RIVISTA BIMESTRALE
Organo ufficiale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche
Anna Arnone Infermiera A.O.R.N. A. Cardarelli, Napoli, Italia
Giovanni Gioiello Infermiere A.U.S.L. Toscana Nord-Ovest, Livorno, Italia
Claudia Riccardo Infermiera, Hesperia Hospital, Modena, Italia
Introduzione
Il Sistema Sanitario Nazionale negli ultimi anni è stato protagonista di profondi cambiamenti, per i quali si è reso indispensabile preparare i professionisti sanitari ad essere competenti. La formazione rappresenta un elemento strategico per migliorare le competenze nelle organizzazioni. Vista l’importanza della formazione manageriale assunta negli ultimi anni e i vantaggi che essa offre nelle organizzazioni, risulta necessario indagare le percezioni dei discenti al fine di evidenziarne le tematiche fondamentali.
Metodi
È stato condotto uno studio qualitativo mediante campionamento propositivo, sono stati arruolati infermieri che hanno partecipato ad un master di II livello presso le università statali campane. A seguito dell’effettuazione di interviste semi strutturate per via telematica e contestualmente audio registrate, si è proceduto all’analisi dei dati secondo la Qualitative Content Analysis.
Risultati
Sono stati intervistati 12 infermieri. Sono emersi i seguenti 5 temi: la motivazione della partecipazione all’attività formativa, fattori relativi alle caratteristiche personali dei discenti, trasferimento diretto, trasferimento indiretto, fattori organizzativi.
Conclusioni
La formazione manageriale in sanità rappresenta un tema attuale e dinamico. Il nostro studio ha evidenziato alcuni aspetti limitanti l’applicabilità delle competenze acquisite nei contesti lavorativi. La presenza di una cultura della formazione può essere uno strumento utile a creare nelle aziende le condizioni organizzative e culturali idonee a garantire un’attiva managerialità infermieristica.
Parole chiave: Management, Formazione, Studio qualitativo, Infermieri.
Management Training: a qualitative survey
ABSTRACT
Introduction
Over the last years, the National Health System has been the protagonist of profound changes, for which it has become essential to prepare health professionals to be qualified. Training represents a strategic element for improving skills in organizations. Given the importance of managerial training undertaken in last years and the advantages it offers in organizations, it is necessary to investigate the perceptions of learners in order to highlight their fundamental issues.
Methods
A qualitative study was carried out by means of proactive sampling, nurses who participated in a second level master’s degree at state universities in Campania were enrolled. Following the carrying out of semi-structured interviews electronically and at the same time audio recorded, the data was analyzed according to the Qualitative Content Analysis.
Results
12 nurses were interviewed. The following 5 themes emerged: ownership participation in the training activity, factors relating to personal learners, direct transfer, indirect transfer, organizational factors.
Conclusions
Management training in healthcare is a current and dynamic issue. Our study highlighted some aspects limiting the applicability of the skills acquired in job competitions. The presence of a training culture can be a useful tool for creating organizational and cultural conditions in companies that are suitable for guaranteeing active nursing management.
Key words: Management, Training, Qualitative Study, Nurses.
Antonio Capodilupo Psicologo, contrattista Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive dell’Università “La Sapienza” di Roma
Cristina Di Vilio Infermiera, Servizio Trasporti INMI “L. Spallanzani”, Roma
Benedetta Pucci Infermiera, reparto Rianimazione INMI “L. Spallanzani”, Roma
Paola Giordani Case Manager Infermieristico INMI “L. Spallanzani”, Roma
Daniela Milordo Coordinatore Infermieristico UOC Rianimazione INMI “L. Spallanzani”, Roma
Alessia De Angelis Dirigente infermieristico Dipartimento Professioni Sanitarie ASL Roma 3
Introduzione
Le ondate dei contagi da COVID-19 gravano pesantemente sulle strutture ospedaliere e impongono un carico notevole, lavorativo ed emotivo, agli operatori sanitari.
Obiettivi
Questo studio intende rilevare il livello di Stress Post-Traumatico e il grado di Resilienza negli infermieri di Terapia Intensiva.
Metodi
Lo studio osservazionale trasversale è stato condotto presso un ospedale del Centro Italia dal 10 gennaio al 10 febbraio 2021, proponendo agli infermieri l’autosomministrazione della scala PTSS-10 e il Questionario della Resilienza. I questionari sono stati inviati a coloro che hanno aderito all’invito trasmesso con mail aziendale. La compilazione è avvenuta online con lo strumento Google Moduli.
Risultati
Il campione, di convenienza, comprende 41 infermieri, prevalentemente di sesso femminile, con età media di 29 anni (ds = 4,4) e con presenza in servizio di 2,5 anni (ds = 5,9). Il livello medio di Stress Post–Traumatico è pari a 32 punti (ds = 13,49) e risulta essere inversamente correlato con il livello medio di Resilienza (media = 21,9 e ds = 3,3).
Conclusioni
Seppure in misura contenuta, il campione accusa Disturbo da Stress Post-Traumatico, nonostante le risorse di Resilienza siano risultate come “buone”. Ulteriori studi potranno confrontare unità di Terapia Intensiva COVID e non COVID, per valutare il reale ruolo della pandemia COVID sull’insorgenza del Disturbo da Stress Post-Traumatico. In situazione di elevato stress, si raccomanda di praticare uno screening precoce, per prevenirne l’impatto psicologico negli infermieri, e di attuare politiche e interventi per attenuare il rischio di Disturbo da Stress Post-Traumatico.
Parole chiave: Infermieri di terapia intensiva, disturbo da stress post-traumatico, resilienza.
Secondary post-traumatic stress disorder and resilience during covid-19: results of an observational study carried out in intensive care units
ABSTRACT
Introduction
The waves of COVID-19 infections weigh heavily on hospitals and impose a significant work and emotional burden to health professionals.
Objectives
This study intends to detect the level of post-traumatic stress and the degree of resilience in intensive care nurses.
Methods
The cross-sectional observational study was carried out at a hospital in Central Italy from 10th January to 10th February 2021, proposing the self-administration of the PTSS-10 scale and the Resilience Questionnaire to nurses. The questionnaires were sent to those who accepted the invitation directed by company email. The compilation took place online with the Google Forms tool.
Results
The sample, of convenience, includes 41 nurses, mainly female, with an average age of 29 years (sd = 4.4) and with a presence in service of 2.5 years (sd = 5.9). The average level of Post-Traumatic Stress was equal to 32 points (ds = 13,49) and appears to be inversely correlated with the average level of Resilience (mean = 21.9 and ds = 3.3).
Conclusions
Although to a limited extent, the sample accuses Post-Traumatic Stress Disorder, despite the Resilience resources being qualified as “good”. Further studies will compare COVID and non-COVID intensive care units, to evaluate the real role of the COVID pandemic on the onset of Post-Traumatic Stress Disorder. In situations of high stress, it is recommended to practice early screening, to prevent its psychological impact on nurses, and to implement policies and interventions to mitigate the risk of Post-Traumatic Stress Disorder.
Key words: Critical care nurses, post-traumatic stress disorder, resilience.
Giuliano Anastasi MSN, RN; Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze – ASP Catanzaro, Italia
Barbara Pizzuco Professoressa a Contratto – Università Cattolica del Sacro Cuore, Italia
Introduzione
Negli ultimi anni la professione infermieristica è stata protagonista di una tanto rapida quanto necessaria evoluzione. Anche in Italia, al pari dei Paesi esteri, gli infermieri sono riusciti ad affermarsi in vari ambiti come professionisti autonomi e di rilievo, come emerso durante l’attuale pandemia COVID-19. Questo processo è stato reso possibile anche grazie alla formazione post-laurea.
Obiettivi
Valutare le percezioni degli infermieri italiani riguardo spendibilità e valorizzazione della formazione post-laurea nonché opportunità di carriera e soddisfazione lavorativa durante l’emergenza COVID-19.
Metodi
Studio descrittivo trasversale con campione di convenienza. I dati sono stati ottenuti tramite un questionario ad hoc ed anonimo, diffuso online tra Novembre e Dicembre 2020. I dati sono stati elaborati mediante il software SPSS.
Risultati
Dai 954 questionari inclusi è emerso che la maggior parte degli infermieri percepisce una ridotta spendibilità e valorizzazione della formazione post-laurea. Tra gli infermieri con formazione post-laurea, molti non hanno opportunità di carriera e si mostrano insoddisfatti, al punto da pentirsi della scelta lavorativa.
Conclusioni
Sembra che in Italia non sia ancora riconosciuto ed impiegato pienamente il potenziale della formazione post-laurea degli infermieri, e l’emergenza COVID-19 non ha modificato questa tendenza. Questo fenomeno potrebbe avere ricadute sul benessere dei professionisti e sul funzionamento delle organizzazioni. È auspicabile pertanto che la gestione delle risorse infermieristiche in Italia cambi, orientandosi verso un management che consideri l’evoluzione professionale e le competenze specialistiche, in modo da migliorare l’empowerment degli infermieri, l’efficienza ed efficacia del Servizio Sanitario Nazionale e la qualità della salute offerta ai cittadini.
Parole chiave: Formazione post-laurea, infermieri, COVID-19, studio trasversale, Italia.
Postgraduate education and understanding of enhancement, use, career opportunities and job satisfaction of the Italian nurses: a cross-sectional study during the COVID-19 pandemic
ABSTRACT
Introduction
In recent years, the nursing profession has been the protagonist of a rapid and necessary evolution. During the current COVID-19 pandemic, in Italy and in other countries, nurses have managed to establish themselves in different fields as independent and prominent professionals. This process has been also possible thanks to the postgraduate education.
Objectives
Evaluating the Italian nurses’ perceptions about the use and enhancement of postgraduate education, as well as career opportunities and job satisfaction during the COVID-19 emergency.
Methods
Cross-sectional descriptive study using a convenience sample. The data are the results of an ad hoc and anonymous online survey carried on between November and December 2020. The data were processed using the SPSS software.
Results
What emerged from the 954 online questionnaires is that most nurses see a reduced use and minimal enhancement of postgraduate education. Many of the nurses trained with a postgraduate education have found no job opportunities, and are so dissatisfied that they regret their career choice.
Conclusions
It seems that in Italy the potential of postgraduate education for nurses is not yet fully recognized and used, and even the COVID-19 emergency has not change this trend. This phenomenon could have repercussions on the well-being of professionals and the functioning of organizations. It is therefore desirable that the management of nursing resources in Italy change, giving more importance to the professional development and specialist skills of nurses. This will improve the empowerment of nurses, the efficiency and effectiveness of the National Health Service and the quality of health offered to citizens.
Key words: Postgraduate education; nurses, COVID-19, cross-sectional study, Italy.
Eleonora Spitella PedRN, MSN Terapia Intensiva Neonatale, IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Piazza Sant’Onofrio 4, Roma
Valentina Biagioli RN, PhD Struttura per lo Sviluppo Professionale, la Formazione continua e la Ricerca, IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Piazza Sant’Onofrio 4, Roma
Emanuela Tiozzo PedRN, MSN Struttura per lo Sviluppo Professionale, la Formazione continua e la Ricerca,IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Piazza Sant’Onofrio 4, Roma
Martina Mustari RN Struttura per lo Sviluppo Professionale, la Formazione continua e la Ricerca,IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Piazza Sant’Onofrio 4, Roma
Orsola Gawronski RN, PhD Struttura per lo Sviluppo Professionale, la Formazione continua e la Ricerca, IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Piazza Sant’Onofrio 4, Roma
Michele Salata MD Reumatologia, IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Piazza Sant’Onofrio 4, Roma
Immacolata Dall’Oglio PedRN, PhD Struttura per lo Sviluppo Professionale, la Formazione continua e la Ricerca, IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Piazza Sant’Onofrio 4, 00165 Roma
Introduzione
L’obiettivo primario delle cure palliative pediatriche (CPP) è migliorare la qualità di vita dei bambini e delle loro famiglie. Sarebbero almeno 20 milioni nel mondo, i bambini che, annualmente, potrebbero beneficiare di una rete di servizi di cure palliative. Molti sono i pazienti pediatrici affetti da patologie limitanti la vita che non accedono a tali servizi. In particolare, circa il 75% delle patologie coinvolte è di carattere non oncologico.
L’obiettivo di questa revisione narrativa è reperire e sintetizzare la letteratura esistente sulle CPP rivolte a bambini e giovani affetti da patologie limitanti la vita non oncologiche (malattie neurologiche degenerative, alcune malattie metaboliche, insufficienze d’organo), indagando l’accessibilità ai servizi e le necessità del paziente e della famiglia.
Materiali e metodi
È stata eseguita una ricerca bibliografica a maggio 2020, sulle banche dati: PubMed, Cochrane, CINAHL e Scopus. La ricerca è stata effettuata sia con i termini Mesh sia a testo libero. Sono stati esclusi gli articoli inerenti esclusivamente i pazienti affetti da patologie oncologiche.
Risultati
Sono stati inclusi 25 articoli. Dall’analisi dei risultati, sono emerse quattro aree tematiche: 1) Presenza di barriere riguardo le CPP nelle patologie non oncologiche; 2) Sfera dei bisogni del paziente e dei familiari; 3) Cure palliative per adolescenti; 4) Servizi di CPP.
Conclusioni
La revisione ha mostrato la necessità di approfondire le conoscenze sul tema delle CPP nei pazienti affetti da patologie non oncologiche. Si sottolinea l’importanza che una rete avrebbe nel migliorare la presa in carico dei bambini e dei giovani con patologie limitanti la vita.
Parole chiave: Cure palliative pediatriche, bisogni, assistenza nel fine vita, patologie non oncologiche.
Pediatric palliative care in children and young people with non-oncological diseases: a narrative review
ABSTRACT
Introduction
The primary purpose of pediatric palliative care (PPC) is to improve the quality of life of children and their families. At least 20 million children annually would benefit from a network of palliative care services. Many pediatric patients are suffering from a life-limiting disease but do not have access to these services. In particular, about 75% of the diseases involved are non-oncological.
This narrative review aims to retrieve and summarize the existing literature on PPC aimed at children and young people with life-limiting non-oncological diseases (degenerative neurological diseases, some metabolic diseases, organ failure), investigating the accessibility to services and the needs of the patient and family.
Methods
A literature research was performed in May 2020 on the databases: PubMed, Cochrane, CINAHL and Scopus. The research was carried out using both Mesh terms and free text. Articles relating only to patients with cancer were excluded.
Results
25 articles were included. Four thematic areas emerged from the analysis of the findings: 1) Presence of barriers regarding the PPC in non-oncological diseases; 2) Patient and family needs; 3) Palliative care for adolescents; 4) PPC services.
Conclusions
The review showed the need to improve the knowledge on the subject of PPC in patients suffering from non-oncological diseases. It underlines the importance that a network would have in improving the management of children and young people affected by life-limiting diseases.
Key words: Pediatric palliative care, needs, end-of-life care, non-oncological diseases.
Caterina Galletti Corso di Laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche
Università Cattolica del Sacro Cuore Roma – Italia
Ilenia Abbagnale Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma, Laurea in Infermieristica Università Cattolica del Sacro Cuore Roma – Italia
Cinzia Di Martino Corso di Laurea in Infermieristica, Università Cattolica del Sacro Cuore Roma Italia
Introduzione
I Disturbi Specifici d’Apprendimento (DSA) sono disfunzioni di natura neurobiologica e includono la dislessia, la discalculia, la disortografia e la disgrafia. Il fenomeno è in crescita e riguarda anche gli atenei.
L’obiettivo del presente lavoro è di esplorare l’esperienza degli studenti di Infermieristica con DSA nel percorso di tirocinio e identificare se vi sono stati momenti/situazioni che li hanno messi in difficoltà limitando il loro apprendimento e come li hanno superati.
Materiali e metodi
È stato condotto uno studio qualitativo descrittivo con un campione propositivo di 7 studenti con DSA, frequentanti il 2° e 3° anno di un corso di Infermieristica. La raccolta dei dati, nel periodo ottobre 2019-gennaio 2021, è stata effettuata attraverso scritti narrativi. L’analisi dei testi è stata condotta con la content analysis.
Risultati
Il processo di analisi ha consentito di identificare sette categorie tematiche: ambiente di tirocinio, pratica assistenziale, strategie compensative, divulgazione DSA, figure di supporto, rapporto con assistiti e apprendimento conoscenze. Gli studenti infermieri hanno difficoltà a comunicare il proprio DSA e l’inserimento nelle unità operative genera un importante disagio, dato dal non conoscere in anticipo gli aspetti organizzativi e la pianificazione delle attività. Un’altra criticità è l’allestimento e la somministrazione della terapia.
Conclusioni
È importante conoscere e far conoscere i DSA per costruire ambienti di tirocinio in cui gli studenti infermieri non si sentano stigmatizzati e che i tutor conoscano le strategie compensative per supportare il loro percorso formativo.
Parole chiave: Studenti infermieri, DSA, dislessia, pratica clinica/tirocinio, ricerca qualitativa.
“Explore clinical practice with different eyes”: the experiences in internship of nursing students with SpLDs in Italy, a qualitative study
ABSTRACT
Introduction
Specific Learning Disorders (SpLDs) are neurobiological dysfunctions and include dyslexia, dyscalculia, dysorthography, and dysgraphia. The phenomenon is growing and concerns universities too.
The aim of this paper is to make visible the experiences of students with SpLDs during the internship experience and to identify if they had moments/situations that put them in difficulty by limiting their learning and how they overcame those.
Methods
A descriptive qualitative study was conducted. A proactive sample of 7 students with dyslexia, attending the 2nd and 3rd year of a nursing course, was selected. Data collection took place through written narratives, in the period October 2019-January 2021. Data analysis was performed with content analysis.
Results
One of the most widely used tools for identifying abuse’s risk for high school and university students is AUDIT The analysis process made it possible to identify seven main categories: internship environment, care practice, compensatory strategies, SpLDs dissemination, support figures, relationship with patients, and learning knowledge.
Nursing students have difficulty communicating their dyslexia, and the inclusion in the wards for the internship generates an important inconvenience that is given by not knowing in advance the organizational aspects and the planning of the activities. Another critical issue is the preparation and administration of medications.
Conclusions
It is important to know and make known dyslexia to build learning environments in which nursing students do not feel stigmatized and for tutors to know the compensatory strategies to support their education.
Key words: Nursing students, SpLDs, dyslexia, clinical practice/internship, qualitative research.
Milena Gigliotti Infermiera, Servizio Igiene e Sanità Pubblica – ASL BI di Biella
Manuela Ferrari Infermiera,Corso di Laurea in Infermieristica dell’Università del Piemonte Orientale
– Polo formativo di Biella – ASL BI, Biella, Italia
Martina Boretto Infermiera, Neurologia e Stroke Unit – ASL BI di Biella
Introduzione
L’abuso di alcol e di sostanze stupefacenti negli adolescenti è un fenomeno diffuso e pericoloso. A livello globale è fondamentale un lavoro di prevenzione, un’utile strategia finalizzata a far emergere il rischio di abuso è l’utilizzo di strumenti di screening. Obiettivo dello studio è valutare le proprietà psicometriche degli strumenti di screening nella prevenzione dell’abuso di alcol e droga nell’adolescente in ambito scolastico.
Materiali e metodi
È stata condotta una revisione di letteratura consultando Cinahl, Medline e Embase. Sono stati inclusi di studi di validazione e confronto tra strumenti in lingua inglese o italiana pubblicati negli ultimi dieci anni che rispondevano al quesito di ricerca identificato.
Discussione
Uno dei maggiori strumenti utilizzati per l’individuazione del rischio di abuso per studenti delle scuole superiori e dell’università è il Test AUDIT, viene utilizzato in otto su dieci studi inclusi. Negli studi di Rumpf H.J. et al. e di DeMartini K.S et al. viene consigliato l’utilizzo dello strumento AUDIT-C, rispetto ad AUDIT, per efficacia e brevità. Emerge infatti come la lunghezza dei test sia importante, strumenti più brevi risultano essere più efficaci. Dagli studi analizzati si evidenzia come i cut-off dei test possano variare in base alla tipologia di popolazione.
Conclusioni
L’utilizzo di strumenti di screening risulta essere un elemento cardine per l’individuazione di soggetti a rischio di abuso di alcol e sostanze stupefacenti. L’importanza di diffondere iniziative di prevenzione primaria e secondaria nelle scuole è fondamentale per riconoscere questo fenomeno.
Parole chiave: Alcolismo, Screening, Uso di alcol a scuola, Servizi di prevenzione, Adolescenti.
Instruments for prevention of alcohol and drug abuse among teenagers. A literature review
ABSTRACT
Introduction
Alcohol and drugs abuse among teenagers represents a common and dangerous phenomenon. Globally, prevention work, a useful strategy for the emergence of abuse’s risk, and the use of screening tools are fundamental. The aim of this study is to assess the psychometric properties of screening tools in preventing alcohol and drugs abuse among teenagers at school.
Materials and Methods
A literature review has been conducted by consulting Cinahl, Medline and Embase. We have also included validation and comparison’s studies among the tools, in English or Italian, published over the last ten years matching the identified research question.
Discussion
One of the most widely used tools for identifying abuse’s risk for high school and university students is AUDIT Test, and it is used in eight out of ten studies. Studies by Rumpf H.J. et al., and DeMartini K.S et al., suggest the use of AUDIT-C tool, instead of AUDIT, for its efficacy and conciseness. Indeed, it shows the importance of tests’ length; shorter tools are likely to be more efficient. Studies conclude that tests’ cut off can vary according to the type of population.
Conclusions
The use of screening tools proves to be an essential element in identifying those individuals at risk for alcohol and drugs abuse. Disseminating primary and secondary prevention initiatives in schools is paramount to detect this phenomenon.
Key words: Alcoholism, Mass screenings, Alcohol drinking in college, School health services, Adolescent.
Stefano Terzoni PhD, RN, Corso di laurea in Infermieristica polo San Paolo, Università degli Studi di Milano, ASST Santi Paolo e Carlo
Anne Destrebecq MSN, RN, Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute, Università degli Studi di Milano
Laura Di Prisco MSN, RN, Corso di laurea in Infermieristica polo San Paolo, Università degli Studi di Milano, ASST Santi Paolo e Carlo
Paolo Ferrara PhD, RN, Corso di laurea in Infermieristica polo San Paolo, Università degli Studi di Milano, ASST Santi Paolo e Carlo
Introduzione
L’attività dell’infermiere scolastico permette di facilitare lo sviluppo ottimale dello studente attraverso la promozione della salute e della sicurezza, l’individuazione e l’intervento dei problemi di saluti attuali e potenziali, la messa in atto di servizi di gestione dei casi. In Italia questa figura è in fase di definizione. L’obiettivo dello studio è Inquadrare la figura dell’infermiere scolastico a livello internazionale, evidenziando gli ambiti di competenza e l’impatto di un suo inserimento all’interno del team multidisciplinare di assistenza scolastica.
Materiali e metodi
Revisione narrativa della letteratura secondo la SANRA scale consultando le banche dati PubMed, CINAHL ed Embase; ricerca libera su Google Scholar e consultazione dei siti internet di National Association of School Nurse (NASN), American Academy of Pediatrics e National Health Service (NHS).
Risultati
Secondo la letteratura, l’infermiere scolastico fornisce assistenza diretta agli studenti in caso d’infortuni e malattie, valuta il sistema generale di assistenza, svolge attività di screening, provvede alla sicurezza della comunità scolastica monitorando il rispetto del piano vaccinale, eroga interventi di educazione sanitaria, partecipa allo sviluppo e alla valutazione delle politiche sanitarie scolastiche, svolge attività di collegamento tra il personale scolastico, la famiglia, gli operatori sanitari e la comunità. L’offerta di assistenza infermieristica scolastica mostra un impatto sempre positivo sulla salute degli studenti.
Discussione e conclusioni
La tutela della salute della popolazione scolastica e la vigilanza sull’igiene della scuola, sono temi risalenti ai primi anni del secolo scorso. È auspicabile prevedere in Italia la presenza sistematica di un infermiere che non dovrebbe ricoprire un ruolo da creare ex novo bensì rappresentare una derivazione di quello dell’infermiere di famiglia e comunità.
Parole chiave: Infermiere scolastico, Promozione della salute, Educazione sanitaria, Salute degli studenti.
School nurse: roles and proposals for the Italian setting
ABSTRACT
Introduction
The activity of the school nurse today makes it possible to facilitate the optimal development of the student through the promotion of health and safety, the identification and management of current and potential health problems, the implementation of case management services. In Italy this figure has yet to be clearly defined.
The aim of this study is to depict the role of the school nurse in the different settings on the international territory, highlighting his areas of competence and the impact of its involvement within a multidisciplinary school care team.
Materials and Methods
Narrative review of the literature according to the SANRA scale on PubMed, CINAHL, Embase, free search on Google Scholar and access to the websites of the National Association of School Nurse (NASN), the American Academy of Pediatrics and the National Health Service (NHS).
Results
According to the literature, the school nurse provides direct care to students in case of injury and illness, evaluates the general care system, carries out screening activities, ensures the safety of the school community by monitoring compliance with the vaccination plan, provides health education, participates in the development and evaluation of school health policies, liaises between school staff, family, health workers and the community. The provision of school nursing care consistently has a positive impact on student health.
Discussion and conclusions
The protection of the health of the school population and the supervision of school hygiene are issues dating back to the early years of the last century. It would be appropriate to implement the systematic presence in Italy of a school nurse who should not play a role to be created from scratch but rather represent a derivation of that o the family and community nurse.
Key words: School nurse, Health promotion, Health education, Student health.
Claudio Maliziola RN, MSN, Centro Studi Professioni Sanitarie, Società Italiana di Scienze Infermieristiche in Salute Mentale, DSM ASL Asti
Giuseppe Marmo RN, MSN, Centro Studi Professioni Sanitarie
Andrea Gargiulo RN, MSN, Società Italiana di Scienze Infermieristiche in Salute Mentale, DSM-DP AUSL Bologna
Cesare Giovanni Moro RN, Società Italiana di Scienze Infermieristiche in Salute Mentale, DSM-D ASST Bergamo Ovest di Treviglio
Maria Giuseppe Balice RN, MSN, Società Italiana di Scienze Infermieristiche in Salute Mentale, DSM ASL Città di Torino
Emilia Comolli RN, MSN, Centro Studi Professioni Sanitarie; DSM ASL Città di Torino
Vanna Poli RN, MSN, Società Italiana di Scienze Infermieristiche in Salute Mentale, DSMD ASST Cremona, Welfare Regione Lombardia
Michele Compagnone RN, Società Italiana di Scienze Infermieristiche in Salute Mentale, DSM ASL Città di Torino
Stefano Gianolio RN, MSN, Centro Studi Professioni Sanitarie, AO Ordine Mauriziano Torino
Introduzione
La comprensione dei fenomeni di interesse infermieristico permette di identificare le esigenze di cura della persona assistita e la conseguente offerta assistenziale. La letteratura scientifica in salute mentale è carente e non riporta distinzioni tra i differenti contesti assistenziali. L’obiettivo dello studio è descrivere i più frequenti fenomeni di interesse infermieristico in salute mentale, distinti in rapporto ai contesti assistenziali, per mettere in rilievo i loro caratteri salienti e per precisare le relative manifestazioni problematiche.
Materiali e metodi
È stato realizzato uno studio a metodo misto. Nella fase 1 sono stati realizzati due focus group, per rilevare le situazioni problematiche che gli infermieri affrontano nel campo della Salute Mentale, analizzati utilizzando l’analisi tematica. Nella fase 2 è stato somministrato un questionario per rilevare la frequenza con cui gli infermieri ritengono di affrontare tali manifestazioni problematiche; i risultati sono stati analizzati con tecniche di statistica descrittiva.
Risultati
Nella fase 1 sono stati rilevati 28 fenomeni, con 78 manifestazioni problematiche, in 5 dimensioni: sanitaria, dell’autonomia, relazionale, dell’emozione, degli elementi contestuali. Nella fase 2, è stato rilevato che la manifestazione problematica maggiormente affrontata è la sofferenza della persona assistita. Nella distinzione per contesto assistenziale, le manifestazioni più frequenti sono risultate appartenenti ai fenomeni integrazione sociale, emotività ed eteroregolazione.
Discussione e conclusioni
Questo studio ha permesso di comprendere, attraverso la descrizione della loro frequenza, quali sono i fenomeni più rilevanti di interesse infermieristico in salute mentale nel contesto italiano. Dallo stesso possono derivare ulteriori studi che potrebbero permettere di precisare maggiormente lo specifico contributo dell’infermieristica in salute mentale.
Parole chiave: fenomeni di interesse infermieristico; assistenza infermieristica, infermieristica di Salute Mentale, metodo misto.
The frequency of nursing relevant phenomena in Mental Health: an Italian mixed-method study
ABSTRACT
Introduction
The understanding of nursing relevant phenomena allows to identify the patients’ care needs and to tailor consequently the care provision. Mental health scientific literature is poor and doesn’t provide any distinction among different care contexts. The aim of this study is to describe the most frequent phenomena of nursing interest in Mental Health, according to their settings of care, in order to highlight their peculiarities and pinpoint their problematic expressions.
Materials and Methods
Mixed methods study design. In phase 1, two focus groups were conducted in order to detect the challenging situations that nurses experience in the area of Mental Health, investigated by means of the thematic analysis. In phase 2, a questionnaire was administered in order to assess the nurses’ perception towards the frequency with which they addressed those problems; the results were analysed using descriptive statistical techniques.
Results
In phase 1, 28 phenomena were detected, with 78 problematic manifestations, in 5 dimensions: health, autonomy, relational, emotion, contextual elements. In phase 2, it was found that the most frequently addressed event was the patients’ suffering. In differentiating by care setting, the most frequent manifestations were found to belong to social integration phenomena, emotivity and hetero-regulation.
Discussion and conclusions
This study showed, by describing their frequency, the main nursing relevant phenomena in Mental Health in the Italian context. Further studies can be developed from this survey, which could further enhance the specific contribution of mental health nursing.
Key words: nursing phenomena, nursing care, psychiatric nursing, mixed method.
Massimiliano Radi Cure Palliative, ASST SETTELAGHI, Varese – Gruppo Cure Complementari OPI Varese, Italia
Silvia Pittino ASST SETTELAGHI Varese – Gruppo Cure Complementari OPI Varese, Italia
Andrea Lanna Azienda Ospedaliera Universitaria S. Andrea Roma – Gruppo Cure Complementari OPI Varese, Italia
Selene Dalla Gasperina Grande Ospedale Metropolitano Niguarda Milano – Gruppo Cure Complementari OPI Varese, Italia
Laura Cerri I.R.C.C.S. Ospedale San Raffaele Milano – Gruppo Cure Complementari OPI Varese, Italia
Irene Milan ASST Ovest Milanese, Legnano – Gruppo Cure Complementari OPI Varese, Italia
Aurelio Filippini Formazione ASST SETTELAGHI Varese, Presidente Opi Varese – Gruppo Cure Complementari OPI Varese, Italia
Introduzione
Per costruire percorsi di cura efficaci e affini alla natura umana e al suo ambiente di vita è indispensabile aprire l’infermieristica a metodi che favoriscano un conforto complessivo, fisico-psichico e relazionale, del malato. Le Cure Complementari rappresentano l’integrazione di competenze necessarie per tale presa in carico innovativa. L’obiettivo dello studio è indagare l’interesse degli infermieri italiani verso le Cure Complementari al fine di valutare conoscenze, pratiche e aspettative.
Materiali e metodi
È stata condotta una survey tramite un questionario in formato modulo-Google, diffuso e reso compilabile in forma anonima su rete nazionale da gennaio ad agosto 2019.
Risultati
Dai 783 questionari inclusi nello studio è emerso che le Cure Complementari sono già note agli infermieri italiani, molti dei quali possiedono conoscenze ed esperienze di diverso livello in merito. Gli infermieri dimostrano un rilevante interesse e disponibilità ad approfondire le proprie conoscenze verso le Cure Complementari.
Discussione e conclusioni
Sebbene solo una minoranza di infermieri sia adeguatamente formata e abbia l’occasione di praticarle, le Cure Complementari sono considerate dalla quasi totalità del campione un’integrazione utile all’infermieristica, da implementare e includere nei percorsi formativi e di ricerca del nostro Paese.
Parole chiave: cure complementari, infermiere, formazione.
Complementary Care: results from a nationwide survey
ABSTRACT
Introduction
In order to design effective care pathways in tune with human nature and his living environment, it is essential to open up nursing to methods which promote comprehensive physical, psychological and relational comfort for the patient. Complementary and Alternative Medicine ideally integrates the competences necessary for such an innovative approach. This study aims to investigate the interest of Italian nurses towards Complementary Care in order to evaluate knowledge, skills and expectations.
Materials and Methods
A survey was carried out through a Google form questionnaire which was disseminated and made anonymously fillable nationwide from January to August 2019.
Results
The study comprised 783 questionnaires. It revealed that Italian nurses are already familiar with Complementary and Alternative Medicine, and that many of them have knowledge and experience of it at different levels. The respondents demonstrated a relevant interest and willingness to deepen their knowledge about Complementary Care.
Discussion and conclusions
Although only a minority of nurses are properly trained and have the opportunity to practice Complementary Care, the vast majority of the sample deemed these approaches a useful component/addition to nursing care. The respondents positively regarded the implementation of complementary care and its inclusion in nursing education and research.
Key words: Complementary and Alternative Medicine (CAM), nurse, education.
Daniele Marchetti Infermiere UOC Direzione Professioni Sanitarie e Sociali, ASST Papa Giovanni XXIII
Nadia Teresa Colombo Responsabile didattico di sezioneCorso di Laurea in Infermieristica di Bergamo, Università degli Studi di Milano – Bicocca, UOS Formazione Universitaria, ASST Papa Giovanni XXIII
Enrica Capitoni Responsabile UOS Formazione Universitaria, ASST Papa Giovanni XXIII
Introduzione
La soddisfazione lavorativa è una delle principali variabili su cui investire per promuovere la permanenza degli infermieri neolaureati all’interno della professione, a fronte dell’attuale e futura carenza cronica di personale infermieristico. L’obiettivo del presente studio è intraprendere la prima fase del processo di validazione in italiano del questionario di Murrells et al. (2009) particolarmente adatto agli infermieri neolaureati.
Materiali e metodi
Lo studio di validazione ha garantito la validità linguistica attraverso le fasi indicate da Beaton et al. (2000): traduzione forward, back-translation, valutazione da parte di un panel di cinque esperti per la definizione di una versione finale dello strumento. La validità di contenuto è stata verificata da un gruppo di nove esperti, sulle cui valutazioni è stato calcolato il Content Validity Index (CVI).
Risultati
La traduzione ha coinvolto due traduttori che, sulla base dei singoli lavori, hanno elaborato una sintesi, la cui adeguatezza è stata confermata dalla successiva back-translation. La validità linguistica è stata garantita dal panel di esperti che, attraverso lavoro autonomo e collettivo, è giunto alla condivisione di una versione dello strumento che ha conservato il numero di item originali. La validità di contenuto è stata dimostrata dal calcolo del CVI basato sulle valutazioni degli esperti sulla rilevanza di ogni item.
Discussione e conclusioni
In questa prima fase di traduzione e di validazione, lo strumento ha dimostrato un’adeguata validità linguistica e di contenuto. Questo rappresenta un punto di partenza per proseguire il lavoro attraverso il pretest e la verifica della validità di costrutto, di criterio e dell’affidabilità.
Parole chiave: soddisfazione lavorativa, laureati in Infermieristica, personale infermieristico/organizzazione e gestione.
Linguistic and content validity of Murrells’ questionnaire to evaluate for assessing job satisfaction in newly graduate nurses
ABSTRACT
Introduction
Job satisfaction is one of the main variables on which to invest in order to promote the retention of newly graduated nurses within the profession, taking into account the ongoing and future chronic staff shortages. This study aims to undertake the first phase of the validation process of the Italian version of the questionnaire of Murrells et al. (2009), which is particularly suitable for newly graduated nurses.
Materials and Methods
Beaton et al.’s (2000) translation and adaptation process guided the linguistic validation process: forward translation, back-translation and consensus conference have been carried out by a panel of five experts who designed an agreed version of the tool. Content validity was assessed by a committee of nine experts. This evaluation allowed the calculation of the Content Validity Index (CVI) of the Murrells’ Italian version.
Results
Forward translation involved two independent translators who produced a synthesis of their individual works, whose adequacy was confirmed by subsequent back-translation. Linguistic validity was ensured by the panel of experts who, through individual and group work, agreed on a version of the tool that kept the original number of items. Content validity was demonstrated by computing the CVI based on each item relevance rating.
Discussion and conclusions
In this first phase of translation and validation, the Italian tool demonstrated adequate linguistic and content validity. This represents a baseline for further development through pretesting and checking for construct, criterion, and reliability validity.
Key words: job satisfaction, bachelor degree in nursing education, nursing staff/organisation & management.
RIVISTA BIMESTRALE
Organo ufficiale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche
LINK UTILI
Realizzato da Keyin Web Agency Roma
Editor dei contenuti – Ufficio Stampa e Comunicazione FNOPI
Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori informazioni
The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.