La donazione degli organi


La notizia è di qualche mese fa, ma le riflessioni e il dibattito che ha suscitato sono ancora all’ordine del giorno: Facebook, il social network più famoso e diffuso al mondo, si è impegnato direttamente a diffondere la cultura della donazione degli organi. Se sei un donatore, infatti, lo puoi dichiarare nel tuo profilo, cioè nella scheda dove pubblichi le informazioni che gli altri utenti possono consultare, accanto alla tua età, le scuole che hai frequentato, le tue preferenze musicali. Per ora la possibilità di identificarsi come donatore è attiva solo nelle versioni anglosassoni del network, ma presto lo sarà anche in quella italiana.
Per capire la portata dell’iniziativa cerchiamo di inquadrarne le dimensioni e le caratteristiche principali. Partiamo innanzitutto dal capire le principali dinamiche dei Social media, ovvero le piattaforme telematiche che attraverso lo scambio di testi, video e immagini permettono l’interazione fra utenti, rafforzando e creando reti sociali interconnesse fra di loro. Il più famoso e diffuso tra questi è sicuramente Facebook, ma esistono anche altre reti, spesso con finalità mirate e specialistiche. Ad esempio, in ambito professionale è molto diffuso Linkedin, il social network finalizzato allo scambio di competenze e curricola on line.
Grande successo sta registrando ultimamente Twitter, così descritto dalla enciclopedia on line Wikipedia: "Twitter è un servizio gratuito di social network e microblogging che fornisce agli utenti una pagina personale, aggiornabile tramite messaggi di testo con una lunghezza massima di 140 caratteri". La mania di diffondere i propri micro-commenti in 140 caratteri si è diffusa così tanto che dopo le star del calcio e della musica, prima il Vaticano e poi il Papa stesso (con il nome @pontifex) hanno aperto un account su Twitter.
È evidente che oramai, alla stregua degli altri media, i social network su internet sono diventati un potente strumento di comunicazione in svariati ambiti di interesse comune, al punto che, se si vuole comunicare in modo efficace, è diventato praticamente impossibile prescindere da questa dimensione. E in questa logica, al di là delle caratteristiche delle diverse soluzioni, conta molto il numero di utenti che le diverse reti sono in grado di raggiungere. Una dimensione, quella dei numeri, su cui Facebook, con il suo miliardo di utenti attivi mensilmente traguardato già a settembre 2012, risulta ancora irraggiungibile. Vincenzo Cosenza, uno degli analisti italiani più noti su questi temi, commentando questi dati nel suo blog, scrive che "se Zuckerberg ha annunciato che Facebook ha raggiunto il traguardo di 1 miliardo di utenti attivi mensilmente, ciò vuol dire che gli utenti iscritti sono sicuramente di più. Ancora più impressionante il dato dei 600 milioni che si sono connessi almeno una volta in un mese da dispositivo mobile. Negli ultimi mesi i paesi che hanno contribuito maggiormente al raggiungimento di questo traguardo sono stati l’Indonesia, l’India, il Brasile e gli Stati Uniti. L’Asia, superando l’Europa, è diventata il continente con più utenti (oltre 257 milioni). L’Italia si posiziona all’11 posto con quasi 22 milioni e mezzo di iscritti”. E sottolinea: “il dato a mio avviso più interessante, emerso dall’Osservatorio che curo dal 2008, è che nel tempo la composizione della popolazione iscritta è molto cambiata: per la prima volta gli utenti con età compresa tra i 36 e i 45 anni (4.504.980) hanno superato la fascia dei 19-24enni (4.344.100). In crescita anche gli ultra quarantenni. È segno che l’ambiente social non è più dominio dei primi “colonizzatori” ed ormai rappresenta bene l’intera popolazione degli utenti della rete".
Cifre importanti, quindi, che inevitabilmente stanno cambiando le regole e i linguaggi della comunicazione sia essa politica, aziendale o sociale.
Per quanto riguarda il caso specifico della comunicazione sanitaria, non è la prima volta che i temi legati ai trapianti vengono veicolati attraverso internet. Per comprenderne gli sviluppi, però, dobbiamo considerare che fino ad oggi la comunicazione sanitaria sul web ha seguito due strade spesso distinte tra di loro: la comunicazione orizzontale dal basso e la comunicazione istituzionale.
La comunicazione orizzontale, tipica di Internet, è quella che nasce a fronte delle attività delle diverse comunità interessate a temi specifici. Un esempio è il network Transplant Friends (http://www.transplantfriends.com/), una comunità che ha l’obiettivo di scambiarsi storie di vita, consigli e notizie tra famiglie di persone che hanno affrontato l’esperienza del trapianto. In Italia, un’esperienza di eccellenza è quella di Pazienti.it che così si presenta: "una piattaforma di comunicazione che consente alle strutture sanitarie di informare e aprire un dialogo con gli utenti per migliorare il servizio offerto. Ci ispiriamo a questi principi: Internet ci trasforma in protagonisti della nostra salute. La rete diffonde informazioni e permette lo scambio di opinioni, così si superano le barriere del sapere medico e si scopre che non si è soli".
Segue la stessa logica della comunità di interesse, ma è rivolto invece ai medici, il network Nuto che si presenta così: "un social network libero e indipendente, ad accesso riservato ai soli medici. L’iscrizione è gratuita, facile e veloce: in pochi minuti sarai connesso con altri tuoi colleghi con i quali dialogare, scambiare informazioni e trovare l’aiuto che cerchi. È dal confronto che nascono nuove idee per migliorare la professione: Nuto ti permette di contattare colleghi con i tuoi stessi interessi, ti offre un servizio di messaggistica interna e ti consente di creare o partecipare a gruppi di discussione tematica".
La rete in questo modo viene utilizzata per la comunicazione orizzontale, tra pari, siano essi medici o pazienti. In queste dinamiche le nuove tecnologie aiutano e sostengono lo scambio di esperienze e di pratiche concrete.
La comunicazione istituzionale segue invece la logica verticale di comunicazione tra le istituzioni e la cittadinanza o, comunque, gli attori interessati. Un esempio, nel caso dei trapianti, è la campagna "Moltiplica la vita" del Ministero della salute, a cui è stato dedicato uno specifico sito internet http://www.moltiplicalavita.it e una apposita pagina su Facebook, tramite la quale gli utenti possono interagire e pubblicare loro materiali.
Anche a livello territoriale le esperienze migliori cominciano ad emergere: interessante l’esempio della pagina su Facebook della Asl di Bologna, una delle prime a far ricorso a questo social network https://www.facebook.com/AziendaUslBologna.
A queste due dimensioni, seguite fino ad ora nelle esperienze in rete, la nuova iniziativa di Facebook aggiunge una terza: la dimensione dell’impegno diretto, rispetto ai temi di interesse sociale come quello dei trapianti. Con questa mossa, da strumento fino ad oggi tendenzialmente neutro nei confronti dei diversi temi ospitati, il social network diventa un attore in campo, assumendo una responsabilità diretta.
Una novità che, nel caso specifico, sicuramente è da salutare con grande interesse.

STAMPA L'ARTICOLO