Pillole di cura: racconti di rinascite



Anna Arnone
Tau Editore, 2023
Pagine 80

Il libro “Pillole di cura: racconti di rinascite“, scritto dalla collega Anna Arnone, racconta uno spaccato di storia che ha colpito tutto noi e ci ha catapultati in una realtà che nessuno avrebbe mai immaginato, ovvero quella della pandemia da COVID19. Il libro, seppur tratti argomenti complessi e storie di diverse persone che si sono volute raccontare durante la pandemia, risulta essere scorrevole e piacevole alla lettura. Nel libro non solo vengono descritti episodi di vita quotidiana di professionisti sanitari, quali infermieri, medici, logopedisti e oss, ma anche il vissuto di persone comuni, quali insegnanti, alunni.
Ogni capitolo pone l’attenzione al vissuto di ogni singola persona, descrivendo il proprio stato d’animo, sensazione o pensiero durante la pandemia. Nella prefazione, l’autrice afferma “è inevitabile pensare che già da tempo ormai stiamo immaginando un’era post-COVID, che le nostre relazioni sono cambiate, il nostro modo di comunicare…”, ed è proprio così. Oramai a qualche settimana dalla dichiarazione della fine da parte dell’OMS dell’emergenza della pandemia, quanto tutto questo ci ha cambiati? Quanto i professionisti sanitari ma anche le persone comuni vedono la vita in maniera diversa? In questo libro è possibile analizzare l’impatto che tutto questo ha avuto nella vita delle persone. Seppur ad oggi non ci siamo lasciati del tutto il COVID alle spalle, questo libro rappresenta una testimonianza per le generazioni future per non dimenticare quello che è successo e l’impatto che ha avuto su tutti noi.
Ogni storia emoziona e credo che leggendo queste storie in qualche modo ognuno di noi si ritrova catapultato dentro la narrazione, come se vivesse un déjà-vu, perché chi più e chi meno ognuno di noi è stato “Anna l’Infermiera”, “Lorenzo il medico”, “Luciano il paziente” o “Bruno il farmacista” durante la pandemia. Significativa la storia di “Rachele l’alunna”, una bambina di 7 anni, che, come tantissimi bambini in piena pandemia, è stata privata di un elemento fondamentale per i bambini, ovvero il gioco, il rapporto tra pari (compagni e amici). Una bambina che si è trovata smarrita con tanta paura ad uscire e lasciare la propria casa, sopraffatta dal terrore di un mondo non sicuro. Quanti bambini ancora oggi vivono queste sensazioni? Quanto tutto questo ha impattato nella loro crescita e nella loro capacità comunicativa?
Questo libro si rivolge ad un pubblico ampio, non necessariamente professionista della salute, in quanto non utilizza un linguaggio complesso ma un linguaggio semplice, un linguaggio per tutti ed è proprio questo che lo rende piacevole e interessante, senza tanti tecnicismi.

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