Propensione degli infermieri all’utilizzo del Piano di risposta alle emergenze mediche intraospedaliere (Premi)


Il Piano socio sanitario regionale 2007-2010 della Regione Piemonte ha individuato l'emergenza clinica intraospedaliera e l'arresto cardiaco quali aree su cui intervenire prioritariamente per approntare strategie e interventi coordinati e condivisi di miglioramento della qualità d’assistenza. L'Azienda ospedaliera San Giovanni Battista di Torino si è quindi impegnata a costituire un gruppo di lavoro con lo scopo di elaborare delle raccomandazioni sui modelli organizzativi per la gestione delle Emergenze cliniche intraospedaliere.
La gestione delle urgenze e delle emergenze cliniche all'interno del Presidio ospedaliero Molinette, per tradizione consolidata, è sempre stata demandata agli operatori di Pronto soccorso; con l'istituzione del Premi (Piano di risposta alle emergenze mediche intraospedaliere) si è voluto fornire un metodo con cui valutare la persona assistita in modo tale da identificare precocemente segni e sintomi che possono precedere un evento critico, al fine di attivare un servizio di risposta rapida che prevenga questo evento.
Da una analisi condotta nel 2009 (Tabella 1) risultava un apparente diffuso utilizzo di metodiche ben codificate per l'attivazione di uno strumento quale il Premi (il 62% degli intervistati dichiarava di conoscere protocollo per l’allertamento del sistema di emergenza intraospedaliera e l'86% era a conoscenza delle disposizione aziendali per l’allestimento del carrello delle emergenze).

 Tabella1 Indagine Premi

Sei a conoscenza di un Piano per la gestione delle emergenze mediche?

 

Si 62%

No 38%

Segui dei protocolli per il riconoscimento dei pazienti critici?

 

Si 54%

No 36%

Sei a conoscenza di un protocollo per l’allertamento intraospedaliera?

 

Si 69%

No 31%

Quali sono le figure che allerti nel caso in cui si verifichi una urgenza nel tuo ambito lavorativo?

 

Medico reparto 68%

Anestesista 27%

Altro 5%

Come giudichi la risposta alle urgenze intraospedaliere organizzata dalla Nostra azienda?

 

Molto efficiente/efficiente 82%

Poco/nulla efficiente 17%

Conosci le disposizione aziendali per l’allestimento del carrello delle emergenze?

 

Si 86%

No 13%

Sei coinvolto nella gestione dell’urgenza?

 

Si 87%

No 12%

Se si, come giudichi l’efficacia del tuo intervento durante la gestione di una urgenza?

 

Ottima /buona 49%

Sufficiente 43%

Insufficiente 2%

Hai la certezza di ottenere un intervento rapido all’occorrere di un’urgenza?

 

Si 69%

No 31%

A quali dei seguenti corsi aziendali hai partecipato?

 

BLS/BLSD 78%

ALS 5%

ACLS 9%

Questi dati si scontravano però alla verifica dei fatti poiché dalle rilevazioni registrate emergeva una percentuale molto alta di criticità nell'allestimento dei carrelli dell'urgenza e della gestione dei presidi dell'emergenza (assenza o mal funzionamento di aspiratori, laringoscopi, palloni ventilatori ed altro) (Tabella 2).

Tabella 2

Rilevazione interventi Met 2010

Si

No

Presenza Dae

54%

46%

Carrello in ordine

29%

41%

Presenza aspiratore

46%

54%

A questo punto si è proceduto ad un’indagine più puntuale su attese e resistenze da parte del personale infermieristico all’attivazione del Met (Medical emergency team); si è indagato inoltre il grado di propensione all'utilizzo del Premi, al fine di ricercare le criticità che potessero compromettere la buona riuscita di un intervento. In particolare ritardi di attivazione o resistenze nel richiedere supporto a figure esterne alla propria unità operativa, dovute alla consuetudine di attenersi alle tradizionali gerarchie mediche senza prendere in considerazione criteri codificati per il riconoscimento di situazioni cliniche che possano giustificare la diretta attivazione di figure specialistiche dedicate alla gestione dell'emergenza.
L’indagine è stata realizzata con la supervisione del Sitra (Servizio infermieristico tecnico riabilitativo aziendale) dell’Aou San Giovanni Battista di Torino, utilizzando un questionario anonimo basato su una scala tipo Likert composta di sedici item. Il nostro questionario ha ricalcato uno studio australiano del 20062.
La rilevazione è svolta nel periodo dal 20/04/10 al 10/05/2010. L’indagine ha preso in esame un campione disomogeneo secondo età, anzianità di servizio, realtà lavorativa e tipo di formazione, in modo tale da essere il più rappresentativo possibile di una realtà così eterogenea come quella dell’Aou San Giovanni Battista di Torino.

Benefici del sistema Premi
Dalla maggioranza degli intervistati emerge che l’intervento del Met incide direttamente sul decorso di un degente critico (Tabella 3, item 2, 4) ed il sistema Premi è percepito come risorsa per la gestione del malato critico, al fine di prevenire l’evoluzione verso una condizione clinica urgente (Tabella 3, item 3). Il 70,6% è d’accordo o completamente d’accordo sul fatto che il sistema Premi permette d’intercettare i segni di un aggravamento delle condizioni cliniche dei degenti, in modo tale da permettere un intervento che prevenga l’instaurarsi di un quadro critico (Tabella 3, item 12, 14).

Tabella 3

Risposte questionario “Propensione degli infermieri all’utilizzo del Premi”

Com pletamente in disac.

Disac cordo

Incer to

D’accordo

Com pletamente d’ac cordo

1. I pazienti ricoverati presso la nostra Azienda hanno complessità clinico assistenziali di grado elevato

4,4%

2,9%

8,8%

58,1%

25,7%

2. L’intervento del Met (1) impedisce ai pazienti critici di evolvere verso l’arresto

1,5%

9,6%

24,3%

50,0%

14,7%

3. Il Premi (2) permette di chiedere aiuto per i pazienti quando sono preoccupato per loro

11,8%

20,6%

22,1%

41,9%

3,7%

4. Il Met non è utile nel trattamento dei pazienti critici in reparto

18,5%

35,3%

18,4%

22,1%

5,1%

5. Quando un paziente si aggrava chiamo abitualmente il medico di guardia prima di allertare il Met

3,7%

11,0%

16,2%

50,7%

18,4%

6 Se non riesco a contattare il medico di guardia circa i pazienti clinicamente instabili chiamo il Met

7,4%

16,2%

26,5%

38,2%

11,8%

7. L’intervento del Met è necessario perché la gestione del paziente da parte dei medici di guardia può essere stata inadeguata

4,4%

27,9%

17,6%

37,5%

11,8%

8. L’intervento del Met è necessario perché la gestione del paziente da parte degli infermieri può non essere stata adeguata alla sua criticità

9,6%

28,7%

16,9%

41,2%

3,7%

9. Non mi piace chiamare il Met perché potrei essere criticato per il difetto di sorveglianza/assistenza sul paziente

41,2%

40,4%

11,8%

4,4%

2,2%

10. L’utilizzo del Premi comporta la riduzione delle mie competenze nella gestione di pazienti critici

30,1%

44,9%

13,2%

11,0%

0,7%

11. Utilizzando il sistema Premi aumenta il mio carico di lavoro nell’assistenza a un paziente critico

27,2%

42,6%

18,4%

10,3%

1,5%

12. Il sistema Premi può essere utilizzato per prevenire l’evoluzione di una condizione clinica moderatamente grave a una critica

5,9%

7,4%

16,2%

56,6%

14,0%

13. Se le condizioni del paziente soddisfano i criteri per l’allertamento del Met, ma, alla mia valutazione, non appare una condizione di grave compromissione, non consulterei il Met

14,7%

38,2%

30,1%

11,8%

5,1%

14. Il sistema Premi può coadiuvarmi nel gestire al meglio il paziente critico in corsia

5,1%

13,2%

18,4%

52,2%

5,1%

15. Penso che il ricorso al Met sia abusato nella gestione dei pazienti ospedalizzati

10,3%

36,8%

41,9%

9,6%

10,3%

16. Vorrei consultare il Met per un paziente che mi preoccupa anche se le sue condizioni cliniche non rispondono ai criteri di alletramento Premi

16,2%

27,9%

31,6%

22,1%

16,2%


Resistenze all’utilizzo del Premi da parte degli infermieri

Dall’analisi dei questionari non si evidenziano particolari resistenze a collaborare con il Met o a adoperare il metodo Premi, ma emergono, comunque, alcuni elementi di riflessione. All’affermazione che l’intervento del Met è necessario a causa dell’inadeguata gestione infermieristica (Tabella 3, item 8) si dichiara d’accordo il 44,9% degli intervistati, mentre il 38,3% non lo è; il resto invece non prende posizione. Stesso giudizio critico è espresso a carico dei medici: in questo caso il 49,3% è d’accordo o completamente d’accordo con l’affermazione che l’intervento del Met è necessario perché la gestione del paziente, da parte dei medici, può essere inadeguata rispetto alle sue esigenze di salute (Tabella 3, item 7).
Persistono consuetudini ormai radicate nella pratica quotidiana. Quasi l’80% del campione è d’accordo o completamente d’accordo nell’allertare in prima istanza il medico di guardia prima di effettuare la chiamata al Met (Tabella 3, item 5) quando il paziente si aggrava.
Gli infermieri non temono critiche (Tabella 3, item 9) da parte della squadra d’intervento Met, mentre l’81,6% degli intervistati è in disaccordo o completamente in disaccordo con l’affermazione: “non mi piace chiamare il Met perché potrei essere criticato per un difetto di sorveglianza/assistenza al paziente”.

Interazione tra Met e infermiere nella gestione del paziente critico
Il 75% degli infermieri intervistati ritiene che l’utilizzo del sistema Premi non comporti un aggravio del carico di lavoro (Tabella 3, item 11) e l’80% ritiene che tale metodica non influenzi negativamente le proprie competenze nella gestione del paziente critico (Tabella 3, item 10). Circa il 53% è concorde nel basare la richiesta d’intervento Met su criteri ben codificati e, quindi, non su valutazioni personali (Tabella 3, item 13).

Conclusioni
Il Met è considerato una risorsa affidabile e di pratico utilizzo da parte degli infermieri nella nostra azienda. Dall’analisi dei questionari è emersa una valutazione sostanzialmente positiva del Premi, riconoscendogli la capacità di apportare benefici all’utenza. Non sono riscontrate resistenze nel suo utilizzo, per gli infermieri non comporta un sovraccarico di lavoro, ma offre l’opportunità di avere uno strumento per valutare in maniera precisa la gravità delle condizioni cliniche dei propri assistiti, al fine di prevenire eventi critici e poter attivare, all’occorrenza, in maniera autonoma la risorsa Met. Il servizio fornito dal Met è apprezzato dal personale infermieristico per la sua efficacia e perché si sente partecipe al gruppo di gestione dell’emergenza, anche se continuano ad attenersi a tradizionali modelli d’allerta che sono all’origine dei cosiddetti cicli clinici futili (l’infermiere allerta il medico di guardia che a sua volta richiede una consulenza specialistica e via dicendo), i quali possono rallentare la risposta all’emergenza e così condizionare negativamente il decorso clinico del paziente critico.
I dati rilevati da questa indagine ricalcano quelli rilevati da studi simili svolti in paesi esteri2. Il dato che discosta maggiormente il nostro campione dalla letteratura sul tema2 è relativo al fatto che da noi gli infermieri non si fanno influenzare dal proprio giudizio clinico nel decidere se attivare o meno il Met, mentre in Australia gli infermieri sottopongono al proprio giudizio clinico la decisione di attivare la risorsa Met.

 

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Bibliografia

– Babak S et al. (2009). Resident and RN percepition of the impact of medical emergency team on education and patient safety in an academic medical center. Critic Care Med, vol. 37, n. 12.
– Jones D, Baldwin I et al. (2006). Nurses’ attitudes to a medical emergency team service in a teaching hospital. qshc.bmj.com on May 16, 2006.
– Salamonson Y et al. (2006). Voice from the floor:Nurses’perceptions of medical emergency team. Intensive and critical Care Nursing 22, 138-143.
– Galhotra S et al. (2006). Medical emergency teams: strategy for improving patient care and nursing work environments. Issues and innovation in nursing practice Ltd, Blakwell Publishing.