Quando non è indicata la priorità sull’impegnativa, la burocrazia


Paura, dubbi, sgomento, incertezze, ansia accompagnano quasi sempre chi deve affrontare un percorso di cura dopo una diagnosi di tumore. A tutto questo si aggiunge spesso un “dolore” che non è solo fisico, emotivo, è quello burocratico.
Un dolore che “tocca” la persona assistita, la sua rete sociale, i professionisti che la accompagnano nel percorso di cura. Un dolore sordo, sempre o quasi presente, resistente, pare, a qualsiasi “terapia”.
Debora, che dal 2016 dopo una diagnosi di tumore al seno, ha iniziato un percorso di cura, la racconta così la burocrazia che vive nel quotidiano.

Dopo una malattia importante, il cancro nel mio caso, sei abituato a seguire da protocollo (che brutto questo termine!) degli esami di routine e in qualche caso degli esami straordinari per andare a fondo di qualche problemino che si presenta e che deve essere indagato.
Potrei fare molti esempi di situazioni intasate dalla burocrazia che ho vissuto ma racconto ciò che sto vivendo proprio ultimamente.
Una sera di qualche settimana fa ho avuto una colica addominale terribile. Mia madre settantaseienne ha dovuto recarsi in farmacia per prendere un farmaco che mi facesse passare i dolori. Così, non appena in piedi, sono andata come da prassi dal mio medico che, molto attento, mi ha prescritto un’ecografia addominale. Purtroppo nell’impegnativa ha dimenticato di indicare l’urgenza.
Per settimane ho chiamato per prenotare l’esame presso la struttura dove faccio tutte le indagini di questo tipo. Ogni volta mi veniva risposto che erano in attesa si aprissero le agende per il mese successivo.
Come si può immaginare nella vita di tutti i giorni fatta di impegni lavorativi, personali e problemi vari queste continue telefonate cominciano a rarefarsi perché sei preso da mille pensieri.
Ebbene, devo ancora avere un appuntamento che, se tanto mi da tanto, non sarà prima di dicembre.
Questa è una delle tante esperienze negative che si vivono quotidianamente, che tutti vivono quotidianamente.
Ma nel caso di un vissuto come il mio, quando le settimane passano, le ansie diventano sempre più martellanti e inizi a dormire male la notte. Tutto diventa pesante, la tua giornata lavorativa, il rapporto con i tuoi amici e i tuoi affetti più cari perché quell’ansia di cui accennavo prima non lascia spazio alla serenità e al tuo equilibrio psico-fisico.

Marina Vanzetta
10 ottobre 2022

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