RIVISTA BIMESTRALE
Organo ufficiale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche
Alessandro Moscarelli Infermiere Anestesia e Rianimazione – Blocco Operatorio, Ospedale “L. Bonomo” – Andria (ASL BT), Italia
Antonello Carta Ms.C, MSN, CTN, BSN, Dirigente delle Professioni Sanitarie, Azienda ULSS 3 Serenissima, Venezia, Italia
Ilenia Chinellato Ms.C, MSN, BSN, Tutor Didattico Corso di Laurea in Infermieristica, Azienda ULSS 3 Serenissima, Venezia, Italia
Caterina Zardo MSN, BSN, Infermiera UOC CO SUEM 118 Mestre, Azienda ULSS 3 Serenissima, Venezia, Italia
Giorgia Ghezzo MSN, BSN, Coordinatrice Infermieristica UTIC Mestre, Azienda ULSS 3 Serenissima, Venezia, Italia
Valentina Fedele Infermiera, Area dei Professionisti della Salute – Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze, Italia
Roberto Buonincontro Infermiere, Area dei Professionisti della Salute – AUSL Toscana Centro di Firenze, Italia
Roberto Buonincontro Infermiere, Area dei Professionisti della Salute – AUSL Toscana Centro di Firenze, Italia
Valentina Fedele Infermiera, Area dei Professionisti della Salute – Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze, Italia
Patrizia Ambrosio Infermiera, Ordine delle Professioni Infermieristiche di Napoli, Italia
Aurelio Arigò Infermiere, Area dei Professionisti della Salute – ASL Napoli 1 Centro, Italia
Gabriele Giordano Infermiere, Area dei Professionisti della Salute – IRCCS Humanitas di Rozzano, Italia
Serenella Baluganti Infermiera, Area dei Professionisti della Salute, Università La Sapienza di Roma, Italia
Mattia Bozzetti PhDs, MSN, RN Direzione Aziendale delle Professioni Socio-Sanitarie, Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Cremona, Italia
Alberto Silla MSN, RN Direttore delle Professioni Sanitarie, Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Cremona, Italia
Gianmario Pedretti MSN, RN Dirigente delle Professioni Sanitarie Polo Territoriale, Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Cremona, Italia
Miriam Mariani MSN, RN Dirigente delle Professioni Sanitarie Polo Ospedaliero, Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Cremona, Italia
Roberta Pendoni PhD, MSN, RN Sviluppo Organizzativo Progetti Trasversali, Direzione Aziendale delle Professioni Socio-Sanitarie, Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Cremona, Italia
Introduzione
Le diagnosi infermieristiche costituiscono un elemento centrale nella pianificazione assistenziale, migliorando la qualità della documentazione e degli esiti. Tuttavia, il loro utilizzo rimane disomogeneo e ostacolato da sfide legate a fattori personali e organizzativi. La Teoria del Comportamento Pianificato (TPB) offre un quadro utile per esplorare come atteggiamenti, norme soggettive e controllo percepito influenzino l’approccio degli infermieri alle diagnosi infermieristiche.
Obiettivi
L’obiettivo principale di questo studio è identificare cluster di infermieri basati sulle loro credenze nei confronti delle diagnosi infermieristiche.
Materiali e metodi
Uno studio trasversale sarà condotto coinvolgendo un campione di convenienza di infermieri provenienti da ASST Cremona. I dati relativi alle caratteristiche personali, al ragionamento clinico, agli atteggiamenti e alla percezione dell’ambiente lavorativo saranno raccolti tramite una piattaforma di indagine online. Una analisi dei cluster verrà utilizzata al fine di individuare dei profili di credenze.
Discussione e conclusioni
Questo studio fornirà indicazioni utili per sviluppare interventi mirati volti a migliorare l’utilizzo delle diagnosi infermieristiche ottimizzando il supporto organizzativo e promuovendo il miglioramento delle competenze cliniche e diagnostiche degli infermieri.
Parole chiave: Diagnosi infermieristiche, teoria del comportamento pianificato, ambiente professionale, cluster analisi.
Personal and environmental factors influencing nurses’ attitudes toward nursing diagnoses: study protocol
ABSTRACT
Introduction
Nursing diagnoses (NDs) are a central element in care planning, improving the quality of documentation and patient outcomes. However, their use remains inconsistent and hindered by challenges related to personal and organizational factors. The Theory of Planned Behavior (TPB) provides a valuable framework to explore how attitudes, subjective norms, and perceived control influence nurses’ approaches to NDs.
Objectives
The primary aim of this study is to identify clusters of nurses based on their beliefs and attitudes toward NDs.
Materials and methods
A cross-sectional study will be conducted involving a convenience sample of nurses from the ASST Cremona. Data on personal characteristics, clinical reasoning, attitudes, and workplace perceptions will be collected through an online survey platform. Cluster analysis will be employed to identify profiles based on beliefs and attitudes.
Discussion and conclusions
This study will provide valuable insights for developing targeted interventions aimed at improving the use of NDs by optimizing organizational support and enhancing nurses’ clinical and diagnostic competencies.
Key words: Theory of Planned Behavior, nursing practice environment, cluster analysis.
Anna Bergadano MSN, PedRN, Docente e Tutor pedagogico di sede, Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche, Corso di Laurea in Infermieristica Pediatrica, Oncoematologia Pediatrica, Terapia Cellulare e Trapianto di Cellule Staminali, Ospedale Infantile Regina Margherita, Torino, Italia
Virna Carmellino MSN, PedRN, Docente e Tutor pedagogico di sede, Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche, Corso di Laurea in Infermieristica Pediatrica, Torino, Italia
Pierpaolo Chialvo MSN, PedRN, Docente, Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche, Corso di Laurea in Infermieristica Pediatrica, Oncoematologia Pediatrica, Terapia Cellulare e Trapianto di Cellule Staminali, Ospedale Infantile Regina Margherita, Torino, Italia
Emanuela Berbotto PedRN, Docente e Tutor pedagogico di sede, Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche, Corso di Laurea in Infermieristica Pediatrica, Torino, Italia
Liliana Vagliano PhD, MSN, PedRN , Docente e Coordinatore, Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche, Corso di Laurea in Infermieristica Pediatrica, Torino, Italia
Introduzione
Il fenomeno della dispersione universitaria interessa tutti i settori della formazione terziaria con tassi di abbandono in aumento nel periodo pandemico e attualmente in lieve calo. L’attivazione del sistema di Autovalutazione, Valutazione Periodica e Accreditamento del Ministero dell’Istruzione e la definizione di specifici indicatori, hanno permesso di porre l’attenzione anche a questo aspetto peculiare.
Obiettivo
Descrivere il percorso di studi degli studenti che hanno abbandonato il Corso di Infermieristica Pediatrica evidenziando le motivazioni di tale scelta.
Materiali e metodi
Studio osservazionale trasversale monocentrico. La popolazione inclusa è composta dagli studenti che hanno abbandonato il Corso di Studi Infermieristica Pediatrica (Università di Torino) negli ultimi 6 Anni Accademici (A.A. 2016/17- A.A. 2022/23). E’ stato utilizzato un questionario online, validato con metodo Delphi da un gruppo di esperti.
Risultati
Ha partecipato allo studio il 79% (n.30) della popolazione arruolabile. Le principali motivazioni dell’abbandono sono legate all’accesso al corso di studi primariamente scelto e alla comprensione dell’effettiva realtà lavorativa futura, non corrispondente all’idealizzazione personale della professione. A seguire vi è l’impatto emotivo con il bambino-famiglia in ambito ospedaliero. L’esperienza universitaria sia teorica che di tirocinio clinico è descritta con caratteristiche positive e arricchenti, soprattutto per il tutoraggio d’aula.
Discussione e conclusioni
Non sono emerse cause di abbandono modificabili dal Corso di Studi. Le motivazioni principali sottolineano l’importanza di un orientamento più accurato e mirato a descrivere la realtà professionale. Le strategie tutoriali si sono dimostrate idonee e l’esperienza risulta essere positiva e di crescita.
Parole chiave: Abbandono, Università, Infermieri, Pediatria, Tutor.
Drop-outs from the Pediatric Nursing Degree: Findings from an Observational Study
ABSTRACT
Introduction
University dropout is a widespread issue across all sectors of higher education, with rates increasing during the pandemic but now showing a slight decline. The Italian Ministry of Education has emphasized this issue through its Self-Assessment, Periodic Evaluation, and Accreditation system, defining specific indicators to address it.
Objective
To describe the academic course of students who withdrew from the Pediatric Nursing Course and to identify the reasons behind their decisions.
Materials and methods
A single-center, cross-sectional observational study was conducted. The population included students who dropped out of the Pediatric Nursing Course (University of Turin) over the past six academic years (2016/17–2022/23). Data were collected using an online questionnaire, validated through the Delphi method by a panel of experts.
Results
Of the eligible population, 79% (n=30) participated in the study. The primary reasons for leaving the course were the opportunity to enroll in a preferred program and a mismatch between expectations and the anticipated professional role. Emotional challenges, particularly in handling interactions with hospitalized children and their families, were also cited. Despite these challenges, participants described their university experience, including both theoretical and clinical components, as largely positive and enriching, with classroom tutoring receiving specific praise.
Discussion and conclusions
The study found no modifiable factors within the course of study contributing to dropouts. The main reasons for withdrawal underscore the need for more precise and targeted orientation to provide an accurate depiction of the nursing profession. Tutorial strategies were deemed effective, and the overall university experience was rated positively.
Key words: Drop Out, Universities, Nurses, Pediatric, Tutor.
Sara Sabattoli Infermiera Oncoematologia Pediatrica, ASST Spedali Civili, Brescia, Italia
Roberto Ricci Tutor coordinatore Corso di Laurea in Infermieristica UCSC Brescia, Italia
Introduzione
Le Cure Palliative Pediatriche rappresentano l’approccio assistenziale più adeguato per la cura dei minori affetti da patologie inguaribili e/o disabilità gravi. In Italia oggi sono almeno 35.000 i pazienti pediatrici che necessitano di questa tipologia di assistenza ma soltanto il 15% di essi accede alle Cure Palliative Pediatriche.
Obiettivi
Tramite questo studio si è voluto analizzare l’attuale stato dell’arte rispetto ai servizi di Cure Palliative Pediatriche realmente attivi nelle regioni del Nord-Italia, analizzandone le tipologie e le caratteristiche peculiari.
Materiali e metodi
Nel mese di maggio 2023 è stata condotta un’indagine esplorativa rivolta ai referenti dei 18 enti di Cure Palliative pediatriche attivi nella fascia settentrionale dell’Italia.
Risultati
Hanno aderito allo studio 12 enti di Cure Palliative Pediatriche: tra questi risaltano 4 (33,3%) Centri Regionali di Cure Palliative Pediatriche e per la Terapia del Dolore e 4 (33,3%) strutture o equipe di Cure Palliative Pediatriche. 9 (75%) sono enti pubblici; 10 (80%) enti operano sia al domicilio sia in ospedale. I professionisti sanitari di 7 (58%) enti prestano assistenza solo in alcune aree della regione di appartenenza. Soltanto 6 (50%) enti rispettano i requisiti previsti dall’Accordo Stato – Regioni – Province autonome di Trento e Bolzano del 25 marzo 2021. 6 (50%) enti hanno un’équipe multidisciplinare specialistica di professionisti dedicati e strutturati che seguono i pazienti nei diversi setting di cura. Tutti e 12 (100%) gli enti prendono in carico pazienti con patologie non oncologiche.
Discussione e conclusioni
La ricerca mostra l’insufficiente sviluppo delle Cure Palliative Pediatriche nell’Italia settentrionale, al netto di un aumento delle necessità. Pertanto, ad oggi, non si può garantire a tutti i minori eleggibili l’accesso alle cure specialistiche palliative necessarie.
Parole chiave: Cure Palliative Pediatriche, modelli assistenziali italiani, Italia settentrionale, criticità, potenzialità.
The criticality and potential of Italian models of paediatric palliative care: an explorative survey
ABSTRACT
Introduction
Paediatric Palliative Care is the most appropriate care approach for children with incurable diseases and/or serious disabilities. In Italy today there are at least 35,000 pediatric patients who need this type of care but only 15% of them have access to Paediatric Palliative Care.
Objectives
Through this study we went to analyze the current state of the art of Paediatric Palliative Care with the aim of identifying the institutions really active in the regions of northern Italy and what services they offer.
Materials and methods
In May 2023, an exploratory survey was conducted for the referrals of paediatric palliative care institutions active in the northern part of Italy.
Results
12 Paediatric Palliative Care institutions have joined the study: among these, 4 (33.3%) Regional Paediatric Palliative Care Centres and for Pain Therapy stand out, and 4 (33.3%) Paediatric Palliative Care facilities or teams. 9 (75%) are public bodies; 10 (80%) operate both at home and in hospital. Health professionals from 7 (58%) institutions provide care only in some areas of their region. Only 6 (50%) entities comply with the requirements of the State – Regions – Autonomous Provinces of Trento and Bolzano agreement of 25 March 2021. 6 (50%) institutions have a specialized multidisciplinary team of dedicated and structured professionals who follow patients in different care settings. All 12 (100%) institutions take in patients with non-oncology diseases.
Discussion and conclusions
The research shows that there is insufficient development of Paediatric Palliative Care in northern Italy, despite an increase in needs, and therefore, it is a huge work necessary to allow access to all eligible children.
Key words: Paediatric Palliative Care, Italian care models, Northern Italy, problems, potentials.
Jessica Longhini Dipartimento di Diagnostica e Sanità Pubblica, Università di Verona, Italia
Federica Canzan Dipartimento di Diagnostica e Sanità Pubblica, Università di Verona, Italia
Maria Sposato Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, Trento, Italia
Anna Brugnolli Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, Trento, Italia
Elisabetta Mezzalira Dipartimento di Diagnostica e Sanità Pubblica, Università di Verona, Italia
Elisa Ambrosi Dipartimento di Diagnostica e Sanità Pubblica, Università di Verona, Italia
Introduzione
Il coinvolgimento della famiglia nei processi di cura può migliorare gli esiti sui pazienti e sulla famiglia. Tuttavia, rimane ancora limitato e non vi sono strumenti validati in italiano per misurare le attitudini e i comportamenti degli infermieri nella relazione con le famiglie.
Obiettivi
L’obiettivo era di validare la versione italiana del questionario “Families’ Importance in Nursing Care – Nurses Attitudes” e di esaminare le attitudini e i comportamenti degli infermieri nel coinvolgimento delle famiglie nell’assistenza, oltre ad analizzare le differenze nei livelli di attitudini e comportamenti a seconda di variabili demografiche, lavorative e il supporto percepito dagli infermieri da parte dei familiari.
Materiali e metodi
Lo studio è stato condotto in due fasi. Nella prima fase è stato svolto l’adattamento culturale del questionario e la validazione di costrutto. Nella seconda fase, è stata svolta l’analisi dei livelli di attitudine e comportamento in un campione di 260 infermieri, attraverso questionari validati.
Risultati
L’analisi ha confermato la validità dello strumento utilizzato in italiano e ha mostrato che gli infermieri hanno generalmente attitudini positive e un buon livello di comportamenti nel coinvolgimento delle famiglie nell’assistenza. Sono emerse correlazioni tra le attitudini e i comportamenti degli infermieri e variabili come il burnout e il supporto percepito dagli infermieri da parte dei familiari. Inoltre, sono state evidenziate associazioni con variabili lavorative, come la presenza di procedure specifiche sul coinvolgimento familiare e il profilo orario di lavoro.
Discussione e conclusioni
Questo studio ha evidenziato la necessità di azioni per migliorare le attitudini e i comportamenti degli infermieri nel coinvolgimento della famiglia, attraverso iniziative formative, organizzative e di supporto al benessere lavorativo quale mediatore di un efficace coinvolgimento della famiglia.
Parole chiave: Famiglia, infermieri, cure infermieristiche, caregiver.
Attitudes and skills of nurses in involving families in nursing care: a cross-sectional and validation study of the instrument “Families’ Importance in Nursing Care – Nurses Attitudes”
ABSTRACT
Introduction
Involving families in the healthcare process can improve outcomes for both patients and families. However, it remains limited, and there are no validated tools in Italian to measure nurses’ competencies in family involvement.
Objectives
The objective is to validate the Italian version of the “Families’ Importance in Nursing Care – Nurses Attitudes” questionnaire and to examine nurses’ competency in involving families in care, as well as to identify differences in these competencies according to demographic, occupational variables, and the support perceived by patients.
Materials and methods
The study was conducted in two phases. In the first phase, the cultural adaptation of the questionnaire and construct validation were performed. In the second phase, the analysis of competency levels was conducted on a sample of 260 nurses, using validated questionnaires.
Results
The analysis confirmed the validity of the instrument in Italian and showed that nurses overall have positive attitudes and a good level of competency in involving families in care. Correlations emerged between nurses’ competencies and variables such as burnout and perceived support from family members. Additionally, associations with work-related variables, such as the presence of specific procedures for family involvement and work schedules, were highlighted.
Discussion and conclusions
This study highlighted the need for actions to improve nurses’ competencies in family engagement through training, organizational initiatives, and support for occupational well-being as a mediator for effective family engagement.
Key words: Families, nurses, nursing care, informal caregivers.
RIVISTA BIMESTRALE
Organo ufficiale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche
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