La gestione del rischio clinico


Questo libro, a cura di Martini e Pelati, è il frutto del contributo di un folto gruppo di collaboratori qualificati e competenti, impegnati a diverso titolo nella gestione del rischio clinico, che assieme affrontano la tematica in una logica di sistema, illustrando l’esperienza della Regione Emilia-Romagna.
Il testo esplora una tematica importante e vuole stimolare la riflessione sulla necessità di integrare le metodologie di analisi degli eventi avversi e le azioni preventive e correttive, finalizzate alla progettazione e attivazione di processi assistenziali appropriati, efficaci e sicuri; dedica inoltre attenzione al crescente contenzioso in ambito sanitario e conseguentemente alla crisi assicurativa, quindi alla necessità di garantire percorsi rapidi per il risarcimento del danno ai cittadini e garantire maggiore serenità ai professionisti sanitari.
Nella presentazione del libro, a cura di Alessandro Ghirardini, si evidenziano alcune considerazioni che ben inquadrano la rilevanza prioritaria del Sistema sanitario nei confronti della qualità e sicurezza dei pazienti e delle cure e della gestione del rischio clinico, nell’ambito dell’esercizio della professione sanitaria, per la realizzazione delle politiche di governance sanitaria.
L’attenzione allo sviluppo di competenze professionali, che determinano modifiche dei comportamenti dei sanitari (indipendentemente dai vincoli strutturali ed organizzativi), miglioramento della comunicazione all’interno del team multidisciplinare, coinvolgimento e partecipazione dei pazienti, rappresenta un’importante esigenza non solo in relazione alla gestione del rischio clinico, ma anche in funzione dell’importanza strategica del governo clinico in un contesto in cui la domanda di salute assume una crescente complessità.
Il testo, nell’ottica dell’approccio sistemico alla sicurezza dei pazienti, affrontando tale tematica con un approccio multidisciplinare, integrando la parte teorica con molteplici esemplificazioni pratiche, può costituire sia uno strumento didattico che un manuale d’uso, un utile strumento per coloro che sono coinvolti a vario titolo nel processo della gestione del rischio; rappresenta anche un prezioso contributo per coloro che desiderano approfondire o rafforzare le proprie conoscenze sull’argomento, sui concetti generali e sugli strumenti utili a promuovere tale gestione al fine di migliorare la pratica clinica, generare miglioramenti di sistema e promuovere un cambiamento culturale nell’ambito della sicurezza.
La struttura del testo, sostanzialmente articolata in due parti, propone una rassegna sistematica dell’evoluzione dei contenuti, della metodologia e degli strumenti; si può trovare dapprima una parte descrittiva dei presupposti introduttivi e metodologici, relativi alla gestione del rischio clinico, completata poi da una seconda parte in cui si presenta la gestione del rischio nelle aree specialistiche.
Nella prima parte, costituita da 9 capitoli, si trovano approfondimenti sulla natura e la specificità metodologica e strumentale della gestione del rischio; vengono qui presentati in modo esaustivo e dettagliato i più comuni strumenti di analisi e valutazione dei rischi, di prevenzione, nonché i modelli organizzativi finalizzati alla riduzione dell’errore e alla compressione del rischio, attraverso la costruzione di un sistema per la gestione del rischio.
Nella seconda parte, che contempla 11 capitoli (dal capitolo 10 al capitolo 20), si affrontano gli ambiti applicativi di tale metodologie e strumenti, in particolare vengono presentate le problematiche relative alla gestione del rischio nelle seguenti aree specialistiche: Farmacologica, Chirurgica (contemplando anche le procedure invasive), di Emergenza, di Anestesia e Rianimazione, Ostetrica, Pediatrica, Geriatrica, Radiologica, Psichiatrica, Riabilitativa e di Laboratorio.
Gli autori sottolineano che gli operatori sanitari hanno un ruolo chiave nell’identificare, valutare, verificare e restituire i risultati raggiunti attraverso la realizzazione di sistematici report aziendali relativi ai problemi emersi. Sostengono inoltre che l’approccio multidisciplinare organizzativo rappresenta la risposta più adeguata sia nella progettazione che nella realizzazione di un piano di gestione del rischio all’interno di un’Azienda sanitaria, finalizzato alla progettazione di processi assistenziali appropriati, efficaci e sicuri, alla promozione del ridisegno dell’organizzazione e della ricerca.
La bibliografia, ricca ed aggiornata, dimostra la rilevanza di tale tematica.

Barbara Mangiacavalli

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