1965, il cambio di passo


Il notiziario non cambia solo veste

Un diverso formato – 17×24 – una periodicità trimestrale (marzo, giugno, settembre, dicembre), una numerazione progressiva, un sommario, una direzione e una redazione in Piazza della Pigna, 6 a Roma – la sede della Federazione IPASVI – e un Ufficio pubblicità sito a Roma in Via Vidaschi 47. Non solo, il notiziario viene inviato a tutte le II.PP, AA.SS.VV, VV.II.
Non ha ancora una copertina ma il cambio di veste è sia sostanziale che formale. Le sezioni del notiziario continuano ad essere le stesse anche se non sono sempre presenti tutte in ogni numero. Ciò, evidentemente in relazione alle priorità e alle conseguenti scelte redazionali.
Di fatto, rispetto agli anni e ai notiziari precedenti, è molto aumentato lo spazio riservato alla comunicazione delle attività e delle azioni di politica professionale intraprese dal Comitato centrale.
Un cambio che, come sottolinea in apertura, la Presidente Laura Sterbini Gaviglio, coincide con il I decennio dell’istituzione dei Collegi Provinciali delle Professioni Sanitarie Ausiliarie.
Nel numero di marzo vengono anche comunicate le date (31 maggio, 1 e 2 giugno) e il programma provvisorio del primo Congresso Nazionale delle II.PP – AA.SS.VV – e VV.II.

Un congresso che vuole “ricordare e solenizzare adeguatamente il primo decennio di vita dei Collegi e che si prefigge di analizzare attentamente gli avvenimenti più importanti che hanno interessato le nostre professioni negli ultimi anni al fine di trarre utili insegnamenti dalle esperienze trascorse e concordare opportune iniziative per rendere le nostre professioniste sempre più coscienti dei compiti che loro spettano e delle maggiori responsabilità alle quali sono chiamate, a seguito di una sempre più efficace loro presenza nel campo dell’assistenza sanitaria. La Federazione, con l’occasione, si propone anche di mettere nel dovuto risalto le aspirazioni delle categorie ad ottenere un più giusto riconoscimento delle loro attività sia dal punto di vista giuridico-economico che umano e sociale.” Queste le parole della Presidente.
Il notiziario di giugno è sostanzialmente dedicato alla relazione introduttiva della Presidente al primo Congresso nazionale – Dieci anni di vita della categoria – seguita dall’intervento dell’On.le Calogero Volpe sottosegretario per la Sanità – riportato integralmente – e dalle mozioni conclusive.

Il numero di settembre così come quello di dicembre sono ancora dedicati ai contenuti delle relazioni del primo Congresso nazionale. Il sommario del numero di settembre riporta i seguenti temi:
Protesta a S.E. Ministro per la Sanità
Azione dei Collegi e della Federazione per contribuire alla soluzione dei problemi di categoria (Avv. Tommaso Accardi)
Evoluzione delle Professioni Sanitarie Ausiliarie in rapporto alle strutture sanitario-assistenziali del nostro Paese. Ruolo della I.P. (Dott. Suor Felice Lauriola).
Da quel lontano 1965 sono trascorsi 57 anni ma scorrendo le pagine ingiallite di quel notiziario è inevitabile un déjà vu: le questioni di ieri sono ancora le questioni di oggi.
La protesta al Ministro della Sanità per aver disatteso il contributo e le richieste della Federazione rispetto a uno schema di disegno di legge sugli Enti ospedalieri e sull’assistenza sanitaria ospedaliera ed ambulatoriale presentato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La fatica a far “pesare” il ruolo della Federazione e dei Collegi nell’ambito delle Istituzioni e della società in generale. Significativo in tal senso un passaggio della relazione dell’avv. Accardi “… tutto ciò è subordinato ad una condizione essenziale, dalla quale non è lecito prescindere, e cioè che gli appartenenti alle categorie professionali abbiano alto il senso della collegialità e sentano profondamente il dovere di mantenere la coesione di gruppo. L’Ordine ed il Collegio professionale deve essere considerato da ciascun iscritto una conquista, una bandiera da difendere e da sorreggere perché, soltanto con la unione e con la compattezza, è dato di farsi valere nella moderna organizzazione della società.”
L’evoluzione delle professioni sanitarie: “Quando tocchiamo questo tasto – queste le parole della Dott. Suor Felice Lauriola Direttrice didattica S.C. Inf. Prof. – Ivrea – dobbiamo, anche senza volerlo ritornare su un argomento che già in precedenti discussioni è stato sviluppato, e tornarci con la malinconia di chi deve constatare che nessun passo avanti è stato fatto… Vi prego perciò di non aspettare da questo nostro incontro notizie impreviste o strabilianti, ma di considerare il tempo che passeremo insieme solo una ripetizione, una messa a punto di quei problemi che ormai da troppi anni si vanno discutendo.
Grande enfasi, pone nella sua relazione, sulla carenza di personale riportando i dati di uno studio del 1960 condotto dall’Ufficio internazionale del lavoro, sottolineando come i rapporti sono sostanzialmente sovrapponibili a distanza di cinque anni. “In questo difetto quantitativo l’Italia figura con una delle punte estreme della depressione: in Germania esiste una percentuale di 26,4 I.P. per 1000 abitanti, in Danimarca di 32,2, in Irlanda di 31,5, in Gran Bretagna di 48,3, in Italia 3,5.”
Nel numero di dicembre trovano spazio l’intervento dell’On.le Prof. Antonino Spinelli Vice Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, le relazioni della A.S.V. Maria Luigia Leitemberg (Direttrice della Scuola Convitto I.P. e scuola A.S.V. – Venezia), Ida Fulgenzi (Vice Direttrice della Scuola Convitto per vigilatrici d’infanzia – Genova) che hanno affrontato il tema dell’evoluzione delle professioni sanitarie ausiliarie dell’assistente sanitaria visitatrice e della vigilatrice d’infanzia e del Prof. Giuseppe De’ Gennaro sulla preparazione necessaria agli infermieri, alle assistenti sanitarie visitatrici e alle vigilatrici d’infanzia per i nuovi servizi di medicina scolastica.
Si apre anche una nuova sezione: Corrispondenza con le iscritte.
Ogni pagina – tra le righe e le sfumature del colore dei fogli che testimoniano il passaggio inesorabile del tempo – fa vivere al lettore la fatica, a momenti vividamente improba, delle colleghe a porre le basi per un cambiamento perché “un lungo viaggio di mille miglia si comincia col muovere un piede” (Lao Tse). E muoverlo sembra non essere stato facile fin dall’inizio.

Marina Vanzetta
21 giugno 2022

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