RIASSUNTO
Introduzione La professione infermieristica rientra tra quelle maggiormente intraprese grazie alla good social reputation e alle prospettive di carriera. Lo studio ha l’obiettivo di esaminare le motivazioni che hanno spinto gli studenti a intraprendere la carriera infermieristica, esplorare le conoscenze pregresse e l’autoefficacia percepita rispetto alle attività infermieristiche e indagare l’associazione tra queste variabili.
Materiali e metodi Lo studio utilizza un disegno di ricerca di tipo descrittivo osservazionale e ha coinvolto 874 studenti iscritti al primo anno del Corso di laurea in infermieristica presente in 17 sedi dell’Università Tor Vergata di Roma. Agli studenti sono stati somministrati una scala di valutazione dell’orientamento motivazionale e una scala di valutazione delle conoscenze pregresse e dell’autoefficacia percepita rispetto all’attività infermieristica.
Risultati e conclusioni I risultati mostrano che i motivi che spingono maggiormente gli studenti a intraprendere la carriera infermieristica sono il desiderio di rendersi utili socialmente, considerato un interesse genuino, o l’avere vissuto delle esperienze (personali o altrui) in ambito infermieristico. Inoltre, più gli studenti sono motivati da un interesse genuino più sono consapevoli delle attività professionali proprie del nursing e più sentono di possedere le competenze necessarie per il futuro ruolo di infermiere.
Parole chiave: studenti infermieri, motivazione, competenze, autoefficacia, carriera
The next generation of nurse: overview of an Italian University
ABSTRACT
Introduction The career of nurse is one of the most chosen, thanks to its good social reputation and career perspectives. The study aims to examine the motivations that lead the students to take up the nursing career, to explore their previous knowledge and self-efficacy perception about nursing activities and to investigate the association between these variables.
Methods An observational descriptive study has been conducted. A motivational orientation scale and a prior knowledge and perceived self-efficacy evaluation scale have been administered to 874 nursing students of Tor Vergata University of Rome.
Results and conclusions The results show that the main reasons that lead to the choice of the nursing career are 1) to help the people and to be socially useful, considered a genuine ideal, and 2) a previous experience (personal or not) in the nursing context. These findings are in line with the literature. Besides, the more the students are motivated by genuine ideals, the more they are aware about nursing activities and feel themselves self-efficacy.
Keywords: nursing students, motivation, skills, self-efficacy, career
INTRODUZIONE
Secondo il Censis (Censis, 2012) c’è stato un aumento delle immatricolazioni nei corsi di laurea tecnico-scientifici, soprattutto quelli con uno sbocco in ambito sanitario. La professione infermieristica in particolare rientra fra quelle maggiormente intraprese grazie alla sua buona reputazione sociale (good social reputation) e alle prospettive di carriera. Ma cosa spinge i giovani diplomati a intraprendere questa carriera e chi sono gli infermieri del futuro? In letteratura le motivazioni alla base della scelta di intraprendere la carriera infermieristica sono oggetto di studio da diversi decenni (Price SL, 2009; Rudman A et al., 2010; Cho SH et al., 2010). Al di là delle variabili generazionali o economico-sociali che influenzano i valori personali, le percezioni e le aspettative (Mimura C et al., 2009; Price SL, 2009), è necessario approfondire quale sia il minimo comune denominatore alla base della scelta di intraprendere la carriera infermieristica. E’ possibile infatti immaginare che gli studenti infermieri non solo abbiano già un’idea delle attività pratiche infermieristiche ma che questi abbiamo anche già una consapevolezza delle competenze che saranno loro richieste nella pratica. In letteratura si presuppone che gli studenti infermieri con una motivazione più genuina siano anche quelli più preparati e più sicuri delle loro capacità.
Diversi studi (Lynn MR et al., 2006; Zysberg L et al., 2005, 2008; Lai HL et al., 2008; McCann TV et al., 2010; McLaughlin K et al., 2010) hanno esaminato i fattori che influenzano la scelta di intraprendere una carriera infermieristica e li hanno raccolti in tre gruppi:
- fattori restrittivi: comprendono le condizioni finanziarie personali e della famiglia;
- fattori attrattivi: comprendono quelli legati a un’immagine positiva della professione infermieristica motivati da esperienze personali e da modelli positivi (per esempio, familiari o amici infermieri);
- altruismo: è il desiderio di aiutare gli altri, una motivazione definita genuina. Questo è il fattore predominante.
Sempre in merito alle motivazioni, Price SL (Price SL, 2009), Eley (Eley D et al., 2011, 2012) e Usher e collaboratori (Usher K et al., 2013) hanno sottolineato l’importanza degli aspetti valoriali collegati alla professione e l’avere vissuto esperienze pregresse in ambito sanitario mentre altri autori (Beck C,2000; Mills A et al., 2000; Day R et al., 2005; Coombs C et al., 2007; Miers ME et al., 2007; Russell M, 2005; Eley D et al., 2010, 2011) hanno posto l’accento sugli aspetti professionali legati alla possibilità di intraprendere un percorso ricco di soddisfazioni, nonché la percezione di un impiego sicuro. Analogamente, Jirwe M e collaboratori (Jirwe M et al., 2012), oltre ad aver descritto le motivazioni altruistiche, hanno identificato anche motivazioni meno genuine, più strumentali e opportunistiche o di ripiego, anche se meno frequenti.
In tutti gli studi, dunque, la cura per gli altri e i valori connessi rappresentano i fattori costantemente riconosciuti come alla base della scelta di intraprendere la carriera infermieristica mentre quelli più strumentali e opportunistici sono meno frequenti.
Una serie di altri studi (Brodie D et al., 2004; Laing C et al., 2005) hanno indagato le aspettative connesse al ruolo negli studenti di infermieristica in relazione allo stress e al dropout precoce della professione già durante lo studio. O’Donnell H (O’Donnell H, 2011) afferma che gli studenti di infermieristica all’inizio del loro percorso di studio hanno aspettative ambigue, irreali o poco chiare in merito alla professione, così come hanno poche opportunità di riorientare le proprie aspettative durante il tirocinio clinico formativo (Spear HJ, 2002; Macale L et al., 2014). Secondo Karaoz S (Karaoz S, 2004) la percezione non realistica della professione infermieristica è da attribuire all’immagine acquisita dagli studenti prima di intraprendere il corso di studi che è stata influenzata dal contesto sociale e dalle immagini riflesse provenienti dalla società. Emerge quindi che, all’inizio del percorso accademico, gli studenti hanno un’idea piuttosto limitata della complessità delle competenze legate al ruolo dell’infermiere e credono che occorra soltanto un minimo studio per apprenderle (Mackay L et al., 2002).
Obiettivo
Questo studio si pone l’obiettivo di esaminare le motivazioni che portano gli studenti a intraprendere la carriera infermieristica per capire se siano più o meno genuine e in linea con la letteratura (Jirwe M et al., 2012). Inoltre, per meglio comprendere il background degli studenti, si intende esplorare la loro conoscenza pregressa e l’autoefficacia percepita in funzione all’attività infermieristica e indagare eventuali associazioni tra queste variabili.
MATERIALI E METODI
Disegno di studio
Lo studio è di tipo descrittivo osservazionale e rientra in uno studio longitudinale più vasto condotto dall’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e dal Dipartimento di psicologia dell’Università Sapienza di Roma. La raccolta dei dati di questo studio è stata effettuata nel 2011.
Strumenti
Le motivazioni alla base della scelta di intraprendere la carriera infermieristica è stata misurata utilizzando l’Occupational Choice Inventory (Jirwe M et al., 2012); alle 9 affermazioni originali ne sono state aggiunte 15 per l’adattamento al contesto italiano. A ciascuna affermazione era possibile rispondere tramite una scala Likert a 5 livelli (1 = non descrive affatto; 5 = descrive perfettamente).
Per indagare la conoscenza pregressa e l’autoefficacia percepita − quell’insieme di convinzioni che le persone possiedono riguardo alle proprie capacità di organizzare ed eseguire azioni necessarie al raggiungimento dei propri scopi − in merito all’attività infermieristica è stata sviluppata una scala ad hoc: facendo riferimento al decreto ministeriale n° 270 del 2004 (D.M. 270/04), sono state identificate 43 differenti attività di infermieristica generale.
Per queste 43 attività, tramite una scala Likert a 5 livelli (1 = per nulla; 5 = del tutto), è stato chiesto ai rispondenti di indicare quanto ciascuna, secondo loro, fosse parte del lavoro dell’infermiere e il livello di autoefficacia percepita.
Entrambe le scale sono state sottoposte a valutazione di costrutto e di contenuto da parte di un gruppo composto da infermieri impegnati nella formazione universitaria degli studenti, da psicologi del lavoro e da infermieri esperti in management.
Campione e metodi
Sono stati coinvolti nello studio 874 studenti del primo anno del Corso di scienze infermieristiche di 17 sedi dell’Università Tor Vergata di Roma. Gli strumenti di valutazione sono stati somministrati dai responsabili del progetto durante le lezioni dopo avere esposto lo scopo dello studio e ottenuto il consenso al trattamento dei dati.
Analisi dei dati
Sono state effettuate una serie di analisi della varianza (ANOVA within) sulle dimensioni della motivazione, delle conoscenze possedute e dell’autoefficacia percepita. Per esaminare la relazione tra le scale di valutazione sono state esaminate le correlazioni. Le analisi sono state effettuate utilizzando il software Statistical Package for the Social Sciences (SPSS), versione 19. La soglia di significatività (p) è stata fissata a 0,05.
RISULTATI
Caratteristiche del campione
Gli studenti che hanno partecipato all’indagine sono stati 840. La maggioranza dei partecipanti era di sesso femminile, aveva un’età compresa tra i 18 e i 20 anni e una età media di 21,85 anni (deviazione standard, DS=4,67). Circa un terzo dei partecipanti ha conseguito la maturità scientifica mentre quasi il 14% ha frequentato un istituto tecnico commerciale. Il 70% dei partecipanti non aveva avuto precedenti esperienze universitarie, il 79,6% non lavorava, il 43% studiava fuori sede.
Le scale utilizzate per la raccolta dei dati sono state sottoposte ad analisi di riduzione fattoriale.
Motivazioni
Le principali motivazioni indicate alla base della scelta di intraprendere la carriera infermieristica sono state (Figura 1): il senso di utilità sociale (coefficiente dell’alfa di Cronbach, α=0,87); le ragioni pratiche, ovvero la possibilità di fare carriera o la ricerca di un posto sicuro (α=0,62); l’avere vissuto esperienze sanitarie pregresse, personali o altrui (α=0,6); la scelta disinteressata, senza una motivazione specifica (α=0,55) (F=1690,99, p<0,001, α2=0,66).
Conoscenze pregresse
Le funzioni che secondo gli studenti descrivono la professione infermieristica sono state prevalentemente (Figura 2): la gestione di situazioni ad alto impatto emotivo come, per esempio, rianimare un bambino con massaggio cardiaco ed eventuale respirazione bocca a bocca (α=0,92); la gestione dell’igiene personale dei pazienti (α=0,91); il nursing generale, come, per esempio, fare un prelievo di sangue (α=0,89); la gestione dei fluidi corporei (α=0,89) (F=396,51; p<0,001; α2=0,31).
Autoefficacia percepita
Le funzioni della professione infermieristica rispetto alle quali gli studenti si sono ritenuti autoefficaci sono state principalmente (Figura 3): la gestione di situazioni ad alto o altissimo impatto emotivo (rispettivamente α=0,97 e α=0,92); la gestione dell’igiene personale dei pazienti (α=0,93); la gestione dei fluidi corporei (α=0,92); la gestione delle relazioni (α=0,86) (F=310,139; p<0,001; α2= 0,265).
Analisi delle correlazioni
Gli studenti spinti verso la carriera infermieristica dal desiderio di aiutare gli altri (interesse genuino) o dall’avere vissuto esperienze sanitarie pregresse, sono risultati più consapevoli e con una maggiore percezione di autoefficacia rispetto alle funzioni proprie dell’assistenza infermieristica (Tabella 1 e 2).
Al contrario, gli studenti motivati da una scelta disinteressata sono risultati meno consapevoli e con una minore autoefficacia percepita.
Gli studenti che si sono iscritti per ragioni pratiche, ovvero il desiderio di fare carriera o l’aspettativa di avere un posto sicuro, hanno presentato un quadro di conoscenze pregresse e autoefficacia percepita più eterogeneo; non è stata trovata nessuna correlazione significativa, fatta eccezione per la gestione delle relazioni, competenza rispetto alla quale questi studenti si sono percepiti autoefficaci.
DISCUSSIONE
I risultati mostrano che le principali motivazioni che spingono gli studenti a intraprendere la carriera infermieristica sono il volersi prendere cura degli altri e il desiderio di rendersi socialmente utili, ovvero motivazioni considerate genuine, o l’avere vissuto esperienze personali o altrui in ambito sanitario. I risultati sono in linea con la letteratura (Mooney M et al., 2008; Eley D et al., 2012; Price SL, 2009; O’Donnell H, 2011; Rudman A et al., 2011). Gli studenti mossi da questo spirito sono dunque quelli che potrebbero raggiungere performance accademiche migliori e avere un minore rischio di stress, burnout e delusione delle aspettative sia durante sia dopo gli studi; infatti, i risultati mostrano che questi soggetti hanno una maggiore conoscenza pregressa degli aspetti pratici dell’assistenza infermieristica e si sentono anche già capaci o predisposti ad attuarla (Bandura A, 2000; Deci EL et al., 1985).
Alcuni studenti intraprendono la carriera infermieristica motivati dall’idea di trovare un’occupazione sicura. Questo dato potrebbe trovare spiegazione nell’attuale panorama socio-economico che offre prospettive di lavoro incerte. Gli studenti con questo profilo hanno un quadro di conoscenze pregresse e autoefficacia percepita più eterogeneo e quindi meno chiaro; probabilmente, hanno la stessa probabilità di avere un percorso più o meno a rischio di sviluppare stress, burnout o delusione delle aspettative. Questa tipologia di studenti, quindi, necessita di un costante monitoraggio da parte dell’università durante il corso degli studi.
Un gruppo ad alto rischio invece è rappresentato da coloro che si iscrivono senza una motivazione definita o in seguito a una scelta disinteressata. Gli studenti con questo profilo motivazionale potrebbero essere più a rischio di sviluppare stress e burnout non solo lungo la carriera lavorativa ma anche già durante il percorso formativo (Rudman A et al., 2011; Malach-Pines A, 2000).
CONCLUSIONI
Dallo studio emerge che il principale leitmotiv della scelta di intraprendere la carriera infermieristica è il volere essere di utilità sociale, come riportato in letteratura. Il punto di forza di questo studio è la carenza di studi che mettono a confronto le motivazioni che portano a intraprendere la carriera infermieristica con la pregressa conoscenza e autoefficacia percepita rispetto alle attività di questa professione.
Conoscere il profilo della prossima generazione di infermieri, e quindi gli studenti, consente, da un lato, di identificare i soggetti più a rischio di stress e burnout e, dall’altro, di prevenire questo stesso rischio, il che potrebbe ridurre la possibilità di abbandono della professione e portare a ripercussioni positive sulla qualità dell’assistenza.
Servono ulteriori studi più ampi che prendano in considerazione altri aspetti quali l’avvicendamento professionale, il burnout, l’abbandono della professione infermieristica, eccetera per rispondere più efficacemente alla costante richiesta infermieristica e ai bisogni di salute dei cittadini.
Conflitti di interesse dichiarati: gli autori dichiarano la non sussistenza di conflitti di interesse.
Ringraziamenti: gli autori di questo studio ringraziano il Centro di eccellenza per la cultura e la ricerca infermieristica (CECRI) del Collegio IPASVI di Roma per il supporto economico ricevuto per la realizzazione dello studio.