Tubercolosi: conoscenze e percezioni del rischio tra gli studenti dei Corsi di laurea delle professioni sanitarie


In Italia la tubercolosi è considerata una malattia relativamente rara (Ministero della salute, 2013), ma negli ultimi anni sono emersi numerosi motivi di allarme: nelle grandi città metropolitane l’incidenza di tubercolosi è oggi fino a 4 volte maggiore rispetto alla media nazionale (Besozzi, 2014).
Nel 2013 a Milano si sono verificati casi che coinvolgevano studenti universitari (Asnaghi, 2013), mentre recenti evidenze dimostrano che i professionisti dedicati alla cura e all’assistenza della persona sono vulnerabili alla tubercolosi non solo a causa dell’esposizione elevata, ma anche a causa della disinformazione e della mancanza di conoscenze aggiornate sulla malattia (Mussi, Traldi, De Souza Talarico, 2012). La normativa in materia di tutela della salute nei luoghi di lavoro raccomanda di predisporre un’idonea formazione per tutti gli operatori sanitari, includendo gli studenti, i tirocinanti e i volontari, sul rischio e sulle misure di prevenzione tecnica e individuale (Decreto Legislativo 81/2008).
Si è quindi ritenuto opportuno indagare la conoscenza e la percezione del rischio biologico da tubercolosi tra gli studenti delle professioni sanitarie dell’Università degli Studi di Milano.

Cosa ne sanno gli studenti?
L’indagine è stata svolta coinvolgendo gli studenti di 4 Corsi di laurea di I livello delle professioni sanitarie dell’Università degli Studi di Milano: infermieristica, fisioterapia, educazione professionale e tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia, per un totale di 353 soggetti.
Dai risultati emerge che sono molti gli studenti che non conoscono le caratteristiche dell’infezione.
Le risposte in cui si rilevano maggiori errori riguardano per esempio la modalità di trasmissione della tubercolosi: solo 173 studenti su 353 (49%) hanno saputo individuare che la risposta “attraverso l’assunzione di acqua contaminata” è scorretta (Figura 1).

Figura 1 – Trasmissione della tubercolosi bevendo acqua contaminata
Figura 1 - Trasmissione della tubercolosi bevendo acqua contaminata

Quando invece si è indagata la “trasmissione per contatto con sangue o materiali biologici”, hanno risposto correttamente 109 studenti su 353 (31%) (Figura 2).

Figura 2 – Trasmissione della tubercolosi per contatto con sangue o materiali biologici (saliva, urine, feci)
Figura 2 - Trasmissione della tubercolosi per contatto con sangue o materiali biologici (saliva, urine, feci)

Sono inoltre molti coloro che non riconoscono come fattore di rischio il lavorare in comunità/strutture assistenziali (Figura 3).

Figura 3 – Fattori di rischio per il contagio della tubercolosi: lavorare in comunità/strutture assistenziali
Figura 3 - Fattori di rischio per il contagio della tubercolosi: lavorare in comunità/strutture assistenziali  

Discussione
Le lacune conoscitive degli studenti sono molteplici e senza distinzione di anno di corso. Gli interpellati sono consapevoli della contagiosità della malattia, la maggioranza conosce l’agente eziologico, ma si riscontrano errori inerenti la localizzazione della malattia: solo il 42% ritiene che la malattia possa interessare organi extra polmonari. La maggioranza dei soggetti condivide l’impossibilità di guarigione spontanea (54%), ma solo il 39% ritiene possibile lo sviluppo di un’infezione cronica non contagiosa. Così come in letteratura anche le conoscenze inerenti la trasmissione dell’infezione da una persona malata ad una sana non escludono risposte come il contatto con sangue o materiali biologici (55%) (Durando et al., 2013; Morandi M., Favale M., Borsari L., Carluccio E., Bisaccia E., Borrella P. et al., 2012).
Il rischio di venire a contatto con il bacillo della tubercolosi non sembra così presente tra questi studenti: nonostante la percezione del rischio sia riscontrabile nel 72% degli studenti, solo il 12% degli interpellati si ritiene ad alto rischio. È possibile dare ulteriore valore negativo a questo comportamento correlandolo al fatto che circa la metà dei soggetti non ritiene un fattore di rischio lo svolgimento di attività lavorative assistenziali.

Conclusioni
Nel loro insieme i risultati mostrano che gli studenti reclutati non possiedono adeguate conoscenze sulla tubercolosi: nessuno dei partecipanti all’indagine ha risposto correttamente a tutti i quesiti. Si ritengono di particolare importanza le lacune circa le modalità di trasmissione e le caratteristiche dell’infezione, temi che, se non conosciuti, potrebbero aumentare il rischio di esposizione all’infezione. Da questa mancanza di sapere consegue una percezione del rischio quasi assente: si ritengono a rischio alto solo 42 studenti su 353.
Quanto è emerso evidenzia la necessità di incrementare le conoscenze, come già indicato dalla normativa e dalla letteratura (Montagna M. T., Napoli C., Tafuri S., Agodi A., Auxilia F., Casini B. et al., 2014). Gli studenti dei Corsi di laurea delle professioni sanitarie sono tenuti a possedere conoscenze sui diversi aspetti della malattia tubercolare, seppur con focalizzazioni diverse a seconda della categoria professionale di appartenenza.
Fondamentali l’informazione e la formazione, che sono considerate le armi più efficaci per contrastare l’insorgenza della malattia, con l’obiettivo di raggiungere tutti coloro che, a diverso titolo, intervengono nei processi di diagnosi, cura e prevenzione.
 

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Bibliografia

– Ministero della salute. Prevenzione della tubercolosi negli operatori sanitari e soggetti a essi equiparati. Approvato come Accordo nella Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome del 7 febbraio 2013. Consultato il 28 ottobre 2014. Disponibile all’indirizzo web http://www.salute.gov.it/imgs/c_17_pubblicazioni_1901_allegato.pdf.
– Besozzi G. Numero speciale tubercolosi. Malattie Infettive Asl di Milano (M.I.A.Mi) 1/2014. Consultato il 2 ottobre 2014. Disponibile all’indirizzo web: www.asl.milano.it.
– Durando P, Sotgiu G, Spigno F, Piccinini M, Mazzarello G, Viscoli C, Copello F, Poli A, Ansaldi F, Icardi G. Latent tuberculosis infection and associated risk factors among undergraduate healthcare students in Italy: a cross-sectional study. BMC Infect Dis 2013, 13:443.
– Asnaghi L. Tubercolosi, aumentano i casi. La Asl: a Milano è emergenza. 28 ottobre 2013, La Repubblica. Consultato il 2 ottobre 2014 Disponibile all’indirizzo web: http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/10/28/news/tubercolosi_aumentano_i_casi_la_asl_a_milano_emergenza-69609999/.
– Mussi T. V. F, Traldi M. C., De Souza Talarico J. N. Knowledge as a factor in vulnerability to tuberculosis among nursing students and professionalis. Rev Esc Enferm USP 2012; 46(3):696-703.
– Montagna M. T., Napoli C., Tafuri S., Agodi A., Auxilia F., Casini B. et al. Knowledge about tuberculosis among undergraduate health care students in 15 Italian universities: a cross-sectional study. Sanità Pubblica di BMC 2014, 14: 970.
– Morandi M., Favale M., Borsari L., Carluccio E., Bisaccia E., Borrella P. et al. Conoscenze sulla tubercolosi e percezione del rischio tra i giovani universitari, Modena 2011. Notiziario dell’Istituto superiore di sanità. Inserto BEN Bollettino Epidemiologico Nazionale: Volume 25 – numero 6 – Giugno 2012. Consultato il 2 ottobre 2014 Disponibile all’indirizzo web: http://www.epicentro.iss.it/ben/2012/giugno/giugno2012.pdf.