La competenza culturale: modelli, standard e strumenti per l’infermiere italiano


Lo sviluppo di un’assistenza sanitaria culturalmente competente è diventato un tema d’interesse internazionale e questo si riflette anche sulla letteratura infermieristica (Jeffreys, Dogan, 2012); tuttavia in Italia è un aspetto poco sviluppato anche a partire dalla formazione di base (Festini, Focardi et al., 2009). L’infermiere si confronta quotidianamente nel proprio lavoro con persone o gruppi di individui che portano con sé un determinato patrimonio culturale (Williamson, Harrison, 2010; Perng, Watson, 2012) che ne influenza la percezione di salute e le diverse manifestazioni di bisogno. Non tutti gli infermieri, però, possiedono un background e supporto teorico adeguati (Festini et al., 2009) per definirsi culturalmente competenti e questo influisce sulla qualità delle prestazioni erogate. In letteratura sono presenti diversi modelli infermieristici utili per orientare un’assistenza efficace (Campinha-Bacote, 2002; Higgimbottom, Richteret al., 2011; Kersey-Matusiak, 2012). Esistono inoltre standard indicanti le caratteristiche essenziali per un nursing culturalmente competente (Douglas, Pierce et al., 2011).

La competenza culturale e la diversità
Nell’infermieristica il termine cultura fa riferimento ai modelli di vita appresi e trasmessi, a valori, simboli, pratiche e norme proprie della professione, legate ad una specifica società (Bjarnason, Mick et al., 2009). Per competenza culturale nell’ambito sanitario, invece, si intende l’insieme delle conoscenze, capacità di comprensione e abilità che permettono al professionista della salute di fornire un’assistenza coerente con le diverse necessità del paziente (Purnell, Davidhizar et al., 2011), evitando standardizzazioni (Wood, 2010). Se questa non è adeguatamente posseduta si rischia di basare l’assistenza infermieristica su una valutazione superficiale, stereotipata ed etnocentrica (Papadopoulos, 2006; Takeno, 2010) o di pensare erroneamente che tutti i soggetti appartenenti ad gruppo culturale abbiano le medesime esigenze (Misra-Hebert, Isaacson, 2012).
È stata condotta una ricerca bibliografica per identificare strumenti che possano aiutare gli infermieri italiani ad affrontare e comprendere le diversità culturali dei pazienti. Sono stati consultati i database Pubmed e Cinahl, con i seguenti MeSH term, incrociati sistematicamente con l’operatore booleano “And”: “transcultural nursing”, “cultural competence”, “nursing attitude”, “multicultural patient”, “cultural care diversity”, “nursing value”. Sono stati inclusi articoli pubblicati da gennaio 2008 a novembre 2013, in lingua inglese ed italiana, con disponibilità dell’abstract, comprendendo anche testi e altro materiale disponibile online. Sono stati scartati articoli relativi all’ambito educativo e alla formazione di base degli infermieri, studi effettuati in contesti culturali non comparabili con quello italiano o inerenti ambiti teorici diversi dal nursing. I ricercatori hanno lavorato prima singolarmente e quindi insieme per confrontare e discutere i risultati. Al termine della selezione su 254 articoli ne sono stati scelti e analizzati 53, mentre mediante una ricerca manuale sono stati selezionati 7 testi.

Strumenti e modelli per un’assistenza culturalmente competente
A partire dalla fine degli anni Novanta del secolo scorso, sono stati elaborati numerosi modelli per la pratica infermieristica che includono gli aspetti culturali del paziente (Campinha-Bacote, 2002; Higgimbottom, Richter et al., 2011; Kersey-Matusiak, 2012). Essi sono spesso associati a sistemi di valutazione che indagano il livello effettivo di competenza culturale posseduto dall’infermiere (Tabella 1) e a strumenti di rilevazione (Tabella 2).

Tabella 1 – Caratteristiche e aspetti essenziali di alcuni modelli/strumenti (Higgimbottom, Richter et al., 2011)

AUTORE

NOME DEL MODELLO

ANNO

CARATTERISTICHE PRINCIPALI

Campinha-Bacote

The Process of Cultural Competence in the delivery of Healthcare Services Model

1994

La competenza culturale è un processo che integra la consapevolezza culturale, le abilità culturali, le conoscenze culturali, gli incontri culturali e i desideri culturali.

Davidhizar R, Giger JN, Hannenpluf LW

Giger-Davidhizar Transcultural Assessment (GDTAM)

1988

Il Modello della valutazione Transculturale di Giger-Davidhizar serve a valutare le differenze tra le persone all’interno di gruppi culturali, considerando la comunicazione, lo spazio, l’organizzazione sociale, il tempo, il controllo dell’ambiente e le variazioni biologiche.

Davidson JU, Reiger T, Boos S

Family Cultural Heritage Assessment Tool (FAMCHAT)

1997

Lo strumento è progettato per una valutazione qualitativa. Si compone di domande aperte, centrate su una serie di variabili comprendenti il sistema di credenze, la lingua, l’influenza dell’acculturazione e il gruppo formale ed informale di appartenenza.

Kim-Godwin WS, Clarke PN, Barton L

The Culturally Competent Communitary Care Model (CCCC)

2001

Per valutare se l’assistenza è culturalmente competente in questo modello vengono proposti i seguenti costrutti: l’assistenza, la sensibilità culturale, le conoscenze culturali, le abilità culturali nelle comunità con un con un focus sulle etnie delle popolazioni.

Narayanasamy A

Assessment, Communication, Cultural negotiation and compromise, Establishing respect and rapport, Sensitivity, Safety (ACCESS) model

1999

Il modello delinea come punto cruciale dell’assistenza culturale la comunicazione. Agli infermieri viene richiesto di sforzarsi di essere sensibili verso le altre culture con la negoziazione e il compromesso, attraverso il rispetto e la relazione e mostrandosi sensibile alle esigenze dei pazienti.

Purnell L

The Purnell Model for Cultural Competence

1995

Questo modello dispone di dodici campi di applicazione, comuni a tutte le culture: patrimonio culturale, la comunicazione, i ruoli familiari e l’organizzazione, i problemi della forza lavoro, bio-ecologia culturale, comportamenti ad alto rischio, la nutrizione, la gravidanza e le pratiche legate alla gestazione, i rituali di morte, la spiritualità e le pratiche di gestione della salute riferite all’assistenza dell’operatore sanitario.

Papadopulos, Tilky & Taylor

The Papadopoulos, Tilki and Taylor model for developing cultural competence

2004

Consapevolezza e conoscenza culturale, la sensibilità e la competenza culturale.

Leiniger M

The Sunrise model

1955

Modello popolare di infermieristica transculturale focalizzato su fattori tecnologici, religiosi e filosofici, affinità e aspetti sociali, valori culturali e modi di vita, politici e giuridici, economici, educativi all’interno l’individuo, le famiglie, gruppi, comunità e istituzioni. Aspetti aggiuntivi sono: mantenimento/preservazione; adattamento/negoziazione e rimodellamento/ristrutturazione dell’assistenza culturale; visione del mondo dell’operatore.

 

Tabella 2 – Gli strumenti per misurare la competenza culturale maggiormente riportati in letteratura (modificato da Kumaş-Tan, Beagan et al., 2007; Loftin, Hartin et al., 2013)

STRUMENTI DI MISURAZIONE

APPLICAZIONI

PROPRIETÀ PSICOMETRICHE

STRUTTURAZIONE

Multicultural counseling
Inventory (MCI)

Basato sul modello teorico di Sue e colleghi relativo agli atteggiamenti, conoscenze e abilità legate alla competenza culturale. È stato creato nel 1994 e utilizzato nell’ambito psicologico.

– Buoni i contenuti e la presentazione,
– accettabili criteri di validità,
– non sono noti test-retest di validazione,
– moderata relazione tra le sottoscale,
– il modello a quattro fattori ha solo una stima del 36% della varianza.

– 40 item,
– scala Likert a quattro valori (da poco preciso a molto preciso),
– un fattore generale della competenza multiculturale e quattro fattori specifici: consulenze multiculturali, abilità, consapevolezza, consulenza relazionale e conoscitiva multiculturale.

Cultural self-efficacy scale (CSES)

Creato nel 1987 per essere utilizzato nell’ambito infermieristico e rivisto nel 1993.

Buona affidabilità e attendibilità.

– 26 item,
– scala Likert a cinque valori (da scarsa fiducia a fiducia completa),
– tre sezioni: conoscenze relative ai concetti culturali, conoscenze relative ai fattori culturali e abilità nell’ambito del nursing transculturale.

Inventory for assessing the process of cultural
competence among health professionals (IAPCC and IAPCC-R)

Basato sul modello della competenza culturale di Campinha-Bacote è stato creato nel 1998 e utilizzato nell’ambito infermieristico, medico e farmacologico. Rivisto nel 2003.

Buona coerenza interna e affidabilità.

– 25 item,
– scala Likert a quattro variabili (da molto consapevole a inconsapevole; da fortemente in accordo a completamente in disaccordo; da molto informato a disinformato; da molto comodo a scomodo; da molto coinvolto a non coinvolto),
– cinque sottoscale: consapevolezza culturale, conoscenze culturali, abilità culturali, incontri e desiderio culturali.

Cross-cultural adaptability inventory (CCAI)

Strumento generico, creato nel 1987 e modificato nel 1992.

Dati contrastanti:
– Kelley e Meyers riportano una eccellente affidabilità, face validity e validità di costrutto,
– discutibile la validità predittiva,
– Davis e Finney riportano che la struttura a Quattro fattori non è replicabile e l’adattabilità transculturale non è misurabile con questi item e/o questa struttura.

– 50 item,
– scala Likert a sei valori (da assolutamente falso a completamente vero),
– quattro sottoscale: resilienza emotiva, flessibilità/apertura, acutezza percettiva e autonomia personale.

Quick discrimination index (QDI)

Creato nel 1995 per essere usato sia come strumento generico, sia nell’ambito psicologico.

– Buona la coerenza interna delle scale e sottoscale,
– testata per quindici settimane,
– presentazione promettente, validità dei costrutti e dei criteri correlati.

– 30 item,
– scala Likert a cinque valori(da fortemente in disaccordo a completamente d’accordo),
– tre sottoscale: atteggiamenti (cognitivi) generali ed emotivi sulla diversità razziale, e atteggiamenti generali sul problema legato alle donne.

Culture attitude scale, or ethnic attitude scale (CAS/EAS)

Creato per l’ambito infermieristico nel 1979 e modificato nel 1993.

Poca affidabilità.

– 20 item per ogni illustrazione (pazienti anglo e afro americani; possono essere aggiunte altre illustrazioni),
– scala Likert a cinque valori (da fortemente in accordo a completamente in disaccordo),
– tre fattori: assistenza infermieristica e interazione col paziente; comportamenti, atteggiamenti culturali legati alla salute e credenze.

Multicultural awareness,
knowledge, and skills survey (MAKSS and MAKSS-CE-R)

Basato sul modello di competenza culturale proposto da Sue e colleghi, è stato creato nel 1991 per l’ambito psicologico e modificato nel 2003.

– Adeguata affidabilità,
– accettabili i fattori a supporto dei costrutti e dei criteri di validità della scala e delle sottoscale, la MAKSS-CE-R rappresenta solo un terzo della varianza del questionario originale, il MAKSS (29.8%).

– 33 item,
– scala Likert a quattro valori (da molto limitato a molto consapevoli, da molto limitato a molto buono; da fortemente in disaccordo a molto d’accordo),
– tre sottoscale: consapevolezza; conoscenza e abilità.

Cultural competence self-assessment Questionnaire (CCSAQ)

Basato sul modello di competenza cultural di Cross e colleghi, originariamente era stato pensato per l’ambito della salute mentale dei bambini e adolescenti.

– Affidabilità accettabile, tranne che per la parte del coinvolgimento personale,
– validità supportata dalla letteratura e revisione di esperti.

Due versioni: una per gli operatori e una per gli amministratori dei servizi. La prima è composta da:
– 79 item con risposte organizzate secondo il sistema delle scale Likert a quattro variabili,
– cinque sottoscale che indagano la conoscenza delle comunità, il coinvolgimento personale, le risorse e il personale, i collegamenti, i servizi di consegna, e le attività pratiche, le politiche organizzative e le procedure, l’interessamento verso la comunità.

Cross-cultural counseling inventory (CCCI and CCCI-R)

Basato sul modello di competenza culturale proposto da Sue e colleghi, è stato creato nel 1983 per l’ambito psicologico e modificato nel 1991.

– Discutibili i test-retest per l’affidabilità interna,
– la struttura dei fattori rimane ancora in discussione.

– 20 item,
– scala Likert a sei variabili (da fortemente in disaccordo a completamente d’accordo) compilato da un osservatore,
– tre fattori: abilità terapeutiche transculturali, consapevolezza sociopolitica e sensibilità culturale.

Multicultural counseling
knowledge and awareness scale, formerly the
multicultural counseling awareness scale–form B (MCKAS)

Basato sul modello di competenza culturale proposto da Sue e colleghi, è stato creato nel 1991 per l’ambito psicologico e modificato nel 2002.

– Moderata validità convergente con la MCI,
– discutibili i criteri di validazione,
– il modello a due fattori presenta solo il 32% della varianza,
– i risultati sono solo preliminari, la MCKAS non può essere utilizzata per ogni tipo di valutazione individuale.

– 32 item,
– scala Likert a sette valori (da completamente falso a totalmente vero),
– due sottoscale; conoscenze e consapevolezza.

Cultural
Competence
Assessment
(CCA)

Basato sul modello della competenza culturale di Schim e Miller, è stato creato da Shim e colleghi nel 2003. Lo strumento è stato creato per per misurare la competenza culturale degli infermieri impiegati in Hospice.

– valori dell’ Alfa di Cronbach globali di 0.92 e una affidabilità delle sottoscale di 0.93 e 0.75,
– contenuti e face validity stabiliti attraverso due gruppi di esperti,
– scala validata con analisi fattoriale e utilizzabile su diversi operatori sanitari con livelli d’istruzione e impiegati in contesti diversi.

– 25 item,
– Scala Likert a 5 valori (da fortemente d’accordo a fortemente in disaccordo) e in aggiunta l’opzione nessuna opinione,
– sottoscale: consapevolezza e sensibilità; esperienze culturali diverse; comportamenti culturalmente competenti.

Nurse
Cultural
Competence
Scale (NCCS)

Basato sulla letteratura e sui modelli di Campinha-Bacote (2002), Jeffreys (2002), Ahmann (2002) e Burchum (2002). Creato nel 2011 da Perng e Watson

– testato attraverso un test pilota con 167 studenti infermieri,
– Valori dell’alfa di Cronbach per le 4 scale in un range da 0.78 a 0.96,
– face validity è stabilita attraverso la revisione di 4 esperti.

– 41 item,
– Scala Likert a 5 valori (da completamente d’accordo a completamente in disaccordo),
– misura 4 costrutti: consapevolezza culturale, conoscenze, sensibilità e abilità.

 

Nel corso degli anni sono stati elaborati, inoltre, standard di riferimento che indicano quali dovrebbero essere le caratteristiche essenziali per un nursing culturalmente competente (Douglas, Pierce et al., 2011) (Tabella 3).

Tabella 3 – Norme di buona pratica per un’assistenza infermieristica culturalmente competente: 2011 (Douglas, Pierce et al., 2011)

STANDARD

DESCRIZIONE

1. Standard
Giustizia Sociale

L’infermiere promuove la giustizia sociale per tutti. L’applicazione di principi di giustizia sociale guida gli infermieri nelle decisioni relative alla famiglia del paziente, alla comunità e ad altri professionisti del settore sanitario. Gli infermieri devono sviluppare capacità di leadership per sostenere le politiche di giustizia sociale.

2. Standard
Riflessioni critiche

Gli infermieri devono impegnarsi in una riflessione critica sui propri valori, credenze e patrimonio culturale al fine di comprendere come questi aspetti possono incidere sull’assistenza infermieristica culturalmente congruente.

3. Standard
Conoscenze di Nursing Transculturale

Gli infermieri devono comprendere le prospettive, le tradizioni, i valori, le pratiche e i sistemi familiari degli individui, delle famiglie, delle comunità e delle popolazioni culturalmente diversi che assistono, nonché conoscere le complesse variabili che influenzano il raggiungimento della salute e del benessere.

4. Standard
Pratiche interculturali

Gli infermieri devono utilizzare le conoscenze transculturali e le competenze culturalmente sensibili nell’erogare un’assistenza infermieristica culturalmente congruente.

5. Standard
Sistemi sanitari e Organizzazioni

Le organizzazioni sanitarie dovrebbero fornire una struttura e le risorse necessarie per valutare e soddisfare le esigenze culturali e linguistiche dei propri pazienti.

6. Standard
Difesa dei pazienti ed Empowerment

Gli infermieri devono riconoscere l’effetto sui pazienti delle politiche sanitarie, passaggio di informazioni, inoltre sono responsabili e devono sostenere i loro pazienti come indicato. Gli infermieri devono promuovere l’utilizzo delle credenze culturali dei loro pazienti e le pratiche in tutte le dimensioni della loro assistenza.

7. Standard
Forza lavoro multiculturale

Gli infermieri devono essere attivisti nello sforzo globale di garantire una forza lavoro più multiculturale all’interno degli ambienti sanitari.

8. Standard
Educazione e formazione

Gli infermieri devono essere formati per promuovere ed erogare un’assistenza sanitaria culturalmente congruente. Le conoscenze e abilità per assicurare che l’assistenza infermieristica sia culturalmente congruente sono inclusi nei programmi di assistenza globale sia come mandato di istruzione teorica e formazione clinico-pratica, sia come previsto nel proseguo della formazione, continuando l’istruzione anche per tutti gli infermieri che già lavorano.

9. Standard
Comunicazione transculturale

Gli infermieri devono utilizzare abilità di comunicazione verbale e non verbale culturalmente competenti per identificare i valori, le credenze, le pratiche, le percezioni e le esigenze uniche di assistenza sanitaria del paziente.

10. Standard
Leadership transculturale

Gli infermieri devono avere la capacità di influenzare gli individui, i gruppi e i sistemi per raggiungere i risultati di assistenza culturalmente competenti per le diverse popolazioni.

11. Standard
Sviluppo di politiche

Gli infermieri devono avere le conoscenze e le competenze necessarie per lavorare con enti pubblici e organizzazioni private, associazioni professionali e comunità, per stabilire le politiche e gli standard per la completa attuazione e valutazione di un’assistenza culturalmente competente.

12. Standard
Evidence-Based Practice e ricerca

Gli infermieri devono basare la propria pratica su interventi sistematicamente testati e che hanno dimostrato di essere i più efficaci per le popolazioni culturalmente diverse che assistono. Nei settori in cui vi è una mancanza di prove di efficacia, gli infermieri ricercatori devono investigare e testare interventi che devono essere i più efficaci nel ridurre le disparità nei risultati di salute.

 

Considerazioni
La capacità di relazionarsi con persone diverse per valori e cultura è una delle componenti della competenza culturale più difficile da valutare e autovalutare, rendendola un ambito complesso e delicato da descrivere.

Nelle valutazioni dirette l’attenzione viene focalizzata principalmente sull’analisi delle prestazioni (Byram, 1997), sul portfolio (Jacobson, Schleicher, Maureen, 1999; Ingulsruda, Kaib et al., 2002) o sulla formazione e aggiornamento continuo del professionista (Davis, Mazmanian et al., 2006).

Nei sistemi indiretti, invece, si analizzano contemporaneamente uno o più aspetti della competenza culturale mediante questionari o sistemi di autovalutazione. Molti degli strumenti a disposizione sono generici, utilizzabili da diversi operatori in differenti contesti professionali, come nel caso dell’Inventory to Assess the Process of Cultural Competence Revised (Campinha-Bacote, 2002) e del Cultural Competence Assessment (Schim, Doorenbos et al., 2003).

Nonostante questi metodi siano piuttosto diffusi, soprattutto nel mondo anglosassone, Perng e Watson (2012) evidenziano che spesso l’affidabilità e la validità delle misure dei sistemi di autovalutazione non sono state rigorosamente esaminate.

Inoltre, molti autori sottolineano che la competenza culturale è un sistema dinamico e complesso da valutare, in quanto la sua definizione non è sempre chiara (Johnson, Munch, 2009). Al momento non esistono né strumenti italiani che possano supportare gli infermieri nella presa in carico degli utenti culturalmente diversi, né modelli teorici nazionali a cui poter fare riferimento.

Conclusioni
Lo sviluppo di società multietniche segna sempre più la necessità di rivedere le dinamiche con le quali avviene l’incontro fra domanda e offerta in termini di salute. Per i professionisti sanitari, e in particolar modo per gli infermieri, è sempre più necessario fornire cure culturalmente appropriate e competenti. Partendo dal presupposto che non esiste lo strumento perfetto, quanto proposto in letteratura può essere considerato come punto di partenza per nuovi studi nell’ambito infermieristico nazionale, da affiancare all’istruzione e formazione continua degli operatori. La competenza culturale potrebbe essere quindi vista come strumento essenziale per l’assistenza e la promozione della salute, sottolineando maggiormente la centralità del paziente (Basso, Perocco, 2003) anche nel nostro Paese.
 

STAMPA L'ARTICOLO

Bibliografia

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