Tutor clinico: percorsi e strumenti per la valutazione


Introduzione
La formazione universitaria infermieristica coniuga l’apprendimento teorico con quello clinico, definito tradizionalmente tirocinio, con l’obiettivo di formare professionisti con competenze adeguate all’attuale panorama sanitario (Gamberoni L. et al., 2009).
L’apprendimento clinico riveste un ruolo fondamentale, in quanto permette allo studente di confermare nella pratica ciò che ha appreso nella teoria, attraverso un processo attivo e responsabile, orientato secondo mandati normativi specifici italiani ed europei.

Perfino i decreti che regolano l’organizzazione dei Corsi di Laurea delle professioni sanitarie riconoscono questo protagonismo del tirocinio, affidandone la supervisione e la guida a tutori professionali appositamente formati e assegnati. Il tutor clinico è la figura individuata per affiancare, coinvolgere, sostenere lo studente in tirocinio e promuoverne l’apprendimento esperienziale (Sasso et al., 1997).

Nel contesto dell’Università del Piemonte Orientale, sono state individuate due figure guida, oltre a quelle della didattica professionalizzante: il tutor clinico e l’infermiere affiancatore. Il tutor clinico (TC) è l’infermiere che “assume un ruolo di maggior coordinamento dei tirocinanti in quel servizio, si interfaccia con la sede formativa, cura gli accordi, aiuta i colleghi a selezionare le opportunità di apprendimento in coerenza con gli obiettivi e il piano di tirocinio condiviso con lo studente. Egli offre supporto ai colleghi che affiancano gli studenti sia durante il percorso sia nella fase della valutazione”. L’infermiere affiancatore (IA), pur non avendo la responsabilità di un rapporto tutoriale, affianca lo studente forte della sua esperienza professionale; di norma gli IA riferiscono al TC le attività effettuate con lo studente, le modalità di svolgimento delle attività, gli aspetti positivi e le lacune che lo studente ha dimostrato di possedere, in modo che il TC abbia il più ampio scenario possibile dell'avvenuto apprendimento clinico.

La figura del TC viene nominata dall’Università. Il nuovo sistema di qualità AVA (Autovalutazione, Valutazione periodica, Accreditamento), messo a punto dall’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca) identifica come punto di forza la costruzione e l’implementazione di un sistema di identificazione/valutazione del tutor clinico.

La spinta normativa, ma soprattutto la necessità di attribuire identità, ruolo e competenza al TC, hanno incentivato la nascita di un gruppo di lavoro all’interno del Coordinamento Regionale CLI del Piemonte e della Valle d’Aosta, all’interno del quale si è messo a punto uno strumento di valutazione del TC, successivamente validato.

Lo strumento è costituito dalla declinazione dei descrittori del ruolo tutoriale, raggruppati in quattro funzioni:

  • progettazione e programmazione;
  • conduzione;
  • valutazione;
  • autoformazione e sviluppo.

Lo strumento è stato costruito per l’auto-valutazione del TC e per l’etero-valutazione da parte del tutor della didattica o tutor pedagogico (TP).
Il tutor compilatore deve riportare il livello di autonomia, per ciascun descrittore, facendo riferimento alla scala Likert, dove 1 corrisponde alla maggiore dipendenza e 6 alla maggiore autonomia. Il sistema, così come è stato approvato dal Coordinamento Regionale dei Corsi di Laurea, prevede che l’auto-valutazione e l’etero-valutazione siano oggetto di confronto costruttivo da parte di entrambi gli attori della valutazione.

Con questo contributo si intende descrivere il progetto pilota di sperimentazione della valutazione del TC condotto presso l’Ospedale Sant’Andrea di Vercelli.

La nostra esperienza
Lo studio si è svolto presso l’ASL di Vercelli nel periodo compreso tra dicembre 2014 e ottobre 2015. Sono stati reclutati 12 TC, selezionati su base volontaria in base alla partecipazione ad un corso di formazione propedeutico alla fase sperimentale, e da 3 TP.
Lo studio è stato articolato in tre fasi:

Fase 1 – Condivisione dello strumento
Durante questa fase è stato illustrato lo strumento di valutazione del TC. Sono state condivise le funzioni del TC comprese nelle aree “organizzazione”, “conduzione”, “valutazione”, “autoformazione e sviluppo”. Rispetto alla scheda validata, i tutor hanno evidenziato solo la carenza di un descrittore dell’aspetto relazionale verso lo studente.
Durante lo stesso corso è stato definito il sistema di valutazione che si intendeva utilizzare e che è stato sperimentato successivamente nello studio pilota. Il sistema di valutazione condiviso prevedeva l’auto-valutazione del TC, l’etero-valutazione da parte del TP e un momento di condivisione/confronto tra i due tutor. Il gruppo ha scelto di sperimentare la modalità sopra descritta 2 volte l’anno (febbraio e ottobre).

Fase 2 – Test pilota
Lo strumento è stato testato all’interno del gruppo: ogni TC ha espresso la propria auto-valutazione, riferendosi all’ultima esperienza di tirocinio supervisionata e contemporaneamente il TP ha formulato la propria valutazione, riferendosi alla stessa esperienza. Al termine della compilazione dello strumento è avvenuto un colloquio di confronto, in cui TC e TP si sono confrontati su ogni item dello strumento e sono stati approfonditi gli aspetti su cui le valutazioni risultavano discordanti, le motivazioni che supportavano valutazioni differenti e le eventuali proposte di miglioramento.

Successivamente un terzo TP ha somministrato a tutti i partecipanti un’intervista semi strutturata, in cui sono stati indagati i seguenti aspetti:

  • fruibilità dello strumento;
  • possibilità di inserire lo strumento nel contesto organizzativo;
  • tempistiche di valutazione;
  • funzione dello strumento nel rapporto TC/ TP;
  • aspetti/aree da approfondire con ulteriore formazione.

Nel mese di ottobre 2015 l’esperienza è stata ripetuta.

Fase 3Condivisione dei risultati
Nell’ottobre 2015, all’interno della giornata conclusiva del corso, sono stati illustrati i risultati del confronto tra le due esperienze di auto/etero valutazione e le riflessioni emerse dalle interviste. Sono state inoltre raccolte richieste di nuova formazione in merito allo stesso strumento o ad altri aspetti eventualmente emersi dall’esperienza condotta.

Risultati
I dati emersi dall’auto ed etero valutazione sono stati organizzati in un foglio Excel, in cui, per ogni TC, compaiono le due auto-valutazioni e le due etero-valutazioni. Al fine di garantire una riflessione obiettiva, scevra da giudizi personali, i nomi dei TC sono stati sostituiti da codici. I dati sono poi stati elaborati utilizzando la statistica descrittiva e quella inferenziale (Ttest per dati appaiati).
Il TC medio presenta età anagrafica di 46,3 anni, età lavorativa di 26.4 anni, con quasi 9 anni di tutorato (8.9); il gruppo esaminato è composto da 9 coordinatori infermieristici e 3 infermieri. Per quanto riguarda il TP medio, l’età è di 47,3 anni con un’esperienza di tutorato di 5,3 anni.
L’analisi generale dei dati ha mostrato un livello di autonomia elevato/molto elevato nel rivestire il ruolo di TC (5,11 è la media dei punteggi delle auto-valutazioni e 5,32 è la media delle etero- valutazioni).

La differenza tra i punteggi ottenuti nelle auto-valutazioni e nelle etero-valutazioni presenta una maggior corrispondenza nei punteggi ottenuti nelle valutazioni di ottobre, ma in nessun caso tali differenze sono statisticamente significative (Tabella 1).

Tabella 1 – Confronto tra media dei punteggi ottenuti con auto-valutazione e etero-valutazione

 

AUTO Valutazione (media)

ETERO Valutazione (media)

P

Febbraio

5,11

5,42

0.25

Ottobre

5,19

5,40

0.32

Media

5.11

5.32

0.25

Gli item dell’autovalutazione di febbraio in cui compare un punteggio inferiore a 5, sono 7. Tra questi, solo per 1 item vi è corrispondenza con l’autovalutazione di ottobre e con entrambe le etero valutazioni, più precisamente in quello che descrive la competenza del tutor per la conduzione di incontri multi professionali finalizzati alla discussione di casi significativi. Sullo stesso item si riscontra una difficoltà del TC ad auto-valutarsi: si rileva infatti che nel 33% dei casi il TC non dà una risposta.

Per il TP, invece, l’item in cui si sono riscontrate più risposte mancanti è quello relativo alla programmazione dell’attività dello studente in base alla presenza del TC. Nella nostra realtà. Infatti, il TC definisce i turni di tirocinio del singolo studente in base alla propria presenza, ma ovviamente con limiti di effettiva presenza per tutti.

Per quanto riguarda l’intervista semi strutturata, i dati emersi sono stati organizzati in base alla fruibilità dello strumento, al rapporto tra TC e TP e agli aspetti da approfondire. Al di là dei punteggi ottenuti nelle valutazioni, tutto il gruppo è concorde nel dichiarare che il momento principale e di maggior importanza di tutto il sistema di valutazione è stato quello del confronto.

Lo studio ci ha permesso di valutare alcuni aspetti in particolare:
Fruibilità dello strumento

  • è risultato utile per condurre l’auto-valutazione e l’etero valutazione (100%);
  • non ha comportato alcuna difficoltà di utilizzo (9/12 a febbraio e 12/12 a ottobre);
  • si è riscontrata qualche difficoltà di linguaggio a febbraio, superata a ottobre (3/12);
  • si è riscontrata una completezza dello strumento (10/12 a febbraio che diventa 12/12 a ottobre). L’aspetto ritenuto mancante riguardava la relazione con lo studente, ma come si vede alla valutazione di ottobre si è riconosciuto che questo aspetto è in realtà trasversale a tutti gli item relativi all’area della conduzione.

L’intero gruppo si è mostrato favorevole (11/12) all’inserimento dello strumento nel contesto organizzativo, chiedendo l’incontro 1 – 2 volte l’anno.

Funzione dello strumento nel rapporto TC/TP.
Dall’intervista emerge che lo strumento permette una migliore focalizzazione del ruolo del TC, facilita la vicinanza, il rapporto e il confronto tra TC e TP (100%) e offre spunti per porsi obiettivi di miglioramento.

Aspetti/aree da approfondire con ulteriore formazione.
Dagli incontri di confronto sono emersi alcuni aspetti che i TC desiderano approfondire:

  • strumenti e metodi in uso per la gestione del tirocinio degli studenti;
  • processo di nursing secondo il modello bifocale;
  • ragionamento clinico degli studenti (strumenti, strategie).

Dal confronto avvenuto nella giornata conclusiva sono emerse anche alcune criticità che riguardano principalmente la presenza in reparto di altre figure che si occupano degli studenti durante il loro percorso: gli IA, che in parte svolgono attività riconosciute proprie del TC.
Un’altra criticità emersa riguarda il fatto che lo strumento valuta l’autonomia del TC e non quanto quella funzione venga svolta da tale figura.

Conclusioni
La messa in opera del progetto pilota fin qui descritto ha cercato di dare una risposta concreta alla necessità di identificare e utilizzare un sistema di valutazione dei tutor clinici in riferimento alla normativa vigente (L. 240/2010), (Dlgs 19/2012).
Sicuramente è stata un’esperienza positiva che ha unito il gruppo dei TC e dei TP, permettendo una miglior consapevolezza del ruolo del TC sia da parte dei TC stessi che dei TP.

Utilizzare un sistema di valutazione che preveda l’auto e l’eterovalutazione del tutor clinico seguiti da un momento di condivisione e confronto tra le due figure è stato il reale punto di forza di tutto il progetto.

Tale momento è stato vissuto dalle persone coinvolte come un’occasione per migliorarsi. Sono inoltre emersi importanti spunti per la formazione sia dei TC che degli affiancatori.
Unico limite dello studio è stata l’esiguità del campione (12 TC e 3 TP) per cui sarà importante proseguire nel progetto, implementando questo sistema di valutazione a tutti i TC della sede di Vercelli e a tutte le sedi di tirocinio del CdL di Infermieristica sede di Novara.
 

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Bibliografia

– Gamberoni L., Marmo G., Bozzolan M., Loss C., Valentini O., Apprendimento clinico, riflessività e tutorato. Metodi e strumenti della didattica tutoriale per le professioni sanitarie, Napoli: EdiSES; 2009.
– Frati L., Di Monte V., Saiani L. Principi e standard del tirocinio professionale nei corsi di laurea delle professioni sanitarie – settembre 2010.
– Sasso L., Lotti A., Gamberoni L., Il tutor per le professioni sanitarie, Roma, La nuova Italia Scientifica, 1997.
– Decreto Ministeriale 19 febbraio 2009 – Applicazione della L.270/04 ai Corsi di Laurea delle professioni sanitarie.
– Decreto Legislativo 27/01/2012, n.19. – Valorizzazione dell’efficienza delle università e conseguente introduzione di meccanismi premiali nella distribuzione di risorse pubbliche sulla base di criteri definiti ex ante anche mediante la previsione di un sistema di accreditamento periodico delle università e la valorizzazione della figura dei ricercatori a tempo indeterminato non confermati al primo anno di attività , a norma dell’articolo 5, comma 1, lettera (a) della legge 30 /12/201, n.240.
– Legge 30/12/2010, n. 240 – Norme in materia di organizzazione delle Università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo, per incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario.