La nostra strategia: un faro nella nebbia


Relazione programmatica di Annalisa Silvestro per l’anno 2013, presentata all’Assemblea ordinaria del Consiglio nazionale dei Collegi Ipasvi – Roma 9 marzo 2013

Prima di presentare i punti sulla base dei quali si svilupperà la proposta a valersi per l’anno 2013, si ritiene importante effettuare alcuni richiami al quadro programmatico triennale e al contesto politico e socio economico in cui si muove e con cui si confronta il Comitato centrale e l'intera Federazione Ipasvi.
Pare proprio confermarsi un'ipotesi più volte analizzata e anche recentemente discussa nella compagine professionale: l'Italia entra in una fase particolare, complessa e irta di difficoltà non solo decisionali. E con l’Italia come collettività statuale e sociale entra in una fase difficile non solo il sistema produttivo ed economico, ma anche il welfare e, in esso, il sistema formativo e il sistema sociale e sanitario.

Le istituzioni accademiche e il corpo docente sono impegnati a dare corpo, in maniera culturalmente solida, alle ultime leggi e norme di riforma di sistema e a ridefinire con qualità di intenti e di risultati un nuovo quadro di regole, metodi e strumenti. Sono impegnati, cioè, in un rilevante e profondo cambiamento che dovrebbe realizzarsi "isorisorse" o con investimenti decisamente contenuti. L'impegno della compagine professionale per quest'ambito non può che essere forte e costante perché i dati di realtà evidenziano che le ridefinizioni regolamentari potrebbero essere penalizzanti per la professione infermieristica stante il suo recente inserimento in ambito accademico e il conseguente ridotto numero di professori e ricercatori di disciplina infermieristica.

Gli enti locali e i servizi sociali da loro garantiti, vivono parimenti una fase difficile e combattono contro l'idea che nei momenti di crisi alcuni servizi siano un qualcosa che "non ci possiamo permettere". La contiguità tra parte sanitaria, socio sanitaria e sociale induce a ritenere che sia opportuna e da perseguire una pianificazione di interventi in logica di integrazione e continuità, centrate sui bisogni della persona. É diffusa l'idea che solo attraverso una rete inter – sistemica si possano perseguire outcome orientati alla risoluzione dei problemi emergenti e si possano utilizzare e mettere in campo sinergie di competenza e di risorse diverse e molteplici anche economiche.

Il sistema sanitario è parimenti ed oggettivamente in affanno per molteplici fattori:

  • i tagli economici subiti in logica di linearità;
  • il mancato ripristino quantitativo delle compagini professionali necessarie per il mantenimento realmente fruibile dei LEA;
  • le resistenze all'innovazione di modelli organizzativi frequentemente poco atti a garantire risposte efficaci, proattive e di buon riscontro nel rapporto costo/beneficio;
  • le tensioni interprofessionali conseguenti a forme di resilienza correlata all'upgrading formativo e professionale degli operatori sanitari in generale e degli infermieri in particolare;
  • le incomprensioni e rigidità relazionali tra i professionisti e i centri decisori delle organizzazioni sanitarie e, di conseguenza, tra i professionisti e i cittadini;
  • il mantenimento di servizi sanitari e socio sanitari impostati su paradigmi vetusti e poco sintonici non solo con le necessità e i bisogni dei cittadini fruitori, ma anche con le aspettative degli operatori che sono l'insopprimibile e fondamentale interfaccia tra le strutture e i cittadini.

Il quadro politico che si viene delineando un questo squarcio storico non offre elementi di chiaro orientamento sulle scelte che si vorranno assumere e sui percorsi che si vorranno intraprendere. Il sistema sanitario nel suo insieme di strutture pubbliche, di strutture private e di strutture private accreditate, ha la necessita esiziale di definire in maniera chiara un percorso che dia certezze ai cittadini e a tutti gli operatori. Il diritto alla salute è un diritto di civiltà che chiama tutti ad un impegno che si deve tradurre in uno sforzo collettivo per individuare soluzioni e risposte che non prevedano tagli drastici o "uscite” o "alleggerimenti" del sistema a danno di operatori con alte competenze e altrettanto alte capacità operative.
Non può che essere globale l'impegno informativo e comunicativo per far comprendere che il Sistema sanitario può essere un volano produttivo ed economico, un luogo ricco di alte professionalità, un luogo di studio, ricerca e sperimentazione a forte valenza scientifica che assume, anche se indirettamente, la funzione di ammortizzatore sociale.
Una collettività sociale e professionale come quella infermieristica può avere un rilevante peso condizionante le future scelte attraverso l'impegno alla conoscenza, al pensiero critico al dibattito e soprattutto alla partecipazione nell’analisi delle diverse scelte ed opzioni.
Il gruppo infermieristico diviene un soggetto politico nel momento in cui si appropria della reale, impegnata e diffusa partecipazione alle scelte, forte dei suoi valori, del diuturno impegno e della più volte dimostrata competenza e capacità progettuale.
Queste riflessioni non possono certo rimanere sterili e asetticamente lontane dalla definizione di come e su cosa operare nella quotidianità della funzione di rappresentanza professionale esercitata nella duplice condizione di apicalità professionale nelle provincie e nelle regioni e di base decisoria nel sostenere, orientare e ridefinire le politiche nazionali per l’intero gruppo professionale e, quindi, per i cittadini e il Paese.
Quella ipotizzata può essere la chiave per una rinnovata lettura degli obiettivi del vigente triennio che si concretizzeranno non soltanto attraverso una “governance” coerente e strutturata, ma anche attraverso azioni, definizioni ed elaborazioni predisposte e rese fruibili da gruppi di lavoro e di riflessione che si intendono mantenere e attivare nel corso dell'anno.
Non può essere, infine, sottaciuta la responsabilità che come "classe dirigente" ci assumiamo nel guidare e orientare gli oltre 400 mila professionisti infermieri, stante la sempre maggiore attenzione con cui ci “guarda” e, alle volte, ci studia il sistema sanitario, il sistema accademico e formativo e l’intera collettività sociale.
Anche il 2013 dovrà, pertanto, vedere l’intera compagine professionale proseguire sistematicamente nel cammino da tempo intrapreso, pur nella consapevolezza che potrebbero essere necessari riassestamenti negli ambiti che maggiormente impattano sullo sviluppo e l’innovazione dell’infermieristica attraverso ulteriori analisi, scelte strategiche, ridefinizioni di percorso e decisioni di forti azioni corali.
La partita nodale dell’evoluzione delle competenze professionali, con l’ineludibile ridisegno della formazione, delle responsabilità e delle interrelazioni professionali dovrà essere giocata collettivamente soprattutto sul terreno culturale e richiamandosi costantemente al proprio progetto professionale, ai saperi specifici, al bagaglio esperienziale e ai valori etici e deontologici.
Il sistema Paese è in evidente evoluzione; le discontinuità che si delineano in numerosi ambiti, richiedono una sistematica capacità di analisi e di scelte coerenti con il valore della centralità della persona assistita e correlate ai bisogni reali sia della collettività nazionale, sia della comunità professionale soprattutto in ambito regionale e provinciale.

Ciò premesso, si esplicitano gli ambiti i cui si svilupperà il programma che il Comitato centrale intende attuare nel corso dell’anno 2013 in continuità con quanto già effettuato e da effettuarsi fino a fine mandato triennale.

  • l’Ente Federazione;
  • gli infermieri e il governo del sistema professionale;
  • le relazioni e le sinergie;
  • i gruppi di riflessione, progetto e lavoro e le iniziative convegnistiche e seminariali;
  • la comunicazione.


L’Ente Federazione

Il Comitato centrale si propone, come da buona tradizione, di continuare ad organizzare e gestire l’Ente – inteso anche come l’insieme dei collaboratori che vi lavorano e come il sistema attraverso cui viene dato corso alle scelte e alle decisioni politiche assunte – secondo i principi della trasparenza, dell’efficienza e, naturalmente, dell’efficacia.
Si intende quindi mantenere l’attenzione verso le risorse professionali interne e per tutto ciò che riguarda il patrimonio e l’immobile – per il quale si prevede una manutenzione straordinaria in corso d’anno – e proseguire con quanto di necessità per supportare i Collegi provinciali e i Coordinamenti regionali.

Gli infermieri e il governo del sistema professionale
Continuerà l’impegno per rendere evidente la specificità del gruppo professionale nel sistema sanitario e socio sanitario.
E’ ormai diffusa la consapevolezza della rilevanza degli infermieri e dell’assistenza infermieristica per il buon andamento del sistema e del Paese. E’ fondamentale operare affinché tale consapevolezza si traduca in chiare scelte e definizioni nelle strutture, nei servizi, nei diversi setting assistenziali e nelle rimodellizzazioni organizzative.
Parimenti non deve diminuire l’impegno per l’integrazione tra le diverse funzioni assistenziali e tra queste e la funzione formativa, organizzativa e gestionale.
Il sistema ha un forte bisogno di innovazione e cambiamento per mantenere buoni livelli di offerta sanitaria ed impegnarsi nello sviluppo, stante il contenimento significativo delle risorse rese disponibili.
Numerose sono le iniziative che possono trovare accoglienza in un sistema che chiede impegno per garantire appropriatezza, flessibilità gestionale, continuità assistenziale, verifica dei risultati, riprogettazione dei percorsi, prevenzione e gestione dei rischi, riconoscimento del merito, valorizzazione delle competenze e sostegno e mantenimento della motivazione professionale. Dovranno trovare ulteriore impulso, approfondimento e visibilità i progetti e le sperimentazioni nell’ambito:

  • dell’assistenza clinica avanzata in setting ospedalieri e territoriali;
  • dell’assistenza e dell’organizzazione nelle strutture intermedie;
  • dell’assistenza e delle cure primarie;
  • dell’organizzazione ospedaliera per “piattaforme” tecnologiche e degenziali;
  • dell’organizzazione assistenziale per complessità/intensità curativo assistenziale. 

Anche nel corso del 2013 verrà mantenuto l’impegno per radicare e diffondere l’orientamento:

  • al “progetto” di cura attraverso la valorizzazione del paradigma disciplinare infermieristico e dell’interazione multiprofessionale;
  • ad un sistema di competenze fortemente attento ai nuovi bisogni della persona, della collettività e del contesto sociale;
  • alla gestione di modelli organizzativi evoluti;
  • alla evoluzione e ridefinizione delle competenze, delle responsabilità e dei perimetri professionali.

A sostegno e supporto di quanto sopra indicato continuerà l’impegno della Federazione per mantenere l’accesso gratuito alla banca dati internazionale CINAHL.

Le relazioni e le sinergie
Per perseguire quanto precedentemente indicato è fondamentale mantenere proattivamente la rete delle relazioni con gli ormai storici interlocutori del gruppo professionale infermieristico:

  • le Istituzioni socio sanitarie nazionali e regionali;
  • le Istituzioni formative e organizzative;
  • gli Enti locali;
  • le Rappresentanze sociali e sindacali;
  • gli Organismi infermieristici europei e internazionali;
  • gli Ordini, i Collegi e le Società scientifiche delle diverse professioni;
  • le Associazioni professionali e le società scientifiche infermieristiche;
  • l’ENPAPI;
  • CIVES.


I Gruppi di riflessione, progetto e lavoro e le iniziative convegnistiche

Gli argomenti su cui verranno mantenuti, implementati o attivati gruppi di riflessione, lavoro e progetto saranno correlati:

  • alla formazione accademica, permanente e alla ricerca;
  • alla predisposizione di percorsi di formazione a distanza da rendere disponibili agli iscritti Ipasvi;
  • alla predisposizione di quanto di necessità per rendere operativo l’auspicato accordo sull’evoluzione delle competenze infermieristiche:
    • accreditamento;
    • tipologia e contenuti dei percorsi formativi da attuarsi nelle diverse aree specialistiche;
    • linee guida per l’attivazione dei percorsi specialistici;
    • definizione delle ridelineate responsabilità professionali;
    • criteri per il riconoscimento di pregressi percorsi formativi/esperienze professionali per la determinazione omogenea dei CFU;
    • ipotesi ridefinitorie degli ordinamenti didattici dei corsi di laurea triennale e quinquennale;
    • ridefinizione delle relazioni con le altre professioni sanitarie.
  • alla predisposizione di quanto di necessità per l’attivazione del “luogo virtuale di pensiero”;
  • alla definizione di dove, come e se fare il Congresso nazionale Ipasvi di fine mandato ovvero se trovare altre formule di espressione pubblica del livello di elaborazione professionale raggiunto e dell’orientamento del Gruppo professionale per il futuro;
  • alla predisposizione di iniziative convegnistiche e seminariali inerenti:
    • la Conferenza sulle politiche della professione infermieristica;
    • il 2° Convegno nazionale sulla Libera professione infermieristica;
    • Il nuovo regolamento di contabilità e di amministrazione previa approvazione in Consiglio Nazionale;
    • I risultati della neo attivata “Ricerca Censis”.


La comunicazione

Il programma proposto per l’anno 2013 dovrà continuare ad avvalersi di un’efficace e strutturato sistema di comunicazione che si intende mantenere e valorizzare in tutte le sue componenti attraverso:

  • il portale “www.ipasvi.it” aperto:
    • all’interattività per i professionisti con presenza sui Social Network (Facebook, Youtube, Twitter);
    • al cittadino (consigli su specifiche tematiche).
  • “L’infermiere” indicizzato on line e in cartaceo;
  • la presentazione di rapporti vari;
  • la diffusione di dati e dei risultati di indagini e sperimentazioni;
  • i rapporti con i mass media.

Grazie per il fattivo contributo che senz’altro verrà dato alla concretizzazione di questo ambizioso programma e…. buon lavoro a tutti.

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