See & Treat – Protocolli medico-infermieristici: la sperimentazione toscana nei pronto soccorso


Si è parlato molto del See&Treat (S&T) da qualche anno a questa parte, ma si deve ammettere che l’attenzione a questa nuova organizzazione del Pronto soccorso (Ps) in relazione alle esigenze del cittadino è andata più sulla rivalutazione del ruolo dell’infermiere che non su questioni tecniche e organizzative.
Con questo volume dei colleghi Rosselli, Becattini, Cappugi, Francois e Ruggeri si può finalmente recuperare questa visione eccentrica: nato da un’esperienza concreta, ovvero dalla sperimentazione di questo modulo in alcuni Dipartimenti di emergenza-urgenza della Regione Toscana, questo manuale si propone come strumento utile a tutti i professionisti e indispensabile per gli infermieri che intendono specializzarsi nel trattamento di codici minori.
L’opera si compone felicemente di due parti/volumi: uno principale, suddiviso al suo interno in 3 diverse sezioni, uno più operativo, per così dire, costituito da un quaderno tascabile che raccoglie le flow-chart dei protocolli di intervento. È particolarmente felice l’incipit dell’opera, che ripercorre il dibattito, a tratti anche dai toni aspri e aggressivi, che ha accompagnato l’introduzione del S&T nel nostro Paese. Non a caso il volume nasce nella Regione che per prima ha accettato questa sfida, grazie all’appoggio convinto della Regione stessa e dell’Ordine dei medici della Provincia di Firenze, quello stesso organismo che invece, in altre parti dell’Italia, ha assunto tutt’altra posizione verso questa sperimentazione. Questa avversione pare particolarmente strana, perché mossa in un setting, quello dell’area critica appunto, in cui la collaborazione ed integrazione medico-infermieristica ha mosso i primi e significativi passi in epoca quasi antesignana. Ma il capitolo che tratta i principali problemi medico-legali che il S&T genera permette di fugare ogni dubbio sulla fattibilità di questo approccio ai problemi del cittadino in situazioni contraddistinte da codici minori.
L’esperienza toscana si è mossa con una prima fase di riflessione e formazione, per poi avviare nel 2010 una sperimentazione mirata in alcuni Ps sul territorio, con l’affidamento agli infermieri di una serie di problemi clinici minori, secondo protocolli prestabiliti e, va ricordato, offrendo comunque al cittadino la possibilità di scegliere sempre l’intervento medico, seppur con tempi di attesa diversi. In questa sperimentazione sono stati analizzati e poi adottati e adattati molti dei criteri utilizzati nei paesi anglosassoni: in effetti il S&T è nato nel mondo anglosassone attorno agli anni ottanta, quale risposta organizzativa al costante aumento di accessi al Ps, anche per problemi che fino ad allora non erano di prassi trattati in questi setting. Una delle conseguenze più interessanti dell’introduzione del S&T in queste realtà è stata la valorizzazione della professionalità infermieristica e il gradimento degli utenti, dimostrando una sua efficacia in molte realtà internazionali, tra cui Canada, Australia, Usa. La ricetta basilare è l’offerta di una migliore risposta al cittadino in termini di tempi di attesa e di risposta, senza sacrificare in alcun modo la qualità del servizio.
Ed in effetti il volume documenta anche la soddisfazione dei cittadini rispetto al S&T, misurata nella sperimentazione toscana attraverso un apposito questionario curato della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa.
L’opera non trascura i percorsi formativi che si sono resi necessari a monte della sperimentazione, che costituiscono un modello paradigmatico di formazione del Ssr per la certificazione delle nuove competenze. Per completezza gli autori dettagliano anche sulle necessarie modifiche informatiche da introdurre nelle schede cliniche di Ps. Non mancano ovviamente, costituendo anzi la parte centrale del volume, i protocolli di intervento, preceduti da una riflessione metodologica sulla loro redazione, mettendo in particolare luce i problemi di incertezza legislativa che, ancora oggi, rendono l’iniziativa oggetto di discussione. Infine vengono presentati e la verifica dell’esperienza e una riflessione generale su di essa.
Un’opera che non può mancare nella biblioteca dei dirigenti e degli infermieri stessi che si avviano a questa sperimentazione, utile anche ai medici e a coloro che vogliano approfondire questa discussa innovazione.


A cura della Redazione

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