La medicina salvata dalla conversazione


La medicina salvata dalla conversazioneConversazione è sicuramente la parola chiave di questa nuova opera di Sandro Spinsanti, non solo il titolo. Un termine ormai poco utilizzato, che rimanda a salotti e vecchie modalità di socializzazione, ma che Spinsanti invece riscopre in un suo significato che sembra, oggi, dimenticato.

Chi conversa dialoga, scambia, confronta, costruisce, elabora, riconsidera. La conversazione richiede apertura all’altro, rispetto delle diversità, disponibilità a misurarsi con prospettive diverse, così come l’accettazione di flussi emotivi che passano dall’uno all’altro, assieme alle parole. Ne deriva che la conversazione può avere davvero un potete rivoluzionario, non quello urlato e imposto, piuttosto quello del confronto argomentato.

Il modo in cui l’Autore conversa sulla medicina e su quanto la salverà è ancora una volta venato da un elegante tratto ironico, ormai tipico di Spinsanti, che in parte provoca il lettore e lo spinge a riflettere anche sull’ovvio, in parte lo accompagna a riconsiderare, approfondire, apprezzare la propria e altrui riflessione.

E se si deve conversare sulla medicina, facciamolo anche col ricorso ai grandi di ogni tempo: questa è la scelta dell’Autore, che affronta i temi più importanti ed attuali anche col ricorso ad alcune conversazioni d’autore. Scorrono quindi sotto i nostri occhi e attraversano le nostre emozioni scorci di opere importanti per tutti noi, come quelle di Cechov, Euripide, McEwan, accanto a stralci di testimonianze professionali, diari di percorsi di malattia, testimonianze di chi ha attraversato questi cammini.

I temi trattati nel volume sono quelli cari alla discussione degli ultimi decenni, snodi cruciali della storia contemporanea della medicina: l’evoluzione verso il rispetto delle volontà e delle scelte della persona assistita, mettendo a confronto il ruolo del diritto e della bioetica: la centralità dell’informazione, arricchita dalla conversazione tra curante e curato; il contributo dell’evidenza scientifica e della narrazione, l’una accanto all’altra per costruire il meglio per ogni paziente; la storia della propria malattia inserita e contestualizzata nel proprio progetto di vita, con l’aiuto e il supporto dei sanitari.

In un percorso di questo genere, volto a riconsiderare quanto è da ancora da migliorare e a enfatizzare i risultati raggiungi, nessun bilancio può essere più completo di quello che Spinsanti stesso formula: “Il modello della conversazione in medicina richiede cambiamenti profondi tanto nella cultura dei professionisti della salute, quanto in quella dei cittadini che ad esse fanno ricorso. Per gli uni e per gli altri è una competenza nuova, frutto di un apprendimento: un percorso (ri)educativo da intraprendere insieme. La nuova civiltà della conversazione in medicina è un luogo in cui si incontreranno coloro che accettano di co-educarsi. Per dare un volto nuovo alla Cura”.

Laura D’Addio

 

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