Nursing outcomes: gli esiti sensibili alle cure infermieristiche


L’autrice di questo testo è Diane M. Doran, Direttore scientifico del Servizio di ricerca infermieristica e Professore ordinario di Nursing presso la Facoltà di Nursing dell’Università di Toronto in Canada, da molti considerata la naturale discendente intellettuale di Florence Nightingale per la sua produzione scientifica orientata principalmente agli esiti sensibili alle cure infermieristiche.
La sua attenzione è da sempre rivolta alla ricerca quale mezzo per migliorare la capacità degli infermieri nell’erogare assistenza infermieristica di alta qualità. Nel suo ruolo di professionista esperta in quest’ambito, Doran ha più volte ribadito che il forte stimolo che ha guidato la sua attività professionale verso questa direzione derivi dalla profonda convinzione di poter contribuire concretamente a quel cambiamento. È necessario e possibile, a suo avviso, migliorare l’erogazione dell’assistenza e così determinare, come ricaduta positiva, il miglioramento dell’esperienza vissuta da tutte le persone che si trovano ad affrontare una malattia.
L’autrice ha dimostrato come la ricerca infermieristica abbia un impatto positivo sui pazienti tale da rappresentare un’opportunità reale di cambiamento per i servizi sanitari. Questa visione del nursing e, più in particolare, del ruolo della ricerca infermieristica è condiviso da Loredana Sasso, curatrice dell’edizione italiana del testo, il cui obiettivo è avviare, anche all’interno della comunità scientifica infermieristica italiana, il dibattito internazionale già in corso sugli esiti sensibili all’assistenza infermieristica.
Il testo italiano si focalizza sugli indicatori specifici di risultato influenzati sensibilmente dal ruolo indipendente e dalle azioni autonome pianificate ed erogate dagli infermieri come risposta ai problemi delle persone e alle loro condizioni cliniche – gli esiti sensibili alle cure infermieristiche (nursing outcomes). Ogni capitolo include un’analisi del concetto di esito: sono identificate e definite le specifiche caratteristiche del concetto stesso, con l’obiettivo principale di sviluppare una chiara definizione concettuale di esito. Sono inoltre identificate e discusse le variabili strutturali e di processo che influiscono e contribuiscono al raggiungimento degli esiti funzionali, dei sintomi e della sicurezza della persona in diversi contesti assistenziali.
In particolare, in ogni capitolo sono evidenziati gli strumenti utilizzati per misurare ciascun concetto di esito nei diversi ambiti assistenziali: acuzie, cronicità, comunità. Per ciascuno degli strumenti di misura descritti è stata valutata la coerenza con le caratteristiche essenziali di ciascun concetto di esito – validità di contenuto – ed è stata condotta una revisione critica degli strumenti in termini di affidabilità, validità, capacità a rilevare il cambiamento e sensibilità all’assistenza infermieristica.
L'autrice offre una sintesi completa della letteratura, esamina criticamente la qualità delle prove di efficacia e fornisce indicazioni per selezionare le variabili di esito e gli approcci appropriati per la loro misurazione.
Il testo è suddiviso in 11 capitoli, in ciascuno dei quali è trattato un indicatore di esito. I capitoli hanno una struttura omogenea: introduzione, razionale teorico, definizione concettuale, prove di efficacia e raccomandazioni per la ricerca infermieristica.
Il testo, oltre a rendere evidente l’importanza degli esiti sul paziente in ambito sanitario, contribuisce a definire il ruolo positivo che l’infermieristica svolge all’interno del sistema sanitario attraverso le attività specifiche della professione orientate alla qualità del caring.
Questo testo, per la sua struttura user-friendly e il linguaggio pratico utilizzato, non si rivolge esclusivamente ai direttori dei servizi infermieristici, ai coordinatori e agli infermieri direttamente impegnati nella clinica, ma rappresenta una guida pratica per tutti gli studenti di scienze infermieristiche, dal percorso di laurea triennale ai master, fino ad arrivare ai dottorandi che vogliano impegnarsi nella promozione e nella progettazione di studi clinici di ricerca infermieristica che si caratterizzino per l’elevato valore scientifico dei risultati ottenuti attraverso l’impiego di metodologie robuste, che definiscano e misurino gli esiti attesi sulla popolazione in studio.
Le numerose tabelle presenti in molti dei capitoli in cui il testo è suddiviso permettono una consultazione rapida e allo stesso tempo approfondita delle prove di efficacia alle quali il testo fa riferimento, agevolando la comprensione della loro applicazione pratica in ambito clinico e favorendo un’azione di benchmarking finalizzato ad analizzare in modo critico l’assistenza erogata nei diversi contesti assistenziali italiani fino ad oggi. Questo favorisce e offre a tutte quelle organizzazioni sanitarie orientate a migliorare la qualità dell’assistenza la comprensione dei fattori assistenziali sui quali si può intervenire per raggiungere prestazioni infermieristiche avanzate ed esiti efficaci per la persona.
Il volume offre non in ultimo strumenti utili per avviare tra gli infermieri italiani un processo di apprendimento dei punti di forza conseguenti alla misurazione degli esiti, tali da stimolarne, a mio avviso, l’adattamento nella propria organizzazione, per esempio attraverso programmi di miglioramento della qualità e azioni volte ad accrescere i livelli di performance verso l’eccellenza.
Il libro offre una serie di spunti di riflessione in ognuna delle 370 pagine di cui si compone: per questo rappresenta un forte stimolo per la professione infermieristica italiana, che da questo momento in poi avrà un valido motivo in più per promuovere e avviare iniziative nella pratica clinica e nella ricerca centrate sugli esiti sensibili alle cure infermieristiche.
 

Gianluca Catania
Infermiere, Irccs Aou San Martino-IST
Dottorando, Università di Genova

STAMPA L'ARTICOLO