Healthcare staffing: dalle mansioni alle competenze


Nell’attuale contesto sanitario caratterizzato da una continua evoluzione e ridefinizione degli assetti organizzativi, strutturali e gestionali, ma anche da una carenza di risorse, la sopravvivenza delle organizzazioni sanitarie è sempre più legata al loro livello di flessibilità e di capacità adattiva, intendendo con quest’ultima soprattutto l’affinamento delle capacità e abilità esistenti nell’individuo, nell’ottica dello sviluppo delle potenzialità (Civelli, Manara, 2002).

Oggi i profili professionali sono sempre più articolati e si chiede ai professionisti responsabilità, autonomia e discrezionalità operativa; accanto a quelle specialistiche, si richiedono competenze trasversali quali flessibilità, applicazione del decision making, contestualizzazione delle prestazioni alla problematica specifica, gestione di situazioni critiche, coordinamento e interazione con gli altri professionisti dell’equipe interdisciplinare (Civelli, Manara, 2002).

In tale contesto la gestione delle dotazioni organiche va ripensata, spostando il focus dalle prestazioni e posizioni organizzative (strutture rigide che male si adattano alla variabilità delle richieste assistenziali) alle competenze, costrutto che consente di utilizzare e, al tempo stesso, valorizzare le qualità del singolo professionista e dei gruppi di lavoro (Ceradini, 2009).

Esistono in letteratura diversi approcci alle competenze ed in particolare alcuni che danno rilevanza al rapporto situazionale, contingente alla capacità delle persone di rispondere adeguatamente alle esigenze assistenziali in situazioni specifiche (Spencer, Spencer, 1995). Assumono pertanto importanza i processi relativi all’acquisizione del sapere mediante un rapporto diretto con il contesto di riferimento, caratterizzato da colleghi, capi, clienti, attrezzature, artefatti e prodotti, ovvero l’apprendimento situato (Mortari, 2003).

Nell’odierno scenario sanitario vi è la grande necessità di costruire un modello delle competenze che possa essere utilizzato nel campo dell’operatività professionale e questo nuovo modello non può che partire dallo sviluppo delle capacità di autovalutazione delle competenze contestuali del personale esperto rispetto alla buona pratica clinica, alla normativa vigente che regolamenta l’esercizio della professione infermieristica e tecnica (Fraccaroli, 2007).

La Nurse Competence Scale (NCS) è uno strumento di autovalutazione delle competenze infermieristiche sviluppato in Finlandia tra il 1997 e il 2003. Lo strumento ha mostrato di essere valido e affidabile ed è stato sperimentato in numerosi Paesi tra cui Stati Uniti, Australia, Regno Unito, Giappone e Germania (Bahreini, Mortari et al., 2011; Bahreini, Shahamat et al,. 2011; Cowan, Wilson-Barnett et al., 2008; Martin, Frei et al., 2010; Takase, Teraoka, 2011). In Italia la NCS è stata tradotta e testata per la prima volta nel 2009 ed è stata sottoposta ad adattamento linguistico e culturale allo scopo di assicurarne l’equivalenza semantica con la versione originale e di testarne le performance psicometriche nel contesto italiano (Dellai, Mortari et al., 2009; Finotto, Cantarelli, 2009). La traduzione italiana della NCS risulta essere di facile utilizzo, gli indicatori di competenza sono chiari e comprensibili e la NCS può essere considerata uno strumento utile per fornire indicazioni sul livello e sugli ambiti di competenza degli infermieri italiani (Dellai, Mortari et al., 2009; Finotto, Cantarelli, 2009).

La scala è suddivisa in 7 classi di competenza, riferite al quadro concettuale sviluppato da P. Benner (Benner, 1982, 1984, 1996, 2003). Ciascuna di queste classi prevede una serie di competenze più specifiche per un totale di 73 indicatori (Meretoja, 2004).
Un professionista della salute competente applica le sue abilità per garantire cure ottimali, gestisce correttamente i regimi terapeutici, diagnostici o riabilitativi, valuta e risponde con efficacia alla rapida evoluzione delle condizioni cliniche, sviluppa e gestisce piani assistenziali ottimali per raggiungere gli obiettivi attesi sul paziente e collabora nella programmazione e gestione dei piani di dimissione protetta (Ääri, Suominen et al., 2008). Ciò che fa la differenza sul livello di performance competente è l’esperienza clinica, che in accordo con Benner (1984) si sviluppa nel corso del tempo su un continuum che conduce il professionista neofita alla condizione di esperto (Dellai, Mortari et al., 2009): numerosi studi dimostrano che gli infermieri con competenze cliniche specialistiche, ovvero gli infermieri esperti, migliorano le condizioni di salute dei pazienti e aumentano il livello di soddisfazione lavorativa (Needleman, Buerhaus et al., 2002; Aiken, Clarke et al., 2003).

Il forte dibattito presente in letteratura sulla tematica delle competenze si riflette sul management e sulla pratica quotidiana degli infermieri (e degli altri professionisti della salute), la cui gestione, come ad esempio il trasferimento da un servizio ad altro o la sostituzione di un’unità per carenza improvvisa, avviene talvolta senza considerare la competenza clinica necessaria. Nell’attuale scenario sanitario, l’opportunità di potersi confrontare con un set esplicito di indicatori che esprimano le competenze necessarie alla gestione di pazienti con problemi specifici potrebbe potenziare le capacità del personale nel definire il proprio progetto di sviluppo professionale, nel presidiare e pianificare il proprio inserimento lavorativo e nel migliorare le proprie performance assistenziali. Ciò permetterebbe anche ai coordinatori e ai dirigenti infermieristici di valutare le competenze del singolo professionista e del gruppo di lavoro (Palese, Spangaro et al., 2005).

Il framework dei 7 domini di competenza di Benner (2003) (Tabella 1), all’interno dei quali sono stati distribuiti i 73 indicatori di competenza contenuti nella Nurse Competence Scale di Meretoja (2004) (Tabella 2), è stato utilizzato come documento base di partenza da tutti i gruppi di lavoro del nostro ospedale; ciascun gruppo di lavoro era costituito dal coordinatore e da 4-6 professionisti esperti con esperienza media lavorativa nel contesto di appartenenza maggiore di 10 anni.

Tabella 1 – I 7 domini di competenza di P.Benner

1

Relazionale/ruolo di aiuto

2

Insegnamento/coaching

3

Diagnosi e monitoraggio

4

Gestione di situazioni cliniche esposte a rapida evoluzione

5

Attuazione e monitoraggio di interventi assistenziali e di regimi terapeutici

6

Assicurazione e monitoraggio della qualità assistenziale

7

Competenze organizzative e relative al ruolo professionale

 

Tabella 2 – Indicatori di competenza – Nurse Competence Scale di Meretoja

SEZIONE 1: COMPETENZE DI PRESA IN CARICO

– pianificare l'assistenza infermieristica in riferimento ai bisogni del singolo paziente

– modificare il piano assistenziale in riferimento ai bisogni del singolo paziente

– supportare le strategie di adattamento alla malattia del paziente

– valutare criticamente la propria filosofia di nursing, la sua congruenza con i bisogni degli utenti e la sua applicazione nella pratica quotidiana

– utilizzare i risultati della ricerca nella presa in carico dei pazienti

– migliorare la cultura della presa in carico nell’unità operativa

– fondare la presa di decisioni su valori etici

SEZIONE 2: COMPETENZE DI EDUCAZIONE

– riconoscere i bisogni di educazione del paziente

– individuare il momento ottimale per attuare interventi educativi rivolti al paziente

– padroneggiare i contenuti degli interventi educativi rivolti al paziente

– fornire un’educazione personalizzata per ogni paziente

– gestire il processo educativo del paziente

– riconoscere i bisogni educativi dei famigliari

– agire autonomamente nell’educare i famigliari

– tenere conto del livello di abilità posseduto dagli studenti infermieri durante il tirocinio clinico

– supportare gli studenti infermieri nel raggiungimento degli obiettivi dell’educazione al paziente con il paziente stesso

– valutare i risultati dell’educazione al paziente con i famigliari

– valutare i risultati dell’educazione al paziente con l’equipe assistenziale

– attivarsi per mantenere e migliorare le proprie abilità professionali

– sviluppare il processo educativo nei confronti del paziente all’interno dell’unità operativa

– incoraggiare gli altri ad assumersi le proprie responsabilità

– Contribuire a sviluppare percorsi di inserimento nell’unità operativa per gli infermieri neo-assunti

SEZIONE 3: COMPETENZE DIAGNOSTICHE

– analizzare lo stato di salute del paziente utilizzando diversi modelli teorici

– accertare i bisogni psicologici del paziente

– accertare i bisogni psicologici dei famigliari

– organizzare per il paziente la consulenza di un esperto (infermieristico e non)

– concorrere a sviluppare con gli altri membri dell’equipe l’osservazione del paziente

– concorrere a sviluppare con gli altri membri dell’equipe l’uso di strumenti diagnostici (es. scale di valutazione)

– gestire e migliorare la documentazione del paziente assistito

SEZIONE 4: COMPETENZE DI GESTIONE DELLE SITUAZIONI

– riconoscere precocemente situazioni critiche per la vita del paziente

– ridefinire le priorità delle attività in funzione del modificarsi delle situazioni

– agire appropriatamente in situazioni di pericolo di vita del paziente (emergenza)

– concorrere ad individuare momenti di confronto con l’equipe su casi assistenziali quando necessario

– sostenere i membri dell’equipe a gestire le situazioni di cambiamento

– pianificare l’assistenza tenendo conto delle risorse disponibili

– mantenere le attrezzature in buone condizioni

– cooperare, mostrando flessibilità, in situazioni che cambiano rapidamente

SEZIONE 5: INTERVENTI TERAPEUTICI

– pianificare le proprie attività in relazione alla situazione clinica del paziente

– prendere decisioni riguardo all’assistenza personalizzandola per ogni paziente

– coordinare le proprie attività assistenziali con quelle degli altri membri dell’equipe multidisciplinare

– coordinare le proprie attività assistenziali con quelle dell’equipe infermieristica

– aggiornare protocolli/linee guida

– esprimere il proprio punto di vista, all’interno dell’equipe, su problemi assistenziali

– utilizzare i risultati della ricerca per attuare interventi appropriati

– valutare sistematicamente i risultati dell’assistenza al paziente

– possedere conoscenze approfondite per erogare assistenza di qualità

– contribuire a sviluppare percorsi diagnostico-terapeutici multidisciplinari

SEZIONE 6: ASSICURARE QUALITA’

– ispirarsi, durante la pratica, al modello assistenziale scelto dall’equipe infermieristica

– identificare aree di approfondimento e di ricerca nell’assistenza al paziente

– contribuire all’identificazione di criticità nel modello assistenziale scelto dall’equipe infermieristica

– valutare sistematicamente il grado di soddisfazione del paziente per l’assistenza erogata

– utilizzare i risultati della ricerca per ulteriori sviluppi dell’assistenza infermieristica

– proporre problemi da approfondire con la ricerca

SEZIONE 7: RUOLO RICOPERTO

– riconoscere i bisogni di supporto e di aiuto dei colleghi

– essere consapevole dei propri limiti

– riconoscere l’identità professionale come una risorsa per la professione infermieristica

– dimostrare responsabilità nell’utilizzo (spreco) delle risorse

– coordinarsi con i membri dell’equipe in merito alla distribuzione delle attività

– svolgere il tutoraggio degli studenti presenti nell’unità operativa

– svolgere l’affiancamento per i neo-assunti

– arricchire l’equipe assistenziale con le proprie competenze

– agire autonomamente

– attribuire attività al personale di supporto

– migliorare l’assistenza attraverso l’apporto di nuove conoscenze

– assicurare il procedere di un’assistenza priva di pericoli attraverso la delega di compiti

– mettere in atto strategie per evitare lo stress eccessivo (controllare le proprie emozioni)

– utilizzare le tecnologie informatiche nel lavoro

– coordinare l’assistenza al paziente nella sua globalità

– gestire completamente le situazioni che gli si presentano innanzi

– dare feedback costruttivi relativamente all’attività dei colleghi

– sviluppare l’assistenza al paziente all’interno di un’equipe multidisciplinare

– contribuire a sviluppare un buon clima di lavoro

FONTE: Nurse Competence Scale (NCS) versione validata in Italia da S.Finotto e W.Cantarelli nel 2009.

L’ospedale dispone di 508 posti letto, con uno staff così strutturato:

  • 345 medici;
  • 611 infermieri;
  • 186 professionisti (tecnici, fisioterapisti, ostetriche);
  • 554 tra Operatori Socio-Sanitari e personale ausiliario.

Gli obiettivi di questo progetto di mappatura delle competenze sono stati finalizzati a:

  • utilizzare la letteratura e la teoria delle competenze ed applicarle all’ambito infermieristico, tecnico e riabilitativo;
  • realizzare la mappatura delle competenze specifiche del personale esperto in relazione alla specifica Unità Operativa/Servizio di appartenenza, mediante l’utilizzo della NCS inserita nelle 7 aree assistenziali o domini proposti da Benner (2003) e adattata alla pratica professionale del personale tecnico e riabilitativo;
  • valorizzare l’esperienza clinica del personale sanitario esperto quale contributo indispensabile a descrivere ed elencare le competenze richieste e attese in ogni contesto assistenziale;
  • costruire mediante la tecnica di consenso degli esperti (processo induttivo) il profilo diversificato delle competenze distintive di infermieri, ostetriche, TSLB, TSRM e fisioterapisti nelle aree di appartenenza;
  • creare le basi per implementare un progetto di inserimento e di sviluppo professionale per il personale neoassunto o trasferito in altro servizio;
  • creare le basi per implementare in futuro un sistema di valutazione annuale (mantenimento e sviluppo delle competenze) del personale sanitario, che consenta anche di identificare le aree di intervento in cui sviluppare azioni formative mirate.

Lo studio ha coinvolto il personale infermieristico, tecnico, ostetrico e riabilitativo esperto.
Il progetto è iniziato nel gennaio 2018 mediante il coinvolgimento di una degenza pilota, in particolare di Terapia Intensiva, ed è terminato nel giugno dello stesso anno. Sono stati utilizzati i 7 domini di Benner all’interno dei quali sono stati inseriti gli indicatori della competenza infermieristica contenuti nella NCS di Meretoja (2004), validata a livello internazionale e in Italia nel 2009, per la quale è stato richiesto preventivamente il consenso di utilizzo agli autori.

Questo importante ed indispensabile materiale, tuttavia generico, è stato presentato in 2 incontri organizzati ad hoc con il Coordinatore e con 4 Infermieri esperti (esperienza media lavorativa nel contesto > 10 anni), ai quali è stata concessa piena facoltà di modificare la forma, come pure integrare o eliminare gli indicatori che non rispecchiavano la propria pratica assistenziale quotidiana. Il gruppo di lavoro ha avuto anche la facoltà di creare ex novo, oltre il format generico fornito, indicatori di competenza assistenziale ascrivibili allo specifico contesto assistenziale.

Il Servizio per le Professioni Sanitarie ha supervisionato in itinere il gruppo di lavoro, fornendo supporto metodologico alla realizzazione del profilo di competenza dell’infermiere esperto atteso nell’Unità di Terapia Intensiva.

La stessa metodologia descritta sopra è stata applicata a partire da metà gennaio 2018 fino a giugno 2018 in tutti i servizi del presidio ospedaliero, estendendola anche al personale ostetrico, tecnico e riabilitativo esperto.

In primis sono stati coinvolti tutti i 38 coordinatori dell’area sanitaria mediante 2 incontri propedeutici e un seminario specifico sulla mappatura delle competenze contestuali dell’infermiere esperto organizzati dal Servizio per le Professioni Sanitarie. Ogni coordinatore sanitario ha coinvolto il proprio personale esperto (4-5 per ogni team) con una esperienza lavorativa media nel contesto specifico > 10 anni; assieme hanno affrontato uno ad uno i domini e gli indicatori di competenza del format generico proposto, al fine di adattarli al loro linguaggio comune, alla loro necessità di maggior dettaglio, integrazione, modificazione o creazione ex novo.

In estrema sintesi è come aver fornito ai gruppi di lavoro del personale esperto una sorta di format base sul quale ciascun gruppo ha lavorato mediante il confronto diretto con la reale pratica assistenziale quotidiana e sulla base dell’esperienza clinica, fino a giungere ad un profilo delle competenze distintive agite e attese in ogni specifica realtà assistenziale.

In un secondo momento è stato chiesto ai gruppi di lavoro di temporizzare gli indicatori di competenza a seconda che fossero raggiungibili entro 6 mesi, entro 1 anno o entro 3 anni.

La definizione del profilo di competenza dell’infermiere esperto nelle diverse aree assistenziali e negli specifici servizi è stata ottenuta nel pieno rispetto dei riferimenti normativi per l’esercizio delle professioni infermieristica e tecniche in Italia, dei codici deontologici nonché dei fini istituzionali dell’Ospedale S. Cuore – Don Calabria di Negrar.

Risultati
L’adesione al progetto è risultata del 100%. Il progetto è stato realizzato da 190 professionisti esperti, così suddivisi:

  • 26 coordinatori infermieristici;
  • 12 coordinatori delle aree tecnica e riabilitativa;
  • 152 professionisti sanitari esperti.

Complessivamente, rispetto al format iniziale proposto, è emersa una conferma e/o individuazione ex novo e diversificazione degli indicatori delle competenze contesto-specifiche, che hanno determinato in ogni servizio un proprio profilo di competenza in relazione alle caratteristiche dei pazienti o dell’utenza e alla complessità assistenziale.

A titolo esemplificativo, viene proposto il profilo contesto-specifico dell’infermiere esperto della Terapia Intensiva con gli specifici indicatori di competenza temporizzati e raggiungibili entro 6 mesi, 1 anno e 3 anni (Tabella 3).

Tabella 3 – Temporizzazione delle competenze

DOMINIO 1 – RELAZIONALE/RUOLO DI AIUTO

MACROCOMPETENZA
Agire e sostenere una relazione orientata ai bisogni del paziente critico e dei suoi familiari/caregiver analizzando anche il proprio vissuto e la propria emotività.

 

Competenza raggiungibile con i seguenti tempi

Indicatori per il paziente cosciente

6 mesi

1 anno

3 anni

1

Sostenere emotivamente la persona.

 

☑

 

2

Motivare al paziente ogni intervento assistenziale.

☑

 

 

3

Aiutare il paziente ad esprimere ciò che avverte sostenendolo nel fronteggiare l’angoscia e la preoccupazione per il suo stato di salute.

 

☑

 

4

Fornire alla persona chiarimenti e informazioni condivise con l’equipe medica (es. paziente con I.M.A.).

 

☑

 

5

Comunicare sostegno al paziente anche attraverso il contatto fisico.

☑

 

 

Indicatori per i familiari/caregiver

6 mesi

1 anno

3 anni

1

Riconoscere i bisogni della famiglia.

 

 

☑

2

Sostenere emotivamente i familiari.

 

☑

 

3

Agire autonomamente nella guida e nel supporto dei familiari.

 

☑

 

4

Dimostrare alla famiglia di essere un sicuro punto di riferimento.

 

 

☑

5

Fornire ai familiari indicazioni e notizie chiare e precise e condivise con l’equipe medica.

 

 

☑

Indicatori per l’infermiere

6 mesi

anno

3 anni

1

Sostenere la relazione con il paziente, i familiari e gli operatori sanitari controllando la propria emotività.

 

 

☑

2

Gestire la fatica emotiva e le condizioni di stress correlate al continuo confronto con situazioni critiche complesse.

 

☑

 

3

Mantenere fermezza nelle situazioni critiche e drammatiche evitando di farsi coinvolgere emotivamente.

 

☑

 

4

Garantire la dignità e il rispetto della persona umana in ogni attività assistenziale.

☑

 

 

5

Rispettare la persona riducendo la nudità e l’esposizione del corpo quando possibile.

☑

 

 

6

Sostenere emotivamente il confronto con i medici durante i trattamenti di fine vita.

 

 

☑

7

Sostenere il confronto nell’equipe infermieristica rispetto alle decisioni nel trattamento di fine vita.

 

 

☑

8

Garantire la dignità della persona umana in ogni fase delle cure di fine vita.

 

☑

 

 

Totale competenze per periodo

4

8

6 

 

DOMINIO 2 – INSEGNAMENTO/COACHING

MACROCOMPETENZA
Fornire consulenza e sostegno ai colleghi meno esperti aiutandoli a raggiungere elevati standard assistenziali per garantire continuità delle cure al paziente critico.

 

Competenza raggiungibile con i seguenti tempi

Indicatori

6 mesi

1 anno

3 anni

1

Proporsi come modello di riferimento per i colleghi meno esperti.

 

 

☑

2

Supportare il neo-inserito nell’acquisizione delle abilità tecniche e relazionali richieste.

 

 

☑

3

Aiutare il neo-inserito a saper essere parte integrante dell’equipe (“uno per tutti e tutti per uno”, sintonia di gruppo e lavoro di squadra).

 

☑

 

4

Aiutare il neo-inserito a raggiungere gli obiettivi e i risultati assistenziali attesi dall’Organizzazione.

 

 

☑

5

Fornire feedback ai colleghi meno esperti.

 

 

☑

6

Trasferire le proprie conoscenze e il proprio metodo di lavoro ai neofiti.

 

 

☑

7

Fornire consulenza ai colleghi meno esperti su situazioni assistenziali complesse e sull’uso della tecnologia avanzata.

 

 

☑

8

Supportare i colleghi nella gestione delle situazioni di urgenza/emergenza.

 

☑

 

9

Condurre il neo-inserito alla riflessione durante e dopo la gestione degli interventi assistenziali complessi.

 

 

☑

10

Allenare ed aiutare il neo-inserito all’osservazione attenta del paziente.

 

☑

 

11

Promuovere con i colleghi la discussione e riflessione su casi assistenziali complessi o dopo la gestione di una situazione critica per apprendere.

 

☑

 

12

Chiedere aiuto ai colleghi esperti nelle situazioni clinico-assistenziali complesse.

☑

 

 

 

Totale competenze per periodo

1

4

7 

 

DOMINIO 3 – DIAGNOSI E MONITORAGGIO

MACROCOMPETENZA
Attuare un rapido, mirato ed accurato accertamento clinico al fine di rilevare i problemi prioritari di salute e garantire la presa in carico della persona assistita in Terapia Intensiva.

 

Competenza raggiungibile con i seguenti tempi

Indicatori

6 mesi

1 anno

3 anni

1

Mantenere una visione globale della persona (essere umano, patologia, familiari, ecc.).

 

☑

 

2

Eseguire un efficace accertamento e monitoraggio della funzione cardiaca, respiratoria, dello stato neurologico, dei referti ematochimici e strumentali.

☑

 

 

3

Cogliere rapidamente le modificazioni significative e comunicarle per la presa di decisioni tempestive.

☑

 

 

4

Controllare e supervisionare il paziente mediante il corretto utilizzo dei sistemi di monitoraggio clinico (monitor, ventilatore polmonare, emogasanalizzatore, ecc.).

☑

 

 

5

Documentare con precisione i dati sulla documentazione sanitaria.

☑

 

 

6

Rilevare lo stato di alterazione della coscienza.

☑

 

 

7

Utilizzare correttamente le scale di valutazione neurologica e riportare oggettivamente i dati rivalutandoli nel tempo.

☑

 

 

 

Totale competenze per periodo

6

1

0 

 

DOMINIO 4 – GESTIONE DI SITUAZIONI CLINICHE ESPOSTE A RAPIDA EVOLUZIONE

MACROCOMPETENZA
Attuare interventi di monitoraggio per identificare precocemente il peggioramento della situazione clinica e gestire con efficacia l’evoluzione delle condizioni del paziente critico.

 

Competenza raggiungibile con i seguenti tempi

Indicatori

6 mesi

1 anno

3 anni

1

Riconoscere precocemente le alterazioni dei parametri vitali al fine di prevenire l’insorgenza di complicanze.

 

☑

 

2

Riconoscere precocemente quando il paziente necessita di supporto ventilatorio o di intubazione endo-tracheale.

 

☑

 

3

Formulare ipotesi di possibile evoluzione e consolidare o escludere la propria intuizione mediante dati oggettivi.

 

 

☑

4

Agire prontamente per ritardare possibili complicanze.

 

☑

 

5

Modificare il piano assistenziale in relazione all’evoluzione delle condizioni cliniche.

 

☑

 

6

Agire secondo priorità nel rispetto di protocolli, procedure e linee guida in uso.

☑

 

 

7

Agire tempestivamente nelle situazioni di instabilità clinica.

 

☑

 

8

Cogliere rapidamente il/i problema/i e le prestazionim appropriate da eseguire.

 

☑

 

9

Gestire correttamente gli accessi vascolari deputati al trattamento terapeutico e al monitoraggio clinico.

☑

 

 

10

Somministrare i farmaci in modo efficace e sicuro (somministrazione controllata con pompe infusionali, diluizioni protocollate, rispetto dei tempi di somministrazione) e monitorarne l’effetto nel tempo.

☑

 

 

11

Gestire efficacemente le condizioni di urgenza/emergenza in attesa del medico (es. BLS-D).

 

☑

 

12

Promuovere la collaborazione all’interno del team nell’affrontare e gestire le condizioni cliniche soggette a rapida evoluzione.

 

☑

 

 

Totale competenze per periodo 

3

8

1

 

DOMINIO 5 – ATTUAZIONE E MONITORAGGIO DI INTERVENTI ASSISTENZIALI E DI REGIMI TERAPEUTICI

MACROCOMPETENZA 1
Attuare prontamente gli interventi assistenziali e monitorare nel tempo gli stessi per garantire una gestione sicura ed efficace del paziente critico

 

Competenza raggiungibile con i seguenti tempi

Indicatori

6 mesi

1 anno

3 anni

1

Realizzare le attività assistenziali in relazione alle condizioni cliniche del paziente.

 

☑

 

2

Adattare, con flessibilità, l’attività assistenziale in relazione alle variabili contingenti dell’U.O. e alle richieste in regime di urgenza/emergenza (urgenze interne ed esterne all’U.O., trasporti, TAC, RMN, Scintigrafia, ecc).

 

 

☑

3

Agire in modo coordinato nelle attività assistenziali multiprofessionali.

 

☑

 

4

Assicurare comfort al paziente, in particolare la cura del corpo, l’igiene del cavo orale, il ri-posizionamento frequente.

☑

 

 

5

Assumere un comportamento professionale caratterizzato da fermezza ed efficienza anche quando le informazioni e le istruzioni vengono date in modo veloce e concitato.

 

☑

 

6

Dare istruzioni precise agli operatori a cui si delegano interventi specifici (OSS).

☑

 

 

7

Dare istruzioni precise al collega di turno.

 

☑

 

8

Preparare rapidamente tutti i presidi e i farmaci necessari alla gestione dell’urgenza/emergenza.

☑

 

 

9

Organizzare farmaci, presidi e apparecchiature in modo da garantire sempre efficienza e pronta disponibilità.

☑

 

 

10

Somministrare i farmaci in modo preciso e sicuro monitorando i possibili effetti collaterali e/o eventi avversi.

☑

 

 

11

Gestire i presidi correlati alla terapia farmacologia endovenosa nel rispetto delle linee guida in uso (es. C.D.C. di Atlanta).

☑

 

 

12

Gestire la nutrizione entrale.

☑

 

 

13

Gestire la nutrizione parenterale.

☑

 

 

14

Gestire i sistemi di drenaggio di liquidi biologici.

☑

 

 

15

Gestire le medicazioni.

☑

 

 

16

Promuovere la cicatrizzazione delle ferite, il drenaggio posturale.

☑

 

 

 

Totale competenze per periodo

11

4

1 

 

MACROCOMPETENZA 2
Attuare interventi assistenziali rapidi per garantire una corretta gestione delle vie respiratorie ed una ventilazione ottimale del paziente critico.

 

Competenza raggiungibile con i seguenti tempi

Indicatori

6 mesi

1 anno

3 anni

1

Garantire la pervietà delle vie aeree (rimozione di corpi estranei, posizionamento di cannula oro-faringea, aspirazione oro-faringea ed endo-tracheale, ecc.).

☑

 

 

2

Ossigenare efficacemente il paziente mediante l’utilizzo del pallone auto-espandibile tipo “Ambu” e maschera facciale, unità respiratoria manuale (“va e vieni”), C.P.A.P., ecc.

 

☑

 

3

Collaborare con il medico rianimatore durante le manovre di intubazione naso e oro-tracheale predisponendo tutto il materiale necessario.

☑

 

 

4

Agire efficacemente e prontamente nei casi di intubazione difficile predisponendo tutti i presidi necessari (maschera laringea, introduttore tracheale di Frova, fibroscopio, Kit Fastrach, ecc.).

 

☑

 

5

Assistere il paziente intubato e ventilato meccanicamente e avere conoscenza specifica delle principali modalità di ventilazione.

 

☑

 

6

Assistere il paziente intubato in respiro spontaneo.

☑

 

 

7

Assistere il paziente in ventilazione non invasiva (es. C.P.A.P.).

 

☑

 

8

Gestire il paziente tracheostomizzato.

☑

 

 

9

Monitorare i parametri respiratori e segnalare tempestivamente eventuali anomalie.

☑

 

 

10

Eseguire la puntura arteriosa per l’emogasanalisi.

☑

 

 

11

Interpretare i valori dell’emogasanalisi (quadro di acidosi o alcalosi respiratoria e/o metabolica e quadri misti).

 

☑

 

12

Preparare il materiale necessario e collaborare con il medico durante il posizionamento di drenaggi di liquidi biologici (es. toracentesi, paracentesi, …).

☑

 

 

13

Collaborare nel team fino alla stabilizzazione del quadro respiratorio.

☑

 

 

 

Totale competenze per periodo 

8

5

0

 

MACROCOMPETENZA 3
Attuare interventi assistenziali rapidi ed efficaci per garantire condizioni di circolo ottimali.

 

Competenza raggiungibile con i seguenti tempi

Indicatori

6 mesi

1 anno

3 anni

1

Assistere il paziente emodinamicamente instabile.

 

☑

 

2

Rilevare tempestivamente le principali aritmie cardiache.

 

☑

 

3

Riconoscere le aritmie cardiache letali ed allertare il medico e i colleghi.

☑

 

 

4

Installare i sistemi di monitoraggio emodinamico invasivo avanzato (es. catetere di Swan-Ganz, PICCO, defibrillatore, ecc.).

☑

 

 

5

Gestirei sistemi di monitoraggio emodinamico invasivo avanzato (es. catetere di Swan-Ganz, PICCO, defibrillatore, ecc).

 

☑

 

6

Eseguire efficacemente il massaggio cardiaco esterno.

☑

 

 

7

Preparare i presidi necessari e collaborare con il medico durante il posizionamento del Catetere Venoso Centrale.

☑

 

 

8

Utilizzare correttamente la tecnologia presente per la gestione della terapia infusionale continua.

☑

 

 

9

Gestire il bilancio idro-elettrolitico.

☑

 

 

10

Installare l’emofiltrazione e l’emodialisi (es.CVVH, SCUF).

☑

 

 

11

Gestire l’emofiltrazione e l’emodialisi (es.CVVH, SCUF) e le specifiche variazioni emodinamiche.

 

☑

 

 

Totale competenze per periodo

7

4

0

 

MACROCOMPETENZA 4
Attuare e monitorare interventi assistenziali mirati all’accertamento ed alla gestione del dolore nel paziente critico

 

Competenza raggiungibile con i seguenti tempi

Indicatori

6 mesi

1 anno

3 anni

1

Utilizzare sistematicamente le specifiche scale di accertamento per il paziente cosciente (es. Numeric Rate Scale, Visual Analogyc Scale) e per il paziente non cosciente (es. Behavioural Pain Scale, Non Verbal Pain Scale).

☑

 

 

2

Utilizzare il self-report nel paziente cosciente e credere a ciò che esprime.

☑

 

 

3

Registrare e documentare correttamente la valutazione del dolore.

☑

 

 

4

Rivalutare il dolore ad intervalli regolari in base al tipo, all’intensità e alla via di somministrazione del farmaco antalgico (es. dopo 15-30 minuti dalla somministrazione ev o dopo 4 ore per analgesici a rilascio ritardato o trans dermici).

 

☑

 

5

Somministrare correttamente la terapia antalgica attraverso la via meno invasiva (ev, sl, trans dermica) e valutarne l’effetto nel tempo.

☑

 

 

6

Accertare il corretto posizionamento e l’appropriatezza dei presidi utilizzati per la terapia antalgica (es. sondino perdurale, elastomero, CVP, ecc).

☑

 

 

7

Educare il paziente chirurgico a contenere il dolore (es. tenere le mani sull’addome durante i colpi di tosse)

☑

 

 

8

Prevenire il dolore ischemico da pressione mediante il frequente cambio di posizione.

☑

 

 

9

Trasferire e condividere con l’equipe assistenziale l’esito della terapia antalgica.

☑

 

 

10

Discutere nell’equipe multidisciplinare l’eventuale necessità di modifica del trattamento analgesico.

 

☑

 

11

Prevedere il dolore procedurale somministrando i farmaci in anticipo in relazione alla bio disponibilità e all’emivita del farmaco.

 

☑

 

12

Attuare proposte di miglioramento per la prevenzione del dolore procedurale (es. somministrazione di Fentanyl prima della broncoaspirazione o della rimozione di drenaggi, lidocaina sc prima della puntura arteriosa).

 

 

☑

13

Gestire con padronanza la terapia antalgica al bisogno mirata al trattamento del dolore acuto.

 

 

☑

 

Totale competenze per periodo

8

3

2

 

MACROCOMPETENZA 5
Attuare interventi assistenziali appropriati che garantiscano comfort e sicurezza al paziente critico nelle fasi di mobilizzazione e trasporto.

 

Competenza raggiungibile con i seguenti tempi

Indicatori

6 mesi

1 anno

3 anni

1

Effettuare in sicurezza le manovre di mobilizzazione del paziente con particolare attenzione ai pazienti sedati e curarizzati.

☑

 

 

2

Mobilizzare ed immobilizzare il paziente utilizzando i presidi più adeguati in relazione alle condizioni cliniche.

☑

 

 

3

Garantire il comfort del paziente durante le manovre di mobilizzazione e di trasporto.

☑

 

 

4

Effettuare un appropriato monitoraggio clinico e garantire la disponibilità farmacologica della terapia in corso durante il trasporto del paziente nei vari servizi di diagnosi e cura.

☑

 

 

5

Predisporre farmaci, presidi ed apparecchiature elettromedicali necessarie alla gestione dell’emergenza durante i trasporti/trasferimenti del paziente.

☑

 

 

 

Totale competenze per periodo

5

0

0

 

DOMINIO 6 – ASSICURAZIONE E MONITORAGGIO DELLA QUALITA’ ASSISTENZIALE

MACROCOMPETENZA
Adottare buone pratiche assistenziali basate sulle migliori evidenze e sulla presa in carico della persona per garantire elevati standard di sicurezza al paziente critico.

 

Competenza raggiungibile con i seguenti tempi

Indicatori

6 mesi

1 anno

3 anni

1

Prendere decisioni e scegliere interventi di dimostrata efficacia.

 

 

☑

2

Mantenere aggiornate le proprie conoscenze e abilità tecniche e relazionali.

☑

 

 

3

Segnalare le tematiche da approfondire o le aree di pratica in cui ci sono dubbi o controversie.

☑

 

 

4

Effettuare proposte di miglioramento e di sviluppo della pratica assistenziale.

 

☑

 

5

Documentarsi per trovare risposte sempre più aggiornate ai propri dubbi.

☑

 

 

6

Agire nel rispetto dei sistemi operativi interni (linee guida, procedure, protocolli, ecc.).

☑

 

 

7

Documentare l’assistenza registrando i dati sensibili alle cure infermieristiche e utili alla valutazione degli esiti sul paziente.

☑

 

 

8

Garantire la prevenzione delle infezioni in Terapia Intensiva nel corso di tutte le manovre cliniche ed assistenziali (invasive e non) mediante il rispetto delle precauzioni standard e di isolamento (1°- lavaggio delle mani, gestione cateteri venosi e arteriosi, catetere vescicale, broncoaspirazione, ecc.).

☑

 

 

 

Totale competenze per periodo

6

1

1

 

DOMINIO 7 – COMPETENZE ORGANIZZATIVE E RELATIVE AL RUOLO PROFESSIONALE

MACROCOMPETENZA
Garantire interventi coordinati con il team multiprofessionale

 

Competenza raggiungibile con i seguenti tempi

Indicatori

6 mesi

1 anno

3 anni

1

Pianificare ed attuare interventi assistenziali personalizzati.

 

 

☑

2

Fornire consulenza esperta nel gruppo di lavoro.

 

 

☑

3

Attribuire al personale di supporto, se presente, attività appropriate al loro profilo e al loro livello di competenza, garantendo supervisione costante.

 

☑

 

4

Confrontarsi con il medico e garantire le prescrizioni diagnostiche terapeutiche.

 

☑

 

5

Collaborare con altri professionisti che intervengono per specifiche prestazioni (es. fisioterapista, radiologo…).

 

☑

 

6

Costruire/mantenere un clima lavorativo di collaborazione e rispetto.

☑

 

 

 

Totale competenze per periodo

1

3

2

Non è stato possibile confrontare la mappatura delle competenze contestuali dei professionisti sanitari coinvolti con altre realtà che hanno effettuato e/o pubblicato un lavoro similare di classificazione e descrizione delle capacità, abilità e conoscenze attese nei vari setting assistenziali.

Discussione
Le realtà ospedaliere italiane si stanno sempre più caratterizzando per la tendenza ad articolarsi in aree funzionali specialistiche o dipartimenti, al fine di facilitarne la razionalizzazione organizzativa e gestionale. Le competenze attese in ambito sanitario ed il loro livello di diversificazione variano a seconda del servizio in cui il professionista sanitario è inserito, quindi la definizione e lo sviluppo di competenze esperte è contesto-specifico.

La mappatura delle competenze, ovvero la loro definizione e misurazione, è necessaria per identificare oggettivamente i comportamenti che il personale infermieristico, ostetrico, tecnico e riabilitativo deve garantire in ogni specifico contesto operativo per lavorare bene (benessere lavorativo), nonché per garantire un’assistenza di qualità basata sulle migliori evidenze scientifiche.

La mappatura delle competenze può essere realizzata con diversi sistemi, ma quello condiviso e agito nell’Ospedale “Sacro Cuore – Don Calabria” è stato quello induttivo, che ha valorizzato fortemente l’esperienza dei professionisti coinvolti. Si è trattato di una sorta di percorso a ritroso di costruzione delle competenze che è partito dal professionista esperto per arrivare al neoassunto/neoinserito con le indispensabili integrazioni degli aspetti strategici, della mission e della vision della struttura.

Conclusioni
Il professionista esperto possiede un ampio bagaglio di conoscenze e di competenze, costruite con l’esperienza e la formazione continua; quindi vi è evidenza che formazione ed apprendimento sono attività profondamente ancorate al contesto sociale ed organizzativo.

La costruzione dei profili di competenza situati e diversificati è la condizione migliore per creare buoni percorsi di inserimento del personale neoassunto o neoinserito, per implementare concreti processi di valutazione, di sviluppo professionale, di aggiornamento e di adattamento alla continua evoluzione del sistema sanitario. La mappatura delle competenze e l’individuazione delle giuste strategie per il loro monitoraggio, mantenimento e sviluppo dovrebbe rappresentare un grande punto di forza per ogni azienda sanitaria e per ogni professionista coinvolto nei processi di diagnosi e cura degli assistiti.

L’analisi delle competenze e l’individuazione delle corrette strategie per il loro sviluppo dovrebbe rappresentare un punto di forza per ogni organizzazione sanitaria e per ogni professionista della salute, ma non può prescindere da un profondo e costante monitoraggio della propria professionalità, indipendentemente dal ruolo rivestito.

Il modello di mappatura delle competenze contestuali è anche la base indispensabile per creare le condizioni di un sistema di certificazione, che permetta al singolo professionista di intraprendere un percorso di sviluppo delle competenze, allo scopo di implementare la propria formazione con nuove competenze tecnico-professionali e garantire in questo modo elevati standard nelle prestazioni assistenziali. Oggi, sempre più, sviluppare le competenze significa valorizzare le potenzialità esplicite e tacite di cui ciascun professionista della salute è portatore, grazie all’aiuto di persone esperte nella gestione delle risorse umane, al fine di rendere ogni sanitario capace di elaborare autonomamente un bilancio delle proprie competenze ed un piano formativo individuale che sia il più possibile in armonia con il Piano Formativo Aziendale.
 

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