RIVISTA BIMESTRALE
Organo ufficiale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche
Mariachiara Figura PhD, RN, Research Fellow, Department of Biomedicine and Prevention University of Rome Tor Vergata,
Rome, Italy
RIASSUNTO
Le tabelle sono molto adatte per descrivere accuratamente e in maniera semplificativa risultati emersi da un’analisi statistica, mentre figure e grafici offrono un’immediata percezione di un fenomeno o delle fasi di una ricerca, attirando l’attenzione del lettore su schemi e tendenze difficili da comunicare solo attraverso parole o numeri. Pertanto, in un contesto di comunicazione efficace, diventa essenziale fare scelte oculate tra il testo principale e le tabelle, figure e grafici, adattandoli al pubblico e al contesto specifico. La rappresentazione grafica dei dati, come evidenziato dalla storia della medicina, è un pilastro nella comunicazione scientifica e contribuisce significativamente alla trasmissione di conoscenze, e sebbene lo sviluppo di tabelle e figure di qualità richieda tempo e riflessione, si tratta di un prezioso investimento per il successo e la diffusione dell’articolo nella comunità scientifica.
Alla luce di quanto emerso, l’obiettivo del seguente articolo è quello di sensibilizzare la comunità infermieristica sull’importanza di produrre grafici, tabelle e figure ben costruiti all’interno di pubblicazioni scientifiche e fornire qualche indicazione su come creare rappresentazioni efficienti.
Parole chiave: Ricerca infermieristica, grafici, tabelle, figure, comunicazione scientifica.
The use of graphs, tables and figures in nursing research: methodological aspects
ABSTRACT
Tables are very suitable for describing accurately and in a simplified way the results emerging from a statistical analysis, while graphs offer an immediate perception of a phenomenon or the phases of a research, drawing the reader’s attention to difficult patterns and trends. Therefore, in an effective communication context, it becomes essential to make careful choices between the main text and the tables, figures and graphs, adapting them to the audience and the specific context.
The graphical representation of data, as evidenced by the history of medicine, is a mainstay in scientific communication and contributes significantly to the transmission of knowledge, and although developing quality tables and figures requires time and thought, it is a valuable investment for the success and diffusion of the article in the scientific community. In light of what emerged, the objective of the following article is to raise awareness in the nursing community of the importance of producing well-constructed graphs, tables and figures within scientific publications and to provide some indications on how to create efficient representations.
Key words: Nursing research, graphs, tables, figures, scientific communication.
Annamaria Bagnasco PhD, MSN, RN, MEdSc, FFNMRCSI Professore Ordinario Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova, Italia
Gianluca Catania PhD, MSN, RN Professore Associato Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova, Italia
Milko Zanini PhD, MSoc, MSN, RN, FFNMRCSI Docente e Ricercatore Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova, Italia
Nicola Pagnucci PhD, MSN, RN Ricercatore Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Pisa, Italia
Maura Lusignani MSN, RN Professore Ordinario Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute, Università degli Studi di Milano, Italia
Alberto Dal Molin PhD, MSN, RN Professore Associato Dipartimento di Medicina Traslazionale, Università degli Studi del Piemonte Orientale, Novara, Italia
Beatrice Mazzoleni PhD, MSN, RN Direttore Corso di Laurea Infermieristica Dipartimento di Scienze Biomediche Humanitas University, Pieve Emanuele, Milano, Italia
Loredana Sasso MSN, MEdSc, RN, FAAN, FFNMRCSI Direttore Scientifico CERSI-FNOPI già Professore Ordinario Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova, Italia
Introduzione
Il fenomeno delle cure mancate o invisibili hanno ripercussioni non solo sulla qualità assistenziale ma anche sull’apprendimento delle cure fondamentali. Spesso, infatti, gli studenti di infermieristica considerano le cure fondamentali come attività di poca importanza.
Obiettivi
Lo scopo è di migliorare gli esiti sui pazienti attraverso l’integrazione del Framework delle Fundamentals of Care (FoC) nella formazione infermieristica.
Materiali e metodi
Studio multifase multicentrico che comprende una fase di ricerca qualitativa e una quantitativa. La fase di ricerca qualitativa utilizzerà il disegno della Grounded Theory (GT) per analizzare il processo di presa in carico dei bisogni primari messo in atto dagli studenti del Corso di Laurea in Infermieristica durante il tirocinio del primo anno. Il campionamento sarà di convenienza e gli studenti partecipanti saranno intervistati ed osservati sul campo. Le analisi saranno di tipo comparativo e saranno costantemente effettuate tra un’intervista e un’altra secondo il disegno della GT. La fase quantitativa utilizzerà un disegno di studio randomizzato controllato multicentrico per valutare l’efficacia dell’integrazione del quadro FoC nella formazione infermieristica. La popolazione di riferimento saranno gli studenti del primo anno del Corso di Laurea in Infermieristica, i pazienti assistiti nel tirocinio clinico e gli infermieri e le guide di tirocinio dei reparti di tirocinio clinico selezionati. I dati saranno raccolti tramite questionari differenti tra le tre popolazioni e valutazioni degli studenti pre-post-intervento. I dati saranno analizzati tramite analisi descrittive ed inferenziali.
Discussione e conclusioni
Si presume che integrare il framework delle FoC all’interno della formazione infermieristica possa aumentare l’attenzione delle FoC da parte degli studenti, con conseguente impatto sulla qualità delle cure.
Parole chiave: Cure fondamentali; formazione infermieristica; tirocinio clinico; pazienti; studio multifase.
Integrating the Fundamentals of Care Framework into (Italian) Nursing Education: protocol of FoC-FORM study
ABSTRACT
Introduction
The phenomenon of missed or invisible care affects not only the quality of care but also the learning of fundamental care. Indeed, nursing students often regard fundamental care as an activity of little importance.
Objectives
The aim is to improve patient outcomes through the integration of the Fundamentals of Care (FoC) Framework into nursing education.
Materials and methods
Multi-phase multicentre study comprising a qualitative and a quantitative research phase. The qualitative research phase will utilise the Grounded Theory (GT) design to analyse the process of primary needs taking implemented by Bachelor of Nursing students during their first-year placement. Sampling will be of convenience and participating students will be interviewed and observed in the field. Analyses will be comparative in nature and will be consistently conducted between interviews according to the GT design. The quantitative phase will use a multicentre randomised controlled trial design to evaluate the effectiveness of integrating the FoC framework into nursing education. The target population will be first-year students of the Bachelor of Science in Nursing, patients served in clinical placement and nurses and placement leaders of selected clinical placement departments. Data will be collected via different questionnaires among the three populations and pre-post-intervention student assessments. Data will be analysed by descriptive and inferential analysis.
Discussion and conclusions
It is thought that integrating the FoC framework into nursing education will increase students’ focus on FoC, which will have an impact on the quality of care.
Key words: Fundamentals of Care; nursing education; clinical placement; patients; multicentre study.
Michele Guarino Coordinatore, Incarico di Funzione Servizi Tecnici Perfusionisti, Fondazione Toscana, G. Monasterio, Massa, Italia
Simona Senese Tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, Fondazione Toscana, G. Monasterio, Massa, Italia
Calogero Danilo Avarello Tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, Fondazione Toscana, G. Monasterio, Massa, Italia
Paolo Antonio Del Sarto Direttore UOC Anestesia e Rianimazione, Fondazione Toscana, G. Monasterio, Massa, Italia
Dorela Hahxiademi Dirigente Medico UOC Anestesia e Rianimazione, Fondazione Toscana, G. Monasterio, Massa, Italia
Elisa Barberi Dirigente Medico UOC Anestesia e Rianimazione, Fondazione Toscana, G. Monasterio, Massa, Italia
Stefania Baratta Direttore Servizio Infermieristico Tecnico Riabilitativo Aziendale (S.I.T.R.A.), Fondazione Toscana Gabriele Monasterio per la Ricerca Medica e di Sanità Pubblica, Massa, Italia
Angela Durante Ricercatrice Servizio Infermieristico Tecnico Riabilitativo Aziendale (S.I.T.R.A.), Fondazione Toscana Gabriele Monasterio per la Ricerca Medica e di Sanità Pubblica, Massa, Italia, Ricercatrice Tenure Track, Centro Health Science, Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa, Italia
Maria Gabriella Procacci Infermiera inc. di Funzione organizzativa, UOC Medicina Interna sez.3 Ospedale dell’Angelo Mestre Aulss 3 Serenissima, Italia
Claudia Piras Infermiera UOC Medicina Interna sez.3 Ospedale dell’Angelo Mestre Aulss 3 Serenissima, Italia
Valentina Finocchiaro Infermiera UOC Medicina Interna sez.3 Ospedale dell’Angelo Mestre Aulss 3 Serenissima, Italia
Mattia Pellegrini Infermiere UOC Medicina Interna sez.3 Ospedale dell’Angelo Mestre Aulss 3 Serenissima, Italia
Veronica Martarelli Infermiera neolaureata presso Università degli Studi dell’Insubria, Varese, Italia
Adele Talamona Infermiera U.O Cure Palliative ASST Sette-Laghi Docente di Infermieristica Clinica Applicata Università degli Studi dell’Insubria, Varese, Italia
Giuseppe Barbato Infermiere Azienda Ospedaliera Universitaria IRCCS Bologna, Italia
Giovanna Piga Infermiera Azienda Ospedaliera Universitaria IRCCS Bologna, Italia
Valentina Fedele Infermiera Area dei Professionisti della Salute – Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze, Italia
Roberto Buonincontro Infermiere Area dei Professionisti della Salute – AUSL Toscana Centro di Firenze, Italia
Benedetta Pierantonelli Infermiera, Ordine delle Professioni Infermieristiche di Napoli, Italia
Patrizia Ambrosio Infermiera, Ordine delle Professioni Infermieristiche di Napoli, Italia
Serenella Bulganti Infermiera, Area dei Professionisti della Salute – Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, Italia
Pier Giovanni Bresciani Psicologo, Docente Università degli Studi di Urbino, componente dell’Advisory Board FNOPI, Italia
Roberto Buonincontro Infermiere Area dei Professionisti della Salute – AUSL Toscana Centro di Firenze, Italia
Valentina Fedele Infermiera Area dei Professionisti della Salute – Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze, Italia
Patrizia Ambrosio Infermiera, Ordine delle Professioni Infermieristiche di Napoli, Italia
Stefano Busti Infermiere, Milano. Italia
Ilaria Milani Infermiera tutor, Corso di Laurea in Infermieristica UNIMI, sede didattica San Giuseppe – Milano, Italia
Stefano Romano Capatti Infermiere tutor, Corso di Laurea in Infermieristica UNIMI, sede didattica San Giuseppe – Milano, Italia
Filippo Ingrosso Infermiere tutor, Corso di Laurea in Infermieristica UNIMI, sede didattica San Giuseppe – Milano, Italia
Paola Ripa Direttore didattico, Corso di Laurea in Infermieristica UNIMI, sede didattica San Giuseppe – Milano, Italia
Elisa Rimoldi Infermiera tutor, Corso di Laurea in Infermieristica UNIMI, sede didattica San Giuseppe – Milano, Italia
Rita Biscotti Infermiera tutor, Corso di Laurea in Infermieristica UNIMI, sede didattica San Giuseppe – Milano, Italia
Introduzione
Il Centers for Medicare and Medicaid Services definisce la contenzione fisica come qualsiasi mezzo manuale, dispositivo fisico o meccanico, materiale o attrezzatura che immobilizza il paziente o ne riduce la capacità di muovere liberamente le braccia, le gambe, il corpo o la testa. In Italia la contenzione fisica è una pratica ancora molto diffusa, nonostante venga più volte ribadita la necessità di limitarne l’uso.
Obiettivi
Effettuare una disamina dell’evoluzione del concetto e dell’uso della contenzione fisica dal 1960 ad oggi in Italia.
Materiali e metodi
È stata condotta una revisione narrativa della letteratura attraverso la consultazione delle banche dati PubMed, Embase, Scopus, Cinahl e Ovid PsycInfo nel mese di marzo 2023.
Risultati
È emersa un’evoluzione del concetto di contenzione parallela al progresso della professione infermieristica, entrambi alla base dei successivi aggiornamenti dei Codici deontologici. I temi emersi riguardo alla contenzione sono stati quelli inerenti alla diffusione dell’uso, le motivazioni che giustificano l’atto, le tipologie utilizzate, il ruolo svolto dall’infermiere e le emozioni suscitate nel farlo.
Discussione e conclusioni
Il ruolo dell’infermiere è diventato centrale nella gestione della contenzione fisica, ma le tipologie di dispositivi adottati e le motivazioni che ne giustificano l’applicazione non sono evoluti in modo sostanziale nel periodo storico indagato. Sono emersi vuoti legislativi e lacune conoscitive da parte dei professionisti, ma anche evidenze per un’assistenza “no restraint”.
Parole chiave: Contenzione fisica, evoluzione, conoscenze, infermieri, Italia.
A narrative review of physical restraint in Italy since 1960
ABSTRACT
Introduction
The Centers for Medicare and Medicaid Services defines physical restraint as “any manual method, physical or mechanical device, material, or equipment that immobilizes or reduces the ability of a patient to move his or her arms, legs, body, or head freely”. In Italy it is still a very widespread practice, despite the necessity to limit it is reiterated.
Objectives
Analyze the evolution of the concept and use of physical restraints since 1960 in Italy.
Materials and methods
A narrative review was conducted by consulting the databases of PubMed, Embase, Scopus, Cinahl and Ovid PsycInfo in March 2023.
Results
An evolution of the concept of restraint emerged in parallel with the progress of the nursing, both characterizing the updates of the deontological Code. The themes that emerged regarding restraint were those inherent to the spread of its use, the reasons justifying the act, the typologies used, the role of the nurse and their emotions.
Discussion and conclusions
The role of the nurse has become central in the management of physical restraint, but the types of adopted devices and the reasons justifying their application have not evolved substantially in the investigated historical period. Legislative and knowledge gaps have emerged, as well as evidence for “no restraint” assistance.
Key words: Physical restraint, evolution, knowledge, nurses, Italy.
RIVISTA BIMESTRALE
Organo ufficiale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche
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