Lesioni cutanee: equità e accessibilità ai percorsi di cura, come migliorarle


AISLeC (Associazione Infermieristica per lo Studio delle Lesioni Cutanee) nasce nel 1993, dedicata all’attività di studio e di ricerca delle lesioni cutanee di diversa eziologia, vuole essere un riferimento per i professionisti che si occupano di wound care. L’obiettivo è migliorare la qualità dell’assistenza e la presa in carico e, nondimeno la qualità della vita delle persone con lesioni cutanee.
Cura, presenza, collaborazione, accoglienza, trasparenza, equità, scelte, risultato, impegno, decisioni, cambiamento e altre ancora le parole che fanno il filo conduttore dell’associazione e dei suoi professionisti nell’agito quotidiano per dare risposte mirate, di qualità e personalizzate ad ogni persona presa in carico rendendola “protagonista del suo percorso di cura” a domicilio, sul territorio, nelle strutture ospedaliere.
I percorsi però, non mancano di difficoltà legate all’organizzazione, alla burocrazia, al contesto, alle norme, talvolta diverse tra regione e regione. Anche tra un’organizzazione e un’altra all’interno della stessa regione i percorsi possono essere diversificati e questo genera differenze di accesso connotandone alcuni come virtuosi e altri meno.

Allora cosa e come fare per migliorare equità e accessibilità ai percorsi di cura per le persone con lesioni cutanee?
Lo abbiamo chiesto alla Presidente di AISLeC, Laura Stefanon che nella risposta focalizza l’attenzione sui professionisti, sulle persone assistite, sull’organizzazione individuando per ognuno alcuni cambiamenti necessari.

L’infermiere
– identificazione e codifica delle prestazioni infermieristiche nell’ambito del wound care (prevenzione e trattamento lesioni cutanee) e la relativa tariffazione;
– riconoscimento della possibilità di prescrizione di dispositivi medici e ausili per il wound care (prescrizione fornitura diretta e indiretta);
– codifica della consulenza/referto con firma digitale e presenza nel Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE).

La persona assistita
– realizzazione di reti di cura per lesioni cutanee ospedale/territorio in ogni azienda sanitaria e regione con criteri omogenei a garantire equità e accessibilità alle cure (PDTA, livelli di cura);
– accesso alle medicazioni in farmacia esterna in distribuzione per conto o direttamente con prescrizione infermieristica e altre professioni sanitarie non mediche con le medesime logiche del farmaco ( attribuzione valore ticket/esenzione, a seconda delle problematiche).

Le organizzazioni
– attivazione di un sistema di governance (sorveglianza epidemiologica, di costi, benefici ed esiti) dei percorsi di cura per la gestione del paziente con lesioni cutanee con criteri omogenei sul territorio nazionale. Di fatto le esperienze di buona governance sul nostro territorio ci sono e potrebbero essere replicate.

Marina Vanzetta
4 agosto 2022

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