un questionario in formato modulo-Google, diffuso e reso compilabile in forma anonima su rete nazionale da gennaio ad agosto 2019.
Risultati
Dai 783 questionari inclusi nello studio è emerso che le Cure Complementari sono già note agli infermieri italiani, molti dei quali possiedono conoscenze ed esperienze di diverso livello in merito. Gli infermieri dimostrano un rilevante interesse e disponibilità ad approfondire le proprie conoscenze verso le Cure Complementari.
Discussione e conclusioni
Sebbene solo una minoranza di infermieri sia adeguatamente formata e abbia l’occasione di praticarle, le Cure Complementari sono considerate dalla quasi totalità del campione un’integrazione utile all’infermieristica, da implementare e includere nei percorsi formativi e di ricerca del nostro Paese.
Parole chiave: cure complementari, infermiere, formazione.
Complementary Care: results from a nationwide survey
ABSTRACT
Introduction
In order to design effective care pathways in tune with human nature and his living environment, it is essential to open up nursing to methods which promote comprehensive physical, psychological and relational comfort for the patient. Complementary and Alternative Medicine ideally integrates the competences necessary for such an innovative approach. This study aims to investigate the interest of Italian nurses towards Complementary Care in order to evaluate knowledge, skills and expectations.
Materials and Methods
A survey was carried out through a Google form questionnaire which was disseminated and made anonymously fillable nationwide from January to August 2019.
Results
The study comprised 783 questionnaires. It revealed that Italian nurses are already familiar with Complementary and Alternative Medicine, and that many of them have knowledge and experience of it at different levels. The respondents demonstrated a relevant interest and willingness to deepen their knowledge about Complementary Care.
Discussion and conclusions
Although only a minority of nurses are properly trained and have the opportunity to practice Complementary Care, the vast majority of the sample deemed these approaches a useful component/addition to nursing care. The respondents positively regarded the implementation of complementary care and its inclusion in nursing education and research.
Key words: Complementary and Alternative Medicine (CAM), nurse, education.
Daniele Marchetti Infermiere UOC Direzione Professioni Sanitarie e Sociali, ASST Papa Giovanni XXIII
Nadia Teresa Colombo Responsabile didattico di sezioneCorso di Laurea in Infermieristica di Bergamo, Università degli Studi di Milano – Bicocca, UOS Formazione Universitaria, ASST Papa Giovanni XXIII
Enrica Capitoni Responsabile UOS Formazione Universitaria, ASST Papa Giovanni XXIII
Introduzione
La soddisfazione lavorativa è una delle principali variabili su cui investire per promuovere la permanenza degli infermieri neolaureati all’interno della professione, a fronte dell’attuale e futura carenza cronica di personale infermieristico. L’obiettivo del presente studio è intraprendere la prima fase del processo di validazione in italiano del questionario di Murrells et al. (2009) particolarmente adatto agli infermieri neolaureati.
Materiali e metodi
Lo studio di validazione ha garantito la validità linguistica attraverso le fasi indicate da Beaton et al. (2000): traduzione forward, back-translation, valutazione da parte di un panel di cinque esperti per la definizione di una versione finale dello strumento. La validità di contenuto è stata verificata da un gruppo di nove esperti, sulle cui valutazioni è stato calcolato il Content Validity Index (CVI).
Risultati
La traduzione ha coinvolto due traduttori che, sulla base dei singoli lavori, hanno elaborato una sintesi, la cui adeguatezza è stata confermata dalla successiva back-translation. La validità linguistica è stata garantita dal panel di esperti che, attraverso lavoro autonomo e collettivo, è giunto alla condivisione di una versione dello strumento che ha conservato il numero di item originali. La validità di contenuto è stata dimostrata dal calcolo del CVI basato sulle valutazioni degli esperti sulla rilevanza di ogni item.
Discussione e conclusioni
In questa prima fase di traduzione e di validazione, lo strumento ha dimostrato un’adeguata validità linguistica e di contenuto. Questo rappresenta un punto di partenza per proseguire il lavoro attraverso il pretest e la verifica della validità di costrutto, di criterio e dell’affidabilità.
Parole chiave: soddisfazione lavorativa, laureati in Infermieristica, personale infermieristico/organizzazione e gestione.
Linguistic and content validity of Murrells’ questionnaire to evaluate for assessing job satisfaction in newly graduate nurses
ABSTRACT
Introduction
Job satisfaction is one of the main variables on which to invest in order to promote the retention of newly graduated nurses within the profession, taking into account the ongoing and future chronic staff shortages. This study aims to undertake the first phase of the validation process of the Italian version of the questionnaire of Murrells et al. (2009), which is particularly suitable for newly graduated nurses.
Materials and Methods
Beaton et al.’s (2000) translation and adaptation process guided the linguistic validation process: forward translation, back-translation and consensus conference have been carried out by a panel of five experts who designed an agreed version of the tool. Content validity was assessed by a committee of nine experts. This evaluation allowed the calculation of the Content Validity Index (CVI) of the Murrells’ Italian version.
Results
Forward translation involved two independent translators who produced a synthesis of their individual works, whose adequacy was confirmed by subsequent back-translation. Linguistic validity was ensured by the panel of experts who, through individual and group work, agreed on a version of the tool that kept the original number of items. Content validity was demonstrated by computing the CVI based on each item relevance rating.
Discussion and conclusions
In this first phase of translation and validation, the Italian tool demonstrated adequate linguistic and content validity. This represents a baseline for further development through pretesting and checking for construct, criterion, and reliability validity.
Key words: job satisfaction, bachelor degree in nursing education, nursing staff/organisation & management.
Giulia Elettra Fresia RN, MSN, infermiera presso S.C. Chirurgia multidisciplinare presso l’Ospedale Regina Montis Regalis di Mondovì
Bruno Cavaliere MSN; Direttore U.O.C. Direzione delle Professioni Sanitarie, Ospedale Policlinico San Martino di Genova
Introduzione
La diffusione del Covid-19 ha generato un nuovo profilo paziente a cui corrisponde una complessità assistenziale propria, che è utile ed importante da misurare per migliorare l’efficacia e l’efficienza del sistema. Lo studio si pone l’obiettivo di misurare la complessità assistenziale dei pazienti Covid positivi ricoverati presso l’area sub intensiva dell’Ospedale Regina Montis Regalis di Mondovì (ASL CN1).
Materiali e metodi
È’ stato condotto uno studio di tipo osservazionale retrospettivo. Tramite la consultazione delle cartelle cliniche sono stati rilevati i bisogni assistenziali dei pazienti oggetto di studio. Successivamente i dati raccolti sono stati elaborati ed inseriti all’interno del software ICAcode che ha consentito la determinazione degli indici di complessità assistenziale.
Risultati
Il campione si è composto di 68 pazienti, di cui 36 di sesso maschile e 32 di sesso femminile, con un’età media di 70.7 anni. Una parte consistente del campione si è attestato nelle Classi di Gravità 2 e 3 (42%-54%), mentre si è riscontrato un 2% nelle Classi di Gravità 1 e 4. Gli interventi più onerosi, in base al fattore tempo, sono stati il monitoraggio dei parametri vitali e l’esecuzione di esami strumentali, seguiti dalla somministrazione della terapia, dall’assistenza nella cura della persona e dal miglioramento della comunicazione tra i pazienti e i famigliari.
Discussione e conclusioni
Lo studio condotto, seppur con alcuni limiti, evidenzia la possibilità di generare informazioni e dati utili nel contesto clinico – assistenziale e organizzativo, definendo la complessità assistenziale della popolazione in oggetto ed evidenziandone i bisogni assistenziali.
Parole chiave: COVID19, nurse staffing, skill mix, complessità assistenziale, setting assistenziale.
Care complexity in Covid-19 patients in the sub-intensive care unit. Results of a retrospective observational study
ABSTRACT
Introduction
The spread of Covid-19 brought about a new patient profile to which corresponds a proper complexity of care, which is useful and important to measure in order to improve the system effectiveness and efficiency. This study aims to measure the care complexity of Covid patients admitted to the sub-intensive care unit of the Regina Montis Regalis Hospital in Mondovì (ASL CN1).
Materials and Methods
A retrospective observational study was conducted. Through the consultation of medical records, the care needs of the surveyed patients were identified. Subsequently, data have been processed and entered into the software ICAcode, which allowed the definition of the indexes of care complexity.
Results
The sample consisted of 68 patients, of whom 36 were male and 32 female, with an average age of 70.7 years. A large proportion of the sample settled in the Severity Classes 2 and 3 (42% -56%), while a 2% was found in the Severity Classes 1 and 4. The most time-consuming interventions were monitoring vital parameters and performing instrumental examinations, followed by administering therapy, assisting with personal care and improving communication between the patients and their families.
Discussion and conclusions
The study, despite some limitations, showed the potential to generate useful information and data in the clinical, care and organisational settings, defining the care complexity of the surveyed population and highlighting its care needs.
Key words: COVID19, nurse staffing, skill mix, care complexity, care setting, competences.
Diletta Calamassi Infermiere formatore, S.O.S. Formazione universitaria e a valenza extra aziendale, AUSL Toscana Centro
Teresa Giancotti Infermiere, Dipartimento DEA, AOU Careggi Firenze
Claudio Baldini Infermiere Dirigente, SOC Gestione Assistenza Infermieristica, AUSL Toscana Centro
Ludovica Tamburini Infermiere, UO Assistenza Infermieristica, AUSL Toscana Nord Ovest
Beatrice Borri Infermiere Responsabile assistenza infermieristica territoriale, S.O.S. Gestione FI Nord Ovest, AUSL Toscana Centro
Introduzione
L’assistenza infermieristica all’interno delle carceri presenta aspetti complessi e particolari. Le regole del sistema carcerario, gli spazi e i tempi ristretti rendono difficile lo svolgimento dei processi assistenziali. L’obiettivo dello studio è esplorare i vissuti esperienziali degli infermieri che lavorano all’interno delle carceri.
Materiali e metodi
Studio qualitativo (fenomenologia trascendentale). Sono state condotte interviste in profondità, faccia a faccia e audio-registrare a 14 infermieri (10 femmine) operativi in un istituto penitenziario del centro Italia. I dati narrativi sono stati analizzati secondo passaggi analitici volti a individuare le tematiche fondamentali e i concetti ad essi correlati.
Risultati
Sono emerse 5 tematiche fondamentali: Il lavoro in carcere come “scelta-non scelta” e come solo auspicato momento di passaggio; L’approccio con il detenuto e gli ostacoli alla relazione di cura; Il problema della sicurezza; Le peculiarità del lavoro in carcere; L’Identità professionale in carcere.
Discussione e conclusioni
Lavorare all’interno delle carceri spesso non rappresenta una scelta consapevole da parte degli infermieri. I neolaureati si trovano catapultati in questo contesto senza una necessaria preparazione specifica. Le difficoltà nell’instaurare una relazione terapeutica con i pazienti-detenuti sono legate specialmente alle loro richieste continue di farmaci, per alimentare lo “spaccio” e alle barriere linguistiche. Gli infermieri si approcciano ai detenuti rispettandoli e mantenendo le opportune distanze. Grazie all’esperienza maturata, gli infermieri riescono comunque a gestire gran parte dei casi complessi. Nonostante il pesante carico emotivo, gli infermieri sono soddisfatti dei livelli assistenziali offerti. Tutti gli infermieri sono stati vittima di aggressioni (insulti, minacce o aggressioni fisiche). È necessario migliorare la sicurezza del personale all’interno del carcere, sensibilizzando la polizia penitenziaria e condividendo con loro adeguate procedure.
Parole chiave: carcere, infermieri, vissuti, percezioni.
Study The experiential experiences of nurses working in prisons: a qualitative study
ABSTRACT
Introduction
Nursing care within prisons shows some complex and peculiar aspects. The rules of the penitentiary system, the confined spaces and time limits hinder the implementation of nursing processes. The aim of study is to explore the experiential stories of nurses working within prisons.
Materials and Methods
Qualitative study (trascendental phenomenology). In-depth, face-to-face and audio- recorded interviews were conducted with 14 nurses (10 females) working in a penitentiary institution in central Italy. Narrative data were analyzed according to analytical steps aimed at identifying key topics and related constructs.
Results
Five fundamental issues emerged: Working in prison as a “choice-not-choice”, intended to be as a merely transition; The approach towards inmates and the barriers to the caring relationship; The problem of security; The peculiarities of working in prison; The professional identity in prison.
Discussion and conclusions
Working in prisons is often not a conscious choice on the part of nurses. New graduates find themselves catapulted into this situation without the necessary specific preparation. The difficulties in establishing a therapeutic relationship with patients who are inmates are especially linked to their constant requests for drugs, to maintain supply chains, and to language barriers. Nurses approach inmates with respect and maintain appropriate distancing. As a result of the experience they gain, nurses are still able to manage the majority of complex cases. Despite the heavy emotional burden, nurses are satisfied with the levels of care offered. All nurses were victims of assaults (insults, threats or physical assaults). It is necessary to improve the safety of staff inside the prison, raising awareness amongst the prison police and sharing appropriate procedures with them.
Key words: prison, nurses, experiential experiences, perceptions.
Annamaria Bagnasco PhD, MNS, RN, MEdSc, Professore Ordinario Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova
Gianluca Catania PhD, MSN, RN, Docente e Ricercatore Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova
Milko Zanini PhD, MSN, MSoc, RN, Docente e Ricercatore Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova
Rosaria Alvaro MSN, RN, FAAN, FESC, Professore Ordinario Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione Facoltà di Medicina Università degli Studi di Roma Tor Vergata
Giancarlo Cicolini PhD, MSN, RN, Ricercatore Dipartimento di Scienze Biomediche e Oncologia Umana Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Alberto Dal Molin PhD, MSN, RN, Dipartimento di Medicina Traslazionale Università del Piemonte Orientale di Novara Direzione delle Professioni Sanitarie – A.O.U. Maggiore della Carità di Novara
Loreto Lancia MSN, RN, Professore Ordinario Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della vita e dell’Ambiente, Università degli Studi dell’Aquila
Maura Lusignani MSN, RN, Professore Associato Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute Università degli Studi di Milano
Daniela Mecugni MSN, RN, Professore Associato Dipartimento Chirurgico, Medico, Odontoiatrico Padiglione de Sanctis – Campus universitario San Lazzaro
Paolo Carlo Motta MSN, RN, Professore Associato Dipartimento di Specialità medico-chirurgiche, Scienze radiologiche e Sanità pubblica Università degli Studi di Brescia
Luisa Saiani MSN, RN, Professore Ordinario Dipartimento di Diagnostica e Sanità Pubblica Università degli Studi di Verona
Loredana Sasso MSN, MEdSc, RN, FAAN, FFNMRCS, Professore Ordinario Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova
Introduzione
La violenza sul luogo di lavoro nei confronti degli operatori sanitari, soprattutto infermieri, è un fenomeno in forte crescita negli ultimi anni. Gli studi internazionali che descrivono gli episodi di violenza fisica e verbale rivolte agli infermieri, ne analizzano le cause e i fattori scatenanti, e gli esiti.
I contesti in cui maggiormente si verificano questi episodi sono le aree di Emergenza-Urgenza e le psichiatrie. L’obiettivo principale di questo studio è descrivere le caratteristiche degli episodi di violenza sul luogo di lavoro rivolta agli infermieri, e identificare i fattori predittivi di violenza.
Materiali e metodi
Studio osservazionale analitico e multicentrico disegnato per esplorare gli episodi di violenza sul posto di lavoro vissuti dagli infermieri italiani. Prima della fase di raccolta dati saranno attivati percorsi formativi per i promotori ed i partecipanti allo studio. I dati saranno raccolti attraverso una survey online composta da una sezione di raccolta dati sociodemografici e da strumenti validati per l’Italia che indagano gli episodi di violenza e le caratteristiche del contesto organizzativo. I dati saranno analizzati con indici di statistica descrittiva ed inferenziale.
Conclusioni
Ottenere dati inerenti gli episodi di violenza sul luogo di lavoro rivolti agli infermieri e identificarne i fattori predittivi è un passaggio essenziale per aumentarne la consapevolezza e la conoscenza negli stakeholder al fine di attuare interventi di prevenzione e di contenimento che garantiscano una maggiore tutela e sicurezza degli operatori sanitari all’interno del luogo di lavoro.
Parole chiave: infermiere; violenza sul posto di lavoro; ambiente di lavoro, fattori predittivi, studio osservazionale.
Violence occurrences against Italian nurses at the workplace: a national multicenter analytic observational study protocol. CEASE-IT Study
ABSTRACT
Introduction
Workplace violence against health care workers, especially nurses, is a phenomenon which has been growing dramatically in recent years. International studies describing episodes of physical and verbal violence directed at nurses analyze the causes and triggers, as well as the outcomes. The settings where these episodes most commonly occur are Emergency and Mental Health Units. The main objective of this study is to describe the characteristics of workplace violence against nurses and to identify predictors of
violence.
Methods
Analytical and multicenter observational study designed to explore episodes of violence in the workplace experienced by Italian nurses. Before the data collection phase, training courses will be activated both for the promoters and participants in the study. Data will be collected through an online survey consisting of a section of sociodemographic data collection and tools validated for Italy investigating episodes of violence and characteristics of the organizational context. Data will be analyzed using descriptive and inferential statistics indices.
Conclusions
Getting data on incidents of workplace violence against nurses and identifying their predictive factors is an essential step in increasing the stakeholders’ awareness and knowledge in order to implement prevention and containment interventions that enhance protection and safety for healthcare workers in their workplace.
Key words: Nurses; workplace violence; work environment, predictive factors, observational study.
Martina Di Schiena RN, Oncoematologia IRCCS Humanitas Research Hospital
Aurelio Filippini RN, MSN, PhD, Componente Centro di Ricerca in Etica Clinica Università dell’Insubria
Paola Arcadi RN, MSN, PhD student Corso di Laurea in Infermieristica, Università Degli Studi di Milano, ASST Melegnano-Martesana
Introduzione
La compassione è il sentimento per il quale un individuo percepisce emozionalmente la sofferenza altrui desiderando di alleviarla. La compassione è stata definita come il bene più prezioso dell’assistenza infermieristica, risultato di un autentico legame tra infermiere e paziente. La prima ondata di pandemia di covid-19 ha determinato sofferenza e dolore per i pazienti contagiati e in isolamento. Differenti studi hanno evidenziato atti di compassione da parte degli infermieri in tale periodo pandemico, senza tuttavia descrivere come tale condizione umana si sia manifestata. Scopo dello studio è esplorare il sentimento di compassione nel vissuto degli infermieri impegnati nella pandemia covid-19 in Italia, nei mesi di marzo e aprile 2020, al fine di evidenziarne gli attributi fondamentali.
Materiali e metodi
È stato condotto uno studio qualitativo. Mediante campionamento propositivo secondo criterio, sono stati arruolati infermieri coinvolti nelle cure ospedaliere e/o territoriali sul territorio italiano. A seguito dell’effettuazione di interviste semi strutturate per via telematica e contestualmente audio registrate, si è proceduto all’analisi dei dati secondo la Qualitative Content Analysis.
Risultati
Sono stati intervistati 20 infermieri. Sono emersi i seguenti 4 temi: fattori che hanno generato il sentimento di compassione, fattori ostacolanti, attributi e conseguenze della manifestazione del sentimento di compassione.
Conclusioni
Dai risultati reperiti è possibile affermare la fondamentale importanza della condizione umana di compassione espressa dagli infermieri nella relazione di cura con il paziente affetto da covid-19 e gli esiti sulla salute, nonché la necessità di supportare i professionisti nella relazione compassionevole.
Parole chiave: Covid-19, compassione, studio qualitativo, infermieri.
The roots of pain and motivation in the time of care: compassion in the lived experience of nurses engaged in the covid-19 pandemic in Italy
ABSTRACT
Introduction
Compassion is the feeling for which an individual emotionally perceives the suffering of others by wishing to alleviate it. Compassion has been defined as the most precious asset of nursing, the result of a genuine bond between nurse and patient. The first wave of covid-19 pandemic has caused suffering and pain for infected and in isolation patients. Several studies have shown acts of compassion on the part of nurses during this pandemic period, without describing how this human condition manifested itself. The aim of the study is to explore the feeling of compassion in the lives of nurses engaged in the covid-19 pandemic in Italy, in March and April 2020, in order to highlight its fundamental attributes.
Methods
A qualitative study has been carried out. By means of proactive sampling according to criterion, nurses involved in hospital and/or territorial care on Italian territory were recruited. Following the conduct of semi-structured interviews electronically and simultaneously recorded audio, the data were analyzed according to qualitative content analysis.
Results
20 nurses were interviewed. The following 4 themes emerged: factors that generated the feeling of compassion, hindering factors, attributes and consequences of the manifestation of feeling of compassion.
Conclusions
From the results found it is possible to affirm the fundamental importance of the human condition of compassion expressed by nurses in the relationship of care with the patient suffering from covid-19 and health outcomes, as well as the need to support professionals in the compassionate relationship.
Key words: Covid-19, compassion, qualitative study, nurses.
Carlotta Granata Infermiere Azienda USL Piacenza, U.O. Pediatria e Neonatologia, Università di Parma, Dipartimento di Medicina e Chirurgia, sede Formativa di Piacenza
Serena Cornelli Infermiere Casa di Cura Piacenza
Alan Monaghan Infermiere University of Brighton, School of Nursing. Willingdon, United Kingdom
Alessandro Popolla Infermiere Azienda USL Piacenza, U.O. Pronto Soccorso
Marina Bolzoni Biotecnologa Azienda USL Piacenza, U.S. Qualità e Ricerca
Cinzia Grossi Infermiere Azienda USL Piacenza, U.S. Qualità e Ricerca
Andrea Cella Pediatra Azienda USL Piacenza, U.O. Pediatria e Neonatologia
Giacomo Biasucci Pediatra Azienda USL Piacenza, U.O. Pediatria e Neonatologia
Massimo Guasconi Infemiere Università di Parma, Dipartimento di Medicina e Chirurgia, sede Formativa di Piacenza
Maurizio Beretta Infermiere Università di Parma, Dipartimento di Medicina e Chirurgia, sede Formativa di Piacenza
Introduzione
Il riconoscimento precoce dell’aggravamento del paziente pediatrico è un obiettivo fondamentale dell’assistenza infermieristica in pediatria. In letteratura esistono diversi score per l’allerta precoce e il Pediatric Early Warning Score (PEWS) di Monaghan è indicato come quello di più semplice utilizzo. Il PEWS è stato validato internazionalmente in diversi contesti. Tuttavia, ad oggi non è presente una versione italiana. L’obiettivo di questo studio è di tradurre e adattare in italiano il PEWS.
Materiali e metodi
Il PEWS è stato sottoposto a forward and backward translation. La versione italiana è stata valutata da 5 infermieri esperti in ambito pediatrico al fine di analizzare la validità di facciata e contenuto. Successivamente due infermieri in modo indipendente hanno compilato il PEWS in un campione di 30 soggetti. La correlazione tra i punteggi è stata valutata con il Kappa di Cohen.
Risultati
È stata ottenuta buona validità di facciata e di contenuto (S-CVI=0,92, I-CVI=0,80-1,00). La correlazione tra i punteggi ottenuti da due infermieri è risultata eccellente (Kappa di Cohen = 1).
Conclusioni
Il presente studio, seppur con alcuni limiti, ha permesso di verificare che la versione italiana del PEWS è valida e affidabile. Studi successivi sono auspicabili per confermare questi risultati.
Parole chiave: PEWS, instabilità clinica, allerta precoce, traduzione, assistenza infermieristica pediatrica.
Translation and Italian adaptation of the Pediatric Early Warning Score (PEWS) for the early recognition of pediatric patients’ clinical instability.
ABSTRACT
Introduction
The early recognition of paediatric patients’ deterioration is a fundamental goal of pediatric nursing care. There are several early warning scores in literature and Monaghan’s Pediatric Early Warning Score (PEWS) is indicated as the most user-friendly. The PEWS has been internationally validated in various contexts. However, there is currently no Italian version. The aim of this study is to translate and adapt the PEWS into Italian.
Methods
The PEWS underwent forward and backward translation. The Italian draft has been evaluated by 5 experienced pediatric nurses in order to assess the facade and content validity. Afterwards two nurses independently compiled the PEWS in a sample of 30 patients. The correlation between the scores was evaluated with Cohen’s Kappa.
Results
Good face and content validity was obtained (S-CVI=0.92, I-CVI=0.80-1.00). The correlation between the scores obtained by the two nurses was excellent (Cohen’s Kappa = 1).
Conclusions
This study, despite some limitations, proved that the Italian version of the PEWS is valid and reliable. Further studies are welcome to confirm these findings.
Key words: PEWS, clinical instability, early warning, translation, pediatric nursing care.
Alvisa Palese Professore Associato MED/45, Dipartimento di Area Medica, Università degli Studi di Udine, Udine
Matteo Danielis Tutor Didattico, Corso di Studi in Infermieristica, Università degli Studi di Udine, Udine
Irene Mansutti Tutor Didattico, Corso di Studi in Infermieristica, Università degli Studi di Udine, Udine
Davide Caruzzo Tutor Didattico, Corso di Studi in Infermieristica, Università degli Studi di Udine, Udine
Elisa Mattiussi Tutor Didattico, Corso di Studi in Infermieristica, Università degli Studi di Udine, Udine
Marzia Morandini Tutor Didattico, Corso di Studi in Infermieristica, Università degli Studi di Udine, Udine
Renzo Moreale Tutor Didattico, Corso di Studi in Infermieristica, Università degli Studi di Udine, Udine
Margherita Venturini Tutor Didattico, Corso di Studi in Infermieristica, Università degli Studi di Udine, Udine
Stefano Fabris Tutor Didattico, Corso di Studi in Infermieristica, Università degli Studi di Udine, Udine
Illarj Achil Responsabile delle Attività Formative Professionalizzanti e Tutor Didattico, Corso di Studi in Infermieristica, Università degli Studi di Udine, Udine
Jessica Longhini Assegnista di ricerca, Dipartimento di Area Medica, Università degli Studi di Udine, Udine
Introduzione
Negli ultimi anni, numerosi filoni di ricerca si sono sviluppati per esplorare i meccanismi che garantiscono la sicurezza dei pazienti e le cure di qualità. Il framework dei Fundamentals of Care (FOC) rientra tra questi, con l’obiettivo di identificare le cure fondamentali che gli infermieri dovrebbero erogare e i meccanismi che sottendono alla loro attuazione. Lo scopo di questo lavoro è sintetizzare il dibattito in letteratura sulle FOC, gli aspetti in comune con altri framework teorici, nonché le principali implicazioni applicative.
Materiali e metodi
È stata condotta una revisione narrativa attraverso le banche dati Medline (via PubMed) e Cumulative Index to Nursing and Allied Health Literature (CINAHL), e il sito International Learning Collaborative, con le parole chiave ‘Fundamentals of care’, ‘Fundamental of care’, ‘Nursing’ e per autori (Kitson A. & Feo R).
Risultati
La relazione infermiere-paziente è il nodo cruciale per il soddisfacimento dei bisogni di cura fondamentali, framework che trae origine dal movimento del patient-centred care e trova aree di convergenza con le missed nursing care e con le compassionate care. Come misurare le cure fondamentali, valorizzarle nei contesti di cura, e il significato che assumono per i pazienti sono le sfide maggiori su cui investire.
Conclusioni
È importante costruire un dibattito professionale, culturale e formativo sulle cure fondamentali includendole nell’agenda professionale e scientifica delle priorità.
Parole chiave: Fondamenti dell’Assistenza Infermieristica, Cure Fondamentali, Revisione Narrativa.
Fundamentals of Care: a narrative review
ABSTRACT
Introduction
Over the last decades, several research lines have been carried out to investigate factors hindering or promoting patient’s safety and quality of care. Among them, the Fundamentals of Care (FOC) framework has reached an increased relevance worldwide. The aim of this narrative review is to summarize the debate on FOC’s concept, as well as its commonalities and differences with other relevant theoretical frameworks, and to underline some practical implications.
Methods
A narrative literature review has been performed in 2020. Studies have been identified in Medline (via PubMed) and Cumulative Index to Nursing and Allied Health Literature (CINAHL) databases, and the International Learning Collaborative website by using the following keywords: ‘Fundamentals of Care’, ‘Fundamental of Care’, ‘Nursing’; publications performed by the eminent authors in the field (prof. Kitson A. & Feo R) have also been retrieved.
Results
The nurse-patient relationship is a crucial component to meet the fundamental care needs, articulated in physical, relational, and socio-psychological dimensions. Commonalities with the patient-centred care movement and with that of compassionate and unfinished nursing care have been summarized. Moreover, models of care delivery, studies highlighting the perspective of patients with regards to the FOC and the relevance of nursing minimum data set have been highlighted.
Conclusions
It is important to continue to build a professional and scientific dialogue on fundamentals of care by including them in the professional and scientific agenda of priorities.
Key words: Fundamentals of care, Fundamental care, Narrative review.
RIVISTA BIMESTRALE
Organo ufficiale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche
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