RIVISTA BIMESTRALE
Organo ufficiale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche
Rossella Aiardi Infermiera, Posizione Organizzativa S.O.C. Formazione, Azienda Toscana Centro – Pistoia
Lucia Tesesa Binetti Scrittrice e pittrice
Alessio Ceccotti Infermiere, Psicologo, Azienda Toscana Nord Ovest – Livorno
Antonella Dal Canto Infermiera, Posizione organizzativa Area Medica, Azienda Nord Ovest – Livorno
Costanza Galli Direttore U.O.C Aziendale Cure Palliative, Azienda Toscana Nord ovest – Livorno
Alessio Rizzo Infermiere Case Manager di area chirurgica A.O. Ordine Mauriziano di Torino
Antonio Valenti Infermiere, Area Qu.R.R.E. (Qualità, Rischio clinico, Ricerca, Esiti) A.O. Ordine Mauriziano di Torino
Elga Ghironi Infermiera, Responsabile Assistenziale Dipartimento Chirurgico A.O. Ordine Mauriziano di Torino
Graziella Costamagna Infermiera pediatrica, Direttore S.C. Di.P.Sa. A.O. Ordine Mauriziano di Torino
Stefano Maiandi Infermiere, Sviluppo Professionale e Ricerca, Area Infantile ASST di Lodi – Lodi
Romana Nicardi Coordinatore Infermieristico Pediatria e Pronto Soccorso Pediatrico, ASST di Lodi – Lodi
Ramona Papazzoni Infermiere Pediatria e Pronto Soccorso Pediatrico, ASST di Lodi – Lodi
Andrea Cislaghi Infermiere Direzione Professioni Sanitarie, Fond. IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico – Milano
Roberta Giacchero Direttore Struttura Complessa Pediatria e Patologia Neonatale, ASST di Lodi – Lodi
Aurelio Della Corte Coordinatore Infermieristico, IRCCS Centro Cardiologico Monzino – Milano
Anna Sponton Assistente SITRA, IRCCS Centro Cardiologico Monzino – Milano
Massimo Moro Direttore SITRA, IRCCS Centro Cardiologico Monzino – Milano
Luigi Papi U.O. Medicina Legale – Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana
Federica Gori U.O. Medicina Legale – Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana
Rosa Carpentiero Infermiera ASST di Lodi – Casalpusterlengo (LO)
Luca Giuseppe Re Tutor CdL in Infermieristica dell’Università degli Studi di Milano, sezione ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda – Milano
Rosanna Paolo Infermiera – Milano
Luca Giuseppe Re Tutor CdL in Infermieristica dell’Università degli Studi di Milano, sezione ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda – Milano
Veronica Meroni Infermiera – Milano
Diletta Calamassi Infermiere formatore, S.O.S. Formazione universitaria e a valenza extra aziendale, AUSL Toscana Centro
Teresa Giancotti Infermiere, Dipartimento DEA, AOU Careggi Firenze
Claudio Baldini Infermiere Dirigente, SOC Gestione Assistenza Infermieristica, AUSL Toscana Centro
Ludovica Tamburini Infermiere, UO Assistenza Infermieristica, AUSL Toscana Nord Ovest
Beatrice Borri Infermiere Responsabile assistenza infermieristica territoriale, S.O.S. Gestione FI Nord Ovest, AUSL Toscana Centro
Introduzione
L’assistenza infermieristica all’interno delle carceri presenta aspetti complessi e particolari. Le regole del sistema carcerario, gli spazi e i tempi ristretti rendono difficile lo svolgimento dei processi assistenziali. L’obiettivo dello studio è esplorare i vissuti esperienziali degli infermieri che lavorano all’interno delle carceri.
Materiali e metodi
Studio qualitativo (fenomenologia trascendentale). Sono state condotte interviste in profondità, faccia a faccia e audio-registrare a 14 infermieri (10 femmine) operativi in un istituto penitenziario del centro Italia. I dati narrativi sono stati analizzati secondo passaggi analitici volti a individuare le tematiche fondamentali e i concetti ad essi correlati.
Risultati
Sono emerse 5 tematiche fondamentali: Il lavoro in carcere come “scelta-non scelta” e come solo auspicato momento di passaggio; L’approccio con il detenuto e gli ostacoli alla relazione di cura; Il problema della sicurezza; Le peculiarità del lavoro in carcere; L’Identità professionale in carcere.
Discussione e conclusioni
Lavorare all’interno delle carceri spesso non rappresenta una scelta consapevole da parte degli infermieri. I neolaureati si trovano catapultati in questo contesto senza una necessaria preparazione specifica. Le difficoltà nell’instaurare una relazione terapeutica con i pazienti-detenuti sono legate specialmente alle loro richieste continue di farmaci, per alimentare lo “spaccio” e alle barriere linguistiche. Gli infermieri si approcciano ai detenuti rispettandoli e mantenendo le opportune distanze. Grazie all’esperienza maturata, gli infermieri riescono comunque a gestire gran parte dei casi complessi. Nonostante il pesante carico emotivo, gli infermieri sono soddisfatti dei livelli assistenziali offerti. Tutti gli infermieri sono stati vittima di aggressioni (insulti, minacce o aggressioni fisiche). È necessario migliorare la sicurezza del personale all’interno del carcere, sensibilizzando la polizia penitenziaria e condividendo con loro adeguate procedure.
Parole chiave: carcere, infermieri, vissuti, percezioni.
Study The experiential experiences of nurses working in prisons: a qualitative study
ABSTRACT
Introduction
Nursing care within prisons shows some complex and peculiar aspects. The rules of the penitentiary system, the confined spaces and time limits hinder the implementation of nursing processes. The aim of study is to explore the experiential stories of nurses working within prisons.
Materials and Methods
Qualitative study (trascendental phenomenology). In-depth, face-to-face and audio- recorded interviews were conducted with 14 nurses (10 females) working in a penitentiary institution in central Italy. Narrative data were analyzed according to analytical steps aimed at identifying key topics and related constructs.
Results
Five fundamental issues emerged: Working in prison as a “choice-not-choice”, intended to be as a merely transition; The approach towards inmates and the barriers to the caring relationship; The problem of security; The peculiarities of working in prison; The professional identity in prison.
Discussion and conclusions
Working in prisons is often not a conscious choice on the part of nurses. New graduates find themselves catapulted into this situation without the necessary specific preparation. The difficulties in establishing a therapeutic relationship with patients who are inmates are especially linked to their constant requests for drugs, to maintain supply chains, and to language barriers. Nurses approach inmates with respect and maintain appropriate distancing. As a result of the experience they gain, nurses are still able to manage the majority of complex cases. Despite the heavy emotional burden, nurses are satisfied with the levels of care offered. All nurses were victims of assaults (insults, threats or physical assaults). It is necessary to improve the safety of staff inside the prison, raising awareness amongst the prison police and sharing appropriate procedures with them.
Key words: prison, nurses, experiential experiences, perceptions.
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