Prima di Florence Nightingale. La letteratura infermieristica italiana 1676-1846


Il libro di Filippo Festini e Angelica Nigro: Prima di Florence Nightingale. La letteratura infermieristica italiana 1676-1846 colma un’importante lacuna editoriale e di studio.
Il testo risponde a due domande molto poco frequentate dalla letteratura infermieristica: se Florence Nightingale è chiamata la fondatrice dell’assistenza infermieristica moderna, da dove ha tratto la propria conoscenza e cosa esisteva prima del suo indiscusso contributo? E ancora, come si sviluppa la conoscenza infermieristica e come ha avuto nascita la scienza infermieristica?
Bernardo di Chartres, nel XII secolo, già ricordava: “siamo nani che stanno sulle spalle dei giganti, così che possiamo vedere più lontano di loro non grazie alla nostra statura o all’acutezza della nostra vista, ma perché – stando appunto sulle loro spalle – siamo più in alto di loro”.
Secondo le più accreditate correnti epistemologiche del novecento, la comprensione dei fenomeni avviene prevalentemente per accumulo. Ciò che sappiamo e che cerchiamo nasce da quanto altri hanno saputo prima di noi e le nostre radici, anche per rifiutarle, muovono dalle spalle dei giganti.
La nascita dell’assistenza infermieristica come disciplina scientifica viene ricondotta a Florence Nightingale. In verità, la specializzazione del concetto culturale di assistenza ha numerose concause che l’eroina appena citata ha saputo trarre in una sintesi di originale vantaggio.
La specializzazione della conoscenza della filosofia positivista, la condizione degli ospedali, i movimenti di emancipazione femminile, la ricerca di un ruolo sociale nella borghesia e nella nuova nobiltà senza lignaggio di spada e – soprattutto – la rivoluzione igienica, sono alcune delle motivazioni che consentiranno l’evoluzione del concetto di assistenza infermieristica. Dopo la scoperta del microscopio nel 1664 da parte di Hooke, il XIX secolo vede un lavoro collettivo di grandi studiosi europei che, da Pasteur, passando per Cohn e fino a Koch, stravolgeranno la concezione dell’ospedale, della salute, dell’assistenza infermieristica.
Lo stesso padre di Nightingale è un epidemiologo.
Anche nella prima metà dell’ottocento in Italia si comincia a mettere in pratica l’igiene non solo come ambito di studio in sé , bensì applicato all’architettura, alla clinica, alla assistenza.
Il clima ovunque è il medesimo, ma qualcuno arriva prima, o meglio ha strumenti editoriali e di autorevolezza più efficaci, qualcuno arriva dopo. Il testo qui in esame propone una sinossi di quattro testi che certamente arrivano prima. Tre di essi vivono appieno il clima igienistico che influenzerà la nascente assistenza infermieristica.
Sappiamo da Nightingale stessa quanto ella abbia attinto dallo studio e dall’opera di giganti attraverso un lungo viaggio in Europa, soprattutto in Germania e Francia. La tradizione e la conoscenza che riconduciamo alla Fondatrice deve molto a chi l’ha preceduta, e deve molto proprio alla speculazione italiana, per esempio nell’opera dei riformatori dell’assistenza (Giovanni di Dio, Camillo de’ Lellis, Vincenzo de’ Paoli).
I preziosi documenti storici proposti e studiati da Festini e Nigro sono tra loro molto diversi. Il primo, più antico (1676), scritto da un infermiere, raccoglie la sua esperienza al fine di darne sequela ai discepoli. I successivi tre testi (1790, 1833, 1846), scritti da medici, risentono della influenza igienica e si inseriscono nel noto filone dei cosiddetti ‘medici illuminati’ vocati all’insegnamento.
Tutti i testi sono scritti da uomini, a confermare i tempi storici e la solidità delle fonti: abbiamo purtroppo diverse esperienze, sin a partire dai trattati di Scuola Salernitana (tra tutti l’esempio di Trotula da Ruggero), di donne costrette editorialmente a divenire uomini per dar sostegno scientifico ai loro studi.
Un ultimo cenno. Il grande valore di questo libro sta anche nel riuscire a mostrare come l’opinione (doxa) si trasforma in scienza (episteme). Come si passa dall’esperienza personale di Francesco del Bosco alla moderna scienza infermieristica costruita nei canoni epistemologici? La scienza muove sempre dalla opinione – sensata direbbe Galileo – che intraprende poi il cammino sperimentale che la conferma, o meglio, non la falsifica.
Non si sarebbe sviluppata la scienza infermieristica senza la saggia opinione di molti autori che abbiamo dimenticato. Questo libro li trae alla memoria, contribuendo così esemplarmente al nostro futuro. 

Edoardo Manzoni
Direttore generale dell’Istituto Palazzolo di Bergamo

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