La percezione della professione infermieristica fra i giovani


Oggi nella letteratura internazionale diversi studi stanno indagando nella popolazione la percezione della figura dell’infermiere (Fealy, 2004). Tale immagine risulta sempre fortemente influenzata dalla cultura specifica di appartenenza e varia a seconda del contesto socio culturale e delle politiche di salute prevalenti. Parallelamente è importante capire se la professionalità degli infermieri dimostrata sul campo è più forte dei luoghi comuni e degli stereotipi ancora presenti nel sentire collettivo comune.
Diverse indagini sociologiche hanno tentato di dare risposta a questo tema. Nella nostra indagine si è cercato di comprendere come la professione infermieristica venga percepita da un gruppo di studenti di istituti superiori del territorio parmense e da un gruppo di studenti iscritti all’Università degli Studi di Parma (escludendo dal campionamento gli studenti iscritti al Corso di laurea in Infermieristica). In particolare si sono indagate le conoscenze, gli atteggiamenti e l’opinione nei riguardi di questa professione, attraverso domande che spaziano dalla conoscenza inerente il percorso formativo alle competenze legate all’ambito assistenziale. L’indagine è stata condotta nel periodo di maggio-giugno 2011, attraverso un questionario. 

Cosa pensano i giovani degli infermieri
Sono stati intervistati 210 studenti, tra i 18 e i 31 anni. Gli studenti universitari sono risultati provenienti dalle Facoltà di Economia, Lettere e filosofia, Medicina e chirurgia, Giurisprudenza.
Il 79% degli intervistati considera la professione infermieristica non legata all’appartenenza di genere, mentre per il 20% la professione infermieristica è connotata al femminile. L’1% ritiene invece che sia una professione maschile.
La professione infermieristica viene vista come “collaborativa con altre figure professionali” (20,57%), “di responsabilità nei confronti del paziente” (18,07%), “utile”(15,38%) e “relazionale” (12,88%). Una minoranza (4,65%) ritiene che sia una professione “scarsamente autonoma” e con “scarso riconoscimento sociale”. Meno incoraggiante risulta il fatto che pochi la considerino una professione “educativa” (4,11%) e “attenta alla persona nella sua globalità” (8,41%).
Tra gli aspetti critici di questa professione gli studenti enunciano: i “turni di lavoro scomodi” (30,14%), “avere a che fare con la sofferenza delle persone” (29,58%), la “scarsa autonomia professionale” (13,80%), “lo stipendio basso” (12,11%), “lavoro di scarso prestigio” (9,58%), la “scarsa possibilità di occupazione” (3,38% ), un “lavoro socialmente poco utile” (1,41%) (Grafico 1).

Grafico 1 – Aspetti critici della professione infermieristica
Grafico 1 - Aspetti critici della professione infermieristica

Gli studenti intervistati parlano dell’infermiere come di un professionista “frettoloso” (17,54%), ma anche “gentile” (16,60%) e “disponibile” (15,30%). L’aggettivo “stressato” (13,81%), ritenuto negativo, presenta una sostanziale frequenza nelle risposte. Ulteriormente qualcuno lo descrive come “competente” (12,50%), “attento” (11,38%), “arrogante” (9,14%). Un’esigua percentuale segnala l’aggettivo “premuroso” (3,73%) (Grafico 2).

Grafico 2 – Caratteristiche dell’infermiere secondo il campione
Grafico 2 - Caratteristiche dell’infermiere secondo il campione

Poco più della metà del campione (54,76%) è a conoscenza che l’infermiere, per esercitare la sua attività, debba essere iscritto ad un albo professionale. Invece oltre la metà degli intervistati (61,43%) dichiara di non conoscere l’opzione della libera professione per l’infermiere. Tra le due categorie di studenti risultano essere più informati gli studenti universitari, con un 46,60% di risposte positive, rispetto agli studenti delle superiori (30,84%).
Si è chiesto poi a ciascun interpellato di descrivere con una sola parola la professione infermieristica da un punto di vista soggettivo. Considerando le notevoli difficoltà per effettuare un’analisi di standardizzazione, è stato riportato l’elenco delle singole risposte. Non hanno risposto a questa domanda 45 studenti su 210.

Tabella 1 – Come descrivere la professione infermieristica?

Termine

Termine

affidabile

1

mediocre

1

aghi

1

menefreghista

1

aiutante

8

necessario

10

amichevole

2

passione

1

amore

1

paziente

3

anziani

1

poco considerato

1

assistente tecnico

1

prelievo

2

assistenza

1

premuroso

2

attenzione

6

presuntuoso

1

ausiliare

1

professionale

2

bianco

1

puntura

1

capace

2

quasi medico

1

catetere

1

rassicurante

1

coadiuvante

1

reattivo

1

collaboratore

4

relazioni interpersonali

1

competenza

6

reparto

1

conforto

1

responsabilità

10

coraggioso

3

saccente

1

cura

1

sangue

1

dedizione

1

sanità

1

di supporto

1

sempre presente

1

disponibilità

7

servizievole

3

divisa

3

servo

1

educatore sanitario

1

siringa

1

empatico

1

soccorso

1

essenziale

1

solidale

2

farmaci

1

sostegno

3

figura subordinata

1

sottovalutata

1

flebo

1

supporto

1

fondamentale

2

troppo impegnato

1

frustrato

1

ubiquitario

1

importante

2

umanità

3

impossibile generalizzare

1

umile

3

indispensabile

11

utile

17

inutile

1

utile e inutile

1

malattia

1

vigile

1

mediatore

1

 

 

Totale risposte 165


Conclusioni

Una professione non vive se non è socialmente visibile. Oggi siamo in una fase di passaggio in cui gli sforzi e le energie orientati al miglioramento dell’immagine sociale dell’infermiere risultano decisivi per lo sviluppo della professione.
Non sempre i mezzi di comunicazione aiutano in questo percorso. Suzanne Gordon([1]), giornalista statunitense, ha scritto in questi ultimi vent’anni numerosi saggi sugli infermieri, raccontando le loro storie di vita e di lavoro e cercando di trasmetterne un’immagine diversa, meno stereotipata e più aderente alla realtà. Nella realtà odierna la professione tutta dovrebbe dare maggior visibilità a questo tipo di assistenza (Toivanen, 2006) ([2]).
Un recente studio condotto nel Lazio (Stievano et al., 2012) ha esplorato, attraverso focus group, i fattori che influenzano e favoriscono la consapevolezza di dignità professionale infermieristica, individuando importanti valori quali il rispetto, l’integrità morale, l’umiltà, la gentilezza, al fine di un adeguato riconoscimento professionale([3]).
Confrontare con la comunità civile il significato di essere infermieri significa promuovere l’immagine della professione, partecipando attivamente al lungo processo di riconoscimento della professione nella società, ribadendo con determinazione e costanza le competenze distintive infermieristiche, in particolare quelle ontologiche, e sviluppando una comunicazione efficace del proprio operato. Spesso quello che non viene comunicato è come se non esistesse. Questo potrebbe essere un modo per migliorare alcune caratteristiche negative emerse dall’indagine in oggetto. Ricerche recenti hanno inoltre evidenziato come l’introduzione di corsi di etica collegata alle pratiche infermieristiche nelle diverse situazioni cliniche, consenta di recuperare nei professionisti una riflessione sulla propria identità professionale (Hartrick, Doane, 2002)([4]).

La possibilità per i professionisti della salute di avere riferimenti importanti quali i codici deontologici ed il loro insegnamento nei percorsi universitari costituisce senza dubbio un obiettivo importante da perseguire (Nummien et al., 2009)([5]).

 


[1] Gordon S. Nursing against the odds: how health care cost-cutting, media stereotyping and medical hubris undermines nurses. Cornell University Press , The culture and politics of health care work.
[2] Toivianen L. Book Review: Nursing against the odds. How health care cost cutting, media stereotypes, and medical hubris undermine nurses and patient care. Nurs ethics, March 2006; vol. 13, 2: pp. 210.
[3] Stievano A, De Marinis M, Russo M, Rocco G, Alvaro R. Professional dignity in nursing in clinical and community workplaces Nurs ethics, May 2012; vol. 19, 3: pp. 341-356.
[4] Gweneth A, Hartrick Doane. Am I still ethical? The socially-mediated process of nurses’ moral identity. Nurs Ethics, November 2002; vol. 9, 6: pp. 623-635.
[5] Numminen O, Van der Arend A, Leino-Kilpi H. Nurse educators' and nursing students' perspectives on teaching codes of ethics. Nurs ethics, January 2009; vol. 16, 1: pp. 69-82.

 

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