INTRODUZIONE
L’aumento della domanda di servizi sanitari della popolazione globale è causato dall’innalzamento dell’aspettativa di vita, dal numero crescente di persone affette da patologie croniche e con bisogni di salute complessi; il fenomeno dell’Intent to leave, unito alla difficoltà di trattenere il personale sanitario in servizio attivo, portano, a livello mondiale ad una carenza di professionisti sanitari, soprattutto infermieri (Canzan et al., 2022; WHO, 2020; Twigg Di et al., 2013). Le gravi ripercussioni di questo impoverimento numerico degli infermieri sulla qualità dell’assistenza infermieristica erogata hanno portato diversi autori a studiare il fenomeno dell’abbandono da parte degli studenti iscritti a programmi in scienze infermieristiche nel mondo (Crombie et al., 2013; Smith-Wacholz et al., 2019; Edge et al. 2022).
La diffusione del fenomeno della dispersione universitaria emerge con evidenza dall’analisi dei dati OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) relativi agli ultimi due decenni (Piazza et al., 2020).
Mentre il Report dell’OCSE “Education at a Glance 2023” ha un focus relativo all’istruzione secondaria professionale, l’edizione del 2022 si focalizza sull’istruzione terziaria.
La percentuale media di persone di età compresa tra i 25 e i 34 anni con una qualifica di istruzione terziaria è aumentata dal 27% nel 2000 al 48% nel 2021 in tutti i Paesi dell’OCSE. In media, il livello di istruzione terziario è quello più comunemente raggiunto dalle persone di età compresa tra i 25 e i 34 anni e, a breve, sarà il livello di istruzione più diffuso tra gli adulti in età lavorativa in tutta la zona dell’OCSE.
Malgrado i vantaggi legati al conseguimento di un titolo di studio terziario, molti studenti universitari non completano il loro ciclo di studi e solo il 39% degli studenti di corsi di laurea triennale consegue il titolo entro i tempi previsti. Il tasso di conseguimento del titolo a tre anni dalla conclusione prevista del ciclo di studi aumenta solo fino al 68%. (OECD, 2023).
Nell’ultimo rapporto biennale ANVUR 2023 (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) si esplicita come il fenomeno degli abbandoni degli studi universitari abbia risentito fortemente della pandemia. Il tasso di abbandono tra il primo e il secondo anno delle lauree triennali era sceso al dato minimo di circa 12% per tutte le coorti di immatricolati dall’A.A. 2015/16 fino all’A.A. 2019/20 (3 punti percentuali in meno rispetto a dieci anni fa), ma ha registrato un significativo aumento per gli immatricolati nell’A.A. 2020/21 risalendo al 14,5%.
La necessità di disporre di dati relativi alle carriere accademiche degli studenti e ai risultati delle attività formative si rende necessaria per rispondere ad una serie di obiettivi istituzionali dell’ANVUR, connessi in particolare alle attività di Autovalutazione, Valutazione Periodica e Accreditamento (AVA).
Nel contesto infermieristico italiano, la raccolta di tali dati ha fatto porre l’attenzione alle dimensioni e alle cause del fenomeno dell’abbandono degli studi e dei drop out. Le riflessioni sono state svolte utilizzando riscontri statistici già disponibili, derivanti da rilevazioni nazionali e internazionali o da banche dati amministrative del ministero e degli atenei o facendo riferimento ai risultati di indagini di campo condotte in ambito locale o ancora conducendo studi qualitativi presso alcune sedi (Burgalassi et al, 2016; Canzan et al, 2022; Mazzotta et al, 2024).
All’interno di quest’ottica di autovalutazione critica, anche il Corso di Studi (CdS) di Infermieristica Pediatrica dell’Università di Torino, si è posto l’obiettivo di oggettivare i dati relativi all’abbandono del proprio corso di studi, indagando le motivazioni sottostanti con l’obiettivo di evidenziare eventuali cause intrinseche al corso che possano essere contenute o eliminate.
OBIETTIVO
Descrivere il percorso di studi degli studenti che hanno abbandonato il Corso di Studi in Infermieristica Pediatrica evidenziando le motivazioni di tale scelta.
MATERIALI E METODI
Disegno dello studio
Studio osservazionale trasversale monocentrico.
Contesto e popolazione
Il contesto di svolgimento è rappresentato dal CdS di Infermieristica Pediatrica di Torino.
Criteri di inclusione
Studenti iscritti al CdS Infermieristica Pediatrica presso l’ateneo di Torino dall’A.A. 2016/17 all’A.A. 2022/23 che hanno abbandonato il percorso di studi senza conseguire il titolo abilitante.
Criteri di esclusione
Studenti iscritti al CdS di Infermieristica Pediatrica presso l’ateneo di Torino che hanno sospeso solo temporaneamente il percorso.
Modalità di selezione e reclutamento del campione, consenso e considerazioni etiche
Con la collaborazione della segreteria didattica del CdS, si sono confrontati gli elenchi delle iscrizioni degli anni accademici inclusi nello studio. Si è proceduto a contattare tramite email istituzionale gli studenti identificati e arruolabili rispetto ai criteri di inclusioni definiti. Tutti gli studenti sono stati informati degli obiettivi dello studio e delle caratteristiche della scheda utilizzata per la raccolta dati. I soggetti arruolabili sono stati informati della modalità di trattamento dei dati, assicurandone la riservatezza e l’analisi dei dati raccolti in modo anonimo e aggregato. E’ stato esplicitato che la partecipazione allo studio sarebbe stata volontaria e che l’eventuale rifiuto non avrebbe avuto alcuna ricaduta sul percorso formativo futuro dello studente. Nella parte iniziale del questionario online è stato infine inserito un disclaimer in cui obiettivi, modalità di raccolta e analisi dei dati venivano nuovamente ribaditi e si specificava che la compilazione del questionario stesso sarebbe stata ritenuta espressione di consenso alla partecipazione. Infatti, per gli studenti dei quali non si è ottenuta risposta entro un mese dopo un primo invio dell’invito alla partecipazione allo studio, si è proceduto ad un secondo invio di sollecito. Dopo successive 4 settimane dal secondo invio, in ulteriore assenza di risposta, si è escluso lo studente dal progetto. Il format online ha permesso di raccogliere gli indirizzi email dei rispondenti, ma non di collegare tale dato con le risposte ottenute. In questo modo è stato possibile controllare il flusso di risposta mantenendo l’anonimato.
Raccolta dati
I dati sono stati raccolti tramite questionario online compilabile tramite il format di Google Moduli® nel periodo compreso tra Gennaio 2023 e Luglio 2024 in modo trasversale.
Strumento di raccolta dati
Il questionario è stato elaborato partendo dai moduli costruiti da diversi atenei (Burgalassi et al., 2016; Cazzolle et al., 2010) per indagare il medesimo aspetto dell’abbandono. E’ stato richiesto il consenso agli autori dello strumento originale per la successiva rielaborazione ed è stato quindi contestualizzato alle professioni sanitarie, nello specifico all’Infermieristica Pediatrica.
Il questionario, una volta redatto, si componeva di 7 aree: Sociodemografica, Scelta Universitaria, Esperienza Universitaria, Esperienza di Tirocinio, Interruzione dell’esperienza Universitaria, Condizione Attuale, Descrizione personale dell’esperienza. Tutte le aree prevedevano risposte dicotomiche, a scelta multipla o valutazioni su scala Likert 1-5, ad eccezione dell’item finale facoltativo che richiedeva una risposta aperta di massimo 100 parole.
La prima versione dello strumento è stata sottoposta ad approvazione tramite metodo Delphi da diversi specialisti, per un totale di 6 collaboratori, numero minimo indicato nella metodologia Murphy seguita per l’intero processo (Murphy et al, 1998). Nello specifico hanno contribuito:
1 coordinatore di altro CdS.
1 Tutor Clinico CLIP (Corso di Laurea Infermieristica Pediatrica) Torino.
3 Docenti CLIP Torino.
1 Studente.
La prima formulazione del questionario è stata condivisa con tutti i collaboratori. Ognuno ha espresso un parere di accordo o disaccordo rispetto agli items inseriti indicando la completezza dell’esplorazione dell’argomento e suggerendo eventuali aggiunte o modifiche. Ogni collaboratore si è inoltre espresso rispetto alla chiarezza e comprensibilità dei singoli item. I commenti erano liberi e visibili a tutto il panel di esperti. Al termine di ogni round, le modifiche segnalate sono state unite e riformulate nella versione successiva del questionario e restituite agli esperti per costruire un processo di intermediazione tra ogni singolo esperto e il gruppo nel suo complesso. Il format è stato concluso ed approvato in data 10 Gennaio 2023 dopo 3 round.
Nello specifico è stata modificata l’area sociodemografica sostituendo “sesso” con “genere” e aggiungendo la possibilità di non esprimersi in merito; nella stessa area è stata inserito ex novo l’item che ha esplorato il tempo di residenza in Italia per gli studenti di cittadinanza estera e l’item che richiedeva l’eventuale certificazione di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) al momento dell’iscrizione. Infine, nell’area Esperienza di Tirocinio, è stata oggetto di rimodulazione a più voci l’item che descrive l’impatto emotivo del tirocinio sullo studente.
Gestione ed elaborazione dei dati
I dati sono stati raccolti e sottoposti ad una prima elaborazione in modo automatico tramite la piattaforma di Google Moduli®. In seguito sono stati aggregati e descritti come segue:
– Per le variabili quantitative continue: media (deviazione standard), mediana.
– Per le variabili qualitative distribuzioni di frequenza e percentuali.
– Per l’item a risposta aperta è stata condotta una valutazione di contenuto. Vista la brevità delle risposte, il gruppo di lavoro le ha classificate in base alle parole chiave ripetute, evidenziando così le tematiche ricorrenti.
RISULTATI
Secondo i criteri di inclusione dello studio, il numero di soggetti eleggibili era di 38, appartenenti a 6 coorti (immatricolati dall’A.A.2017/18 al 2022/23).
Di questi, 3 non è stato possibile contattarli in quanto il numero telefonico e l’indirizzo email presenti negli elenchi universitari non erano più validi. Venticinque studenti hanno partecipato rispondendo al questionario entro una settimana dal primo invio; 5 hanno risposto dopo una settimana dal secondo invio; 5 non hanno risposto entro la fine dei tempi dichiarati per la raccolta dati. Il totale del campione arruolato è quindi di 30 studenti (79% della totalità della popolazione).
Dati sociodemografici
Le studentesse incluse nello studio sono tutte donne, nate tra il 1996 e il 2003, con un’età media al momento dell’immatricolazione di 19,5 anni (18-24). La nazionalità è italiana per tutte le rispondenti. Il gruppo è omogeneo anche sulle restanti caratteristiche socio-demografiche: il 100% del campione si dichiara infatti nubile e senza figli. Queste ultime due condizioni vengono dichiarate come invariate tra il momento dell’immatricolazione e quello dell’abbandono del CdS. Sempre il 100% degli studenti rispondenti non ha consegnato certificazioni di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) al momento dell’immatricolazione.
La tabella 1 descrive la formazione precedente all’immatricolazione, l’eventuale sovrapposizione della frequenza universitaria con un’occupazione lavorativa e il grado di istruzione genitoriale.
Tabella 1 – Caratteristiche della popolazione rispondente.
STUDENTI (n=30) | N | % |
■ Diploma scuola secondaria secondo grado | ||
Liceo | 29 | 97 |
Istituto tecnico | 1 | 3 |
■ Occupazione oltre allo studio universitario | ||
Non occupato e non in cerca | 24 | 80 |
Non occupato, ma in cerca | 2 | 6,7 |
Lavoratore occasionale | 2 | 6,7 |
Lavoratore a tempo parziale | 2 | 6,7 |
■ Titolo studio paterno | ||
Laurea | 9 | 30 |
Diploma secondario secondo grado | 11 | 37 |
Licenza secondaria primo grado | 10 | 33 |
■ Titolo studio materno | ||
Laurea | 5 | 17 |
Diploma secondario secondo grado | 17 | 57 |
Licenza secondaria primo grado | 8 | 26 |
Scelta universitaria e orientamento
La motivazione che sostiene il proseguimento universitario degli studi risiede, per l’83% (n.25) del campione, nel “conseguire un titolo per avere una maggiore specializzazione” e nell’ “approfondire tematiche di interesse personale”.
La scelta del CdS Infermieristica Pediatrica è per la quasi totalità degli intervistati (93% – n. 28) una scelta autonoma mentre la motivazione della scelta è variegata. Il 60 % dei rispondenti (n.18) dichiara la “mancata ammissione ad altri corsi di laurea” come motivazione all’iscrizione al CdS in Infermieristica Pediatrica.
Le attività di orientamento pre-immatricolazione sono state sfruttate dal 46% (n.14) del campione. Tra questi le attività in presenza proposte dalla scuola secondaria di secondo grado o dall’ateneo di Torino sono state quelle più frequentate. Soltanto 3 studenti dichiarano di aver partecipato ad attività di orientamento in presenza proposte dal CdS specifico e 5 studenti hanno partecipato ad attività online. Tra chi ha comunque seguito proposte di orientamento, viene indicato ininfluente o scarso l’apporto erogato rispetto alla scelta del Cds (83% – n.25).
Esperienza Universitaria
Le studentesse, come visibile in tabella 2, dichiarano di aver frequentato con assiduità le lezioni, di non aver avuto particolari difficoltà nello studio e di aver usufruito solo in parte degli spazi e dei servizi proposti dal CdS. Dichiarano buoni rapporti con le altre studentesse e indicano di essersi rivolte frequentemente ai tutor pedagogici.
Tabella 2 – Principali informazioni legate all’esperienza universitaria.
STUDENTI (n=30) | N | % |
■ Studio teorico | ||
Frequenza costante (>70%) | 30 | 100 |
Nessuna difficoltà studio lezioni teoriche | 18 | 60 |
Difficoltà organizzazione dello studio | 9 | 30 |
■ Servizi usufruiti | ||
Biblioteca e aula informatica | 8 | 27 |
Aule studio | 9 | 30 |
Counseling | 6 | 20 |
Borsa di studio | 1 | 3 |
■ Colloqui con docenti e tutor | ||
Tutor pedagogici | 21 | 70 |
Docenti | 7 | 23 |
■ Compagni universitari | ||
Condivisione nuovi interessi | 13 | 43 |
Momenti di svago extrauniversitari | 19 | 63 |
Studio e approfondimento | 13 | 43 |
Le domande proposte rispetto al funzionamento del Corso di Studi chiedevano una valutazione dei servizi erogati su scala Likert 1-5. Nessun item ha ricevuto valutazioni medie inferiori a 2. Aspetti positivi emergono dal tutoraggio e più critici legati ad aspetti logistico-amministrativi (Figura 1).
Figura 1 – Valutazioni (1-5) esperienza Universitaria CLIP Torino.
Esperienza di tirocinio
Gli aspetti legati al tirocinio sono stati indagati da un numero ridotto di studentesse. Infatti, su 30 arruolate, 9 non hanno mai partecipato al tirocinio clinico riducendo il campione rispondente a 21 studentesse.
La maggioranza di queste ultime (81% – n.17) ha dichiarato il numero di ore di tirocinio adeguato rispetto al piano di studi e le sedi di tirocinio facilmente raggiungibili (90% – n.19). Il 52% (n.11) degli studenti ha indicato come il frequentare tirocinio su 3 turni abbia permesso di comprendere meglio le dinamiche lavorative. Per 2 rispondenti frequentare il turno notturno era una richiesta eccessiva per gli studenti e per 3 lo era invece frequentare nei giorni di sabato e domenica. Il 48% (n.11) del campione ha comunque dichiarato disponibilità dei tutor clinici nell’andare incontro alle proprie esigenze orarie. Le sedi di tirocinio sono state definite accoglienti (90% – n.19) e formative (76% – n.16). Una studentessa ha riferito la presenza di personale troppo oberato per affiancare correttamente gli studenti. Allo stesso modo i tutor clinici sono stati descritti come accoglienti (76% – n.16), capaci di erogare comunicazioni formative (62% – n.13), aggiornati e competenti (67% – n.14). Sono risultati inospitali per 2 studentesse (10%). Gli aspetti emotivi legati al tirocinio sono stati anche indagati con la richiesta di descrizione su scala Likert 1-5 (tabella 3).
Tabella 3 – Impatto emotivo del tirocinio.
STUDENTI (n=21) | media su Likert 1-5 |
L’impatto con il tirocinio è stato arricchente | 3,9 |
Ero fisicamente ed emotivamente provato alla fine del tirocinio | 3,2 |
L’impatto emotivo è stato gradevole | 2,9 |
Frequentare il tirocinio dava senso al percorso di studi | 2,9 |
Al rientro dal tirocinio mi sentivo inadeguato | 2,7 |
L’impatto emotivo è stato insopportabile | 2,3 |
Al rientro dal tirocinio avevo pensieri positivi | 2,2 |
Interruzione esperienza universitaria
Al momento dell’abbandono il piano carriera era in linea con il percorso per il 53% (n. 16) delle studentesse rispondenti. Il 20% (n.6) aveva superato i tre quarti degli esami teorici e il 10% (n.3) ne aveva superati la metà. Il momento dell’interruzione si è distribuito in vari periodi del triennio (Tabella 4).
Tabella 4 – Momento dell’interruzione degli studi.
Sulle domande cardine di questo studio relative alle motivazioni dell’abbandono del percorso, sulla medesima scala Likert 1-5 il punteggio medio massimo raggiunto è di 2,5 per “aver compreso le reali possibilità lavorative future”. Tutti gli altri sono inferiori a 2 sia negli item relativi allo studio, sia in quelli personali, sia in quelli relativi allo specifico CdS. (Figura 2).
Figura 2 – Valutazioni (1-5) esperienza Universitaria CLIP Torino.
È stato chiesto se alcune modifiche da parte del CdS avrebbero potuto evitare l’abbandono del percorso, ad esempio maggiore personalizzazione del piano carriera, maggiore disponibilità, costi inferiori, ma nessuna ha raggiunto punteggi superiori a 1,5.
Condizione attuale
La quasi totalità delle studentesse (87% – n.26) dichiara di essere attualmente iscritta ad un altro CdS, le altre di essere impiegate lavorativamente a tempo parziale o essere in altre condizioni non specificate. La maggior parte tra 3 anni si immagina inserita nel mondo del lavoro, il 37% (n.11) ancora in formazione, tre studentesse si immaginano all’estero, 1 non si sente in grado di rispondere.
Su scala Likert 1-5 la media dei rispondenti dichiara un punteggio di accordo di 3,8 rispetto all’assunto che “la laurea è ormai fondamentale per inserirsi nel mondo del lavoro” e di 1,1 rispetto alla scarsa utilità della laurea. La media relativa alla maggiore rilevanza dell’esperienza nel lavoro rispetto all’avere un titolo di studio terziario è di 2,1.
Descrizione personale dell’esperienza
Alla breve domanda facoltativa a risposta aperta che richiedeva di descrivere la propria esperienza, hanno risposto 19 studentesse. E’ possibile sottolineare alcuni concetti analizzando le parole più ricorrenti:
– Corso di laurea prima scelta: Dodici studentesse hanno dichiarato espressamente di aver abbandonato per seguire il corso di laurea che già inizialmente avevano individuato come prima scelta e per il quale non avevano in un primo momento superato il test d’ingresso.
– Emotività: I sentimenti espressi in termini negativi rispetto al percorso sono aggregabili per la maggior parte nel settore emotivo. Infatti, dichiarano difficoltà nell’approccio all’ambiente ospedaliero, descritto come “traumatizzante”, al bambino sofferente e alla famiglia. L’impatto emotivo non si ferma al momento lavorativo ma modifica anche la qualità di vita dello studente: “Non mi sentivo per nulla pronta ad affrontare certe situazioni e sostenere tutto quel carico di emozioni”; “Emotivamente troppo stressante, avrebbe avuto un impatto troppo negativo sulla qualità della mia vita”.
– Esperienza: L’esperienza del percorso in sé viene descritta dalla maggior parte dei rispondenti con termini positivi. E’ stato un percorso che definiscono con aggettivi come arricchente, di crescita, formativo, interessante, coinvolgente, soddisfacente, responsabilizzante, indimenticabile.
– Funzionamento del corso di laurea: Anche nella domanda aperta i rispondenti hanno trovato il modo di sottolineare aspetti specifici del funzionamento del corso di laurea. Aspetti negativi evidenziati sono legati alla vita universitaria e alle aspettative che ad essa si legano. L’ambiente universitario viene descritto come: “poco stimolante, no confronto con altri studenti, ambiente restrittivo”. Di contro due studenti definiscono il corso “ben organizzato” e “l’ambiente accogliente e stimolante”. Aspetti positivi emergono anche rispetto al lato umano del funzionamento del corso. Il personale del CLIP è stato come “sempre disponibili, gentili e pronte a venire incontro alle esigenze”.
– Professione lavorativa futura: Affrontare la realtà dei turni e della professione infermieristica pediatrica è stato un altro argomento affrontato. Infatti, gli studenti definiscono la prospettiva lavorativa futura “stressante a causa dei turni, pressante, totalizzante” realizzando che “Non era il lavoro che avrei voluto fare in futuro”.
DISCUSSIONE
Approfondire una tematica oggettiva come quella dell’abbandono degli studi universitari coinvolgendo direttamente i soggetti implicati nel processo permette di avere dei dati più approfonditi che possono essere utilizzati nell’ottica del miglioramento continuo della qualità erogata.
L’infermieristica pediatrica è, tra le professioni sanitarie, uno degli indirizzi che ha subito meno il calo dell’attrattività che ha invece colpito negli ultimi anni la quasi totalità dei profili. Nell’anno accademico 2023-24 il rapporto Domande/Posti (D/P) disponibili medio delle 22 professioni sanitarie è stato di 1,9. L’Infermieristica pediatrica si classifica al settimo posto con un punteggio di 2,4. In particolare il rapporto D/P dell’ateneo di Torino, nonostante l’aumento dei posti a 34+2 è di 2,8 (Mastrillo et al, 2023).
Il tasso di abbandono durante il primo anno di corso che per il CENSIS si attesta in media in tutte le università e le facoltà nazionali intorno al 7% (CENSIS, 2024) si avvicina al 20% per il CdS in Infermieristica.
I flussi registrati presso la segreteria amministrativa del CdS di Torino relativi al tasso di abbandono delle ultime coorti, sono stati calcolati non solo durante il primo anno, ma durante l’intero percorso di studi aumentando il valore rilevato che risulta così superiore alla media nazionale per le coorti immatricolate nel 2019 (39%), 2020 (23%) e 2021 (23%). Diminuisce al 18% per gli immatricolati nel 2022 e al momento è inferiore al 6% per gli immatricolati nel 2023. E’ da osservare come la ridotta numerosità degli studenti che possono accedere al CdS (massimo 34) rende le percentuali del tasso di abbandono immediatamente più impattanti.
Oltre ai numeri, assumono valore i contenuti del presente studio che indagano le attitudini degli studenti nella scelta del CdS e le motivazioni dell’abbandono.
Partendo dalla scelta del CdS un ruolo fondamentale è giocato dall’orientamento. Se correttamente implementato risulta infatti uno “strumento formativo inclusivo, volto a rafforzare la collaborazione e il dialogo tra il contesto scolastico e universitario […] in vista della realizzazione del progetto di vita degli studenti […] un orientamento efficace permette di incrementare il loro successo formativo, contrastando il rischio dell’allarmante fenomeno del drop-out” (Montanari, 2022) Nonostante le notevoli risorse dedicate negli ultimi anni all’orientamento con eventi in presenza insieme ad altre facoltà, giornate dedicate alle professioni sanitarie, giornate proposte dai singoli CdS, opportunità di colloqui individuali in presenza e online, i dati precedentemente esposti evidenziano come una limitata percentuale degli immatricolati abbia partecipato all’orientamento. In analogia a quanto riportato in uno studio del 2012 presso il CdS di infermieristica di Milano (Loberto et al, 2012) anche dai presenti dati si può desumere che probabilmente almeno un terzo degli studenti che hanno abbandonato il CdS si sono iscritti considerandolo un ripiego, avendo fallito i tentativi di ingresso nel percorso di studi desiderato. Infatti, il momento dell’abbandono corrisponde a quello dell’ammissione ad altri CdS.
Insieme all’orientamento, lo strumento che favorisce il successo accademico è legato al tutorato. Questi due elementi, infatti, contribuiscono al miglioramento della didattica, ponendo lo studente al centro del processo formativo e accompagnandolo durante il suo percorso di studio (Da Re, 2018). I dati raccolti permettono di definire il sistema di tutoraggio del CLIP di Torino in modo nettamente positivo. Infatti, i punteggi medi attribuiti al supporto, alla presenza, alla motivazione e alla chiarezza dei Tutor Pedagogici sono positivi e le risposte aperte hanno sottolineato l’importanza delle figure tutoriali e di coordinamento del corso anche nel mitigare il rischio di abbandono. Il tutoraggio è descritto in letteratura come un valido strumento per ridurre lo stress legato al percorso di studi, supportare lo studente e guidarlo nell’introduzione alla professione infermieristica trasmettendo conoscenza e passione (Smith-Wacholz, 2019); di contro l’assenza di uno staff tutoriale è espressione di scarsa organizzazione accademica e impatta negativamente sulle opportunità formative erogate (Mazzotta, 2024).
Altre motivazioni che emergono come causa di abbandono sono legate all’aver compreso la realtà lavorativa futura alla quale il CdS prepara e l’emotività legata all’ambiente scelto (espresso nelle risposte aperte). Scontrarsi con la realtà lavorativa che spesso non coincide con l’immagine professionale idealizzata dallo studente è un concetto ben presente e descritto nella letteratura del settore infermieristico. (Canzan, 2022).
L’emotività che emerge nella pianificazione ed erogazione dell’assistenza infermieristica pediatrica non è prevedibile fino a quando non la si sperimenta in prima persona e questo è stato un altro fattore predisponente l’abbandono. Risulta infatti difficoltoso l’approccio con la realtà del bambino malato, la vicinanza alle famiglie in contesti ospedalieri, la sofferenza del bambino, l’impatto emotivo sulla propria vita extra lavorativa. Il CdS nel suo piano di studi prevede laboratori di comunicazione, relazione e cura di sé per preparare i futuri infermieri pediatrici ad instaurare una relazione di aiuto, ma il primo tirocinio del primo anno ha un impatto che difficilmente può essere attutito e corrisponde, infatti, ad uno dei momenti principali dell’abbandono del CdS. La preparazione psicologica rimane comunque fondamentale (Canzan, 2022) ma prevede una graduale formazione che si matura durante tutto il triennio.
Riassumendo, le principali motivazioni che hanno condotto gli studenti ad abbandonare il CdS sono:
– Ingresso al corso che già inizialmente era la scelta primaria.
– Impatto emotivo di difficile gestione relativo al bambino/famiglia ospedalizzato.
– Realizzazione della realtà lavorativa non corrispondente all’idealizzazione personale della figura professionale.
Non emergono dai dati raccolti aspetti dell’abbandono del percorso legati al CdS e quindi modificabili al fine di diminuire il drop out, in quanto tutte le motivazioni espresse sono a carattere personale, legate al percorso del singolo studente. Tra le cause ipotizzate dagli autori come modificabili, nessuna è stata indicata in modo significativo dai rispondenti, che hanno invece sottolineato la positività dell’organizzazione e del ruolo formativo di coordinatore, tutor e docenti.
Limiti
Sicuramente il limite maggiore di questo progetto è l’inclusione di una popolazione monocentrica: questo ricade in una numerosità campionaria ridotta e in un bacino di utenza fortemente selezionato. Espandere a tutti i CLIP nazionali renderebbe i risultati maggiormente generalizzabili.
Un altro limite può essere legato al bias del ricordo in quanto alcuni studenti hanno risposto al questionario con un divario di alcuni anni rispetto al momento della decisione dell’abbandono.
CONCLUSIONI
Gli studenti che hanno partecipato al presente studio non hanno evidenziato la presenza di fattori modificabili riconducibili al CdS in Infermieristica Pediatrica come causa di abbandono del percorso. L’orientamento nelle scuole secondarie andrebbe modificato con interventi che mirino a descrivere la realtà professionale, il percorso di studi, gli sbocchi di formazione avanzata e lavorativi successivi. Nonostante ciò l’impatto emotivo con le esperienze di tirocinio nelle unità operative pediatriche è difficilmente prevedibile e gestibile a priori. Le strategie tutoriali si sono dimostrate idonee e ben accettate dagli studenti. Anche tra gli studenti che hanno abbandonato il CLIP l’esperienza pregressa risulta essere positiva e di crescita.
Conflitto di interessi
Tutti gli autori dichiarano l’assenza di conflitto di interessi. Tutti gli autori dichiarano di aver contribuito alla realizzazione del manoscritto e ne approvano la pubblicazione.
Finanziamenti
Gli autori dichiarano di non aver ottenuto alcun finanziamento e l’assenza di sponsor economici.