Tutor didattici universitari e infermieri esperti in cure palliative: una sinergia possibile nella formazione degli studenti infermieri


Preparare i futuri infermieri per la cura dei pazienti nella loro fase ultima di vita e le loro famiglie rappresenta una sfida per la formazione infermieristica; in ambito universitario, gli educatori devono rimanere acutamente sensibili a questa tematica (Brien et al., 2008). L’accompagnamento alla morte fa parte dell’umanizzazione delle cure e richiede all’infermiere delle capacità peculiari che attraversano varie competenze, poiché l’evento morte è trasversale a tutte le situazioni di malattia.
La competenza e la capacità di comunicazione sono elementi fondamentali della pratica infermieristica, in relazione alla cura del malato con patologia terminale e morente e delle loro famiglie (Sheldon et al., 2006). Da alcuni studi che hanno esplorato le esperienze degli infermieri che operano in hospice sono emerse carenze nella formazione relativamente alle cure palliative (Stillman et al., 2005). In particolare, si sostiene che il racconto e la narrazione di storie di pazienti nella loro fase finale di vita favoriscono la riflessione su ambiti etici e clinici sia da parte di studenti che di infermieri (Holloway et al., 2007).
Nello scorso a.a. 2010/2011 il nostro Corso di laurea in Infermieristica del Polo didattico di Macerata dell’Università Politecnica delle Marche, nell’ambito dei laboratori tutoriali ha adottato delle strategie didattiche per promuovere la consapevolezza dello studente sull’importanza della relazione di aiuto verso il paziente in fase terminale, inserito in un percorso di cure palliative. Fare acquisire competenze specifiche nella presa in carico nel fine vita è stato il nostro principale obiettivo.
L’accertamento infermieristico, con particolare riguardo alla valutazione del dolore, e la riduzione del gap tra conoscenze teoriche e competenze cliniche sono stati gli elementi sui quali si è costruito l’intero processo formativo.

Il percorso dedicato alle cure palliative
L’esperienza formativa è stata inserita nel II semestre del III anno, con seminari realizzati in partnership tra tutori didattici e tutor clinici operativi negli ambiti assistenziali delle cure palliative.
Il primo step ha previsto la somministrazione di un questionario di autovalutazione composto da 11 item con lo scopo di consentire agli studenti l’auto-analisi dei bisogni formativi. È stata poi presentata una revisione dell’Ebn internazionale in merito alla relazione di aiuto nell’ambito delle cure palliative, per favorire negli studenti l’autovalutazione del gap rispetto all’esperienza di tirocinio clinico. Sono state quindi strutturate delle sessioni di re-training sulla relazione di aiuto e sull’accertamento infermieristico, con particolare riferimento alla valutazione del dolore, nonché alla normativa inerente.
La narrazione dei casi è stata affidata ai tutori clinici, relativamente alle fasi di diagnosi, trattamento della fase acuta, cure palliative ambulatoriali/domiciliari/hospice; si è poi recuperato il vissuto professionale, in modo da far emergere e offrire alla discussione gli aspetti infermieristici più specifici. Al termine dei lavori si è somministrato un questionario di valutazione dell’apprendimento e un questionario anonimo di gradimento. Il seminario ha avuto la durata di una giornata, i lavori si sono svolti in assemblea plenaria e gli studenti si sono inseriti liberamente nella discussione, apportando le loro esperienze o ponendo i loro quesiti agli esperti presenti.

Risultati
Hanno partecipato al laboratorio 61 su 64 studenti iscritti al terzo anno (95%). Al termine dell’incontro i risultati hanno messo in evidenza un apprendimento significativo per quanto attiene le competenze cognitive: infatti le risposte corrette sono passate dal 65,6% del pre-test al 97% del post-test (Grafico 1).

Grafico 1 – Confronto tra pre-test e post-test rispetto all’intervento tutoriale

Anche il questionario di gradimento ha messo in luce valori molto elevati (Tabella 1, Tabella 2)

Tabella 1 – Risultati del questionario di gradimento

Scala valutativa 1 (affatto) 2 3 4 5 (molto)

rispondenza aspettative

1 (2%)   2 (3%) 20 (33%) 38 (62%)

rispondenza obiettivi dichiarati

 

 

2 (3%)

16 (27%)

43 (70%)

ampliamento conoscenza

 

2 (3%)

7(12%)

27 (44%)

25 (41%)

coerenza alle esigenze formative

 

 

2 (3%)

21 (35%)

38 (62%)

clima d’aula

 

1 (2%)

5 (8%)

19 (31%)

36 (59%)

strutturazione del laboratorio

 

1 (2%)

4 (6%)

28 (46%)

28 (46%)

efficacia della metodologia didattica

 

2 (3%)

4 (6%)

26 (43%)

29 (48%)

aspetti organizzativi

 

 

9 (15%)

31 (51%)

21 (34%)

 

Tabella 2 – Valori medi per ciascun item del questionario di gradimento

Scala valutativa range media DS
rispondenza aspettative 1-5 4,51060752 0,7205038
rispondenza obiettivi dichiarati 1-5 4,52608048 0,5391757

ampliamento conoscenza

1-5

4,51127049

0,7830164

coerenza alle esigenze formative

1-5

4,52776309

0,5590781

clima d’aula

1-5

4,54535519

0,7212618

strutturazione del laboratorio

1-5

4,56416054

0,6839295

efficacia della metodologia didattica

1-5

4,58430913

0,7502277

aspetti organizzativi

1-5

4,56891318

0,6312509

 

Dove siamo arrivati
L’attività tutoriale strutturata ha raggiunto gli obiettivi prefissati, con un livello interessante di qualità percepita dallo studente. La discussione di casi clinici è risultata un valido approccio, in analogia a quanto riportato negli studi mirati alla formazione per le cure palliative (Connell et al., 2011), così come l’insegnamento svolto da tutor clinici ed universitari. Analoghi studi (Rosenbaum et al., 2005) dimostrano come un corso base sul fine vita, in grado di stimolare la riflessione, può rilevarsi utile in quanto consente allo studente di esaminare e discutere le proprie esperienze maggiormente caratterizzanti l’end of life. I risultati ottenuti suggeriscono di implementare e riproporre iniziative simili, nelle quali i tutor didattici e gli infermieri esperti (professional) integrino i propri ambiti di competenza a favore di una formazione sinergica e spendibile nell’ambito clinico.

Si ringraziano per la preziosa e insostituibile collaborazione le colleghe Giacinta Manfroni e Teresa Turco, oltre alla dirigente dott.ssa Mara Buccolini: senza di loro non avremmo realizzato tale progetto.

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Bibliografia

– Brien LA, Legault A & Tremblay N, (2008). Affective learning in end-of-life care education: the experience of nurse educators and students. International Journal of Palliative Nursing, vol.14 (12), pp. 610-614.
– Connell SE, Yates P (2011). Understanding the optimal learning environment in palliative care. Nurse Education Today vol. 31(5), pp. 472-6.
– Holloway I, Freshwater D, (2007). Narrative Research in Nursing. Blackwell Publishing, Oxford.
– Sheldon LK, Barrett R, Ellington L, (2006). Difficult communication in nursing. Journal of Clinical Scholarship, vol. 38 (2), pp. 141–147.
– Stillman D, Strumpf N, Capezuti E, Tuch H, (2005). Staff Perceptions concerning barriers and facilitators to end-of-life care in nursing home. Geriatric Nursing vol. 26 (4), pp. 259–264.