Gli effetti di un corso di formazione infermieristica avanzata sullo sviluppo professionale e della carriera


RIASSUNTO
Introduzione La disponibilità di infermieri con competenze avanzate permette ai sistemi sanitari di raggiungere migliori esiti di salute e di ridurre la turbolenza organizzativa. In Italia il dibattito sugli effetti della formazione infermieristica avanzata è ancora a livello iniziale. L’obiettivo dello studio è di monitorare nel tempo gli effetti di un corso di formazione infermieristica avanzata, il Corso di Laurea Specialistica in Scienze Infermieristiche e Ostetriche (CdLSSIO), sullo sviluppo professionale e di carriera di un gruppo di laureati specialisti e sui livelli di autorevolezza e valorizzazione da loro percepiti in ambiente lavorativo.
Materiali e metodi Lo studio condotto è di tipo trasversale. Tramite un questionario semi-strutturato sono stati indagati gli effetti del CdLSSIO percepiti da un gruppo di laureati su: sviluppo professionale, sviluppo della carriera, livelli di autorevolezza e valorizzazione percepiti. Il questionario è stato somministrato in due periodi: al termine del corso e a due anni di distanza (follow-up). E’ stata anche rilevata la situazione della carriera dei laureati precedente all’iscrizione al corso.
Risultati
Hanno partecipato allo studio 91 laureati. A due anni di distanza dal termine del corso CdLSSIO si sono manifestati alcuni effetti positivi sullo sviluppo professionale, specialmente in ambito formativo e didattico. In quest’ambito infatti si è verificato un aumento significativo del coinvolgimento professionale dei laureati e degli incarichi a loro assegnati (p=0,000). Per quanto riguarda lo sviluppo della carriera è emersa una tendenza dei laureati a prediligere i ruoli manageriali a quelli clinici (p=0,022). Il livello di valorizzazione percepito in ambiente lavorativo è risultato molto basso. Non sono state trovate differenze nei livelli di autorevolezza e valorizzazione nei due periodi analizzati.
Conclusioni
Risulta necessario promuovere il coinvolgimento dei laureati a livello professionale in tutti gli ambiti, soprattutto in quello clinico. Di fronte alla maggior assunzione di ruoli manageriali da parte dei laureati, risulta necessario introdurre modelli innovativi di assistenza che consentano una maggiore possibilità d’espressione delle competenze cliniche avanzate nella pratica professionale.
Sarebbe interessante progettare studi che misurino gli effetti della formazione infermieristica avanzata sulla salute dei pazienti.
Parole chiave: formazione infermieristica avanzata, sviluppo professionale, carriera
 


The effects of an advanced nursing education course on professional and career development

ABSTRACT
Introduction The availability of nurses with advanced competencies allows health care systems to achieve better health outcomes and reduce organizational turbulence. The scientific debate concerning the effects of the Italian advanced nursing education is at its initial stage. The main aim of the study is to evaluate the effects of an advanced nursing education course, the Master in Nursing and Midwifery Science (CdLSSIO), on professional and career development and the authoritative and appreciation levels in workplace of a group of newly graduates.
Materials and methods A cross-sectional study was undertaken. Thanks to a semi-structured questionnaire have been investigated the effects of CdLSSIO perceived by a group of graduates on: professional and career development and the authoritative and appreciation levels in workplace. The questionnaire was administered in two times: at the end of the course and two years away (follow-up). The graduates’ career situation before the course was also detected.
Results 91 graduates participated in the study. After two years from the end of CdLSSIO, there were positive effects on professional development especially in the didactic area thanks to an increase of work assignments for graduates and their professional involvement in this area (p=0.000). The analysis of career development showed a graduates’ preference for management roles to detriment of clinical ones (p=0.022). No differences were found in the authoritative and appreciation levels in the two periods analyzed but the appreciation level perceived was low.
Conclusions There is the need of graduate professional involvement promotion in all the areas, especially in clinical one. If there is graduates’ preference for managerial roles instead of the clinical ones, there is the need to introduce innovative care models to increase the expression of advanced clinical competencies in daily practice.It could be interesting to set up evaluation studies on patients’ health outcomes of advanced nursing education.
Key words:
advanced nursing education, professional development, career


 

INTRODUZIONE
Con il Decreto ministeriale n. 509 del 1999 è stato istituito il Corso di Laurea Specialistica in Scienze Infermieristiche e Ostetriche (CdLSSIO) successivamente trasformato in Corso di Laurea Magistrale (Decreto ministeriale n. 270 del 2004). Con l’attivazione del secondo ciclo di formazione infermieristica si è attivata, anche in Italia, una formazione avanzata nei processi assistenziali, gestionali, formativi e di ricerca (Decreto ministeriale del 2 aprile 2001). La disponibilità di infermieri con competenze avanzate permette alle organizzazioni sanitarie di raggiungere migliori esiti di salute (Bourbonniere M et al., 2002; Dellai M et al., 2006; Lake ET et al., 2006; Aiken LH et al., 2008; Aiken, 2011) e una maggiore stabilità organizzativa (Dellai M et al., 2006). Dove sono presenti infermieri con formazione avanzata è stata documentata nei pazienti una riduzione delle cadute accidentali (Imhof L et al., 2012), delle ulcere da pressione (Lake ET et al., 2006) e della durata della degenza (Newhouse RP et al., 2011). Gli effetti sugli esiti clinici e organizzativi sono tuttavia legati alla disponibilità quantitativa di infermieri con competenze avanzate (Brooten D et al., 2012). Anche le emergenti sfide imposte dalla crisi economica, che richiede l’equilibrio tra costi (Newhouse RP et al., 2011) e standard assistenziali (Casson P et al., 2012), sono più efficacemente affrontate se il numero di infermieri con formazione avanzata è più elevato (Brooten D et al., 2012).
In Italia il numero di posti disponibili per l’accesso al CdLSSIO è definito annualmente con un decreto del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR). Nell’ultimo triennio si è registrata una progressiva riduzione dei posti disponibili a livello nazionale che ha raggiunto un minimo di 806 posti nell’anno accademico 2011-2012 (Decreto ministeriale del 2 aprile 2001) e ha subito una prima inversione di tendenza in quello successivo, toccando i 986 posti (Decreto ministeriale n. 225 del 23 luglio 2012). L’incertezza sulla quantità di posti da mettere a disposizione non è solo legata al fabbisogno di funzioni dirigenziali (che nel tempo si è ridotto) ma anche all’esigenza di offrire opportunità di carriera in altri ambiti e di documentarne l’impatto. Il dibattito sugli effetti della formazione infermieristica avanzata in Italia è infatti ancora iniziale (Dante et al., 2011) mentre a livello internazionale sono disponibili più dati in letteratura (Thomas J et al., 2008; Spencer RL, 2006).
A distanza di oltre dieci anni dall’attivazione del CdLSSIO, documentare gli effetti a breve e a lungo termine di questo corso sullo sviluppo professionale e di carriera dei laureati è utile per conoscere le aree curriculari in cui tali effetti si sono maggiormente manifestati e riflettere sull’opportunità di rimodulare gli ordinamenti didattici in base alle esigenze socio-sanitarie emergenti (Sansoni J et al., 2007). Inoltre, tale valutazione aiuterebbe a comprendere la capacità dei sistemi sanitari di accogliere e valorizzare le competenze infermieristiche avanzate (Bryant-Lukosius D et al., 2004; Jones ML, 2005). La finalità di questo studio è pertanto quella di contribuire al dibattito nazionale sugli effetti della formazione infermieristica avanzata.

Obiettivi
Monitorare, in un intervallo di tempo, gli effetti di un corso di formazione infermieristica avanzata, nello specifico il Corso di Laurea Specialistica in Scienze Infermieristiche e Ostetriche (CdLSSIO), sullo sviluppo professionale e di carriera e sui livelli di autorevolezza e valorizzazione percepiti da un gruppo di laureati specialisti nella pratica quotidiana.

MATERIALI E METODI
Lo studio condotto è di tipo trasversale.
E’ stata eseguita un’indagine tramite un questionario semi-strutturato (Dante et al., 2011) volta a indagare gli effetti del CdLSSIO percepiti da un gruppo di laureati su:

  • sviluppo professionale nell’ambito manageriale, formativo e didattico, della ricerca e clinico;
  • sviluppo della carriera, ovvero il ruolo professionale rivestito in diversi periodi;
  • livelli di autorevolezza e valorizzazione percepiti nel gruppo multiprofessionale e tra i colleghi nel proprio contesto lavorativo, misurati attraverso una scala numerica da 0 a 10 (0 = nessuna valorizzazione; 10 = massima valorizzazione).

La raccolta dei dati sullo sviluppo professionale e della carriera è avvenuta tramite una prima rilevazione al termine del CdLSSIO e una seconda a distanza di due anni (follow-up); in occasione della prima rilevazione sono stati raccolti anche i dati relativi alla situazione di carriera dei laureati precedente all’iscrizione al CdLSSIO. Nell’intervallo di tempo considerato, i dati raccolti fanno riferimento a tre periodi differenti:

  • t0: prima dell’iscrizione al CdLSSIO;
  • t1: al termine del CdLSSIO;
  • t2: a due anni di distanza dal termine del CdLSSIO (follow-up).

L’indagine è stata rivolta a un campione di 100 laureati, presso il CdLSSIO, dell’Università degli Studi di Udine e Trieste (Dante et al., 2011).
Lo studio è stato approvato dalla struttura didattica e la risposta al questionario, ricevuta online, è stata considerata manifestazione di consenso alla partecipazione. L’analisi dei dati è stata condotta in forma anonima utilizzando il software Statistical Package for the Social Sciences (SPSS), versione 19.
L’evoluzione degli effetti del CdLSSIO è stata quantificata misurando lo scarto (∆), inteso come differenza tra le frequenze percentuali o medie osservate nei periodi analizzati. È stato inoltre calcolato l’intervallo di confidenza (IC) al 95% della differenza tra le medie, il test del χ2 per la valutazione dell’omogeneità degli effetti sullo sviluppo professionale e sullo sviluppo di carriera nei diversi periodi di riferimento (per esempio da t1 a t2 o da t0 a t2) e il test t di Student a due code per la valutazione della differenza tra le medie dei livelli percepiti di autorevolezza e valorizzazione professionale. Per le variabili continue è stata calcolata la deviazione standard (DS) per documentarne lo scostamento dalla media. La soglia di significatività (p) è stata fissata a 0,05.

RISULTATI
Dei laureati eleggibili (100), 91 (91,0%) hanno espresso il consenso a partecipare al follow-up a due anni di distanza dal termine del corso. Il campione era composto da 72 femmine (79,1%) e 17 maschi (20,9%).
Effetti del CdLSSIO sullo sviluppo professionale
Si sono verificati alcuni effetti sullo sviluppo professionale (Tabella 1).

Tabella 1. Rilevazione dello sviluppo professionale dei laureati nell’intervallo di tempo considerato (da t1 a t2 )

A due anni di distanza dalla fine del corso si è verificato un aumento della percentuale di laureati che non hanno registrato alcun effetto del CdLSSIO sullo sviluppo professionale in ambito manageriale (t1=23,1%, t2=28,6%; ∆=5,5%) e nell’ambito della ricerca (t1=46,2%, t2=47,3%; ∆=1,1%). In entrambi i casi però queste differenze non sono risultate statisticamente significative (rispettivamente p=0,532 e p=0,380).
Parallelamente è diminuita la percentuale di laureati che non hanno registrato effetti del CdLSSIO sullo sviluppo professionale in ambito formativo e didattico (t1=29,7%, t2=17,6%; ∆=-12,1%). Tale variazione è risultata statisticamente significativa (p=0,000).
Tra la fine del corso (t1) e il follow-up (t2) non è stata registrata alcuna variazione nella percentuale di laureati che hanno percepito effetti sullo sviluppo professionale in ambito clinico.

Area manageriale
In ambito manageriale, dalla fine del corso (t1) al momento del follow-up (t2) si è verificato un leggero aumento dei laureati coinvolti nella partecipazione a gruppi di lavoro e/o a progetti di rilevanza organizzativa (t1=36,3%, t2=39,6%; ∆=3,3%) e una diminuzione di quelli coinvolti nella conduzione di progetti di miglioramento e/o di accreditamento (t1=33,0%, t2=31,9%; ∆=-1,1%).
In questo intervallo di tempo (da t1 a t2) è diminuita la percentuale di coloro che hanno percepito una maggiore efficacia nella propria azione manageriale rispetto a incarichi precedenti (t1=34,1%, t2=15,4%; ∆=-18,8%).
Queste variazioni, tuttavia, non sono risultate statisticamente significative (p=0,532).

Area della formazione e della didattica
In ambito formativo e didattico, dalla fine del corso (t1) al momento del follow-up (t2) si è verificato un aumento della percentuale di laureati coinvolti nella progettazione di interventi di formazione continua (t1=13,2%, t2=27,5%; ∆=14,3%), in attività di docenza nella formazione continua (t1=16,5%, t2=31,9%; ∆=15,4%) e universitaria (t1=8,8%, t2=24,2%; ∆=15,4%) e nella progettazione e/o gestione di laboratori didattici o seminari (t1=6,6%, t2=18,7%; ∆=12,1%). E’ diminuita però la percentuale di laureati che sono stati responsabilizzati della progettazione di iniziative di formazione continua (t1=28,6%, t2=22,0%; ∆=-6,6%), di quelli incaricati di fare da tutor clinici (t1=11,0%, t2=6,6%; ∆=-4,4%) e di coloro che hanno percepito una maggiore efficacia nella didattica/formazione rispetto a precedenti incarichi (t1=38,5%, t2=28,6%; ∆=-9,9%).
Le differenze trovate sono risultate statisticamente significative (p=0,000).

Area della ricerca
Per quanto riguarda l’area della ricerca, dalla fine del corso (t1) al momento del follow-up (t2) è aumentata la percentuale di laureati che hanno realizzato varie pubblicazioni scientifiche (t1=7,7%, t2=16,5%; ∆=8,8%). E’ diminuita invece la per-centuale di laureati che sono stati coinvolti nella progettazione di protocolli di ricerca (t1=26,4%, t2=20,9%; ∆=-5,5%), la percentuale di coloro che hanno realizzato la pubblicazione della propria tesi (t1=15,4%, t2=14,3%; ∆=-1,0%) e quella di coloro che hanno percepito una maggiore efficacia nella gestione degli incarichi in quest’ambito (t1=14,3%, t2=7,7%; ∆=-6,6%). Nel periodo esaminato (da t1 a t2) non è stata trovata alcuna differenza nella percentuale di laureati che sono stati responsabilizzati della progettazione di protocolli di ricerca.
Le differenze trovate non sono risultate statisticamente significative (p=0,380).

Area clinica
In ambito clinico, dalla fine del corso (t1) al momento del follow-up (t2) si è registrato un aumento della percentuale di laureati incaricati di revisionare protocolli, procedure e/o percorsi assistenziali (t1=24,2%, t2=27,5%; ∆=3,3%) e di quelli che hanno assunto ruoli di responsabilità clinica (t1=5,5%, t2=8,8%; ∆=3,4%). E’ diminuita invece la percentuale di laureati che hanno percepito un miglioramento della loro efficacia in ambito clinico (t1=30,8%, t2=22,0%; ∆=-8,7%).
Le differenze trovate non sono risultate statisticamente significative (p=0,532).

Effetti sullo sviluppo della carriera
Al momento del follow-up (t2), 26 laureati su 91 (28,6%) hanno avuto uno sviluppo di carriera (Tabella 2).

Tabella 2. Rilevazione dello sviluppo della carriera dei laureati negli intervalli di tempo considerati (da t0 a t2)

Confrontando i ruoli rivestiti dai laureati nel periodo t2 rispetto a quelli nel periodo t0 (precedente all’inizio del corso) è emersa una progressiva riduzione dei ruoli clinici, per esempio quello di infermiere clinico (t0=24,2%, t2=16,5%; ∆=-7,7%) o esperto (t0=29,7%, t2=16,5%; ∆=-13,2%), a vantaggio di quelli manageriali, per esempio dirigente aziendale (t0=3,3%, t2=11,0%; ∆=7,7%) o responsabile di struttura operativa (t0=5,4%, t2=9,9%; ∆=4,5%). Queste variazioni sono risultate significative (p=0,022).

Livelli di autorevolezza e valorizzazione percepita
I livelli di autorevolezza medi percepiti nel gruppo multiprofessionale e tra i colleghi sono stati simili sia al termine del corso (periodo t1, rispettivamente 6,34±2,4 e 6,75±2,0) sia a due anni di distanza (periodo t2, rispettivamente 6,91±2,1 e 6,90±2,1). Non è emersa alcuna differenza significativa nei livelli di autorevolezza tra i periodi t1 e t2 (Tabella 3).

Tabella 3. Livelli medi di autorevolezza e valorizzazione percepiti nell’intervallo di tempo considerato (da t1 a t2)

Il livello medio di valorizzazione nel contesto lavorativo percepito dai laureati specialisti è risultato molto basso sia al termine del corso (4,11±2,9) sia a due anni di distanza (4,47±3,0).

DISCUSSIONE
Effetti sullo sviluppo professionale
Il CdLSSIO ha determinato diversi effetti sullo sviluppo professionale dei laureati. Tali effetti non sono stati omogenei nelle quattro aree curriculari e, fatta eccezione per l’area formativa e didattica, non sono stati statisticamente significativi. In particolare:

  • area manageriale: al follow-up c’è stato un aumento del coinvolgimento dei laureati in gruppi di lavoro di rilevanza organizzativa e una leggera diminuzione della loro responsabilizzazione nella conduzione di progetti di miglioramento e/o accreditamento; tali variazioni non sono però risultate significative (p=0,532);
  • area formativa e didattica: al follow-up c’è stato un aumento del coinvolgimento dei laureati nella progettazione di interventi di formazione continua, dell’assegnazione di incarichi di docenza nella formazione continua e universitaria, del loro coinvolgimento nella progettazione o gestione di laboratori didattici e/o seminari e una diminuzione nella responsabilizzazione della progettazione di iniziative di formazione continua e nell’assegnazione di incarichi di tutoraggio. Queste variazioni sono risultate statisticamente significative (p=0,000);
  • area di ricerca: al follow-up si è registrato un aumento nella realizzazione di pubblicazioni da parte dei laureati, eccetto quella della propria tesi, ma al contempo una diminuzione nel loro coinvolgimento nella progettazione di protocolli di ricerca. Queste differenze tuttavia non sono risultate statisticamente significative (p=0,380);
  • area clinica: al follow-up si è manifestato un aumento dell’assegnazione di incarichi ai laureati riguardanti la revisione di protocolli, procedure e percorsi assistenziali e della responsabilizzazione per ruoli clinici. Anche in questo caso, però, tali variazioni non sono risultate statisticamente significative (p=0,532).

La diversa distribuzione di crediti formativi universitari (CFU) nelle quattro aree curriculari del CdLSSIO potrebbe avere determinato una diversa acquisizione di competenze che si è successivamente manifestata nell’esercizio professionale. A tal proposito è necessario riflettere sulla necessità di garantire un maggiore equilibrio nell’attribuzione di crediti nelle diverse aree curriculari (Sansoni J et al., 2007).La bassa percezione degli effetti nell’area manageriale e la mancanza di differenze significative nel periodo di studio potrebbe essere legata al fatto che la coorte dei laureati occupava già posizioni organizzative o aveva già competenze in area manageriale; infatti, nei primi anni di attivazione dei CdLSSIO, la prevalenza dei laureati aveva il titolo di dirigente dell’assistenza infermieristica (DAI o IID) o di infermiere abilitato alle funzioni direttive (AFD). Pertanto i laureati, più che un miglioramento, hanno probabilmente percepito un sostanziale consolidamento delle proprie competenze.
D’altra parte, negli ultimi anni, proprio nell’area organizzativa si sono registrati numerosi mutamenti nelle aziende sanitarie e ospedaliere accompagnati da vari percorsi di formazione continua inerenti a quest’ambito. Questo potrebbe spiegare perché i partecipanti potrebbero avere percepito in modo più sfumato il contributo del CdLSSIO nello sviluppo delle proprie competenze manageriali.
I significativi cambiamenti registrati nell’area della formazione potrebbero invece essere ricondotti alle maggiori opportunità offerte dai corsi di laurea che hanno progressivamente attivato il reclutamento di tutor e docenti tra coloro in possesso della laurea specialistica e a una progressiva valorizzazione dei laureati magistrali anche nelle attività di formazione continua.

Effetti sullo sviluppo della carriera
L’analisi dei dati raccolti riguardo agli effetti del corso CdLSSIO sullo sviluppo della carriera mostrano una significativa tendenza dei laureati ad assumere posizioni organizzative di struttura o dipartimentale a sfavore di ruoli clinici, tendenza marcata soprattutto a distanza di due anni dal corso (p=0,022). Infatti, più del 20% dei partecipanti ha abbandonato il ruolo clinico a favore di ruoli manageriali.
I risultati suggeriscono una riflessione sulla necessità di offrire nuovi spazi di esercizio professionale nelle diverse aree (Saiani L et al., 2006) specie in quella clinica (Chiari P et al., 2008). L’apertura a ruoli di responsabilità in tale ambito permetterebbe di affrontare con maggiore efficacia le sfide emergenti (Casson P et al., 2012).

Limiti dello studio
Considerata la natura trasversale dello studio, nonostante siano stati pochi i laureati a non avere partecipato al follow-up a due anni di distanza (9%), i risultati non vanno generalizzati in assoluto. Inoltre non è stato possibile individuare il momento in cui si sono registrati i massimi effetti del CdLSSIO ma solo la variazione degli effetti alle varie rilevazioni.
Com’è noto, le traiettorie di carriera e di sviluppo professionale sono molto diversificate per coloro che intraprendono, per esempio, un percorso manageriale, della formazione o della ricerca; per questo motivo è auspicato un sistema di monitoraggio continuo sugli effetti anche a più lungo termine. Inoltre gli effetti del CdLSSIO a due anni potrebbero essere stati influenzati da un recall bias; può avere influito anche l’eventuale frustrazione dei laureati per non avere soddisfatto le proprie aspettative di sviluppo professionale e di carriera.
L’anonimato nell’analisi dei dati non ha permesso alcun appaiamento di dati tra le rilevazioni, per esempio il ruolo occupato da un laureato prima e dopo il CdLSSIO, come pure un’analisi di sottogruppo per indagare l’impatto sugli infermieri, sugli infermieri pediatrici e sulle ostetriche.

CONCLUSIONI
Il corso ha prodotto effetti positivi sullo sviluppo professionale dei laureati in tutte le aree che costituiscono la struttura curriculare del CdLSSIO, anche se in modo disomogeneo. Il fatto che questi effetti siano risultati statisticamente significativi solo in ambito formativo e didattico suggerisce la necessità di promuovere un maggiore coinvolgimento e responsabilizzazione professionale dei laureati anche nelle altre aree.
Parallelamente, a livello di sviluppo della carriera, c’è una tendenza dei laureati all’assunzione di ruoli manageriali. Il fabbisogno di laureati magistrali però non può essere legato solo alla prospettiva dirigenziale ma deve considerare anche l’esigenza di far avanzare le competenze nelle altre aree, soprattutto quella clinica. Bisogna quindi riflettere sull’opportunità di creare modelli innovativi di assistenza che consentano una maggiore possibilità di espressione nella pratica professionale delle competenze cliniche avanzate acquisite nel percorso di studi, anche attraverso una maggiore attribuzione di ruoli di responsabilità clinica.
Una sfida potrebbe essere la progettazione di studi per misurare come la presenza di infermieri provenienti da corsi di formazione avanzata possa influenzare gli esiti di salute nei pazienti.

Conflitti d’interesse dichiarati: gli autori dichiarano la non sussistenza di eventuali conflitti d’interesse.

Ringraziamenti: gli autori ringraziano tutti i partecipanti per la disponibilità e il prezioso contributo offerto alla realizzazione dello studio.
 

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