Fiera di essere infermiera… sempre


Guardando gli occhi dei miei colleghi, ora, dopo i mesi che ci hanno stravolto le vite, colgo la speranza che tutto sia finalmente passato, ma colgo anche l’angoscia che tutto possa ripresentarsi.

Che sensazioni ho provato nei mesi trascorsi, ero una delle prime ad arrivare in servizio perché dovevo rilevare la temperatura corporea ai dipendenti e tra i silenzi ovattati dei corridoi iniziavo le mie giornate, quanto erano pesanti quei silenzi…

Mi piaceva dare il mio buongiorno ai colleghi sempre con il sorriso, anche se nascosto dalla mascherina, li ho ammirati tanto, in prima linea in corsia davano il massimo, mi sentivo cosi in difetto nei loro confronti, esausti ed esasperati da turni nei reparti dedicati al COVID.

Ho chiesto ai miei responsabili di poter fare di più, volevo contribuire in maniera più attiva, sono stata accontentata.
Da aprile faccio parte di un team che si occupa di screenare tutti i pazienti con tampone fast in ambulatorio prima del loro ricovero o prima dell’esecuzione di esame invasivo (RMN; ECOSTRESS).

A chi mi chiede “ma non ti sei stancata di stare in ambulatorio a fare i tamponi?” rispondo che ora più che mai quando faccio abbassare la mascherina ai pazienti per l’esecuzione del tampone sono io la prima persona a vederli realmente in faccia e siamo cosi diversi senza mascherina, vedo i loro visi corrucciati quando li faccio starnutire e mi fanno sorridere, quindi NON SONO STANCA, sono felice di aver avuto un’altra opportunità di mettermi in prima linea (nel mio piccolo)…

Fiera come sempre di lavorare al Centro Cardiologico Monzino.

4 ottobre 2020

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