RIVISTA BIMESTRALE
Organo ufficiale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche
Alberto Gibellato Dipartimento di Scienze Biomediche, Università Humanitas, Pieve Emanuele, Milano, Italia
Edoardo Manzoni Direttore Generale Istituto Palazzolo, Bergamo, Italia
Beatrice Mazzoleni Dipartimento di Scienze Biomediche, Università Humanitas, Pieve Emanuele, Milano, Italia
Barbara Sappa Direzione Assistenziale Professioni Sanitarie e Sociali, ASST Rhodense, Milano, Italia
Lo scopo di questo progetto di ricerca storica è esplorare il contributo di Camillo de Lellis nella ridefinizione dell’assistenza infermieristica durante il Rinascimento italiano, un’epoca di profonde trasformazioni sociali, culturali ed economiche. L’indagine si concentra sulla transizione dalle istituzioni medievali agli ospedali pubblici, come la Ca’ Granda di Milano, evidenziando l’impatto della “Compagnia delli Servi delli Infermi”, fondata da Camillo, sull’approccio alla cura e sull’organizzazione sanitaria.
Utilizzando il metodo storico di Federico Chabod e il Modello delle Prestazioni Infermieristiche di Marisa Cantarelli come chiave interpretativa, sono stati analizzati 16 documenti selezionati da un corpus di 144 fonti, provenienti da tre archivi italiani, da una raccolta di trascrizioni e da una biografia contemporanea. L’analisi ha evidenziato numerosi bisogni di assistenza infermieristica: dalla cura del corpo e l’igiene personale, perseguiti attraverso la pulizia quotidiana, il cambio della biancheria e il mantenimento della dignità del malato; l’alimentazione e l’idratazione, garantite con pasti adeguati e attenzione alle condizioni dei malati; e l’assistenza al fine vita, con pratiche di accompagnamento spirituale e conforto umano. Camillo promosse un’assistenza centrata sulla persona, fondata su presenza continua, sensibilità morale e strutturazione gerarchica dei ruoli.
Questa ricerca identifica temi centrali come le innovazioni nelle pratiche cliniche globali, l’educazione infermieristica e l’organizzazione sanitaria. In sintesi, lo studio evidenzia come Camillo de Lellis abbia avuto un ruolo cruciale nell’evoluzione dell’assistenza infermieristica, affermandosi come figura chiave nella storia della sanità italiana.
Parole chiave: Storia dell’infermieristica, XVI secolo, XVII secolo, Infermieristica/organizzazione & amministrazione, Italia.
The legacy of Camillo de Lellis: Compassionate care and the organization of assistance in the Italian Renaissance
ABSTRACT
The aim of this historical research project is to explore the contribution of Camillo de Lellis in redefining nursing care during the Italian Renaissance, a period of profound social, cultural, and economic transformations. The investigation focuses on the transition from medieval institutions to public hospitals, such as the Ca’ Granda in Milan, highlighting the impact of the “Compagnia delli Servi delli Infermi”, founded by Camillo, on the approach to care and healthcare organization.
Using Federico Chabod’s historical method and Marisa Cantarelli’s Nursing Performance Model as interpretative tools, 16 documents were analyzed, selected from a corpus of 144 sources, drawn from three Italian archives, a collection of transcriptions, and a contemporary biography.
The analysis highlighted several nursing care needs: from body care and personal hygiene, achieved through daily cleaning, changing of linen, and maintaining the dignity of the sick; to nutrition and hydration, ensured by appropriate meals and attention to the patients’ conditions; and end-of-life care, with practices of spiritual accompaniment and human comfort. Camillo promoted a person-centered care approach, based on continuous presence, moral sensitivity, and hierarchical structuring of roles.
This research identifies central themes such as innovations in global clinical practices, nursing education, and healthcare organization. In summary, the study emphasizes how Camillo de Lellis played a crucial role in the evolution of nursing care, establishing himself as a key figure in the history of Italian healthcare.
Key words: History of Nursing, 16th Century, 17th Century, Nursing/organization & administration, Italy.
Erica Busca Dipartimento di Medicina Traslazionale, Università del Piemonte Orientale, Novara, Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara, Novara, Italia
Gaetano Auletta Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara, Novara, Italia
Elena Mussio Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara, Novara, Italia
Doriana Montani Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara, Novara, Italia
Fabrizio Faggiano Dipartimento per lo Sviluppo Sostenibile e la Transizione Ecologica, Vercelli, Italia
Introduzione
Con l’istituzione dei Corsi di Laurea (CdS) Magistrali in Scienze Infermieristiche e Ostetriche (SCIO) ad indirizzo clinico si vuole formare dei professionisti in grado di acquisire conoscenze e competenze per specifiche aree cliniche. Il piano di studi del CdS Magistrale SCIO dell’Università del Piemonte Orientale (UPO) è stato revisionato, prevedendo due indirizzi clinici.
Obiettivi
Valutare l’ambiente di apprendimento e descrivere i punti di forza e gli aspetti migliorabili del CdS Magistrale SCIO ad indirizzo clinico.
Materiali e metodi
È stata condotta un’indagine somministrando un questionario online agli studenti del 2° anno del CdS Magistrale SCIO dell’UPO (N=60). I dati raccolti riguardano: informazioni socio-demografiche, la percezione dell’ambiente di apprendimento (Dundee Ready Education Environment Measure (DREEM)) e gli aspetti positivi, nonché le criticità nel frequentare il nuovo corso di studi attraverso domande aperte. I dati quantitativi sono stati analizzati con statistiche descrittive, mentre per l’analisi delle domande aperte è stata condotta una summative content analysis.
Risultati
L’87% del campione ha risposto al questionario. Il punteggio medio complessivo del DREEM (135/200) indica una percezione positiva rispetto all’ambiente di apprendimento. Tra i punti di forza rilevati rientrano: una didattica di qualità (anche mediante l’uso della simulazione), interazioni sociali positive, una crescita professionale e personale, e le risorse messe a disposizione degli studenti. Gli aspetti da migliorare sono riferibili prevalentemente all’organizzazione della didattica e del tirocinio.
Discussione e conclusioni
La revisione del CdS Magistrale SCIO ad indirizzo clinico richiede un’analisi continua dei punti di forza e delle criticità. L’indagine evidenzia un ambiente di apprendimento positivo, con aree ancora da ottimizzare. Il coinvolgimento delle strutture sanitarie e un monitoraggio costante dei percorsi formativi sono essenziali per garantire una preparazione adeguata alle sfide della pratica clinica avanzata.
Parole chiave: Ambiente di apprendimento, educazione post-base, sviluppo professionale, competenze professionali, assistenza infermieristica avanzata.
The learning environment in the clinically-oriented Master’s Degree in Nursing and Midwifery Science: an exploratory study
ABSTRACT
Introduction
With the establishment of the clinically-oriented Master’s Degree Courses in Nursing and Midwifery Sciences (MSN), the aim is to train professionals capable of assuming advanced roles across various healthcare settings. The MSN curriculum at the University of Piemonte Orientale (UPO) has recently been revised, introducing two specialized clinical tracks.
Objectives
To assess the learning environment and identify both the strengths and areas for improvement of the clinically-oriented MSN program.
Materials and methods
A survey was conducted by administering an online questionnaire to second-year students enrolled in the UPO MSN program (N=60). The data collected included socio-demographic information, perception of the learning environment (Dundee Ready Education Environment Measure (DREEM)) and students’ feedback on the strengths and challenges of the revised curriculum through open-ended questions. Descriptive statistics were used to analyze quantitative data, while a summative content analysis was applied to the open-ended responses.
Results
A response rate of 87% was achieved. The overall average DREEM score (135/200) indicates a positive perception of the learning environment. Key strengths identified include high-quality teaching (enhanced by simulation-based learning), positive social interactions, professional and personal growth, and available resources. Areas for improvement primarily concern the organization of courses and internships.
Discussion and conclusions
The transition toward specialized training pathways requires a thorough understanding of both the strengths and challenges of the educational programs to effectively support the adaptation process. The study highlights a positive learning environment, with areas still needing optimization. The involvement of healthcare institutions and continuous monitoring of training programs are essential to ensure adequate preparation for the challenges of advanced clinical practice.
Key words: Learning environment, postgraduate education, professional development, professional competencies, advanced practice nursing.
Roberta Ferraro S.C. Medicina di Emergenza-Urgenza, Azienda Ospedaliero-Universitaria SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, Alessandria, Italia
Daniela Cattani IRCCS Humanitas Research Hospital Rozzano Milano, Italia
Roberta Di Matteo Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (DAIRI), Azienda Ospedaliero-Universitaria SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, Alessandria, Italia
Alex Amariglio S.C. Emergenza Sanitaria Territoriale 118, Azienda Ospedaliero-Universitaria SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, Alessandria, Dipartimento di Medicina Traslazionale, Università del Piemonte Orientale, Novara, Italia
Patrizia Boido S.C. Medicina di Emergenza-Urgenza, Azienda Ospedaliero-Universitaria SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, Alessandria, Italia
Simona Arcidiacono S.C. Direzione delle Professioni Sanitarie, Azienda Ospedaliero-Universitaria SS Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, Alessandria, Italia
Antonio Maconi Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (DAIRI), Azienda Ospedaliero-Universitaria SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, Alessandria, Italia
Tatiana Bolgeo Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (DAIRI), Azienda Ospedaliero-Universitaria SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, Alessandria, Italia
Beatrice Mazzoleni Dipartimento di Scienze Biomediche, Università Humanitas, Milano, Italia
Introduzione
Il passaggio di consegna infermieristica è un momento fondamentale per la continuità assistenziale. La letteratura scientifica evidenzia che la principale causa di eventi avversi è dovuta ad una comunicazione inefficace.
Obiettivi
Valutare l’impatto dell’implementazione di uno strumento standardizzato per la consegna infermieristica nel Pronto Soccorso dell’AOU di Alessandria, esaminando la percezione degli infermieri riguardo la completezza, la chiarezza delle consegne, la sicurezza del paziente e la soddisfazione del personale.
Materiali e metodi
Studio monocentrico pre – post. Si è valutato il percepito degli infermieri relativamente alla completezza e chiarezza delle consegne erogate ed effettuate, la sicurezza del paziente e la soddisfazione del personale. L’intervento applicato è stato l’implementazione di uno strumento standardizzato per la consegna infermieristica, precedentemente validato per contenuto e facciata.
Risultati
L’introduzione di uno strumento standardizzato per la trasmissione delle consegne migliora significativamente la percezione della corretta identificazione del paziente sia tra gli infermieri che erogano sia tra coloro che ricevono le consegne. L’implementazione dello strumento standardizzato sembra migliorare la percezione della completezza e della chiarezza delle consegne rispetto alla trasmissione libera. Inoltre, fra gli infermieri eroganti sembra esserci un miglioramento della soddisfazione, un minor numero di interruzioni e una migliore ottimizzazione dei tempi.
Discussione e conclusioni
L’introduzione dello strumento standardizzato, migliorando la percezione dell’identificazione del paziente, agisce in un aspetto cruciale per la sicurezza delle cure. Sono necessari ulteriori studi per individuare strategie di implementazione o modifiche allo strumento maggiormente adeguate al contesto.
Parole chiave: Pronto soccorso, consegne cliniche, sicurezza dei pazienti, soddisfazione lavorativa.
Implementation of a standardized tool for nursing handover in the emergency department: a pre post study
ABSTRACT
Introduction
Nursing handover is a crucial process to ensure continuity of patient care. Scientific literature highlights that ineffective communication is a leading cause of adverse events.
Objectives
To evaluate the impact of implementing a standardized nursing handover tool in the Emergency Department of University Hospital in Alessandria, focusing on nurses’ perceptions of handover completeness and clarity, patient safety, and staff satisfaction.
Materials and methods
A single-center pre-post study was conducted. Nurses’ perceptions were assessed regarding the completeness and clarity of both given and received handovers, patient safety, and staff satisfaction. The intervention involved the implementation of a standardized handover tool, previously validated for content and face validity.
Results
The introduction of a standardized handover tool leads to a statistically significant increase in the perceived accuracy of patient identification between the nurse giving the handover and the one receiving it. Implementation of the standardized tool improved nurses’ perceptions of handover completeness and clarity compared to unstructured handovers. Additionally, nurses reported increased satisfaction, fewer interruptions, and better time management when using the tool.
Discussion and conclusions
Improved patient identification is a significant finding in terms of patient safety. Further studies are needed to explore alternative implementation strategies or context-specific adaptations of the tool.
Key words: Emergency department, clinical handover, patient safety, job satisfaction.
Alessandro Spagnoli RN, Università degli studi di Roma Tor Vergata, Roma, Italia
Giuseppina Elisa Pitrone RN, Università degli studi di Roma Tor Vergata, Roma, Italia
Adele Giannettoni MD, Università degli studi di Roma Tor Vergata, Roma, Italia
Concettina Donzelli MSN, Infermiere Case Manager Senior Urologia, Ambulatorio Infermieristico delle Cronicità, Policlinico Tor Vergata, Roma, Italia
Jacopo Fiorini PhD, Infermiere di Ricerca, UOC Direzione Infermieristica, Policlinico Tor vergata, Roma, Italia
Simone Albisinni MD, PhD, FEBU, Policlinico Tor vergata, Roma, Italia
& Alessandro Sili PhD, Direttore UOC Direzione Infermieristica, Policlinico Tor vergata, Roma, Italia
Introduzione
Il carcinoma vescicale non muscolo-invasivo (NMIBC) presenta alti tassi di recidiva e progressione e spesso viene trattato con instillazioni intravescicali di Bacillus Calmette-Guérin (BCG). Tuttavia, l’impatto di questa terapia sulla qualità di vita (QoL) dei pazienti è poco esplorato, soprattutto in relazione a interventi educativi.
Obiettivi
Valutare l’impatto di un intervento educativo sulla QoL dei pazienti con NMIBC sottoposti a instillazioni di BCG.
Materiali e metodi
È stato condotto uno studio quasi-sperimentale a due bracci paralleli presso il Policlinico Tor Vergata, arruolando pazienti con NMBIC e sottoposti ad instillazione con BCG. Nel gruppo sperimentale, i partecipanti hanno ricevuto un intervento educativo nell’Ambulatorio Infermieristico delle Cronicità. Il gruppo controllo ha seguito il comune iter assistenziale. La QoL è stata misurata utilizzando strumenti validati e i dati sono stati analizzati e confrontati tra i due gruppi con tecniche inferenziali.
Risultati
35 pazienti sono stati arruolati nello studio, di cui 15 nel gruppo sperimentale e 20 nel controllo. La QoL del gruppo sperimentale era migliore rispetto a quella del gruppo controllo, registrando un miglioramento nei domini “Salute Fisica”, con un punteggio di 80 nel gruppo di controllo e di 87 nel gruppo sperimentale (p = 0,004), e “Salute Mentale”, con un punteggio di 79 nel gruppo di controllo e di 85 nel gruppo sperimentale (p = 0,022).
Discussione e conclusioni
L’intervento educativo fornito ai soggetti con NMIBC contribuisce a migliorare la loro QoL. Studi futuri, con campioni più ampi e follow-up prolungati, sono necessari per permettere di generalizzare e convalidare i risultati ottenuti.
Parole chiave: Neoplasie della vescica urinaria, Bacillo di Calmette Guerin intravescicale, qualità della vita.
Therapeutic Education and Quality of Life in Patients with Non-Muscle-Invasive Bladder Cancer: A Quasi-Experimental Study
ABSTRACT
Introduction
Non-muscle-invasive bladder cancer (NMIBC) is characterized by high recurrence and progression rates, often requiring intravesical instillations of Bacillus Calmette-Guérin (BCG). However, the impact of this therapy on patients’ quality of life (QoL) has been poorly studied, particularly in terms of educational interventions.
Objectives
To evaluate the impact of educational intervention on the QoL of NMIBC patients undergoing BCG instillations.
Materials and methods
A quasi-experimental two-arm parallel study was conducted at Policlinico Tor Vergata, enrolling patients with NMIBC undergoing BCG instillations. Participants in the experimental group received an educational intervention at the chronic care nursing clinic. The control group followed the standard care pathway. QoL was assessed using validated instruments and data were analyzed and compared between groups through inferential statistical techniques.
Results
A total of 35 patients were enrolled in the study, 15 in the experimental group and 20 in the control group. The experimental group reported better QoL compared to the control group, showing improvements in the domains “Physical Health” (control group score: 80; experimental group score: 87; p = 0.004) and “Mental Health” (control group score: 79; experimental group score: 85; p = 0.022).
Discussion and conclusions
An educational intervention provided to NMIBC patients contributed to an improvement in their QoL. Further studies with larger samples and extended follow-up are needed to generalize and validate these findings.
Key words: Urinary Bladder Neoplasms, Intravesical Bacillus Calmette Guerin, Quality of Life.
Paola Arcadi Infermiera, Direttore Didattico del Corso di Laurea in Infermieristica, ASST Melegnano e della Martesana, Università degli Studi di Milano, Italia
Carmela Santamaria Infermiera, Tutor Didattico del Corso di Laurea in Infermieristica, ASST Melegnano e della Martesana, Università degli Studi di Milano, Italia
Eleonora Zanella Infermiera, Tutor Didattico del Corso di Laurea in Infermieristica, ASST Melegnano e della Martesana, Università degli Studi di Milano
Tommaso Barolo Infermiere, Area dei Professionisti della Salute – Azienda Sanitaria Locale “Città di Torino”, Italia
Paola Culotta Direttrice didattica del Corso di Laurea in Infermieristica dell’Università di Torino, sede di Cuneo, Italia
Silvia Domizi Infermiera Incarico di Funzione Organizzativa AST Ascoli Piceno, Italia
Marilena Felicetti Infermiera Case Manager Odontostomatologia AST Ascoli Piceno, Italia
Alice Ferri Infermiera di famiglia e comunità, AUSL di Ferrara, Italia
Barbara Moretto Dirigente delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e della professione di ostetrica per le attività di “ricerca, innovazione e knowledge management”, AUSL di Ferrara, Italia
Marilena Bacilieri Direttrice del distretto Centro Nord, AUSL di Ferrara e Referente Formazione, Azienda USL e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, Italia
Federica Borghesi Direttrice f.f. UOC Programmazione Controllo Ambiti Distrettuali, AUSL di Ferrara, Italia
Marika Colombi Direttrice Assistenziale AUSL Ferrara e AOU Ferrara, Italia
Pietro Giurdanella Dirigente delle Professioni Sanitarie – Area infermieristica per la funzione di Sviluppo Digitale, Teleassistenza e Telemonitoraggio DATeRPS interaziendale Ausl di Ferrara e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, Italia
Micaela Pandini Direttrice di Struttura Complessa della UOC Direzione delle Professioni Sanitarie, ULSS 6 Euganea, Padova, Italia
Erika Salvioli Direttrice del distretto Ovest, AUSL di Ferrara, Italia
Margherita Spatola Dirigente delle Professioni Sanitarie per l’Area Infermieristica e del Dipartimento DATERPS (Distretto Sanitario Centro Nord), AUSL di Ferrara, Italia
Mauro Taglioni Dirigente delle Professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e della professione ostetrica – Direttore dell’Unità Operativa “Sviluppo Professionale e Modelli Organizzativi” afferente al DATeRPS – Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara, Italia
Marco Ghidini Dirigente delle professioni sanitarie, AREU Lombardia, Italia
Michele Pirovano Dirigente delle professioni sanitarie, AREU Lombardia, Italia
Rodolfo Bonora Sistemi informativi, AREU Lombardia, Italia
Debora Giugni Infermiera, ASST Valtellina e Alto Lario, Sondrio, Italia
Laura Lupi Studente CdS Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche Humanitas University, Ospedale di Vizzolo Predabissi, Milano, Italia
Michele Pirovano Direttore F.F. S.C. DAPSS – AREU, Lombardia, Italia
Giacomo Calzani Responsabile Operativo SOREU Metropolitana, AREU, Lombardia, Italia
Matteo Caresani Responsabile Tecnico Organizzativo SOREU HQ, AREU, Lombardia, Italia
Lorena Salvini Dipartimento di Scienze Biomediche Humanitas University, Milano, IRCCS San Gerardo dei Tintori, Monza, Italia
Beatrice Mazzoleni Dipartimento di Scienze Biomediche, Humanitas University, Pieve Emanuele, Milano, Italia
RIVISTA BIMESTRALE
Organo ufficiale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche
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