Storie di persone, voci di infermieri. Un approccio innovativo allo studio della bioetica e della deontologia



Paola Gobbi, Rosa Anna Alagna, Daiana Campani, Annalisa Colombo, Elisa Crotti, Doriana Montani, Claudia Passoni, Debora Rosa, Ornella Teti
Mc Graw-Hill Education 2020
Pagine 216

Fin dal titolo ci si rende conto di essere di fronte a qualcosa di più di un semplice libro.
“Storie di persone, voci di infermieri” è infatti la narrazione di un’esperienza. Anzi, di molte esperienze che si intrecciano alla ricerca di un Senso condiviso e che trovano nella narrazione il terreno fertile di incontro.
La narrazione è lo strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista di tutti quelli che partecipano alla storia di malattia e alla sua cura, così da co-¬costruire un percorso tagliato sulla singola persona, con il suo vissuto e la sua comunità di riferimento. È quindi lo strumento principe della medicina narrativa che, integrandosi con la medicina basata sulle evidenze, dal momento che tiene conto della pluralità delle prospettive, rende le decisioni clinico-assistenziali più complete, personalizzate, efficaci e appropriate.
Rita Charon, la pioniera della Medicina Narrativa ci dice: “Ho iniziato a scrivere le storie dei pazienti che più mi hanno creato problemi, o che mi hanno sconcertato e più scrivevo dei miei pazienti e di me stessa, più capivo che l’atto della narrazione scritta mi garantiva l’accesso ad una conoscenza -del paziente e di me stessa – che altrimenti sarebbe rimasta inaccessibile. Capii anche che scrivere del paziente cambiava la mi relazione con loro. Diventavo poi implicata, più curiosa, più coinvolta, più dalla loro parte”
Allo stesso modo, Paola Gobbi e le altre autrici dell’opera, a partire dall’incontro in un Laboratorio di Nursing Narrativo, hanno sperimentato la bellezza della scrittura narrativa e il suo potere ri-flessivo. E’ infatti solo attraverso la riflessione dall’esperienza, come ci ricorda Schon, che si consente al professionista di “diventare un ricercatore operante nel contesto della pratica e di costruire una nuova teoria del caso unica. Egli, in tal modo, ragiona sul problema fino alla decisione che in seguito dovrà trasformare in azione”.
Fermarsi a riflettere sulle situazioni assistenziali difficili, raccontare gli eventi emblematici scaturiti dalla pratica clinica, fa nascere domande. Quelle domande che le autrici del testo hanno definito “interrogativi etici” e che hanno stimolato la loro curiosità, o necessità, di approfondire con lo studio e la ricerca la dimensione valoriale dei problemi assistenziali affrontati nella quotidianità
Ecco la vera forza innovatrice di questo libro: unire la narrazione con l’etica e la deontologia non attraverso la speculazione teorica, quanto bensì a partire dalla pratica quotidiana. Le storie narrate diventano, in tal modo, il punto di partenza per un percorso di attribuzione di significato e di risoluzione di dilemmi etici, quegli stessi che ciascun infermiere incontra “inciampando” nei problemi che scaturiscono dalla relazione con i pazienti e con i colleghi nel quotidiano.
Nel testo, le “voci degli infermieri” risuonano in tutti gli ambiti di cura: in ospedale e sul territorio, dalle fasi iniziali della vita alla terminalità, toccando molteplici tematiche quali l’informazione e il consenso alle cure, il rispetto della privacy, l’etica della comunicazione e della relazione in tutti gli scenari di sviluppo della professione infermieristica: clinica, organizzazione, formazione e ricerca. Non manca un focus sulla pandemia che stiamo vivendo in questo anno così significativo: attraverso “le cronache dal fronte” le pagine del libro aprono lo spazio alle nuove sfide per la professione.
Le storie così catalogate diventano il punto di partenza generativo degli interrogativi etici, ai quali il testo cerca di dare risposta conducendo il lettore a porsi nuovi interrogativi. Si assiste così ad un circolo virtuoso che parte dalla pratica e si riconsegna alla pratica stessa.
Questo libro è destinato a tutti: studenti, infermieri, cittadini, istituzioni. E’ lo specchio di una professione che si interroga sul proprio contributo nel mondo della cura, e che ci fornisce uno spaccato di professionalità, competenza, e umanità tanto delicato quanto prezioso.

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