Triage infermieristico


Triage infermieristico

Triage infermieristico, un testo giunto ormai alla sua quarta edizione.
Questo traguardo basta a sottolineare la pregnanza dei suoi contenuti peraltro rivisti e rivisitati in ogni edizione alla luce delle ultime evidenze, di nuove metodologie e di diversi approcci.
Approcci a un’attività che si può considerare la norma per la maggior parte delle strutture di pronto soccorso del nostro Paese e che finalmente non viene più messa in discussione né dai pazienti né da alcuni addetti ai lavori.
E’ un’attività molto complessa quella del triage; un passaggio fondamentale a indirizzare il percorso in relazione ai bisogni delle persone che accedono al pronto soccorso.
Come afferma la Dottoressa Ferrari – Direttore del Dipartimento di Emergenza Urgenza di Reggio Emilia – nella premessa, il pronto soccorso è un luogo dove non si affronta solo l’emergenza urgenza ma si gestiscono e si risolvono situazione di ogni tipo. Sovraffollamento, lunghe attese caratterizzano questo ambito e definire priorità di visita medica in questo contesto e in queste condizioni è tutt’altro che semplice.
Solo con una grande collaborazione tra i due professionisti maggiormente coinvolti, infermiere e medico, e con una formazione mirata, specifica e continua questo può avvenire.
In questa direzione, questa quarta edizione si presenta ampliato e rinnovato sia nella prima parte – generale e metodologica – sia nella seconda – aspetti clinici.
Nello specifico, nella prima parte trovano spazio e approfondimento, il triage al paziente straniero, il triage nelle maxi-emergenze, il triage al paziente fragile, le modalità di definizione e gestione dei protocolli di valutazione.
Nella seconda parte gli aspetti clinici vengono proposti e strutturati secondo il modello del triage globale e alle tematiche già presenti nelle precedenti edizioni se ne sono aggiunti altri come i problemi osteoarticolari non traumatici, le alterazioni della temperatura, i disturbi del ritmo e il cardiopalmo, le ferite e le amputazioni.
Infine, come indicato dalle società scientifiche dell’emergenza, tutti gli algoritmi sono stati rivisti alla luce del nuovo sistema di codifica a 5 livelli di priorità.
Insomma, un manuale da non perdere, utile e di indirizzo non solo per i professionisti al pronto soccorso ma anche per i professionisti che gestiscono l’emergenza sul territorio per aumentare la sinergia tra gli uni e gli altri, per migliorare la risposta agli utenti e non da ultimo per i professionisti tutti, dentro e fuori le strutture per promuovere, conoscendo il sistema, l’educazione all’uso e all’eccesso ai servizi, del pronto soccorso in questo caso.

Marina Vanzetta

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