L’eredità di Camillo de Lellis: Cura compassionevole e organizzazione dell’assistenza nel Rinascimento italiano
Alberto Gibellato Dipartimento di Scienze Biomediche, Università Humanitas, Pieve Emanuele, Milano, Italia
Edoardo Manzoni Direttore Generale Istituto Palazzolo, Bergamo, Italia
Beatrice Mazzoleni Dipartimento di Scienze Biomediche, Università Humanitas, Pieve Emanuele, Milano, Italia
Barbara Sappa Direzione Assistenziale Professioni Sanitarie e Sociali, ASST Rhodense, Milano, Italia
Lo scopo di questo progetto di ricerca storica è esplorare il contributo di Camillo de Lellis nella ridefinizione dell’assistenza infermieristica durante il Rinascimento italiano, un’epoca di profonde trasformazioni sociali, culturali ed economiche. L’indagine si concentra sulla transizione dalle istituzioni medievali agli ospedali pubblici, come la Ca’ Granda di Milano, evidenziando l’impatto della “Compagnia delli Servi delli Infermi”, fondata da Camillo, sull’approccio alla cura e sull’organizzazione sanitaria.
Utilizzando il metodo storico di Federico Chabod e il Modello delle Prestazioni Infermieristiche di Marisa Cantarelli come chiave interpretativa, sono stati analizzati 16 documenti selezionati da un corpus di 144 fonti, provenienti da tre archivi italiani, da una raccolta di trascrizioni e da una biografia contemporanea. L’analisi ha evidenziato numerosi bisogni di assistenza infermieristica: dalla cura del corpo e l’igiene personale, perseguiti attraverso la pulizia quotidiana, il cambio della biancheria e il mantenimento della dignità del malato; l’alimentazione e l’idratazione, garantite con pasti adeguati e attenzione alle condizioni dei malati; e l’assistenza al fine vita, con pratiche di accompagnamento spirituale e conforto umano. Camillo promosse un’assistenza centrata sulla persona, fondata su presenza continua, sensibilità morale e strutturazione gerarchica dei ruoli.
Questa ricerca identifica temi centrali come le innovazioni nelle pratiche cliniche globali, l’educazione infermieristica e l’organizzazione sanitaria. In sintesi, lo studio evidenzia come Camillo de Lellis abbia avuto un ruolo cruciale nell’evoluzione dell’assistenza infermieristica, affermandosi come figura chiave nella storia della sanità italiana.
Parole chiave: Storia dell’infermieristica, XVI secolo, XVII secolo, Infermieristica/organizzazione & amministrazione, Italia.
The legacy of Camillo de Lellis: Compassionate care and the organization of assistance in the Italian Renaissance
ABSTRACT
The aim of this historical research project is to explore the contribution of Camillo de Lellis in redefining nursing care during the Italian Renaissance, a period of profound social, cultural, and economic transformations. The investigation focuses on the transition from medieval institutions to public hospitals, such as the Ca’ Granda in Milan, highlighting the impact of the “Compagnia delli Servi delli Infermi”, founded by Camillo, on the approach to care and healthcare organization.
Using Federico Chabod’s historical method and Marisa Cantarelli’s Nursing Performance Model as interpretative tools, 16 documents were analyzed, selected from a corpus of 144 sources, drawn from three Italian archives, a collection of transcriptions, and a contemporary biography.
The analysis highlighted several nursing care needs: from body care and personal hygiene, achieved through daily cleaning, changing of linen, and maintaining the dignity of the sick; to nutrition and hydration, ensured by appropriate meals and attention to the patients’ conditions; and end-of-life care, with practices of spiritual accompaniment and human comfort. Camillo promoted a person-centered care approach, based on continuous presence, moral sensitivity, and hierarchical structuring of roles.
This research identifies central themes such as innovations in global clinical practices, nursing education, and healthcare organization. In summary, the study emphasizes how Camillo de Lellis played a crucial role in the evolution of nursing care, establishing himself as a key figure in the history of Italian healthcare.
Key words: History of Nursing, 16th Century, 17th Century, Nursing/organization & administration, Italy.
L’ambiente di apprendimento all’interno del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche ad indirizzo clinico: un’indagine conoscitiva
Erica Busca Dipartimento di Medicina Traslazionale, Università del Piemonte Orientale, Novara, Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara, Novara, Italia
Gaetano Auletta Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara, Novara, Italia
Elena Mussio Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara, Novara, Italia
Doriana Montani Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara, Novara, Italia
Fabrizio Faggiano Dipartimento per lo Sviluppo Sostenibile e la Transizione Ecologica, Vercelli, Italia
Introduzione
Con l’istituzione dei Corsi di Laurea (CdS) Magistrali in Scienze Infermieristiche e Ostetriche (SCIO) ad indirizzo clinico si vuole formare dei professionisti in grado di acquisire conoscenze e competenze per specifiche aree cliniche. Il piano di studi del CdS Magistrale SCIO dell’Università del Piemonte Orientale (UPO) è stato revisionato, prevedendo due indirizzi clinici.
Obiettivi
Valutare l’ambiente di apprendimento e descrivere i punti di forza e gli aspetti migliorabili del CdS Magistrale SCIO ad indirizzo clinico.
Materiali e metodi
È stata condotta un’indagine somministrando un questionario online agli studenti del 2° anno del CdS Magistrale SCIO dell’UPO (N=60). I dati raccolti riguardano: informazioni socio-demografiche, la percezione dell’ambiente di apprendimento (Dundee Ready Education Environment Measure (DREEM)) e gli aspetti positivi, nonché le criticità nel frequentare il nuovo corso di studi attraverso domande aperte. I dati quantitativi sono stati analizzati con statistiche descrittive, mentre per l’analisi delle domande aperte è stata condotta una summative content analysis.
Risultati
L’87% del campione ha risposto al questionario. Il punteggio medio complessivo del DREEM (135/200) indica una percezione positiva rispetto all’ambiente di apprendimento. Tra i punti di forza rilevati rientrano: una didattica di qualità (anche mediante l’uso della simulazione), interazioni sociali positive, una crescita professionale e personale, e le risorse messe a disposizione degli studenti. Gli aspetti da migliorare sono riferibili prevalentemente all’organizzazione della didattica e del tirocinio.
Discussione e conclusioni
La revisione del CdS Magistrale SCIO ad indirizzo clinico richiede un’analisi continua dei punti di forza e delle criticità. L’indagine evidenzia un ambiente di apprendimento positivo, con aree ancora da ottimizzare. Il coinvolgimento delle strutture sanitarie e un monitoraggio costante dei percorsi formativi sono essenziali per garantire una preparazione adeguata alle sfide della pratica clinica avanzata.
Parole chiave: Ambiente di apprendimento, educazione post-base, sviluppo professionale, competenze professionali, assistenza infermieristica avanzata.
The learning environment in the clinically-oriented Master’s Degree in Nursing and Midwifery Science: an exploratory study
ABSTRACT
Introduction
With the establishment of the clinically-oriented Master’s Degree Courses in Nursing and Midwifery Sciences (MSN), the aim is to train professionals capable of assuming advanced roles across various healthcare settings. The MSN curriculum at the University of Piemonte Orientale (UPO) has recently been revised, introducing two specialized clinical tracks.
Objectives
To assess the learning environment and identify both the strengths and areas for improvement of the clinically-oriented MSN program.
Materials and methods
A survey was conducted by administering an online questionnaire to second-year students enrolled in the UPO MSN program (N=60). The data collected included socio-demographic information, perception of the learning environment (Dundee Ready Education Environment Measure (DREEM)) and students’ feedback on the strengths and challenges of the revised curriculum through open-ended questions. Descriptive statistics were used to analyze quantitative data, while a summative content analysis was applied to the open-ended responses.
Results
A response rate of 87% was achieved. The overall average DREEM score (135/200) indicates a positive perception of the learning environment. Key strengths identified include high-quality teaching (enhanced by simulation-based learning), positive social interactions, professional and personal growth, and available resources. Areas for improvement primarily concern the organization of courses and internships.
Discussion and conclusions
The transition toward specialized training pathways requires a thorough understanding of both the strengths and challenges of the educational programs to effectively support the adaptation process. The study highlights a positive learning environment, with areas still needing optimization. The involvement of healthcare institutions and continuous monitoring of training programs are essential to ensure adequate preparation for the challenges of advanced clinical practice.
Key words: Learning environment, postgraduate education, professional development, professional competencies, advanced practice nursing.
Implementazione di uno strumento standardizzato per la consegna infermieristica in pronto soccorso: studio pre post
Roberta Ferraro S.C. Medicina di Emergenza-Urgenza, Azienda Ospedaliero-Universitaria SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, Alessandria, Italia
Daniela Cattani IRCCS Humanitas Research Hospital Rozzano Milano, Italia
Roberta Di Matteo Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (DAIRI), Azienda Ospedaliero-Universitaria SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, Alessandria, Italia
Alex Amariglio S.C. Emergenza Sanitaria Territoriale 118, Azienda Ospedaliero-Universitaria SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, Alessandria, Dipartimento di Medicina Traslazionale, Università del Piemonte Orientale, Novara, Italia
Patrizia Boido S.C. Medicina di Emergenza-Urgenza, Azienda Ospedaliero-Universitaria SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, Alessandria, Italia
Simona Arcidiacono S.C. Direzione delle Professioni Sanitarie, Azienda Ospedaliero-Universitaria SS Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, Alessandria, Italia
Antonio Maconi Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (DAIRI), Azienda Ospedaliero-Universitaria SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, Alessandria, Italia
Tatiana Bolgeo Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (DAIRI), Azienda Ospedaliero-Universitaria SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, Alessandria, Italia
Beatrice Mazzoleni Dipartimento di Scienze Biomediche, Università Humanitas, Milano, Italia
Introduzione
Il passaggio di consegna infermieristica è un momento fondamentale per la continuità assistenziale. La letteratura scientifica evidenzia che la principale causa di eventi avversi è dovuta ad una comunicazione inefficace.
Obiettivi
Valutare l’impatto dell’implementazione di uno strumento standardizzato per la consegna infermieristica nel Pronto Soccorso dell’AOU di Alessandria, esaminando la percezione degli infermieri riguardo la completezza, la chiarezza delle consegne, la sicurezza del paziente e la soddisfazione del personale.
Materiali e metodi
Studio monocentrico pre – post. Si è valutato il percepito degli infermieri relativamente alla completezza e chiarezza delle consegne erogate ed effettuate, la sicurezza del paziente e la soddisfazione del personale. L’intervento applicato è stato l’implementazione di uno strumento standardizzato per la consegna infermieristica, precedentemente validato per contenuto e facciata.
Risultati
L’introduzione di uno strumento standardizzato per la trasmissione delle consegne migliora significativamente la percezione della corretta identificazione del paziente sia tra gli infermieri che erogano sia tra coloro che ricevono le consegne. L’implementazione dello strumento standardizzato sembra migliorare la percezione della completezza e della chiarezza delle consegne rispetto alla trasmissione libera. Inoltre, fra gli infermieri eroganti sembra esserci un miglioramento della soddisfazione, un minor numero di interruzioni e una migliore ottimizzazione dei tempi.
Discussione e conclusioni
L’introduzione dello strumento standardizzato, migliorando la percezione dell’identificazione del paziente, agisce in un aspetto cruciale per la sicurezza delle cure. Sono necessari ulteriori studi per individuare strategie di implementazione o modifiche allo strumento maggiormente adeguate al contesto.
Parole chiave: Pronto soccorso, consegne cliniche, sicurezza dei pazienti, soddisfazione lavorativa.
Implementation of a standardized tool for nursing handover in the emergency department: a pre post study
ABSTRACT
Introduction
Nursing handover is a crucial process to ensure continuity of patient care. Scientific literature highlights that ineffective communication is a leading cause of adverse events.
Objectives
To evaluate the impact of implementing a standardized nursing handover tool in the Emergency Department of University Hospital in Alessandria, focusing on nurses’ perceptions of handover completeness and clarity, patient safety, and staff satisfaction.
Materials and methods
A single-center pre-post study was conducted. Nurses’ perceptions were assessed regarding the completeness and clarity of both given and received handovers, patient safety, and staff satisfaction. The intervention involved the implementation of a standardized handover tool, previously validated for content and face validity.
Results
The introduction of a standardized handover tool leads to a statistically significant increase in the perceived accuracy of patient identification between the nurse giving the handover and the one receiving it. Implementation of the standardized tool improved nurses’ perceptions of handover completeness and clarity compared to unstructured handovers. Additionally, nurses reported increased satisfaction, fewer interruptions, and better time management when using the tool.
Discussion and conclusions
Improved patient identification is a significant finding in terms of patient safety. Further studies are needed to explore alternative implementation strategies or context-specific adaptations of the tool.
Key words: Emergency department, clinical handover, patient safety, job satisfaction.
Educazione terapeutica e qualità di vita dei pazienti affetti da carcinoma vescicale non muscolo-invasivo: uno studio quasi sperimentale
Alessandro Spagnoli RN, Università degli studi di Roma Tor Vergata, Roma, Italia
Giuseppina Elisa Pitrone RN, Università degli studi di Roma Tor Vergata, Roma, Italia
Adele Giannettoni MD, Università degli studi di Roma Tor Vergata, Roma, Italia
Concettina Donzelli MSN, Infermiere Case Manager Senior Urologia, Ambulatorio Infermieristico delle Cronicità, Policlinico Tor Vergata, Roma, Italia
Jacopo Fiorini PhD, Infermiere di Ricerca, UOC Direzione Infermieristica, Policlinico Tor vergata, Roma, Italia
Simone Albisinni MD, PhD, FEBU, Policlinico Tor vergata, Roma, Italia
& Alessandro Sili PhD, Direttore UOC Direzione Infermieristica, Policlinico Tor vergata, Roma, Italia
Introduzione
Il carcinoma vescicale non muscolo-invasivo (NMIBC) presenta alti tassi di recidiva e progressione e spesso viene trattato con instillazioni intravescicali di Bacillus Calmette-Guérin (BCG). Tuttavia, l’impatto di questa terapia sulla qualità di vita (QoL) dei pazienti è poco esplorato, soprattutto in relazione a interventi educativi.
Obiettivi
Valutare l’impatto di un intervento educativo sulla QoL dei pazienti con NMIBC sottoposti a instillazioni di BCG.
Materiali e metodi
È stato condotto uno studio quasi-sperimentale a due bracci paralleli presso il Policlinico Tor Vergata, arruolando pazienti con NMBIC e sottoposti ad instillazione con BCG. Nel gruppo sperimentale, i partecipanti hanno ricevuto un intervento educativo nell’Ambulatorio Infermieristico delle Cronicità. Il gruppo controllo ha seguito il comune iter assistenziale. La QoL è stata misurata utilizzando strumenti validati e i dati sono stati analizzati e confrontati tra i due gruppi con tecniche inferenziali.
Risultati
35 pazienti sono stati arruolati nello studio, di cui 15 nel gruppo sperimentale e 20 nel controllo. La QoL del gruppo sperimentale era migliore rispetto a quella del gruppo controllo, registrando un miglioramento nei domini “Salute Fisica”, con un punteggio di 80 nel gruppo di controllo e di 87 nel gruppo sperimentale (p = 0,004), e “Salute Mentale”, con un punteggio di 79 nel gruppo di controllo e di 85 nel gruppo sperimentale (p = 0,022).
Discussione e conclusioni
L’intervento educativo fornito ai soggetti con NMIBC contribuisce a migliorare la loro QoL. Studi futuri, con campioni più ampi e follow-up prolungati, sono necessari per permettere di generalizzare e convalidare i risultati ottenuti.
Parole chiave: Neoplasie della vescica urinaria, Bacillo di Calmette Guerin intravescicale, qualità della vita.
Therapeutic Education and Quality of Life in Patients with Non-Muscle-Invasive Bladder Cancer: A Quasi-Experimental Study
ABSTRACT
Introduction
Non-muscle-invasive bladder cancer (NMIBC) is characterized by high recurrence and progression rates, often requiring intravesical instillations of Bacillus Calmette-Guérin (BCG). However, the impact of this therapy on patients’ quality of life (QoL) has been poorly studied, particularly in terms of educational interventions.
Objectives
To evaluate the impact of educational intervention on the QoL of NMIBC patients undergoing BCG instillations.
Materials and methods
A quasi-experimental two-arm parallel study was conducted at Policlinico Tor Vergata, enrolling patients with NMIBC undergoing BCG instillations. Participants in the experimental group received an educational intervention at the chronic care nursing clinic. The control group followed the standard care pathway. QoL was assessed using validated instruments and data were analyzed and compared between groups through inferential statistical techniques.
Results
A total of 35 patients were enrolled in the study, 15 in the experimental group and 20 in the control group. The experimental group reported better QoL compared to the control group, showing improvements in the domains “Physical Health” (control group score: 80; experimental group score: 87; p = 0.004) and “Mental Health” (control group score: 79; experimental group score: 85; p = 0.022).
Discussion and conclusions
An educational intervention provided to NMIBC patients contributed to an improvement in their QoL. Further studies with larger samples and extended follow-up are needed to generalize and validate these findings.
Key words: Urinary Bladder Neoplasms, Intravesical Bacillus Calmette Guerin, Quality of Life.
L’essenza del metodo misto e la necessità dell’integrazione per renderlo tale: definizioni, tipologie ed esempi di metodi misti nella...
Angela Cuoco PhD, IRCSS Istituto Ortopedico Rizzoli, Bologna, Italia
Angela Durante Ricercatrice, Centro Interdisciplinare Health Science, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e SITRA, Fondazione Toscana Gabriele Monasterio, Pisa e Massa, Italia
La ricerca con metodo misto (RMM) è un approccio all’indagine che prevede la raccolta di dati sia quantitativi che qualitativi, l’integrazione delle due forme di dati e l’utilizzo di progetti distinti che possono coinvolgere presupposti filosofici e quadri teorici. Essa può consentire ai ricercatori infermieri di esplorare e comprendere i complessi processi relativi alla salute umana. I quattro disegni di MM più comuni proposti in letteratura sono: il convergent parallel design (disegno convergente parallelo); l’explanatory sequential design (disegno sequenziale esplicativo); l’exploratory sequential design (disegno sequenziale esplorativo) e l’embedded design (disegno incorporato). L’integrazione dei risultati quantitativi e qualitativi nei MM è un passaggio fondamentale e rientra tra i principi cardine che qualificano uno studio come metodo misto. Le meta-inferenze sono le intuizioni derivate dall’integrazione delle inferenze quantitative e qualitative alla fine di uno studio, sono cruciali per ottenere valore aggiunto e sinergia nella ricerca con metodi misti. I Joint display, strumenti visuali d’integrazione, possono essere considerati concettualmente come uno strumento per integrare e presentare simultaneamente i dati quantitativi e qualitativi di uno studio ed includendo il risultato della loro interpretazione (meta-inferenze). Sebbene l’importanza e l’appropriatezza dell’utilizzo dei metodi misti (MM) in ambito sanitario, e in particolare nel campo infermieristico, siano ampiamente riconosciute, costruire un disegno di ricerca rigoroso che produca un’effettiva integrazione dei metodi risulta tuttavia complesso. Errori comuni vengono commessi e non rendono un MM puramente misto. Questo lavoro si prefigge di fornire una guida alla definizione di metodo misto e delle sue componenti fondamentali.
Parole chiave: Ricerca infermieristica, metodi misti, integrazione, ricerca qualitativa, ricerca quantitativa.
The essence of the mixed method and the need for integration to make it so: definitions, types, and examples of mixed methods in nursing research
ABSTRACT
Mixed method research (MMR) is an approach to inquiry that involves collecting both quantitative and qualitative data, integrating the two forms of data, and using distinct designs that may involve philosophical assumptions and theoretical frameworks. It can enable nurse researchers to explore and understand complex processes related to human health. The four most common MM designs proposed in the literature are convergent parallel design; explanatory sequential design; exploratory sequential design; and embedded design. The integration of quantitative and qualitative results into MM is a key step and is among the cardinal principles that qualify a study as a mixed method. Meta-inferences are the insights derived from integrating quantitative and qualitative inferences at the end of a study; they are crucial to achieving added value and synergy in mixed methods research. Joint displays, visual integration tools, can be conceptually considered as a means of simultaneously integrating and presenting quantitative and qualitative data from a study and including the result of their interpretation (meta-inferences).Although the importance and appropriateness of using mixed methods (MM) in health care, and particularly in nursing, are widely recognized, constructing a rigorous research design that produces effective integration of methods is nevertheless complex. Common mistakes are made and do not make a purely mixed MM. This paper aims to provide guidance on the definition of mixed methods and its key components.
Key words: Nursing research, mixed methods, integration, qualitative research, quantitative research.
I costi dell’assistenza domiciliare infermieristica in italia: evidenze dallo studio AIDOMUS-IT
Loredana Sasso MSN, MEdSc, RN, FAAN, FFNMRCSI Direttore Scientifico CERSI-FNOPI; già Professore Ordinario Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova, Italia
Paolo Landa PhD, Ricercatore, Département des opérations et systèmes de décision, Faculté des sciences de l’administration, Université Laval, Québec (Canada); Axe Santé des Populations et Pratiques Optimales en Santé; Groupe de Recherche en Écologie Buccale, Université Laval; Centre de Recherche du Centre Hospitalier Universitaire de Québec, Canada
Rosaria Alvaro MSN, RN, FAAN, FESC, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI; Professore Ordinario Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione Facoltà di Medicina Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Italia
Annamaria Bagnasco PhD, MSN, RN, MEdSc, FFNMRCSI, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI; Professore Ordinario, Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova, Italia
Alessandra Burgio Dirigente di Ricerca, Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), Roma, Italia
Valeria Caponnetto PhD, MSN, RN, Ricercatrice, Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della vita e dell’Ambiente, Università degli Studi dell’Aquila, Italia
Stefano Domenico Cicala PhD, UOSD Statistica e Flussi Informativi sanitari, AGENAS – Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, Roma, Italia
Giancarlo Cicolini PhD, MSN, RN, Professore Ordinario, Dipartimento di Tecnologie Innovative in Medicina e Odontoiatria, Università degli Studi “G.d’Annunzio” Chieti – Pescara, Italia
Manuele Cesare PhD, MSN, RN, Ricercatore, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, Roma, Italia
Marco Di Nitto PhD, MSN, RN, Ricercatore Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova, Italia
Paolo Iovino PhD, MSN, RN, Ricercatore, Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli studi di Firenze, Italia
Loreto Lancia MSN, RN, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Professore Ordinario Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della vita e dell’Ambiente, Università degli Studi dell’Aquila, Italia
Yari Longobucco PhD, MSN, RN, Ricercatore, Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli studi di Firenze, Italia
Duilio Fiorenzo Manara MSN, RN, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI; Professore Associato Università Vita-Salute San Raffaele, Milano, Italia
Ilaria Marcomini PhD, MSN, RN, Ricercatrice, Università Vita-Salute San Raffaele, Milano, Italia
Beatrice Mazzoleni PhD, MSN, RN, Segretario nazionale FNOPI – Roma; Università Humanitas, Milano, Italia
Alvisa Palese PhD, MSN, RN, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI; Professore Ordinario, Dipartimento di Scienze Mediche, Università degli Studi di Udine, Italia
Laura Rasero MSN, RN, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Professore Associato Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli studi di Firenze, Italia
Gennaro Rocco PhD, MSN, RN, FAAN, FFNMRCSI, Componente del Comitato scientifico CERSI-FNOPI, Direttore Scientifico Centro di Eccellenza per la Cultura e la Ricerca Infermieristica c/o OPI Roma, Italia
Francesco Zaghini PhD, MSN, RN, Ricercatore, Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione Facoltà di Medicina Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Italia
Maurizio Zega PhD, MSN, RN, Vicepresidente FNOPI, Roma, Italia
Barbara Mangiacavalli MSN, RN, Presidente FNOPI, Roma Italia
Introduzione
L’invecchiamento della popolazione e l’aumento della cronicità richiedono un rafforzamento dell’assistenza territoriale. In Italia, tuttavia, mancano stime affidabili sui costi dell’assistenza infermieristica domiciliare, elemento cruciale per una pianificazione sostenibile dei servizi.
Obiettivi
Stimare il costo medio dell’assistenza infermieristica domiciliare sulla base dei dati del progetto AIDOMUS-IT.
Materiali e metodi
Studio osservazionale trasversale multicentrico, basato su due fasi di raccolta dati (aprile – ottobre 2023 per la prima fase e marzo 2024 per la seconda fase). Sono stati analizzati il tipo di prestazioni, i materiali utilizzati, il costo del personale, il tempo di assistenza e di trasporto. È stata condotta un’analisi di sensibilità deterministica e probabilistica per valutarne la robustezza.
Risultati
Il costo medio giornaliero di una persona presa in carico in assistenza domiciliare (senza considerare il costo delle prestazioni erogate) è pari a €27,78. Tale costo potrebbe essere pari a € 120,81 se si considerassero anche i costi (stimati) delle prestazioni erogate al domicilio. In media, un infermiere effettua 6,84 accessi a domicilio per turno. Tra le variabili che influenzano maggiormente il costo complessivo vi è il numero di pazienti assistiti per turno.
Discussione e conclusioni
L’assistenza infermieristica domiciliare si conferma un’alternativa economicamente vantaggiosa rispetto al ricovero ospedaliero. Investire in questo ambito può migliorare l’efficienza del sistema, la qualità delle cure e gli esiti per i pazienti cronici.
Parole chiave: Assistenza infermieristica domiciliare, costo, servizi territoriali, cronicità, analisi economica.
Costs of home care nursing in Italy: evidence from the AIDOMUS-IT study
ABSTRACT
Introduction
The aging of the population and the growing prevalence of chronic diseases require the reinforcement of home care nursing. However, in Italy there are no reliable estimates of the costs related to home healthcare. This is important for an optimal service plan.
Objectives
To estimate the average costs of home health care nursing based on data from the AIDOMUS-IT study.
Materials and methods
Multicentre observational cross-sectional study based on two data collection periods (2023-2024). The types of activities, materials used, staff costs, care time and transport were assessed. Deterministic and probabilistic sensitivity analysis was performed to test the robustness of the estimates.
Results
The average daily cost per person cared for at home is equal to € 27,79. This cost could be € 120,81 if the (estimated) costs of the services provided at home were also considered. The daily number of accesses per nurse in one shift is equal to € 6,84. The number of patients cared for per shift is the most influential variable influencing costs.
Discussion and conclusions
Home care nursing is confirmed as an economically advantageous alternative compared to hospital care. Investing in home care nursing can improve the efficiency of the health system, the quality of care and the outcomes of chronic patients.
Key words: Home nursing, Costs and Cost Analysis, Home Care Services, Chronic Disease, Economics.
Valutazione della pertinenza al ruolo delle attività svolte dagli Infermieri di Famiglia e Comunità: un’indagine trasversale nei contesti territoriali...
Beatrice Albanesi Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche, Università degli Studi di Torino, Italia
Isabella Santomauro Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche, Università degli Studi di Torino, Italia
Irene Scolfaro Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche, Università degli Studi di Torino, Italia
Valerio Dimonte Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche, Università degli Studi di Torino, Italia
Sara Campagna Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche, Università degli Studi di Torino, Italia
Introduzione
L’eterogeneità delle attività svolte dell’Infermiere di Famiglia e Comunità (IFeC) rende complesso definire con precisione quali siano quelle strettamente pertinenti al ruolo, rischiando di perdere di specificità. Nei contesti attuali, manca un approccio sistematico per la rilevazione delle attività, aspetto essenziale che garantirebbe a questa specialità di essere compresa.
Obiettivi
Rilevare le attività effettuate dall’IFeC e valutare la pertinenza delle stesse rispetto al ruolo.
Materiali e metodi
È stata condotta un’indagine trasversale su un campione di convenienza di IFeC che lavora nelle ASL del Piemonte e della Liguria. Attraverso interviste mirate, sono stati raccolti dati generali e sulle attività degli IFeC, scelte dall’area domiciliare, ambulatoriale e comunitaria della classificazione NIC (Nursing Interventions Classification). I partecipanti hanno valutato la pertinenza delle attività rispetto al ruolo utilizzando una scala Likert a 4-punti. Sono state considerate pertinenti le attività ritenute tali da almeno il 70% del campione. Sono state eseguite analisi descrittive.
Risultati
Hanno aderito all’indagine 142 IFeC afferenti a 9 ASL, prevalentemente donne, con età media di 46,6 anni (DS ± 7,7) e un’anzianità lavorativa media come IFeC di 2,5 anni. Sono state considerate pertinenti al ruolo 268 su 287 attività. Tra le attività considerate non pertinenti, ma che vengono svolte abitualmente da almeno il 30% del campione, 12 attività su 287 sono dell’area ambulatoriale e 7 di area domiciliare.
Discussione e conclusioni
Emerge la necessità urgente di realizzare un core di attività standardizzate che, utilizzate nella pratica, descrivano con precisione i livelli operativi dell’IFeC.
Parole chiave
Infermiere di famiglia e comunità, ruolo, assistenza territoriale, cure primarie.
Prevalence and role relevance of activities performed by Family and Community Nurses: a cross-sectional survey in the Piedmont and Liguria Regions
ABSTRACT
Introduction
The wide range of activities performed by Family and Community Nurses (FCNs) makes their role complex to define, potentially leading to a loss of specificity. In current Italian settings there is a lack of a systematic approach to tracking FCN activities.
Objectives
The aims of the study is to collect the activities performed by the FCN and assess their relevance to the role of FCN.
Materials and methods
A cross-sectional survey was conducted among a convenience sample of FCNs working in primary care settings. Data on FCN activities, selected from the home care, ambulatory, and community areas of the Nursing Interventions Classification (NIC), were collected through interviews. Participants rated the relevance of activities using a 4-point Likert scale. Activities were considered relevant to the role if they were deemed so by at least 70% of the sample. Descriptive analyses were performed.
Results
A total of 142 FCNs from 9 primary care settings participated in the survey. FCNs were mostly women, with an average age of 46.6 years (SD ± 7.7) and an average length of work of 2.5 years. Overall 268 out of 287 nursing activities were considered relevant to the role of FCNs. Among the activities considered not relevant to the role, but routinely performed by at least 30% of the sample, 12 out of 287 originated from the outpatient care area, and 7 were from the home care area.
Discussion and conclusions
There is an urgent need to develop a standardized core set of activities that, when implemented in practice, accurately define the operational scope of FCN.
Key words: Family and community nursing; role; community care; primary care.
La realtà virtuale immersiva per la gestione del dolore, dell’ansia e della paura nei bambini con neoplasia: revisione sistematica...
Luca Giuseppe Re Infermiere tutor e prof. a c., Corso di laurea in Infermieristica ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda Milano, Italia
Massimiliano D’Elia Infermiere tutor e prof. a c., Corso di laurea in Infermieristica ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda Milano, Italia
Sara Marotta Infermiera tutor, Corso di laurea in Infermieristica ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda Milano, Italia
Camilla Ripari Infermiera tutor, Corso di laurea in Infermieristica ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda Milano, Italia
Introduzione
La realtà virtuale è una tecnica di distrazione di recente introduzione in oncologia pediatrica. Tra le revisioni sistematiche con meta-analisi disponibili, nessuna affronta specificamente l’efficacia della realtà virtuale immersiva sul dolore, l’ansia e la paura dei bambini con neoplasia sottoposti a procedure mediche.
Obiettivi
Valutare l’efficacia della realtà virtuale immersiva sul dolore, l’ansia e la paura dei bambini con neoplasia sottoposti a procedure mediche.
Materiali e metodi: Revisione sistematica con meta-analisi di studi randomizzati o quasi randomizzati controllati a gruppi paralleli. L’intervento è stato confrontato con cure standard o minimo intervento. Tramite lo strumento RoB 2 si è valutato il rischio di bias degli studi. La stima puntuale dell’effetto dell’intervento è stata misurata con la differenza media, standardizzata (DMS) o non standardizzata (DMNS); la certezza/qualità delle prove è stata presentata nel rispetto del metodo GRADE.
Risultati
Sono stati inclusi 11 studi con 742 partecipanti. La realtà virtuale immersiva ha mostrato un beneficio ampio e statisticamente significativo sul dolore (SMD = -1.10 (95% CI: -1.60, -0.60; N = 682), l’ansia (SMD = -1.12 (95% CI: -1.59, -0.64; N = 482) e la paura UMD = -1.32 (95% CI: -1.82, -0.81; N = 290). La certezza/qualità delle prove è bassa o molto bassa.
Discussione e conclusioni
Nei bambini con neoplasia sottoposti a procedure mediche la realtà virtuale immersiva sembra promettente per il controllo del dolore, dell’ansia e della paura; tuttavia, in attesa di ulteriori ricerche, i risultati possono al momento essere solo indicativi sul beneficio dell’intervento.
Parole chiave: Realtà virtuale immersiva, bambini, neoplasia.
Immersive virtual reality for management of pain, anxiety and fear in children with cancer. Systematic review with meta-analysis
ABSTRACT
Introduction
Virtual reality is a recently introduced distraction technique in pediatric oncology. Among the available systematic reviews with meta-analysis, none specifically addresses the effectiveness of immersive virtual reality on pain, anxiety and fear in children with cancer undergoing medical procedures.
Objectives
To evaluate the effectiveness of immersive virtual reality on pain, anxiety and fear in children with cancer undergoing medical procedures.
Materials and methods
Systematic review with meta-analysis of randomized or quasi-randomized controlled trials with parallel groups. The intervention was compared with standard care or minimal intervention. The risk of bias of studies was assessed using RoB 2 tool. The point estimate of the effect of intervention was measured with mean difference, standardized (SMD) or unstandardized (UMD); the certainty/quality of evidence was presented according to the GRADE method.
Results
11 studies with 742 participants were included. Immersive VR showed a large and statistically significant benefit on pain (SMD = -1.10 (95% CI: -1.60, -0.60; N = 682), anxiety (SMD = -1.12 (95% CI: -1.59, -0.64; N = 482) and fear UMD = -1.32 (95% CI: -1.82, -0.81; N = 290). The certainty/quality of the evidence is low to very low.
Discussion and conclusions
Immersive VR appears promising for control of pain, anxiety and fear in children with cancer undergoing medical procedures; however, pending further research, the results may at this time only be indicative of benefit of the intervention.
Key words: Immersive virtual reality, children, cancer.
Formazione infermieristica e sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale
Loreto Lancia Professore Ordinario di Scienze Infermieristiche, Dipartimento di Medicina Clinica e Sanità Pubblica, Scienze della Vita e dell’Ambiente – Università degli Studi dell’Aquila, Italia
La formazione infermieristica è un pilastro fondamentale per la sostenibilità e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), grazie al ruolo centrale degli infermieri nella salute pubblica.
Questo articolo, partendo da una riflessione sulla storia della formazione infermieristica in Italia, discute della necessità di una maggiore qualificazione professionale e dell’esigenza di una differenziazione specialistica nella formazione universitaria post-base.
In particolare, discute di come il ripensamento dell’attuale filiera formativa possa rispondere sia alle esigenze di modernizzazione del sistema sanitario, sia alla crisi di attrattività che la professione infermieristica sta attraversando, contribuendo ad allineare la qualità del servizio offerto dagli infermieri italiani agli standard internazionali più elevati.
Parole chiave: Infermieristica, Formazione, Servizio Sanitario Nazionale.
Nursing Education and Sustainability of the National Health Service
ABSTRACT
Nursing education is a cornerstone of the sustainability and efficiency of the National Health Service, given the central role of nurses in public health.
This discussion paper reflects on the history of nursing education in Italy and discusses the need for greater professional qualification and the importance of specialized differentiation in post-graduation education.
Specifically, it explores how rethinking the current educational pathway could address both the need to modernize the healthcare system and the declining attractiveness of the nursing profession, contributing to aligning the quality of services provided by Italian nurses with the highest international standards.
Key words: Nursing, Education, National Health Services.