L’essenza del metodo misto e la necessità dell’integrazione per renderlo tale: definizioni, tipologie ed esempi di metodi misti nella...
Angela Cuoco PhD, IRCSS Istituto Ortopedico Rizzoli, Bologna, Italia
Angela Durante Ricercatrice, Centro Interdisciplinare Health Science, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e SITRA, Fondazione Toscana Gabriele Monasterio, Pisa e Massa, Italia
La ricerca con metodo misto (RMM) è un approccio all’indagine che prevede la raccolta di dati sia quantitativi che qualitativi, l’integrazione delle due forme di dati e l’utilizzo di progetti distinti che possono coinvolgere presupposti filosofici e quadri teorici. Essa può consentire ai ricercatori infermieri di esplorare e comprendere i complessi processi relativi alla salute umana. I quattro disegni di MM più comuni proposti in letteratura sono: il convergent parallel design (disegno convergente parallelo); l’explanatory sequential design (disegno sequenziale esplicativo); l’exploratory sequential design (disegno sequenziale esplorativo) e l’embedded design (disegno incorporato). L’integrazione dei risultati quantitativi e qualitativi nei MM è un passaggio fondamentale e rientra tra i principi cardine che qualificano uno studio come metodo misto. Le meta-inferenze sono le intuizioni derivate dall’integrazione delle inferenze quantitative e qualitative alla fine di uno studio, sono cruciali per ottenere valore aggiunto e sinergia nella ricerca con metodi misti. I Joint display, strumenti visuali d’integrazione, possono essere considerati concettualmente come uno strumento per integrare e presentare simultaneamente i dati quantitativi e qualitativi di uno studio ed includendo il risultato della loro interpretazione (meta-inferenze). Sebbene l’importanza e l’appropriatezza dell’utilizzo dei metodi misti (MM) in ambito sanitario, e in particolare nel campo infermieristico, siano ampiamente riconosciute, costruire un disegno di ricerca rigoroso che produca un’effettiva integrazione dei metodi risulta tuttavia complesso. Errori comuni vengono commessi e non rendono un MM puramente misto. Questo lavoro si prefigge di fornire una guida alla definizione di metodo misto e delle sue componenti fondamentali.
Parole chiave: Ricerca infermieristica, metodi misti, integrazione, ricerca qualitativa, ricerca quantitativa.
The essence of the mixed method and the need for integration to make it so: definitions, types, and examples of mixed methods in nursing research
ABSTRACT
Mixed method research (MMR) is an approach to inquiry that involves collecting both quantitative and qualitative data, integrating the two forms of data, and using distinct designs that may involve philosophical assumptions and theoretical frameworks. It can enable nurse researchers to explore and understand complex processes related to human health. The four most common MM designs proposed in the literature are convergent parallel design; explanatory sequential design; exploratory sequential design; and embedded design. The integration of quantitative and qualitative results into MM is a key step and is among the cardinal principles that qualify a study as a mixed method. Meta-inferences are the insights derived from integrating quantitative and qualitative inferences at the end of a study; they are crucial to achieving added value and synergy in mixed methods research. Joint displays, visual integration tools, can be conceptually considered as a means of simultaneously integrating and presenting quantitative and qualitative data from a study and including the result of their interpretation (meta-inferences).Although the importance and appropriateness of using mixed methods (MM) in health care, and particularly in nursing, are widely recognized, constructing a rigorous research design that produces effective integration of methods is nevertheless complex. Common mistakes are made and do not make a purely mixed MM. This paper aims to provide guidance on the definition of mixed methods and its key components.
Key words: Nursing research, mixed methods, integration, qualitative research, quantitative research.
I costi dell’assistenza domiciliare infermieristica in italia: evidenze dallo studio AIDOMUS-IT
Loredana Sasso MSN, MEdSc, RN, FAAN, FFNMRCSI Direttore Scientifico CERSI-FNOPI; già Professore Ordinario Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova, Italia
Paolo Landa PhD, Ricercatore, Département des opérations et systèmes de décision, Faculté des sciences de l’administration, Université Laval, Québec (Canada); Axe Santé des Populations et Pratiques Optimales en Santé; Groupe de Recherche en Écologie Buccale, Université Laval; Centre de Recherche du Centre Hospitalier Universitaire de Québec, Canada
Rosaria Alvaro MSN, RN, FAAN, FESC, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI; Professore Ordinario Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione Facoltà di Medicina Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Italia
Annamaria Bagnasco PhD, MSN, RN, MEdSc, FFNMRCSI, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI; Professore Ordinario, Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova, Italia
Alessandra Burgio Dirigente di Ricerca, Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), Roma, Italia
Valeria Caponnetto PhD, MSN, RN, Ricercatrice, Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della vita e dell’Ambiente, Università degli Studi dell’Aquila, Italia
Stefano Domenico Cicala PhD, UOSD Statistica e Flussi Informativi sanitari, AGENAS – Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, Roma, Italia
Giancarlo Cicolini PhD, MSN, RN, Professore Ordinario, Dipartimento di Tecnologie Innovative in Medicina e Odontoiatria, Università degli Studi “G.d’Annunzio” Chieti – Pescara, Italia
Manuele Cesare PhD, MSN, RN, Ricercatore, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, Roma, Italia
Marco Di Nitto PhD, MSN, RN, Ricercatore Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova, Italia
Paolo Iovino PhD, MSN, RN, Ricercatore, Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli studi di Firenze, Italia
Loreto Lancia MSN, RN, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Professore Ordinario Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della vita e dell’Ambiente, Università degli Studi dell’Aquila, Italia
Yari Longobucco PhD, MSN, RN, Ricercatore, Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli studi di Firenze, Italia
Duilio Fiorenzo Manara MSN, RN, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI; Professore Associato Università Vita-Salute San Raffaele, Milano, Italia
Ilaria Marcomini PhD, MSN, RN, Ricercatrice, Università Vita-Salute San Raffaele, Milano, Italia
Beatrice Mazzoleni PhD, MSN, RN, Segretario nazionale FNOPI – Roma; Università Humanitas, Milano, Italia
Alvisa Palese PhD, MSN, RN, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI; Professore Ordinario, Dipartimento di Scienze Mediche, Università degli Studi di Udine, Italia
Laura Rasero MSN, RN, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Professore Associato Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli studi di Firenze, Italia
Gennaro Rocco PhD, MSN, RN, FAAN, FFNMRCSI, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Direttore Scientifico Centro di Eccellenza per la Cultura e la Ricerca Infermieristica c/o OPI Roma, Italia
Francesco Zaghini PhD, MSN, RN, Ricercatore, Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione Facoltà di Medicina Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Italia
Maurizio Zega PhD, MSN, RN, Vicepresidente FNOPI, Roma, Italia
Barbara Mangiacavalli MSN, RN, Presidente FNOPI, Roma Italia
Introduzione
L’invecchiamento della popolazione e l’aumento della cronicità richiedono un rafforzamento dell’assistenza territoriale. In Italia, tuttavia, mancano stime affidabili sui costi dell’assistenza infermieristica domiciliare, elemento cruciale per una pianificazione sostenibile dei servizi.
Obiettivi
Stimare il costo medio dell’assistenza infermieristica domiciliare sulla base dei dati del progetto AIDOMUS-IT.
Materiali e metodi
Studio osservazionale trasversale multicentrico, basato su due fasi di raccolta dati (aprile – ottobre 2023 per la prima fase e marzo 2024 per la seconda fase). Sono stati analizzati il tipo di prestazioni, i materiali utilizzati, il costo del personale, il tempo di assistenza e di trasporto. È stata condotta un’analisi di sensibilità deterministica e probabilistica per valutarne la robustezza.
Risultati
Il costo medio giornaliero di una persona presa in carico in assistenza domiciliare (senza considerare il costo delle prestazioni erogate) è pari a €27,78. Tale costo potrebbe essere pari a € 120,81 se si considerassero anche i costi (stimati) delle prestazioni erogate al domicilio. In media, un infermiere effettua 6,84 accessi a domicilio per turno. Tra le variabili che influenzano maggiormente il costo complessivo vi è il numero di pazienti assistiti per turno.
Discussione e conclusioni
L’assistenza infermieristica domiciliare si conferma un’alternativa economicamente vantaggiosa rispetto al ricovero ospedaliero. Investire in questo ambito può migliorare l’efficienza del sistema, la qualità delle cure e gli esiti per i pazienti cronici.
Parole chiave: Assistenza infermieristica domiciliare, costo, servizi territoriali, cronicità, analisi economica.
Costs of home care nursing in Italy: evidence from the AIDOMUS-IT study
ABSTRACT
Introduction
The aging of the population and the growing prevalence of chronic diseases require the reinforcement of home care nursing. However, in Italy there are no reliable estimates of the costs related to home healthcare. This is important for an optimal service plan.
Objectives
To estimate the average costs of home health care nursing based on data from the AIDOMUS-IT study.
Materials and methods
Multicentre observational cross-sectional study based on two data collection periods (2023-2024). The types of activities, materials used, staff costs, care time and transport were assessed. Deterministic and probabilistic sensitivity analysis was performed to test the robustness of the estimates.
Results
The average daily cost per person cared for at home is equal to € 27,79. This cost could be € 120,81 if the (estimated) costs of the services provided at home were also considered. The daily number of accesses per nurse in one shift is equal to € 6,84. The number of patients cared for per shift is the most influential variable influencing costs.
Discussion and conclusions
Home care nursing is confirmed as an economically advantageous alternative compared to hospital care. Investing in home care nursing can improve the efficiency of the health system, the quality of care and the outcomes of chronic patients.
Key words: Home nursing, Costs and Cost Analysis, Home Care Services, Chronic Disease, Economics.
Valutazione della pertinenza al ruolo delle attività svolte dagli Infermieri di Famiglia e Comunità: un’indagine trasversale nei contesti territoriali...
Beatrice Albanesi Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche, Università degli Studi di Torino, Italia
Isabella Santomauro Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche, Università degli Studi di Torino, Italia
Irene Scolfaro Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche, Università degli Studi di Torino, Italia
Valerio Dimonte Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche, Università degli Studi di Torino, Italia
Sara Campagna Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche, Università degli Studi di Torino, Italia
Introduzione
L’eterogeneità delle attività svolte dell’Infermiere di Famiglia e Comunità (IFeC) rende complesso definire con precisione quali siano quelle strettamente pertinenti al ruolo, rischiando di perdere di specificità. Nei contesti attuali, manca un approccio sistematico per la rilevazione delle attività, aspetto essenziale che garantirebbe a questa specialità di essere compresa.
Obiettivi
Rilevare le attività effettuate dall’IFeC e valutare la pertinenza delle stesse rispetto al ruolo.
Materiali e metodi
È stata condotta un’indagine trasversale su un campione di convenienza di IFeC che lavora nelle ASL del Piemonte e della Liguria. Attraverso interviste mirate, sono stati raccolti dati generali e sulle attività degli IFeC, scelte dall’area domiciliare, ambulatoriale e comunitaria della classificazione NIC (Nursing Interventions Classification). I partecipanti hanno valutato la pertinenza delle attività rispetto al ruolo utilizzando una scala Likert a 4-punti. Sono state considerate pertinenti le attività ritenute tali da almeno il 70% del campione. Sono state eseguite analisi descrittive.
Risultati
Hanno aderito all’indagine 142 IFeC afferenti a 9 ASL, prevalentemente donne, con età media di 46,6 anni (DS ± 7,7) e un’anzianità lavorativa media come IFeC di 2,5 anni. Sono state considerate pertinenti al ruolo 268 su 287 attività. Tra le attività considerate non pertinenti, ma che vengono svolte abitualmente da almeno il 30% del campione, 12 attività su 287 sono dell’area ambulatoriale e 7 di area domiciliare.
Discussione e conclusioni
Emerge la necessità urgente di realizzare un core di attività standardizzate che, utilizzate nella pratica, descrivano con precisione i livelli operativi dell’IFeC.
Parole chiave
Infermiere di famiglia e comunità, ruolo, assistenza territoriale, cure primarie.
Prevalence and role relevance of activities performed by Family and Community Nurses: a cross-sectional survey in the Piedmont and Liguria Regions
ABSTRACT
Introduction
The wide range of activities performed by Family and Community Nurses (FCNs) makes their role complex to define, potentially leading to a loss of specificity. In current Italian settings there is a lack of a systematic approach to tracking FCN activities.
Objectives
The aims of the study is to collect the activities performed by the FCN and assess their relevance to the role of FCN.
Materials and methods
A cross-sectional survey was conducted among a convenience sample of FCNs working in primary care settings. Data on FCN activities, selected from the home care, ambulatory, and community areas of the Nursing Interventions Classification (NIC), were collected through interviews. Participants rated the relevance of activities using a 4-point Likert scale. Activities were considered relevant to the role if they were deemed so by at least 70% of the sample. Descriptive analyses were performed.
Results
A total of 142 FCNs from 9 primary care settings participated in the survey. FCNs were mostly women, with an average age of 46.6 years (SD ± 7.7) and an average length of work of 2.5 years. Overall 268 out of 287 nursing activities were considered relevant to the role of FCNs. Among the activities considered not relevant to the role, but routinely performed by at least 30% of the sample, 12 out of 287 originated from the outpatient care area, and 7 were from the home care area.
Discussion and conclusions
There is an urgent need to develop a standardized core set of activities that, when implemented in practice, accurately define the operational scope of FCN.
Key words: Family and community nursing; role; community care; primary care.
La realtà virtuale immersiva per la gestione del dolore, dell’ansia e della paura nei bambini con neoplasia: revisione sistematica...
Luca Giuseppe Re Infermiere tutor e prof. a c., Corso di laurea in Infermieristica ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda Milano, Italia
Massimiliano D’Elia Infermiere tutor e prof. a c., Corso di laurea in Infermieristica ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda Milano, Italia
Sara Marotta Infermiera tutor, Corso di laurea in Infermieristica ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda Milano, Italia
Camilla Ripari Infermiera tutor, Corso di laurea in Infermieristica ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda Milano, Italia
Introduzione
La realtà virtuale è una tecnica di distrazione di recente introduzione in oncologia pediatrica. Tra le revisioni sistematiche con meta-analisi disponibili, nessuna affronta specificamente l’efficacia della realtà virtuale immersiva sul dolore, l’ansia e la paura dei bambini con neoplasia sottoposti a procedure mediche.
Obiettivi
Valutare l’efficacia della realtà virtuale immersiva sul dolore, l’ansia e la paura dei bambini con neoplasia sottoposti a procedure mediche.
Materiali e metodi: Revisione sistematica con meta-analisi di studi randomizzati o quasi randomizzati controllati a gruppi paralleli. L’intervento è stato confrontato con cure standard o minimo intervento. Tramite lo strumento RoB 2 si è valutato il rischio di bias degli studi. La stima puntuale dell’effetto dell’intervento è stata misurata con la differenza media, standardizzata (DMS) o non standardizzata (DMNS); la certezza/qualità delle prove è stata presentata nel rispetto del metodo GRADE.
Risultati
Sono stati inclusi 11 studi con 742 partecipanti. La realtà virtuale immersiva ha mostrato un beneficio ampio e statisticamente significativo sul dolore (SMD = -1.10 (95% CI: -1.60, -0.60; N = 682), l’ansia (SMD = -1.12 (95% CI: -1.59, -0.64; N = 482) e la paura UMD = -1.32 (95% CI: -1.82, -0.81; N = 290). La certezza/qualità delle prove è bassa o molto bassa.
Discussione e conclusioni
Nei bambini con neoplasia sottoposti a procedure mediche la realtà virtuale immersiva sembra promettente per il controllo del dolore, dell’ansia e della paura; tuttavia, in attesa di ulteriori ricerche, i risultati possono al momento essere solo indicativi sul beneficio dell’intervento.
Parole chiave: Realtà virtuale immersiva, bambini, neoplasia.
Immersive virtual reality for management of pain, anxiety and fear in children with cancer. Systematic review with meta-analysis
ABSTRACT
Introduction
Virtual reality is a recently introduced distraction technique in pediatric oncology. Among the available systematic reviews with meta-analysis, none specifically addresses the effectiveness of immersive virtual reality on pain, anxiety and fear in children with cancer undergoing medical procedures.
Objectives
To evaluate the effectiveness of immersive virtual reality on pain, anxiety and fear in children with cancer undergoing medical procedures.
Materials and methods
Systematic review with meta-analysis of randomized or quasi-randomized controlled trials with parallel groups. The intervention was compared with standard care or minimal intervention. The risk of bias of studies was assessed using RoB 2 tool. The point estimate of the effect of intervention was measured with mean difference, standardized (SMD) or unstandardized (UMD); the certainty/quality of evidence was presented according to the GRADE method.
Results
11 studies with 742 participants were included. Immersive VR showed a large and statistically significant benefit on pain (SMD = -1.10 (95% CI: -1.60, -0.60; N = 682), anxiety (SMD = -1.12 (95% CI: -1.59, -0.64; N = 482) and fear UMD = -1.32 (95% CI: -1.82, -0.81; N = 290). The certainty/quality of the evidence is low to very low.
Discussion and conclusions
Immersive VR appears promising for control of pain, anxiety and fear in children with cancer undergoing medical procedures; however, pending further research, the results may at this time only be indicative of benefit of the intervention.
Key words: Immersive virtual reality, children, cancer.
Formazione infermieristica e sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale
Loreto Lancia Professore Ordinario di Scienze Infermieristiche, Dipartimento di Medicina Clinica e Sanità Pubblica, Scienze della Vita e dell’Ambiente – Università degli Studi dell’Aquila, Italia
La formazione infermieristica è un pilastro fondamentale per la sostenibilità e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), grazie al ruolo centrale degli infermieri nella salute pubblica.
Questo articolo, partendo da una riflessione sulla storia della formazione infermieristica in Italia, discute della necessità di una maggiore qualificazione professionale e dell’esigenza di una differenziazione specialistica nella formazione universitaria post-base.
In particolare, discute di come il ripensamento dell’attuale filiera formativa possa rispondere sia alle esigenze di modernizzazione del sistema sanitario, sia alla crisi di attrattività che la professione infermieristica sta attraversando, contribuendo ad allineare la qualità del servizio offerto dagli infermieri italiani agli standard internazionali più elevati.
Parole chiave: Infermieristica, Formazione, Servizio Sanitario Nazionale.
Nursing Education and Sustainability of the National Health Service
ABSTRACT
Nursing education is a cornerstone of the sustainability and efficiency of the National Health Service, given the central role of nurses in public health.
This discussion paper reflects on the history of nursing education in Italy and discusses the need for greater professional qualification and the importance of specialized differentiation in post-graduation education.
Specifically, it explores how rethinking the current educational pathway could address both the need to modernize the healthcare system and the declining attractiveness of the nursing profession, contributing to aligning the quality of services provided by Italian nurses with the highest international standards.
Key words: Nursing, Education, National Health Services.
Competenze Infermieristiche Avanzate: Stato dell’Arte e Prospettive future
Francesco Zaghini PhD, MSN, RN, Ricercatore Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione Università di Roma Tor Vergata – Roma, Italia
Mariachiara Figura PhD, MSN, RN, Ricercatrice Dipartim. Prom. Salute Materno-Infantile, Medicina Interna & Specialistica di Eccellenza “G. D’Alessandro” (PROMISE) – Palermo, Italia
Giampiera Bulfone PhD, MSN, RN, Ricercatrice Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Tecnologie Avanzate “GF Ingrassia” (DGFI) Università di Catania – Catania, Italia
Marco Di Nitto PhD, MSN, RN, Ricercatore Dipartimento di Scienze della Salute Università di Genova – Genova, Italia
Paolo Iovino PhD, MSN, RN, Ricercatore Dipartimento di Scienze della Salute Università di Firenze – Firenze, Italia
Rocco Mazzotta PhD, MSN, RN, Ricercatore Dipartimento Biomedicina e Prevenzione Università degli Studi di Roma Tor Vergata – Roma; Italia
Silvio Simeone PhD, MSN, RN, Professore Associato Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica Università Magna Graecia di Catanzaro – Catanzaro, Italia
Ercole Vellone MSN, RN, FAAN, FESC, Professore Ordinario Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione Università di Roma, Tor Vergata – Roma, Italia
Rosaria Alvaro MSN, RN, FAAN, FESC, Scientific Committee CERSI-FNOPI, Professore Ordinario, Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione Università di Roma, Tor Vergata – Roma, Italia
Questo discussion paper si propone di esaminare lo stato attuale delle competenze infermieristiche specialistiche e avanzate in Italia.
I cambiamenti demografici ed epidemiologici, l’aumento delle malattie croniche e il progresso tecnologico rendono necessaria un’assistenza sanitaria erogata da professionisti con competenze specialistiche e abilità avanzate, al fine di garantire elevati standard qualitativi delle cure.
Attualmente, in Italia, gli infermieri che sviluppano competenze gestionali seguono percorsi formativi e di carriera ben definiti. Al contrario per le competenze cliniche, rispetto a quanto accade in ambito internazionale, i percorsi formativi si limitano ai Master di primo livello e l’inquadramento contrattuale spesso non corrisponde al titolo posseduto. Questa mancanza di un adeguato riconoscimento professionale delle competenze possedute, inoltre, può portare a fenomeni di overeducation, generando insoddisfazione lavorativa e burnout tra gli infermieri, contribuendo così all’abbandono della professione.
È quindi fondamentale fare chiarezza su queste tematiche, richiedendo interventi rapidi da parte delle istituzioni politiche, formative e professionali, per rispondere ai cambiamenti demografici ed epidemiologici e sostenere i nuovi bisogni di salute della popolazione.
Attraverso un’analisi delle definizioni internazionali, dei programmi formativi per gli Infermieri di Pratica Avanzata (APN), e una revisione della documentazione ufficiale e delle linee guida, questo lavoro intende fornire una panoramica completa dell’attuale scenario delle competenze infermieristiche in Italia.
Parole chiave: Competenze infermieristiche, Formazione infermieristica, Pratica infermieristica avanzata.
Specialized and Advanced Nursing Competencies: State of the Art
ABSTRACT
This discussion paper examines Italy’s current state of specialized and advanced nursing competencies. Demographic and epidemiological changes, the rise of chronic diseases, and technological advancements necessitate healthcare delivered by professionals with specialized skills to ensure high-quality care.
Currently, in Italy, nurses who develop managerial skills follow well-defined training and career paths. In contrast, when it comes to clinical skills, compared to what happens internationally, the training paths are limited to first-level Master’s degrees, and the contractual classification often does not correspond to the qualifications held. This lack of adequate professional recognition of the acquired skills can also lead to overeducation, resulting in job dissatisfaction and burnout among nurses, thus contributing to the abandonment of the profession.
It is essential to clarify these issues, calling for prompt interventions from political, educational, and professional institutions to address demographic and epidemiological changes and support the new health needs of the population. Through an analysis of international definitions, training programs for Advanced Practice Nurses (APNs), and a review of official documentation and guidelines, this paper aims to provide a comprehensive overview of the current landscape of nursing competencies in Italy.
Key words: Nursing competencies, Nursing education, Advanced Nursing Practice.
L’infermiere con competenze specialistiche e/o avanzate: una mappatura della letteratura e delle policy internazionali
Stefania Chiappinotto PhD, RN, Assegnista di ricerca, Università di Udine, Dipartimento di Medicina – Udine, Italia
Chiara Moreal PhDs, RN, Dottoranda, Università di Udine, Dipartimento di Medicina – Udine, Italia
Anna Brugnolli MSN, RN, Professoressa Associata, Università di Trento, Centro Interdipartimentale di Scienze Mediche – Trento, Italia
Luisa Saiani MSN, RN, Professoressa Ordinaria, Università degli studi di Verona – Verona, Italia
Sara Dentice PhDs, RN, Dottoranda, Università di Udine, Dipartimento di Medicina – Udine, Italia
Alvisa Palese PhD, RN, Professoressa Ordinaria, Università di Udine, Dipartimento di Medicina – Udine, Italia
Introduzione
Il dibattito sul ruolo dell’infermiere con competenze specialistiche e/o avanzate è molto attivo in questo periodo e verte sulle nomenclature, sui percorsi formativi, sulle competenze attese e sui sistemi di riconoscimento.
Obiettivi
Mappare le nomenclature, i percorsi formativi e gli ambiti di competenza specialistica e/o avanzata degli infermieri, così come riportati in letteratura e nei documenti di politica delle principali organizzazioni infermieristiche scientifiche e professionali internazionali.
Materiali e metodi
La strategia di ricerca ha previsto: una prima revisione rapida narrativa della letteratura; una seconda fase in cui sono state raccolte policies e linee di indirizzo/documenti elaborati da organismi internazionali sul tema. I dati derivanti dalle due strategie di ricerca sono stati integrati.
Risultati
Sono stati analizzati 18 studi e 9 documenti di policy di diversi organismi scientifici e professionali internazionali. Nomenclature, sistemi formativi e competenze convergono in alcuni documenti e divergono in altri. Sono disponibili diverse definizioni che suggeriscono variabilità tra i paesi ma anche tra le diverse concezioni, tra coloro che individuano la specializzazione come una espressione della “competenza avanzata” o come una tappa precedente.
Discussione e conclusioni
La veloce espansione dei ruoli e delle aree in cui gli infermieri possono esprimere la propria competenza richiede indirizzi elaborati a livello internazionale ma nello stesso tempo una declinazione specifica a livello di ciascun paese in rapporto alle aree di bisogno di gruppi di popolazioni che richiedono interventi assistenziali più complessi e in considerazione delle dinamiche di sviluppo dei sistemi sanitari e professionali propri.
Parole chiave: Infermiere, Competenze avanzate, Competenze specialistiche, Revisione narrativa.
The Nurse with Specialized and/or Advanced Competencies: A Mapping of Literature and International Policies
ABSTRACT
Introduction
The debate on the role of nurses with specialized and/or advanced competencies is highly active, focusing on their education, specific competencies, and recognition.
Objectives
To map the terminologies, education and area of specialized and/or advanced competencies of nurses, as reported in the literature or in policies of scientific and nursing professional organizations.
Materials and methods
The research strategy included: a first rapid narrative review of the literature; a second phase in which policies and documents developed by international organizations on the topic were collected. The data from the two research strategies were integrated.
Results
Eighteen studies and nine policy documents from various international scientific and professional organizations were analyzed. Nomenclature, training systems, and competencies converge in some documents and diverge in others. Several definitions are available, suggesting variability between countries and different conceptions, with some viewing specialization as an expression of “advanced competence” and others as a prior step.
Discussion and conclusions
The rapid expansion of roles and areas in which nurses can apply their advanced competencies calls for international guidelines. However, each country should consider the specific needs, based on the requirements of population groups that need more complex nursing care and the developmental dynamics of each country’s healthcare service and professional systems.
Key words: Nurse, Advanced competencies, Specialized competencies, Narrative review.
Mappatura delle competenze specialistiche infermieristiche nel contesto italiano: uno studio osservazionale
Cristiana Rago MSN, RN, Dottoranda in Scienze Infermieristiche e Sanità Pubblica, Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione Università Degli Studi di Roma Tor Vergata – Roma, Italia
Introduzione
L’evoluzione dei sistemi sanitari ha aumentato la complessità clinica e organizzativa, rendendo necessaria l’espansione delle competenze infermieristiche. L’International Council of Nurses (ICN) definisce l’Advanced Practice Nurse (APN) come un infermiere con formazione avanzata ed esperienza clinica, in grado di gestire decisioni complesse. Tra gli APN, il Clinical Nurse Specialist (CNS) si distingue per la specializzazione in aree cliniche, con un ruolo chiave nell’implementazione delle evidenze scientifiche, nella leadership e nella formazione. In Italia, le Linee di indirizzo FNOPI per la Laurea Magistrale a indirizzo clinico riconoscono l’infermiere specialista come un professionista con competenze specialistiche.
Obiettivi
Mappare il livello di competenze specialistiche degli infermieri nel sistema sanitario italiano, analizzando i meccanismi di implementazione e riconoscimento.
Materiali e metodi: Studio osservazionale trasversale condotto attraverso una survey online. Il campione include infermieri con competenze specialistiche di diversi contesti assistenziali. Sono stati raccolti dati demografici, professionali e formativi, oltre all’applicazione delle competenze nei contesti lavorativi.
Risultati
Lo studio ha coinvolto 99 partecipanti, con un’età media di 44 anni. La maggior parte lavorava in ambito ospedaliero (56,1%) e, seppur il 57,6% ha dichiarato di ricevere un riconoscimento formale per le proprie competenze specialistiche, solo il 34,4%, proveniente maggiormente da regioni settentrionali, ha ricevuto anche un riconoscimento economico.
Discussione e conclusioni
Lo studio ha evidenziato come in Italia ci sia in atto un processo di sviluppo delle competenze specialistiche infermieristiche.
Parole chiave: Infermieristica avanzata, Competenze infermieristiche, Specialisti infermieri, Assistenza infermieristica, Professionisti sanitari.
Mapping of specialized nursing competencies in the italian context: an observational study
ABSTRACT
Introduction
The evolution of healthcare systems has increased clinical and organizational complexity, necessitating the expansion of nursing competencies. The International Council of Nurses (ICN) defines the Advanced Practice Nurse (APN) as a nurse with advanced education and clinical experience, capable of managing complex decisions. Among the APNs, the Clinical Nurse Specialist (CNS) stands out for specialization in clinical areas, with a key role in implementing scientific evidence, leadership, and training. In Italy, the FNOPI guidelines for the master’s degree in clinical nursing recognize the specialist nurse as a professional with specialized skills.
Objectives: This study aims to map the level of specialized competencies of nurses in the Italian healthcare system, analyzing the mechanisms of implementation and recognition.
Materials and methods
A cross-sectional study was conducted through an online survey administered to nurses. The sample includes nurses with specialized skills from various healthcare settings. Demographic, professional, and educational data were collected, as well as information on the application of competencies in work contexts.
Results: The study involved 99 participants, with an average age of 44 years. Most participants worked in hospital settings (56.1%), and 57.6% reported receiving formal recognition for their specialized skills. Only 34.4% received financial recognition. Northern regions showed higher formal and financial recognition compared to other parts of Italy.
Discussion and conclusions
In Italy, a process for the development of the advanced practice of nursing is under way.
Key words: Advanced Nursing; Nursing Competencies, Specialist Nurses, Nursing Care, Healthcare Professionals.
I fattori personali e ambientali che influenzano gli atteggiamenti degli infermieri verso le diagnosi infermieristiche: protocollo di studio
Mattia Bozzetti PhDs, MSN, RN Direzione Aziendale delle Professioni Socio-Sanitarie, Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Cremona, Italia
Alberto Silla MSN, RN Direttore delle Professioni Sanitarie, Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Cremona, Italia
Gianmario Pedretti MSN, RN Dirigente delle Professioni Sanitarie Polo Territoriale, Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Cremona, Italia
Miriam Mariani MSN, RN Dirigente delle Professioni Sanitarie Polo Ospedaliero, Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Cremona, Italia
Roberta Pendoni PhD, MSN, RN Sviluppo Organizzativo Progetti Trasversali, Direzione Aziendale delle Professioni Socio-Sanitarie, Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Cremona, Italia
Introduzione
Le diagnosi infermieristiche costituiscono un elemento centrale nella pianificazione assistenziale, migliorando la qualità della documentazione e degli esiti. Tuttavia, il loro utilizzo rimane disomogeneo e ostacolato da sfide legate a fattori personali e organizzativi. La Teoria del Comportamento Pianificato (TPB) offre un quadro utile per esplorare come atteggiamenti, norme soggettive e controllo percepito influenzino l’approccio degli infermieri alle diagnosi infermieristiche.
Obiettivi
L’obiettivo principale di questo studio è identificare cluster di infermieri basati sulle loro credenze nei confronti delle diagnosi infermieristiche.
Materiali e metodi
Uno studio trasversale sarà condotto coinvolgendo un campione di convenienza di infermieri provenienti da ASST Cremona. I dati relativi alle caratteristiche personali, al ragionamento clinico, agli atteggiamenti e alla percezione dell’ambiente lavorativo saranno raccolti tramite una piattaforma di indagine online. Una analisi dei cluster verrà utilizzata al fine di individuare dei profili di credenze.
Discussione e conclusioni
Questo studio fornirà indicazioni utili per sviluppare interventi mirati volti a migliorare l’utilizzo delle diagnosi infermieristiche ottimizzando il supporto organizzativo e promuovendo il miglioramento delle competenze cliniche e diagnostiche degli infermieri.
Parole chiave: Diagnosi infermieristiche, teoria del comportamento pianificato, ambiente professionale, cluster analisi.
Personal and environmental factors influencing nurses’ attitudes toward nursing diagnoses: study protocol
ABSTRACT
Introduction
Nursing diagnoses (NDs) are a central element in care planning, improving the quality of documentation and patient outcomes. However, their use remains inconsistent and hindered by challenges related to personal and organizational factors. The Theory of Planned Behavior (TPB) provides a valuable framework to explore how attitudes, subjective norms, and perceived control influence nurses’ approaches to NDs.
Objectives
The primary aim of this study is to identify clusters of nurses based on their beliefs and attitudes toward NDs.
Materials and methods
A cross-sectional study will be conducted involving a convenience sample of nurses from the ASST Cremona. Data on personal characteristics, clinical reasoning, attitudes, and workplace perceptions will be collected through an online survey platform. Cluster analysis will be employed to identify profiles based on beliefs and attitudes.
Discussion and conclusions
This study will provide valuable insights for developing targeted interventions aimed at improving the use of NDs by optimizing organizational support and enhancing nurses’ clinical and diagnostic competencies.
Key words: Theory of Planned Behavior, nursing practice environment, cluster analysis.