Medicina del lavoro per le professioni sanitarie


La medicina del lavoro è un tema trasversale a tutte le organizzazioni, in relazione alla necessità di prevenire, mantenere e riabilitare la condizione di salute degli operatori relativamente alle funzioni che essi svolgono e all’ambiente di lavoro nel quale operano. Il concetto che ne è alla base è l’importanza e il valore della tutela della salute del lavoratore in quanto risorsa dell’individuo nonché per l’organizzazione stessa.
Il testo proposto da Sacco, Ciavarella e De Lorenzo rappresenta un prezioso compendio su questa tematica e un ottimo punto di riferimento per gli operatori sanitari. Esso è stato pensato in modo particolare per gli studenti dei corsi di laurea per infermieri, tecnici della prevenzione e altre figure sanitarie nonché i Master di coordinamento delle relative professioni.
Il fatto che questo insegnamento sia inserito nell’ordinamento didattico, ad esempio per il Corso di laurea per infermieri, tra i corsi previsti nella prima annualità, denota l’attenzione data a questa tematica, in modo che divenga patrimonio di base di ogni professionista. Tale attenzione è giustamente motivata dal fatto che gli infermieri e gli studenti infermieri risultano essere tra gli operatori a maggior rischio per la salute, determinato sia da rischi biologici o ambientali, ma anche legati all’organizzazione del lavoro o lo stress (p. 129).
D’altro canto nel testo viene ben chiarito l’ambito di responsabilità dei singoli rispetto al necessario rispetto delle norme di prevenzione, nonché quello dell’Istituzione nel garantire la sorveglianza ambientale o i periodici controlli sulla salute del lavoratore. Inoltre vengono anche specificati i concetti di “validazione consensuale” e “non delega”, ai quali è dedicato un sintetico paragrafo, nel quale si sottolinea che l’attività dei tecnici del lavoro “non dà risultati efficaci senza la partecipazione dei lavoratori e delle loro rappresentanze e senza tenere conto della loro esperienza e delle loro indicazioni” (p. 24).
Il testo si apre con una panoramica storica sull’evoluzione della medicina del lavoro, facilitando così la consapevolezza del lettore in merito ad una tematica così importante per la propria salute. In tal senso vengono descritte in modo puntuale le finalità della Medicina del lavoro, indirizzate a “perseguire il benessere fisico e psichico dei lavoratori attraverso una metodologia complessa ed articolata che si estrinseca a diversi livelli” (p. 20). Nel II capitolo, dedicato agli aspetti normativi della tutela preventiva e assicurativa dei lavoratori, viene illustrata l’evoluzione legislativa che ha orientato e indirizzato le organizzazioni al raggiungimento di suddette finalità in questo ambito. In particolare si segnala dagli anni novanta in poi con il Dlgs 626/94 e più recentemente con il Dlgs 81/2008 l’ampliamento dei soggetti destinati ad affrontare la sicurezza aziendale quali: lo stesso lavoratore, il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente. Un diagramma accompagna la descrizione dell’insieme degli attori che compongono l’organigramma aziendale della sicurezza, che aiuta efficacemente il lettore a comprendere la complessità del sistema di gestione della sicurezza e la modalità a diversi livelli di attribuzione delle responsabilità. In tal senso, si ritiene particolarmente importante il paragrafo relativo alle responsabilità del lavoratore, come ad esempio evitare manovre pericolose o non rimuovere o modificare dispositivi di sicurezza o partecipare ai corsi di formazione o informazione che non sempre ricevono la dovuta attenzione. Altresì tali momenti formativi o di addestramento hanno la funzione ad esempio di determinare un cambiamento della percezione soggettiva del rischio, al fine di produrre “una convergenza fra concezione soggettiva e condizione oggettiva” (p. 57) del rischio lavorativo, in assenza della quale i programmi di prevenzione sono destinati a fallire.
Ma come si può misurare il rischio lavorativo ed eventualmente monitorare l’efficacia degli interventi preventivi attuati? A questa domanda il testo risponde con un paragrafo (cap. 3) dedicato proprio allo studio del fenomeno infortunistico e fornisce la descrizione di misure epidemiologiche particolari come l’indice di frequenza o l’indice di gravità o la descrizione sistematica delle caratteristiche dell’infortunio.
Il libro affronta poi negli ultimi capitoli temi particolarmente attinenti alla professione infermieristica, come: la sorveglianza sanitaria, intesa come la valutazione dello stato di salute del singolo lavoratore in relazione alla tipologia dei fattori di rischio al quale può essere esposto (cap. 6), i rischi per la salute degli operatori sanitari, dei quali non sempre c’è l’opportuna conoscenza e consapevolezza necessaria ad evitarli (cap. 8). A tal riguardo, viene approfondito il tema dei rischi psicosociali (come burn out o mobbing) che devono essere tenuti in conto quando si programma un intervento preventivo perché “rappresentano uno dei principali motivi di abbandono del lavoro del personale infermieristico” (p. 147). Particolarmente pertinente alle professioni sanitarie è il tema della gestione degli infortuni come nel caso di rischio biologico o la gestione del primo soccorso (cap. 7) sia dal punto di vista organizzativo, che della formazione degli operatori designati a queste attività.
È infine da segnalare l’organizzazione del volume, mirata a facilitare l’apprendimento dei contenuti proposti tramite una sintesi al termine di ogni capitolo e un test di autovalutazione per fissare gli argomenti più importanti. Peraltro un glossario proposto in appendice permette anche ai non addetti ai lavori di ben orientarsi nella terminologia propria di questa disciplina. Inoltre, al termine del testo, per chi abbia intenzione di approfondire il tema, viene presentata una bibliografia essenziale rappresentata sostanzialmente da alcuni libri, una completa rassegna sulle norme legislative di riferimento e un prezioso elenco, con relativa descrizione, degli organismi nazionali e internazionali che si occupano di prevenzione e sicurezza del lavoro.

A cura della Redazione

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