Non solo notizie, 1966 – 1970


Nel 1966 continuano con regolarità trimestrale – marzo, giugno, settembre, dicembre – le pubblicazioni e l’invio del notiziario. Nel 1967 i numeri sono solo tre, aprile, luglio e dicembre. Verosimilmente ciò è riconducibile all’avvicendamento tra la Presidente uscente Laura Sterbini Gaviglio la A.S.V. Luciana Demanega Pallocchia che rimmarrà in carica per ben cinque mandati ovvero, dal 1967 al 1982.
Il numero di aprile si apre, infatti, con il suo saluto e un sentito ringraziamento alla Presidente, al Comitato centrale uscente, ai colleghi dei Collegi provinciali e agli iscritti: “…Nell’assumere l’incarico … desidero innanzitutto rivolgere un vivissimo grazie alla Presidente uscente la quale per ben nove anni ha dedicato alla Federazione la sua attività generosa e appassionata nell’interesse e per la difesa delle nostre categorie contribuendo con la Sua opera ad elevarne notevolmente il prestigio“.

Tre anziché quattro anche i numeri del 1968. Come testimoniano gli indici dei notiziari, in quegli anni, è sempre centrale l’attività di politica professionale. Sviluppo, tutela e identificazione di soluzioni ai problemi della professione, confronto che talvolta diventa “scontro/contrasto” con le istituzioni caratterizzano le notizie che vengono condivise sistematicamente con i Collegi provinciali e con gli iscritti.

Nei notiziari del 1969 – marzo, luglio, dicembre – cominciano a trovare spazio anche contenuti clinici. Ne è un esempio la relazione del prof Arrigo Poppi sul tema: Compiti della IP nel trattamento dei cardiopatici secondo i metodi attuali, tenuta il 26 maggio del 1968 in occasione di un corso di aggiornamento proposto dal Collegio provinciale IPASVI di Verona.

Contenuti clinici trasmessi agli infermieri dai medici: questa era la normalità per i professionisti di quegli anni. Tanto che Carlo Calamandrei, noto collega fiorentino scomparso nel 2009, quando nel 1969 durante il corso per infermiere generico si trovò a studiare su dispense di tecniche infermieristiche scritte dalla direttrice della scuola Rina Capantini, si sorprese domandandosi – come ebbe a dire lui stesso in un intervista di Roberta Salvadori e pubblicata nel libro ” 1954 – 2004 La storia nascosta, gli infermieri si raccontano” – “Allora ci sono pure gli infermieri che scrivono per gli infermieri! Prima di quel momento non lo avevo messo a fuoco. Che ci fossero dei libri scritti da medici mi sembrava naturale ma da infermieri?
Un passo, dunque, verso un cambiamento che i colleghi di allora avrebbero forse immaginato difficile e sicuramente epocale e che per noi non è in discussione perché è questa la normalità e a stupire sarebbe la mancanza di contenuti prodotti dagli infermieri per gli infermieri e oggi, non solo per loro.
Nel 1970 il notiziario diventa bimestrale, non ha ancora una copertina, il direttore responsabile continua ad essere la Presidente della Federazione. Le pagine aumentano di numero e sempre più distintamente i contenuti segnano l’impegno dei colleghi per lo sviluppo della professione anche in termini disciplinari.
Singolare, ma forse finalizzata a un “contributo” per il sostegno delle spese per la produzione la stampa e l’invio del notiziario a tutti i colleghi sul territorio nazionale, la presenza di spazi dedicati a inserzioni pubblicitarie.

Marina Vanzetta
29 giugno 2022

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