RIVISTA BIMESTRALE
Organo ufficiale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche
Irene Cavicchi Ospedale di Sassuolo spa, Sassuolo (MO), Italia
Domenico Regano IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, Italia
Introduzione
Il trapianto di cellule staminali ematopoietiche è una terapia efficace per molte patologie. La donazione da sangue periferico rappresenta una modalità poco invasiva, ma purtroppo sconosciuta; la scarsità di conoscenze è il principale limite al trapianto. L’educazione sanitaria potrebbe incoraggiare la donazione tramite un’adeguata comunicazione.
Obiettivi
Valutare esperienza, conoscenze e attitudine degli studenti di infermieristica alla donazione di cellule staminali ematopoietiche.
Materiali e metodi
Lo studio osservazionale (luglio-settembre 2022) riguarda gli studenti di infermieristica dell’Università di Bologna. Al campione reclutato è stato somministrato un questionario anonimo composto da tre sessioni focalizzate ad indagare esperienza, conoscenze e attitudine alla donazione di cellule staminali ematopoietiche.
Risultati
Il campione era composto da 677 studenti di infermieristica dell’Università di Bologna, con un’età media di 23 anni. Dall’analisi dei dati emerge che l’85% non è iscritto al registro nazionale, il 57% non conosce la procedura da sangue periferico e il 94,67% donerebbe da sangue periferico. Inoltre, la partecipazione ad un programma educativo aumenta la probabilità di conoscere la donazione da sangue periferico e la probabilità di iscrizione al registro nazionale.
Discussione e conclusioni
I risultati mostrano la necessità di introdurre nei programmi formativi universitari contenuti sulla donazione per garantire una formazione adeguata agli studenti. I futuri professionisti potrebbero così offrire un’educazione sanitaria adeguata incoraggiando la donazione. I limiti di tale studio sono: ridotta dimensione del campione ed utilizzo di un questionario non validato. Dunque, sarebbero necessari ulteriori studi per ottenere risultati maggiormente validi e rappresentativi.
Parole chiave: Donazione di cellule staminali da sangue periferico, educazione sanitaria, conoscenza, attitudine.
Attitude to the donation of hematopoietic stem cells from peripheral blood: a cross sectional study of nursing students
ABSTRACT
Introduction
Hematopoietic stem cell transplantation is an effective therapy for many pathologies. Peripheral blood donation is a minimally invasive but unfortunately unknown method; actually the scarcity of knowledge is the main limitation to transplantation. Health education could encourage donation through proper communication.
Objectives
This study aims to determinate the experience, knowledge and attitude of nursing students to the donation of hematopoietic stem cells.
Materials and methods
The cross-sectional study (July-September 2022) concerns nursing students at the University of Bologna. The recruited sample was given an anonymous questionnaire consisting of three sessions focused on investigating experience, knowledge and aptitude for hematopoietic stem cell donation.
Results
The sample consisted of 677 nursing students from the University of Bologna, whose average age was 23. Analysis of the data shows that 85% is not registered in the national register, 57% doesn’t know the procedure from peripheral blood and 94,67% would donate from peripheral blood. In addition, the participation in an educational program increases the probability of knowing the donation from peripheral blood and the it increases the likelihood of registration in the national register.
Discussion and conclusions
The sample consisted of students from the nursing university whose average age was 23. The results show the need to introduce content on donation in university training programmes to ensure adequate training for students. Future professionals could thus offer adequate health education by encouraging donation. The limits of this study are: reduced sample size and use of an unvalidated questionnaire; therefore, further studies would be necessary to obtain more valid and representative results.
Key words: Peripheral Blood Stem Cell Transplantation, Health Education, Knowledge, Attitude.
Alice Scuro MSN, RN, Dipartimento di Medicina Molecolare – Università degli Studi di Padova, Italia
Cristian Girotto MSN, RN, Azienda Ospedaliera di Padova, Italia
Introduzione
Le informazioni fornite dai pazienti sulla loro esperienza di cura costituiscono input rilevanti per rendere i servizi sanitari sempre più centrati sul paziente. Esse sono inoltre considerate a livello internazionale sempre più utili per misurare la qualità dell’assistenza (indicatori Patient-Reported Experience Measure).
Obiettivi
L’obiettivo dello studio è descrivere l’esperienza di cura percepita dal paziente oncologico lungo il suo percorso assistenziale e le implicazioni per la figura infermieristica.
Materiali e metodi
È stata condotta un’indagine descrittiva trasversale su un campione di pazienti seguiti nei servizi di oncologia ambulatoriali/day hospital di quattro realtà di un’Azienda ulss della Regione Veneto. Lo strumento utilizzato è il questionario denominato NC14CORE.
Risultati
I 208 soggetti coinvolti hanno complessivamente apprezzato l’esperienza di cura oncologica. Tra gli aspetti migliorabili risultano la trasmissione delle informazioni, in particolare nella fase diagnostica, agli effetti collaterali immediati e a lungo termine, al coinvolgimento nelle opzioni di trattamento e alle cure domiciliari, alla continuità delle cure. Differenze significative sono emerse relativamente ad alcuni aspetti nella fascia d’età 35-54 anni, nelle donne, nei pazienti con tumore al seno e gastro-intestinale e per soggetti con prima diagnosi e recidiva di malattia.
Discussione e conclusioni
I risultati dell’indagine sull’esperienza del paziente oncologico pongono le basi per introdurre azioni di miglioramento rispetto ad informazione, comunicazione, coinvolgimento del paziente nelle decisioni di cura, continuità nell’assistenza. Secondo quest’ottica l’infermiere può rivestire un ruolo chiave, diventando il punto di riferimento per il paziente e la sua famiglia e, attraverso le sue competenze, può agire nel miglioramento della cura del paziente.
Parole chiave: Neoplasia, soddisfazione paziente, qualità dell’assistenza sanitaria.
Cancer patient experience – An observational survey in the Veneto Region
ABSTRACT
Introduction
Opinions provided by patients about their care’s experience are very important input for increasingly patient-focused health services. Internationally, patients provided information are also increasingly considered useful for measuring the quality of care (Patient-Reported Experience Measure indicators).
Objectives
The purpose of the study is to describe the care experience perceived by cancer patients along their care pathway and implication for nurses.
Materials and methods
A cross-sectional descriptive study was conducted involving patients admitted and treated in four outpatient / day hospital oncology services in the Veneto Region. The tool used is the questionnaire named NC14CORE.
Results
The 208 patients appreciated the oncological care experience overall. Aspects that can be improved are the transmission of information, specially referring to the diagnostic phase, immediate and long-term side effects, treatment options and home care, continuity of care. Significant differences emerged in some aspects in the 35-54 age group, in women, in patients with breast and gastrointestinal cancer and in subjects with first diagnosis and relapse of the disease.
Discussion and conclusions
These results may help to introduce improvements regarding information, communication, patient involvement in care decisions and continuity of care. According to this, nurses can have a key role and become the reference point for patients and their family; thanks to their skills they can improve the patient care.
Key words: Neoplasm, patient satisfaction, quality of health care.
Myriam Roxana Pariona Mollares (1), Tiziana Nannelli (2)
Stefania Fabbri (1), Luigi Cirio (2), Tommaso Novo (1), Anna Padovan (3), Simona Facco (4), Laura Cominetti (4), Maria Valentina Mussa (4), Valerio Dimonte (5), Ezio Ghigo (6)
Paolo Lamonica (1), Luca Giuseppe Re (2), Maura Lusignani (3)
Sara Bidone CPSS Commissione di Vigilanza Asl Alessandria
Davide Vessio Psicologo, psicoterapeuta, libero professionista Collegno (To)
Viviana Baldina Infermiera RSA Villa San Fortunato Casalcermelli
Aida Celaj Infermiera chirurgia vascolare ASO Alessandria
Carlo Di Pietrantonj Asl Al Dirigente analista Servizio Regionale Epidemiologia
Introduzione
Il Diagnostic Statistical Manual of Mental Disorders IV (DSM-IV-TR) descrive i soggetti che presentano tratti narcisisti come caratterizzati da un orientamento egocentrico nei confronti della vita; senso grandioso della propria importanza e unicità, costantemente occupati da fantasie di successo, potere, bellezza e con una capacità critica carente, sia per quanto riguarda le proprie effettive capacità, sia per quanto riguarda i limiti reali circa il raggiungimento dei propri obiettivi; contestualmente, presentano una limitata, in alcuni casi pressoché nulla, capacità di empatia. Questo problema lo si riscontra anche tra i professionisti che agiscono in molti ambiti, incluso il campo sanitario. Le segnalazioni di episodi di mancanza empatia da parte di alcuni infermieri, hanno portato a richieste di integrare la valutazione delle qualità personali nella selezione degli studenti infermieri, con l’intento di reclutare individui le cui caratteristiche personali riflettano quelle desiderate nell’infermiere. Infatti l’empatia e la comunicazione empatica sono componenti chiave ormai ampiamente riconosciute come presupposti per cure sanitarie di buona qualità.
Materiali e metodi
Allo scopo di analizzare il fenomeno narcisismo in una popolazione di aspiranti infermieri è stata condotta una survey tra gli studenti del 1° anno di corso il Corso di laurea in infermieristica (Università degli studi del Piemonte Orientale Anno accademico 2014/2015) attraverso l’auto-somministrazione del questionario Narcisistic Personality Inventory, strumento adatto a valutare la tendenza narcisistica nelle popolazioni non cliniche.
Risultati
Lo studio ha coinvolto 218 soggetti di età compresa tra i 19-44 anni. L’analisi dei punteggi complessivi ha mostrato un livello di narcisismo piuttosto basso (in media pari a 1.5), con una tendenza fra i maschi a totalizzare punteggi lievemente più alti, cosi come appare bassa la percentuale di soggetti il cui punteggio complessivo risulta superiore a 2, pari al 17.4% dei 218 intervistati. Tuttavia rileviamo che circa il 30% dei soggetti ha indentificato più della metà degli item indicatori di narcisismo, sempre con una prevalenza fra gli studenti maschi.
Conclusioni
Il livello complessivamente basso dei punteggi ottenuti nel nostro studio indica che gli studenti non presentavano marcati tratti narcisistici: questo ci conforta poiché ci aspettiamo che chi decide di avvicinarsi a questa professione lo faccia consapevole anche della disponibilità umana che comporta. In ambito formativo non si tratta solo di favorire l’acquisizione di competenze di comunicazione ma di far apprendere un modo di rapportarsi con il paziente che tenga conto del lato umano e affettivo della relazione, e quindi di spiegare le potenzialità della relazione secondo finalità terapeutiche.
Parole chiave: narcisismo, formazione infermieristica, empatia, competenza empatica.
ABSTRACT
Introduction
The Diagnostic Statistical Manual of Mental Disorders IV (DSM-IV-TR) describes subjects who have narcissistic features like an egocentric attitude towards life; a big sense of its own importance and uniqueness, constantly occupied by fantasies of success, power, beauty and with a lack of critical capacity, both in terms of his actual capabilities, and in terms of real limits about the achievement of hi aims; at the same time, they have a limited or missing capacity for empathy. This typical situation can be found also among professionals belonging to many setting, including in the health field. The warnings about episodes of lack of empathy by some nurses could request to integrate the evaluation of personal qualities in the selection of nursing students, with the aim of recruiting people whose personal features reflect those wondered in a nurse. In fact, empathy and empathic communication are fundamental features that are now widely recognized as prerequisites for a quality health care.
Methods
In order to analyse the narcissism phenomenon in a population of nursing students, has been conducted a survey among the students of the first year of the degree course in nursing (University of Eastern Piedmont Academic year 2014/2015) through the self -administration of the Narcisistic Personality Inventory questionnaire, that is a suitable tool to evaluate the narcissistic trend in non-clinical populations.
Results
The survey involved 218 people between 19-44 years old. The analysis of the overall scores showed a quite low level of narcissism (on average 1.5), with a tendency among males to score slightly higher marks, at the same time the percentage of subjects whose overall score is higher than 2 is lower (on average 17.4% of 218 interviewee).
Conclusions
The overall low level of the scores in our study shows that the students didn’t have emphasized narcissistic features: this reliefs us since we expect that people who want to approach this profession wold be aware of the human availability that this task involve. In the training field tutors have to provide the acquisition of communication and relational skills that would take into account the human and affective side of the relationship with patient, and therefore make sure students about the power of that relationship for therapeutic purpose.
Key words: narcissism, nursing training, empathy, empathic competence.
Fabio Ottaviani CPS-I ASL Latina
Introduzione
Con la diffusione della malattia da Coronavirus 2019, sono stati gli operatori sanitari ad esser stati coinvolti in prima linea, risultando i primi ad essere a rischio di sviluppare disagio psicologico.
Obiettivo
Determinare l’impatto psicologico del COVID-19 sugli infermieri impegnati in prima linea nella lotta contro la pandemia, attraverso la descrizione della presenza dei sintomi di depressione, ansia, insonnia e distress.
Metodi
Questo studio trasversale, attraverso un questionario, ha raccolto dati sullo stato di depressione, ansia, insonnia e distress degli infermieri dedicati all’area COVID-19. Le scale utilizzate sono state il “Patient Health Questionnaaire-9” per la depressione, il “Self-Rating Anxiety Scale” per l’ansia, “Insomnia Severety Index” per l’insonnia e “Impact of Event Scale – Revised” per il distress. La raccolta dati è avvenuta dal 10 dicembre 2020 al 10 gennaio 2021, ottenendo da ciascun partecipante il consenso informato.
Risultati
Hanno completato il questionario 63 infermieri su un totale di 96, con un tasso di partecipazione del 65,6%. Il 68,2% dei partecipanti erano di sesso femminile. I partecipanti hanno riportato sintomi di depressione (52,38%), ansia (22,23%), insonnia (22,23%) e distress (67,07%). Donne e professionisti più anziani hanno manifestato sintomi più gravi.
Conclusioni
I risultati mostrano l’esistenza di una criticità legata allo stato psicologico (depressione, ansia, insonnia e distress) degli infermieri impegnati in area COVID-19. Lo studio pone l’attenzione sulla necessità di considerare azioni di supporto e prevenzione.
Parole chiave: Infermieri, COVID-19, depressione, insonnia, distress, ansia.
Depression, anxiety, insomnia and distress of nurses in covid-19 area: results of an observational study
ABSTRACT
Introduction
The spread and diffusion of Covid-19 has caused numerous challenges for healthcare workers who were directly involved in dealing with the pandemic exposing them to major psychological pressure.
Objective
This study aims to determinate the psychological impact of the pandemic on frontline nurses involved in the diagnosis and treatment of Covid-19 cases through the appearance of symptoms of depression, anxiety, insomnia and distress.
Methods
This cross – sectional study gathered data on depression, anxiety, insomnia and distress levels on nurses working in Covid-19 areas through a questionnaire. The scales used are the “Patient Health Questionnaaire-9” to assess depression, the “Self-Rating Anxiety Scale” to assess anxiety, the “Insomnia Severity Index” to assess insomnia and “Impact of Event Scale – Revised” to assess distress. The data was gathered between the 10th of December 2020 and the 10th of January 2021.
Results
Among the 96 nurses, 63 completed the questionnaire, with a participation rate of 65,6%. Among the 63 nurses, 68,2% were women. The participants reported symptoms of depression (52,38%), anxiety (22,23%), insomnia (22,23%) and distress (67,07%). Women and older workers have reported worst symptoms.
Conclusions
The results show the existence of a critical psychological state (depression, anxiety, insomnia and distress) in nurses working in Covid-19 areas. This study addresses the necessity to consider actions of support and prevention.
Key words: Nurses, COVID-19, Depression, Insomnia, Distress, Anxiety.
Marina Vanzetta (1), Annamaria Ferraresi (2), Rita Maricchio (3)
Annamaria Bagnasco Infermiere PhD, MNS, RN, MEdSc, Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova
Gianluca Catania PhD, MNS, RN, Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova
Linda H. Aiken PhD, FAAN, FRCN, The Claire M. Fagin Leadership Professor of Nursing, Professor of Sociology, Director, Center for Health Outcomes and Policy Research, University of Pennsylvania, Philadelphia, PA 19104-4217, USA
Walter Sermeus PhD, RN, Department of Public Health & Primary Care, KU Leuven, Kapucijnenvoer 35 B-3000 Leuven, Belgio
Nicoletta Dasso PhD Student, MNS, RN Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova
Silvia Rossi PhD Student, MNS, RN Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova
Milko Zanini PhD, MNS, MSoc, RN, Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova
Loredana Sasso MEdSc, MSc, RN FAAN, FFNMRCSI. Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova
Introduzione
Nel 2015 l’Italia è entrata a far parte del Consorzio RN4CAST promuovendo lo svolgimento del protocollo internazionale in 40 ospedali italiani. Questo studio ha permesso di esplorare le cure infermieristiche mancate. L’obiettivo di questo studio era analizzare la frequenza e la distribuzione di 13 attività infermieristiche omesse nei reparti di medicina e chirurgia in Italia.
Materiali e metodi
Studio osservazionale trasversale condotto nel 2015 che ha coinvolto infermieri dediti all’assistenza diretta al paziente adulto ricoverato in unità di medicina, chirurgia e assimilabili di 40 ospedali italiani. I dati sono stati raccolti tramite web-survey; l’indagine comprendeva diverse sezioni tra cui una in cui erano elencate 13 attività per le quali ai rispondenti era chiesto di indicare se avessero omesso alcune delle cure durante l’ultimo turno lavorato oppure se le avessero erogate. I dati sono stati analizzati con il software IBM SPSS versione 22.0, attraverso analisi di statistica descrittiva e inferenziale.
Risultati
Oltre tremila infermieri hanno partecipato allo studio. La frequenza di omissione delle 13 attività indagate variava da un minimo del 7% ad un massimo di quasi il 50%, con differenze statisticamente significative tra i diversi turni -mattina, pomeriggio, notte- e le diverse aree clinico-assistenziali.
Conclusioni
Questi dati potrebbero essere il punto di partenza per dirigenti e coordinatori infermieristici al fine di guardare i dati delle cure mancate per individuare un possibile miglioramento organizzativo all’interno dei reparti ospedalieri per rimettere al centro le cure fondamentali. La letteratura suggerisce che si ottiene un miglioramento organizzativo quando gli infermieri vengono coinvolti nella riorganizzazione dei processi e quando gli infermieri sono ascoltati dai leader.
Parole chiave: Cure infermieristiche mancate, RN4CAST, infermiere, leadership.
Are Missed Nursing Care data useful for nursing leaders?
ABSTRACT
Introduction
In 2015 Italy joined the RN4CAST Consortium, promoting the international protocol in 40 Italian hospitals. This study allowed to explore the missed nursing care. Its objective was to assess the incidence and distribution of 13 omitted nursing activities in the wards of medicine and surgery in Italy.
Methods
A Cross-sectional observational study performed in 2015, involving nurses dedicated to the direct care of adult patients admitted to units of medicine, surgery and similar in 40 Italian hospitals. Data were collected via web-survey. The survey consisted of several sections, including one listing 13 activities about which respondents were asked to indicate whether they had omitted some of the care during their last shift or whether they had provided it. Data were analysed with IBM SPSS version 22.0 software, using descriptive and inferential statistics analysis.
Results
Over 3,000 nurses participated in the study. The rate of omission of the 13 activities investigated ranged from a minimum of 7% to a maximum of almost 50%, with statistically significant disparities between the work shifts – morning, afternoon, night – and the diverse settings.
Conclusions
This data could provide a starting point for nursing managers and coordinators to look at missed care data to identify a possible organisational improvement within hospital wards to refocus on fundamental care.
The literature suggests that organisational improvement is achieved when nurses are involved in reorganising processes and when nurses are heeded by their leaders.
Key words: missed nursing care, RN4CAST, nurse, leadership.
RIVISTA BIMESTRALE
Organo ufficiale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche
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Realizzato da Keyin Web Agency Roma
Editor dei contenuti – Ufficio Stampa e Comunicazione FNOPI
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