Lo sviluppo delle conoscenze disciplinari infermieristiche nei corsi di Laurea magistrale della prima classe: uno studio quali-quantitativo

ISSN: ISSN 2038-0712 – L’Infermiere 2023, 60:4, e142– e163 - DOI: 10.57659/SSI.2023.013

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Riassunto

Introduzione

L’evoluzione della formazione universitaria ha modificato la definizione dell’offerta formativa e consentito lo sviluppo disciplinare delle scienze infermieristiche e dei saperi professionali. In Italia, il percorso di laurea magistrale si caratterizza per l’ampliamento e il rafforzamento di conoscenze riguardanti la disciplina infermieristica al fine di acquisire competenze avanzate per la salvaguardia della salute, l’organizzazione nei servizi, la formazione professionale e sanitaria, la ricerca.

Obiettivi
Analizzare i piani di studio e i programmi proposti nei curricula dei corsi di LM/SNT1 per esplorare i contenuti della disciplina infermieristica (MED/45) che sostengono le competenze core dei professionisti in formazione magistrale.

Materiali e metodi
Studio di tipo quali-quantitativo descrittivo. Per mappare l’offerta formativa dei moduli MED/45, estratti dalla Scheda Unica Annuale del Corso di Studio del sito ‘universitaly’, è stata costruita una griglia ad hoc. L’analisi dei titoli e dei contenuti dei moduli è stata effettuata con la content analysis deduttiva.

Risultati
L’analisi di contenuto ha consentito di evidenziare la varietà degli ambiti scientifici insegnati nei corsi di laurea magistrale dei differenti atenei. La tendenza nazionale è quella di dedicare maggior spazio all’ambito dell‘organizzazione della professione’ pur ponendo anche attenzione ad altri ambiti quale la ’infermieristica clinica’ e la ‘ricerca infermieristica’.

Discussione e conclusioni
Lo studio evidenzia come alcuni atenei stiano riorientando gli insegnamenti verso specifiche aree cliniche e assistenziali per rispondere a un nuovo bisogno di competenze avanzate nell’ambito dell’infermieristica di comunità. Sarà utile monitorare queste variazioni e comprendere sia il supporto dato dalla ricerca allo sviluppo disciplinare sia per riflettere sulla loro valorizzazione in ambito lavorativo.

Parole chiave: Laurea magistrale, disciplina infermieristica, curriculum infermieristico, analisi di contenuto.

The development of nursing disciplinary knowledge in Master’s Degree courses in Nursing Science: a quali-quantitative study
ABSTRACT

Introduction
The evolution of university education has changed the definition of the educational offer and allowed the disciplinary development of nursing sciences and professional knowledge. In Italy, the master’s degree program is characterized by the expansion and strengthening of knowledge concerning the nursing discipline in order to acquire advanced skills for health protection, organization of services, professional training and healthcare, research.

Objectives
Analyze the study plans and programs proposed in the curricula of the LM/SNT1 courses to explore the contents of the nursing discipline (MED/45) which support the core competencies of professionals in master’s training.

Materials and methods
Quali-quantitative descriptive study. An ad hoc grid was created to map the training offer of the MED/45 modules, extracted from the form of the programme of the studies of the ‘universitaly’ website. The analysis of the titles and contents of the modules was carried out with deductive content analysis.

Results
The content analysis allows to highlight the variety of scientific fields taught in the master’s degree courses of the different universities. The national trend is to devote more space to the ‘organization of the profession’ but also paying attention to other areas such as ‘clinical nursing’ and ‘nursing research’.

Discussion and conclusions
The study highlights how some universities are redirecting teaching towards specific clinical and care areas to respond to a new need for advanced skills in community nursing. It will be useful to monitor these variations and understand both the support given to development by disciplinary research and how they can be effectively exploited in the workplace.

Key words: Master’s degree, nursing discipline, nursing curriculum, content analysis.


INTRODUZIONE
Il corso di Laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche (LM /SNT1) in Italia ha avuto negli anni un’evoluzione e maturazione complessiva sia per la riforma degli assetti universitari sia per rispondere ai bisogni di professionalità richiesti dai servizi sanitari. Ragionare compiutamente sulle proposte formative delle Lauree magistrali richiede di prendere in considerazione contemporaneamente due angolazioni: quella delle competenze, con le connesse ripercussioni sull’esercizio professionale, e quella della disciplina con le connesse conseguenze sul piano dei paradigmi e dei saperi che sostengono le scienze infermieristiche.
Per quanto riguarda il primo aspetto, in ambito internazionale si moltiplicano gli studi sulle competenze avanzate degli infermieri (Olímpio et al., 2018; Jokiniemi et al., 2020). Nel nostro Paese, il dibattito si orienta sempre più in direzione dell’avanzamento delle competenze in chiave specialistica, per preparare professionisti a ricoprire ruoli non solo dirigenziali ma anche connessi a specifiche aree clinico-assistenziali (FNOPI, 2023) e al coordinamento e alla supervisione di complessi processi clinico organizzativi (Lovicu et al., 2018). Al di là di questo orientamento, la questione dello sviluppo di competenze avanzate è assai articolata in quanto associata non solo a una varietà di ruoli e funzioni, che assumono denominazioni diverse a seconda dei paesi in cui si sviluppano (Poghosyan, Maier, 2022), ma anche a concetti quali extended, expanded e scope of practice (Daly, Carnwell, 2003. Cooper et al., 2019) che originano dalla necessità di fare chiarezza sui differenti livelli di pratica che estendono ed espandono i confini dell’assistenza infermieristica per soddisfare in modo appropriato nuovi e complessi bisogni di salute e di assistenza (ICN, 2020). Tale eterogeneità di ruoli, di funzioni e di relativi aspetti regolatori, ha limitato e limita il riconoscimento formale e legale delle articolate responsabilità di livello superiore degli infermieri nei setting di cura (Fealy et al., 2018) e nella progettazione dei rispettivi percorsi formativi. Tanto che, in Europa, l’European Federation of Nurses Association (EFN, 2016) ha proposto una ‘matrice’ per differenziare le competenze (General Care Nurse, Specialist Nurse, Advanced Nurse Practitioner), per distinguere che cosa è specializzazione, che cosa è pratica avanzata e per pianificare l’evoluzione dei curricula formativi in coerenza con le aspettative di ruolo e il core competence.
In questo scenario in evoluzione si colloca il secondo aspetto, quello della disciplina. Il confronto professionale sulla formazione magistrale, infatti, non può rimanere circoscritto alle competenze perché le competenze non sono neutrali e non prescindono dalla specificità disciplinare da cui scaturiscono e che è fondamentale per guidare la pratica, la formazione e lo sviluppo della ricerca (Fawcett, 1999).
In altri termini, la dimensione pragmatica della competenza è fortemente ispirata e influenzata dalla dimensione epistemologica della disciplina su cui si fonda la professionalità infermieristica (Manzoni, 2016). Dall’epistemologia, infatti, deriva pertinentemente il corpus di conoscenze infermieristiche che sono esplorate e approfondite seguendo le caratteristiche dell’infermieristica come scienza e che solo successivamente sono declinate operativamente rispetto a specifici ambiti clinici (Morin, 2001. Manzoni, 2016).
Quest’aspetto conduce a considerare le competenze con la qualificazione di ‘avanzate’ più che di ‘specialistiche’; infatti, le prime, a differenza di quelle specialistiche che insistono su ambiti circoscritti di saperi e di esercizio professionale, sono caratterizzate da un ampio repertorio di riferimenti teorici che sostengono lo studio approfondito non solo di particolari specificità infermieristiche ma della disciplina infermieristica nel suo insieme (Oberle, Allen, 2001). La letteratura riconosce che la specializzazione può essere una declinazione contestualizzata dell’infermiere advanced che però non dovrebbe essere caratterizzato solo da quella, considerata la sua natura di professionista autonomo, capace di esaminare analiticamente e criticamente le esperienze, di sviluppare e di utilizzare molteplici tipi di conoscenza e di pratica per offrire un’assistenza infermieristica di alta qualità (Mantzoukas, Watkinson, 2007).
In questa prospettiva, il secondo ciclo di formazione universitaria (7 livello European Qualifications Framework – EQF) è fondamentale per formare un infermiere con competenze intellettive avanzate capace di collegare teorie, modelli e metodi per l’identificazione, la problematizzazione, l’analisi e lo studio dei fenomeni di interesse infermieristico (Dal Molin et al., 2014) in connessione con la cultura e con il periodo storico in cui si sviluppano (Meleis, 2013).
L’importanza dell’approccio disciplinare è confermata dall’evoluzione dello specifico settore scientifico-disciplinare (SSD) denominato ‘MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche’ (D.M. 23 dicembre 1999. D.M. 4 ottobre 2000, allegato B).
La crescita e la caratterizzazione del SSD, inizialmente impegnative per scarsezza di competenze specifiche, di risorse, di organizzazione e programmazione, hanno consentito lo sviluppo della ricerca infermieristica e dei ruoli accademici, di consolidare il pensiero professionale nella realtà universitaria, di sviluppare l’insegnamento dell’infermieristica. Pertanto, ciò che caratterizza il progetto formativo della Laurea magistrale è la sua impostazione fondata sull’architettura disciplinare infermieristica che arricchisce le componenti delle competenze generali e specialistiche con riferimenti specifici all’ambito disciplinare delle scienze infermieristiche (Gobbi, 2009. Tuning Project, 2011). Per le argomentazioni sopra esposte il focus del presente studio è l’impianto disciplinare della formazione magistrale a sostegno delle competenze infermieristiche avanzate. Le domande che hanno guidato i ricercatori sono: “come la disciplina infermieristica trova spazio nella formazione infermieristica di secondo ciclo?”, “quanto i contenuti dei programmi rappresentano l’architettura disciplinare infermieristica?”
Gli Autori, pertanto, analizzando il rapporto tra la disciplina infermieristica e la sua contestualizzazione formativa, intendono avviare un processo finalizzato all’individuazione dei contenuti disciplinari core dell’infermiere magistrale e a ragionare con una maggiore consapevolezza circa il tema delle competenze avanzate in una prospettiva di sviluppo dei saperi e della professionalità infermieristica. Inoltre, sul piano della ricerca nel campo della formazione, lo studio costituisce una opportunità per mappare i corsi di laurea magistrale della prima classe e definire in modo induttivo gli ambiti scientifici della formazione universitaria di secondo ciclo dei professionisti infermieri.

OBIETTIVI
Analizzare i piani di studio e i programmi dei corsi di Laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche (LM/SNT1) proposti nella Scheda Unica Annuale del Corso di Studio (SUA-CdS) degli atenei italiani per esplorare i contenuti della disciplina infermieristica (SSD MED/45) che sostengono le competenze core dei professionisti in formazione magistrale.
Le domande di ricerca sono:
1) I moduli del SSD MED/45 quale ambito scientifico della disciplina infermieristica rappresentano?
2) Quali sono i contenuti dei moduli del SSD MED/45 insegnati agli infermieri in formazione magistrale?

MATERIALI E METODI
Studio quali-quantitativo descrittivo
È stato utilizzato un metodo descrittivo per raccogliere tutto il materiale esistente sul problema oggetto di studio (Doyle et al., 2020) e un metodo qualitativo per l’analisi dei contenuti dei programmi perché è il metodo utilizzato nel campo della ricerca empirica per l’educazione (Mortari, Ghirotto, 2019).

Campionamento
I piani di studio dei corsi di LM/SNT1 attivati per l’anno accademico 2022/2023 presso gli atenei italiani (Decreto MUR n. 1051, 29 agosto 2022) reperiti nelle SUA-CdL.

Strumenti
Griglia costruita ad hoc (Figura 1) per estrarre dalle SUA-CdS, pubblicate sul sito del MUR ‘universitaly’, i dati relativi a: gli ambiti scientifici esplorati da ciascun modulo afferente al SSD MED/45; i titoli dei moduli; il numero di riga assegnato nella SUA-CdS al modulo in esame per risalire ai contenuti dei moduli presenti nei syllabi; il numero totale di Crediti Formativi Universitari (CFU) dedicati al modulo.
Per individuare gli ambiti scientifici è stata utilizzata la declaratoria ministeriale del SSD MED/45 (D.M. 4 ottobre 2000, allegato B). Ai fini dello studio sono stati considerati 8 ambiti scientifici (1. Metodologia della ricerca infermieristica, 2. Teoria dell’assistenza infermieristica, e. Infermieristica clinica, 4. Infermieristica preventiva e di comunità, 5. Infermieristica dell’area critica ed emergenza, 6.
Metodologia della professione, Organizzazione della professione, 8. Area didattico-formativa).
Setting temporale: agosto – novembre 2022.


Figura 1 – Esemplificazione griglia strutturata ad hoc per l’analisi delle SUA-CdL.

Analisi dei dati
I dati raccolti con la griglia strutturata ad hoc, sono stati tabulati su un database di Excel® e quelli quantitativi sono stati analizzati con metodi di statistica descrittiva (misure di tendenza centrale, media; misure di dispersione, deviazione standard (SD); frequenze).
I dati qualitativi (i titoli dei moduli e i contenuti dei moduli) sono stati sottoposti a un’analisi di contenuto (content analysis) (Elo, Kyngas, 2008) deduttiva (Bengtsson, 2016) guidata dagli 8 ambiti scientifici codificati in base alla declaratoria del SSD MED/45.
Sono state effettuate due distinte analisi di contenuto, una per i titoli e una per i contenuti dei moduli, procedendo nel seguente modo. Due ricercatori (BS e CG) hanno predisposto due archivi informatici utilizzando due file di Microsoft Word® e trascrivendo, suddividendoli per ambito scientifico, su un file i titoli e sull’altro i contenuti dei moduli individuati nei syllabi. I due ricercatori hanno ri-letto le trascrizioni per acquisire familiarità con i testi e avere una visione d’insieme dei dati raccolti; successivamente, ciascun ricercatore, in modo indipendente, ha identificato per ciascun ambito scientifico le etichette descrittive e ha individuato le sotto-categorie, analizzando solo i contenuti manifesti e non effettuando nessun tipo di interpretazione; quindi, ha combinato e accorpato le sotto-categorie in categorie. Infine, i due ricercatori insieme hanno confrontato e discusso le categorie per raggiungere un consenso nell’analisi.
Il rigore del processo è stato garantito da due componenti del gruppo di ricerca (BS e CG) che in modo indipendente hanno seguito il processo di analisi e al termine condiviso i loro risultati per individuare similitudini e differenze e procedere all’integrazione delle categorie emerse e produrre i risultati finali di sintesi (Bengtsson, 2016).
Per un’accurata rappresentazione delle informazioni e per l’attendibilità dei risultati è stata applicata la strategia dell’affidabilità, attraverso il controllo di un ricercatore esterno (SP) che ha valutato l’accuratezza dell’analisi dei dati effettuata (Ghafouri, Ofoghi, 2016). Non sono stati usati software di elaborazione.
Al termine tutti i ricercatori hanno prodotto i risultati finali di sintesi.
Considerazioni etiche: lo studio non coinvolge soggetti umani, pertanto non è stata richiesta l’approvazione al CE. I dati raccolti sono tutti pubblicati e reperibili sui siti ministeriali e non sono sottoposti a copyright e privacy.

Fasi dalla ricerca
Fase I: per individuare i corsi attivi in Italia per l’a.a. 2022/2023 un ricercatore ha reperito e utilizzato il Decreto MUR n. 1051 del 29 agosto 2022 dal quale è stato possibile individuare tutti gli atenei, le relative sedi e il numero di posti disponibili per il corso di Laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche (LM/SNT1).
È stata quindi costruita una tabella con l’elenco delle sedi, a cui è stato abbinato un codice identificativo; le sedi sono state anche aggregate per nord-est, nord-ovest, centro, sud e isole in quanto tale ripartizione è utilizzata a livello ministeriale nella elaborazione degli indicatori della Scheda di Monitoraggio Annuale (SMA) dei corsi di laurea (ANVUR, Allegato 6.1 delle LG AVA).
Questa fase si è conclusa con la mappatura dell’offerta formativa sul territorio nazionale nell’a.a. 2022/2023.

Fase II: per ciascun corso di LM/SNT1 un ricercatore (BS) ha reperito le SUA-CdS dal sito del MUR ‘univeristaly’. Successivamente, il ricercatore ha proceduto all’analisi dei piani di studio compilando la griglia e rilevando la presenza del SSD MED/45, il titolo dei moduli e l’ambito scientifico a cui si riferiscono, il numero di CFU assegnati. Sono stati considerati i soli moduli caratterizzanti, eliminando dalla valutazione i laboratori, i tirocini e i corsi a scelta dello studente.
Per alcuni moduli la cui denominazione ripete quella del SSD, ‘Scienze infermieristiche’ o ‘Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche’ o non sufficientemente esplicativi per definire l’appartenenza ad uno degli 8 ambiti scientifici della griglia, si è proceduto ad una valutazione sulla base della lettura dei programmi dei syllabi reperiti tramite il sito del MUR.
Per le Università di Verona, Università Cattolica, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata e Bologna con più sedi attivate, si è fatto riferimento al piano della sede centrale. Per l’Università Humanitas e l’Università del Piemonte Orientale, che sviluppano indirizzi di studio differenti nella medesima scheda SUA-CdS, è stata utilizzata la media dei CFU totali attributi ai differenti ambiti disciplinari indicati da ciascun indirizzo di studio.
I risultati di questa fase hanno permesso di evidenziare i titoli dei moduli che afferiscono al SSD MED/45, di rappresentare a quale degli 8 ambiti scientifici appartiene ciascun modulo nonché il numero di CFU assegnati.

Fase III: per ciascun ambito scientifico è stata effettuata, la content analysis prima dei titoli e successivamente dei contenuti dei moduli presenti nei syllabi.
Per l’analisi dei titoli si è proceduto a rilevare dalla griglia i titoli afferenti a ciascuno degli 8 ambiti scientifici, per i corsi di studio che hanno nominato i moduli utilizzando la denominazione del SSD MED/45 non è stato possibile fare l’analisi di contenuto del titolo.
Per l’analisi dei contenuti dei moduli è stato necessario individuare dei criteri di eleggibilità: presenza su sito ‘universitaly’ di un unico piano di studi, accessibilità alle schede dei programmi, presenza e chiara attribuzione dei contenuti a ciascun modulo. Inoltre, non sono state prese in considerazione le schede con i contenuti riguardanti l’interno insegnamento (ex corso integrato) o in cui sono presenti solo gli obiettivi didattici.
I risultati di questa fase hanno consentito di rappresentare il livello di approfondimento disciplinare di ciascun ambito scientifico del SSD MED/45.

RISULTATI
Gli atenei che per l’a.a. 2022/23 hanno attivato il primo anno di laurea magistrale LM/SNT1 sono in totale 36 mentre i piani di studio sono 37 in quanto l’Università La Sapienza di Roma ha due distinti canali formativi. La distribuzione per zone geografiche degli atenei è riportata nella tabella n. 1 con l’indicazione del numero dei posti messi a bando e della percentuale sull’offerta formativa nazionale.
Dal sito ‘universitaly’ si rileva che alcune università hanno più sedi attive: l’Università di Bologna con sede Bologna e Rimini (unico piano di studi), l’Università Cattolica con la sede di Torino e Roma (unico piano di studi), l’Università La Sapienza di Roma con il canale A (sede Policlinico Umberto I e AO S. Camillo, unico piano di studi) e il canale B – Lazio sud (sede Latina e AOU S. Andrea, unico piano di studi), l’Università di Verona con sede Verona e Bolzano (un unico piano di studi) e Trento (con un proprio piano di studi), l’Università di Tor Vergata con sede a Roma e Castel Volturno (CE).
L’Università di Salerno e l’Università di Udine inter-ateneo hanno attivato per la prima volta il corso LM/SNT1 nell’anno accademico preso in esame, mentre l’Università di Sassari lo ha riattivato, in quanto nell’a.a. 2021/2022 non è stato erogato.

Tabella 1 – Mappatura per area geografica degli atenei con corsi di LM/SNT 1, numero dei corsi e posti disponibili (DM n. 1051).


L’analisi dei piani di studio di ciascuna sede universitaria ha consentito di rilevare i moduli e il numero di CFU – suddivisi per zone geografiche e totale – attribuiti al SSD MED/45 (Tabella 2); complessivamente i moduli di MED/45 sono n. 354 (media 9.5 – SD 3.7) e i CFU sono n. 727 (media 19.6 – SD 7.1). I risultati dell’analisi dell’appartenenza del modulo ad uno degli 8 ambiti scientifici sviluppati del SSD è sintetizzato nella tabella 3, con indicazione della differente ripartizione tra zone geografiche.

Tabella 2 – Suddivisione per zone geografiche dei moduli assegnati al SSD MED/45 e relativi CFU.

Tabella 3 – Rappresentazione della suddivisione dei CFU del SSD MED/45 in ciascuno degli 8 ambiti scientifici individuati, dati nazionali e per zone geografiche.

L’analisi di contenuto dei titoli dei moduli è presentata per ciascuno degli 8 ambiti scientifici nella tabella 4. In particolare, il 7. Organizzazione della professione è quello con il maggior numero di categorie, 10, tra cui quelle del ‘management’ e dei ‘modelli organizzativi’ sono le più rappresentate. Per il 3. Infermieristica clinica sono state individuate 4 categorie; le più rappresentate sono ‘modelli infermieristici avanzati’ e ‘processo infermieristico avanzato’. L’1. Metodologia della ricerca infermieristica e il 6. Metodologia della professione sono ambedue rappresentati con 3 categorie tra cui per la ricerca è presente anche l’ ‘editoria scientifica’ e per la metodologia la ‘deontologia’ e la ‘responsabilità professionale’. Scarsamente rappresentato è il 2. Teoria dell’assistenza infermieristica, tra cui è presente ‘aspetti di storia’, e il 5. Infermieristica dell’area critica ed emergenza con pochi moduli dedicati.

Tabella 4 Categorizzazione titoli moduli SSD MED45

L’analisi di contenuto dei contenuti dei moduli del SSD MED/45 è stata effettuata per 10 università pari al 27% del campione (zona geografica nord-est, n. 2; zona nord-ovest, n. 3; zona centro, n. 3; zona sud e isole, n. 2) in quanto rispondenti ai criteri di eleggibilità (disponibilità sul sito ‘universitaly’ del piano di studio, accessibilità ai programmi, presenza dei contenuti di ciascun modulo). Sono stati individuati in totale di 89 programmi (tabella 5). La categorizzazione dei contenuti consente di delineare il livello di approfondimento disciplinare (tabella 6). I risultati evidenziano come il 7. Organizzazione della professione abbia ben 20 categorie con una ampia varietà di contenuti insegnati che spaziano dal ‘pensiero organizzativo’ alla ‘metodologia del management’, agli ‘elementi di economia sanitaria’ e alla ‘clinical governance’, ai ‘riferimenti normativi’ e alla ‘responsabilità professionale’, al ‘diritto amministrativo/sindacale’. Non mancano anche contenuti circa i modelli assistenziali e organizzativi, la complessità, le tecnologie, la gestione dei gruppi, la qualità e l’accreditamento, nonché gli indicatori e la valutazione.

Tabella 5 – Programmi delle 10 sedi universitarie suddivisi per ambiti scientifici.

 

Tabella 6 Categorizzazione dei contenuti dei programmi dei moduli SSD MED45 di 10 sedi universitarie

Per 1. Metodologia della ricerca infermieristica sono state individuate 11 categorie, che rappresentano in particolare i contenuti riguardanti l’introduzione alla ricerca infermieristica’ e la rappresentazione di come si deve sviluppare un protocollo di ricerca con le differenti fasi, sono presenti anche l’ ‘editoria scientifica’, l’utilizzo della ricerca con l’evidence, l’etica della ricerca e la formazione.
Il 3. Infermieristica clinica è rappresentato con 9 categorie, i contenuti spaziano dall’ ‘organizzazione dell’assistenza’, sia in riferimento a specifiche aree clinico-assistenziali (oncologia/pediatria/cure palliative) sia con riferimento alla rilevazione dei bisogni dei pazienti con specifici strumenti, ma anche alle competenze professionali necessarie e all’uso delle evidenze scientifiche. Per l’ 8. Area didattico-formativa sono state individuate 8 categorie, con contenuti relativi all’area della progettazione formativa ed educativa, alla formazione continua, alle metodologie didattiche e all’andragogia, alla relazione docente-studente, alla formazione universitaria e alla qualità formativa.
Il 6. Metodologia della professione è rappresentato da 6 categorie, con contenuti che riguardano il ‘processo di nursing’, l’ ‘etica professionale’ e l’ ‘etica applicata, alla formazione, alla responsabilità professionale’. Il 4. Infermieristica preventiva e di comunità sono state individuate 5 categorie, con riferimento sia all’‘organizzazione dell’assistenza’ in specifici contesti emergenti sia alla ‘salute globale’ e a ‘interventi educativi’ specifici. Non manca lo specifico riferimento all’IFeC.
Il 2. Teoria dell’assistenza infermieristica è rappresentato con 5 categorie riguardanti le ‘teorie infermieristiche’ e lo ‘sviluppo della disciplina’ ma anche il ‘processo di nursing’, gli ‘strumenti infermieristici’ e lo ‘sviluppo delle competenze professionali’. Infine, il 5. Infermieristica dell’area critica ed emergenza sono state individuate 2 categorie, con riferimento all’organizzazione nella specifica area ma anche a ‘attività infermieristiche standard’.

DISCUSSIONE
Lo studio ha consentito di mappare gli atenei che hanno attivato il corso di Laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche nell’a.a. 2022/2023: complessivamente 36 università e 37 corsi attivi. La ripartizione per zona geografica evidenzia come il sud e il nord ovest detengono il maggior numero di corsi rispettivamente 12 e 10; ma mentre per il sud e isole i corsi sono ripartiti su 7 regioni per il nord ovest sono ripartiti su 3 regioni. Inoltre, in quest’ultima zona è presente l’Università Cattolica, il cui ateneo ha sede legale a Milano ma i corsi sono a Torino, presso Istituto Piccola Casa Divina Provvidenza Cottolengo, e a Roma, presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia. Circa l’offerta formativa il maggior numero di posti messi a bando (35% dell’offerta nazionale) è nella zona geografica sud e isole seguita dalla zona centro (26% dell’offerta nazionale).
Per quanto riguarda la strutturazione dei piani di studio, a livello nazionale in ciascun corso di LM/SNT1 sono stati assegnati al SSD MED/45 in media 19.5 CFU (pari a circa il 29% dei CFU complessivi del curriculum); nella ripartizione per zone geografiche il nord-ovest ha il più alto numero di CFU assegnati al SSD MED/45 (il 33% dei CFU complessivi del curriculum), mentre la zona sud e isole ha il più basso (il 24% dei CFU complessivi del curriculum). Gli elevati valori della deviazione standard (> 1) della tabella 2 evidenziano anche una importante variabilità sia nell’assegnazione dei CFU sia nell’individuazione dei moduli afferenti al SSD MED/45. In linea generale, questi dati confermano un fenomeno già descritto in letteratura (Sansoni et al., 2007. Grandieri, 2023) per le lauree specialistiche/magistrali SNT1, che può essere motivato dall’autonomia degli atenei (Rega et al., 2015) ma anche dal ricorso a modelli curriculari diversi per rispondere a specifici bisogni di salute e a istanze formative provenienti da differenti stakeholders, così come previsto dal D.M. 22 ottobre 2004, n. 270. Infatti, la consultazione con le parti sociali consente di collegare gli obiettivi e i contenuti della formazione universitaria alle competenze e ai profili professionali necessari al mondo dei servizi e delle professioni diversificando l’offerta formativa dei percorsi formativi avanzati.
Circa la prima domanda di ricerca da cui lo studio ha preso avvio “i moduli del SSD MED/45 quale ambito scientifico della disciplina infermieristica rappresentano”, l’analisi dei titoli dei moduli del SSD MED/45 condotta sui 37 corsi LM/SNT1 consente di rilevare delle differenze significative a livello nazionale. I valori percentuali più alti nell’assegnazione dei CFU sono per il 7. Organizzazione della professione (31% dei CFU), seguito dall’ 1. Metodologia della ricerca infermieristica (17% dei CFU) e dal 3. Infermieristica clinica (15% dei CFU). Tali risultati confermano l’orientamento della laurea magistrale alla formazione di professionisti (infermieri e ostetriche) con competenze manageriali avanzate per la direzione dei servizi e l’organizzazione delle risorse (Sansoni et al., 2007. Rega et al., 2015. Lovicu et al., 2018) ma evidenziano anche alcune importanti aperture alla metodologia della ricerca con lo sviluppo di competenze specifiche indispensabili per migliorare la pratica infermieristica clinica e organizzativa e per l’accesso alle Scuole di Dottorato. Il potenziamento di questo insegnamento è reso possibile per la presenza di Ricercatori e Docenti del SSD MED/45 incardinati in università (Cineca, Docenti SSD MED/45, 2023). Inoltre, lo spazio riservato all’infermieristica clinica è un importante segnale che evidenzia una crescete attenzione a formare infermieri che facendo sistematico ricorso ai metodi e ai risultati della ricerca e dell’epidemiologia clinica (Motta, 2002) sappiano operare in ambienti clinici complessi, multiprofessionali, dinamici e imprevedibili (Notarnicola et al., 2016. Maier et al., 2017).
Un ambito scientifico emergente è il 4. Infermieristica preventiva e di comunità, probabilmente per la necessità di definire modelli infermieristici avanzati in aree ad alto impatto per la salute. Il suo sviluppo potrebbe avere un’accelerazione in risposta alle necessità emerse dopo la crisi pandemica da SARS-CoV2 e con il Decreto 23 maggio 2022, n. 77. I benefici dello sviluppo di questo ambito, in termini di performance per migliorare la qualità dei servizi e promuovere l’appropriatezza delle prestazioni, sono possibili se accompagnati da una cultura organizzativa orientata al cambiamento e dalla capacità di giudizio per valutare le situazioni cliniche e l’applicabilità delle evidenze scientifiche (Motta, 2002).
L’8. Area didattico-formativa rimane sensibilmente rappresentato anche se non come nello studio di Rega e collaboratori. Infatti, nei piani di studio dei corsi LM/SNT1 si evidenzia un differente sviluppo delle competenze pedagogiche e didattiche, forse dovuto a una diversa articolazione dei curricula con contenuti inseriti in modo trasversale rispetto ad altri ambiti scientifici (Ajello, Pontecorvo, 2001).
Scarsamente rappresentato è il 5. Infermieristica dell’area critica ed emergenza probabilmente perché l’offerta formativa di master universitari di primo livello è molto diffusa sul territorio nazionale. In generale, gli infermieri anche neo-laureati sono professionalmente attratti da questa area e le competenze acquisite attraverso la formazione post-base contribuiscono al miglioramento della qualità dell’assistenza (Imbriaco & Sebastiani, 2015) e alla partecipazione attiva allo sviluppo culturale e scientifico (Hajizadeh et al., 2021) del nursing nei setting dell’emergenza/urgenza.
Rimane poco rappresentato il 2. Teoria dell’assistenza infermieristica; in precedenti studi è stata formulata l’ipotesi che l’apprendimento di queste conoscenze potrebbe essere considerato già un obiettivo del percorso di laurea che escluderebbe il livello magistrale (Dante et al., 2011. Galletti et al., 2013. Rega et al., 2015). Gli Autori del presente studio pongono però la domanda se il modesto potenziamento di questo ambito scientifico non sia dovuto a un contenuto sviluppo del pensiero filosofico e concettuale relativo alle scienze infermieristiche, aspetto che trova riscontro anche in alcuni studi sul limitato uso della disciplina infermieristica nelle pubblicazioni e negli studi dottorali (Chinn et al., 2019. Jensen et al., 2019).
Infine, l’analisi dei titoli dei moduli del SSD MED/45 conferma un elemento già emerso nello studio di Sansoni e collaboratori (2007), cioè di diversità delle denominazioni che può diventare un ostacolo alla visione e alla visibilità del percorso formativo effettuato dallo studente. Inoltre, questa diversità di linguaggi crea un forte rischio di confondimento e potrebbe essere segno di una mancata chiarezza semantica circa i saperi disciplinari.
L’analisi di contenuto dei titoli ha fatto emergere quali ambiti scientifici sono più sviluppati e ha evidenziato come alcune categorie connettono i diversi ambiti scientifici. Ad esempio: la ‘pratica basata sulle evidenze’ e la ‘ricerca applicata’ presenti nell’1. Metodologia della ricerca infermieristica e 3. Infermieristica clinica; il ‘management’ e l’ ‘organizzazione’ applicati e i ‘modelli organizzativi’ presenti nel 7. Organizzazione della professione, 3. Infermieristica clinica, 4. Infermieristica preventiva e di comunità e 5. Infermieristica in area critica ed emergenza. Tali categorie rappresentano concretamente l’orientamento a formare professionisti con un sapere scientifico-metodologico appropriato e capaci di contestualizzarsi professionalmente con un approccio più solido e innovativo (Dal Molin et al., 2014). Inoltre, integrare le conoscenze è utile per tessere la rete e costruire la mappa delle competenze avanzate che si considerano sostenute da tali conoscenze, anche in un’ottica di integrazione tra ambiti scientifici.
Circa la seconda domanda di ricerca, “quali sono i contenuti dei moduli del SSD MED/45 insegnati agli infermieri in formazione magistrale”, la content analysis ha consentito di raffigurare l’ampiezza, la varietà e la variabilità dei contenuti di alcuni corsi di LM/SNT1. Infatti, i syllabi nella loro strutturazione rispondono alle indicazioni normative (Decreto Ministeriale del 14 ottobre 2021, n. 1154) ma ogni università ha proprie linee di formulazione rendendo difficoltosa la lettura dei programmi e dei contenuti che rappresentano i corsi. L’analisi, sviluppata su 10 sedi, ha evidenziato alcuni contenuti nuovi per il 2. Teoria dell’assistenza infermieristica e il 6. Metodologia della professione infermieristica. Infatti, le categorie emerse rilevano una particolare attenzione alla crescita e alla diffusione della cultura e della coscienza professionale per formare professionisti che abbiano ‘radici’ nella storia dell’infermieristica e guardino al futuro e all’innovazione (Mangiacavalli, 2019). Gli Autori propongono una riflessione circa la necessità di rinforzare i contenuti di queste aree scientifiche per sviluppare la competenza avanzata mantenendo salda la concezione filosofica di cura. Edoardo Manzoni (2016) sottolinea che nell’epistemologia infermieristica la competenza è data dal rapporto mimetico tra teoria ed esperienza ed è il risultato dell’inscindibile intreccio del cosa (campo teorico), del come (metodi e strumenti) e dello scopo (perché). Pertanto, l’avanzamento della conoscenza va necessariamente mantenuto in tale intreccio per garantire la comprensione dei fenomeni, evitare la disintegrazione della complessità e affermare il valore della cura e delle cure infermieristiche.
Ben rappresentati sono i contenuti di 1. Metodologia della ricerca infermieristica; le 11 categorie dettagliano i programmi per formare professionisti capaci di produrre nuove conoscenze necessarie allo sviluppo della propria professionalità e all’acquisizione degli strumenti volti a orientare la pratica professionale verso l’appropriatezza, l’efficacia e l’efficienza (Motta, 2002). Tali strumenti sono basilari per fondare la valutazione, la decisione e l’azione clinica sulle conoscenze prodotte dalla ricerca e su adeguati indicatori e standard e dimostrano come le conoscenze scientifiche devono essere declinate nell’uso quotidiano dal professionista.
Poco rappresentati i contenuti di 5. Infermieristica dell’area critica ed emergenza; i programmi sono di un’unica sede universitaria e sono molto centrati sull’utilizzo di alcune tecniche assistenziali; sarebbe utile poter accedere ad altri programmi relativi a questa area scientifica e anche soppesare a quali competenze avanzate essi fanno riferimento. Infatti, nel Progetto Tuning queste competenze infermieristiche specifiche sono in generale attribuite al I ciclo di studi (Venturini et al., 2012).
I contenuti di 4. Infermieristica preventiva e di comunità sono rappresentati da 5 categorie che esplorano differenti ambiti della salute pubblica e della figura dell’IFeC. Sarà necessario monitorare nel tempo lo sviluppo di quest’ambito e come verranno valorizzati contrattualmente i ruoli clinici (Dante et al., 2014). Inoltre, l’avanzamento delle competenze in questo ambito scientifico implica un ampliamento del bagaglio di competenze dell’infermiere generalista che assume il ruolo di leader, in grado di ottimizzare le condizioni organizzativo-contestuali e di attivare cambiamenti significativi per la salute dentro e fuori le istituzioni sanitarie (Wood, 2021).
Nella lettura dei contenuti dei moduli si rileva che alcune aree cliniche emerse nelle sotto-categorie, come ad esempio l’area cure palliative o geriatria, siano elettivamente esplorate solo da singole sedi universitarie. Questo aspetto rafforza il concetto che il piano di studi risponde alla necessità di dare risposte a specifiche esigenze locali e/o alla presenza, in quella sede, dello sviluppo di specifiche aree di ricerca infermieristica.
Dal raffronto tra le categorie individuate con la content analysis dei titoli e dei contenuti dei moduli emergono alcuni elementi di riflessione: i titoli non sempre sono rappresentativi degli effettivi contenuti e questo si evidenzia negli ambiti 1. Metodologia della ricerca infermieristica, 3. Infermieristica clinica, 7. Organizzazione della professione e 8. Area didattico-formativa. Si ha l’impressione che quanto più un ambito scientifico è rappresentato in termini di moduli, maggiori sono gli argomenti trattati al suo interno e minore è la rappresentatività dei titoli associati.
Un altro elemento di riflessione è come, trasversalmente agli 8 ambiti scientifici, le categorie emerse dai contenuti, ma non dai titoli, sono due: quella sulla formazione e quella sullo sviluppo delle competenze. Quasi a dimostrare che in ambito educativo lo sviluppo di conoscenze sottese all’esercizio di competenze avanzate e la loro piena acquisizione avviene attraverso fasi ricorsive e diversamente articolate, non collegabili a un unico ambito disciplinare.
L’unica categoria emersa tra i titoli dei moduli ma non rappresentata tra le categorie dei contenuti è quella di ‘processo infermieristico avanzato’ nell’ambito dell’infermieristica clinica; questo perché le università che hanno generato quella categoria sono state escluse (per mancanza dei criteri di eleggibilità) dall’analisi di contenuto dei contenuti. È necessario approfondire con ulteriori studi come viene sviluppato il ‘processo infermieristico’ nelle LM/SNT1.
Complessivamente i contenuti dei programmi sono in sintonia con quanto emerso dal lavoro di Venturini e collaboratori (2012) circa le competenze core utilizzate nella progettazione del I e II ciclo formativo universitario, con particolare evidenza di quelle organizzative e manageriali.
Il presente studio evidenzia però nuove aree disciplinari di sviluppo di conoscenze infermieristiche più specifiche nella presa in cura della persona assistita in situazioni complesse e in ambiti comunitari di sviluppo professionale, con una nuova attenzione alla valutazione dei bisogni assistenziali e alla pianificazione dell’assistenza infermieristica. Sono segnali di cambiamenti che necessitano di essere consolidati anche con perfezionamenti normativi relativi sia agli ordinamenti didattici sia all’esercizio professionale (contratti di lavoro).Limiti
Una criticità è stata l’assegnazione dei titoli dei moduli agli 8 ambiti scientifici individuati nella griglia strutturata ad hoc sia perché alcune sedi hanno utilizzato il titolo del SSD MED/45 sia per la varietà di nomenclatura che in alcuni casi potrebbe far propendere per una attribuzione a più ambiti scientifici.
Alcuni saperi degli ambiti del SSD MED/45 sono condivisi con quelli del SSD MED/47, cioè le Scienze infermieristiche ostetrico-ginecologiche, le quali non sono stati oggetto di valutazione dello studio.

CONCLUSIONI
Questo studio ha restituito un quadro complessivo che consente di mappare l’offerta formativa e individuare i contenuti della disciplina infermieristica (SSD MED/45) che sostengono le competenze core dei professionisti in formazione magistrale.
I risultati confermano quanto riportato in letteratura ma evidenziano alcuni segnali di cambiamento significativi come l’attenzione all’ambito della ricerca e dell’infermieristica clinica. È emerso come alcuni atenei stiano riorientando gli insegnamenti verso specifiche aree cliniche e assistenziali per rispondere a un nuovo bisogno di competenze avanzate nell’ambito dell’infermieristica di comunità. Sarà utile nel tempo monitorare queste variazioni e in particolare comprendere il supporto dato al loro sviluppo dalla ricerca disciplinare.
Non vanno sottovalutate alcune criticità che potrebbero essere indagate con ulteriori linee di ricerca. In primo luogo, la notevole disomogeneità e diversità dei contenuti anche in riferimento all’esplorazione di specificità cliniche infermieristiche che necessitano di essere approfondite e circostanziate. In secondo luogo, lo sviluppo delle scienze infermieristiche, il loro ampliamento ed espansione, la precisazione di quali aree disciplinari distintive sviluppare per la formazione universitaria di secondo ciclo, e per differenziarla da altri percorsi formativi, quali i master universitari. In terzo luogo, il rafforzamento della ricerca a supporto della qualità della formazione. Infatti, lo studio fornisce una visione dei piani di studio e dei contenuti del SSD MED/45 ma non fornisce una valutazione delle competenze effettivamente apprese dagli studenti magistrali; pertanto, sarebbe interessante indagare i learning outcome della formazione infermieristica post-base. In quarto luogo, ma non ultimo, la riflessione sulla disciplina infermieristica e in particolare la definizione di assistenza infermieristica e la connessione con le teorie infermieristiche e i modelli concettuali, per superare ogni interpretazione personalistica che ne impoverisce l’importanza e il significato e per pensare strategicamente allo sviluppo professionale.

Conflitto di interessi
Tutti gli autori dichiarano l’assenza di conflitto di interessi. Tutti gli autori dichiarano di aver contribuito alla realizzazione del manoscritto e ne approvano la pubblicazione.

Finanziamenti
Gli autori dichiarano di non aver ottenuto alcun finanziamento e l’assenza di sponsor economici.

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