Integrazione e interazione per la sicurezza del percorso perioperatorio


A.I.C.O. (Associazione Infermieri Camera Operatoria), un’associazione presente – con le sue sezioni regionali – su tutto il territorio nazionale da ben 34 anni. Nata nel 1988 per favorire il confronto con altre realtà del settore, aumentare e valorizzare la conoscenza e le competenze degli infermieri in sala operatoria.
Oggi, non solo degli infermieri, ma anche di tutti gli altri operatori di questo ambito che per peculiarità, potremmo definire “chiuso” perché dalla sicurezza del percorso perioperatorio non si può prescindere.
Fondamentale quindi, anche in questo contesto, integrazione, interazione, multidisciplinarietà, multiprofessionalità oltre alla competenza. Ma come? Ne abbiamo parlato con Claudio Buttarelli Presidente dell’associazione.

Come si coniugano e come si mettono a terra questi termini densi di significato a favore proprio della sicurezza del percorso perioperatorio?
La camera operatoria rappresenta uno dei sistemi più complessi dal punto di vista organizzativo, gestionale e relazionale presenti nel mondo sanitario.
L’elevata complessità del sistema è caratterizzata dal numero di professionisti coinvolti e dalla quantità di informazioni richieste per il corretto svolgimento di tutte le procedure chirurgiche; caratterizzate da una molteplicità di fattori quali intensità, tempestività ed urgenza.
Il progressivo invecchiamento della popolazione e l’aumento dell’aspettativa di vita, la compresenza di molteplici patologie croniche e degenerative, sono elementi che caratterizzano fortemente lo scenario sanitario attuale. Alla luce di queste considerazioni A.I.C.O., Associazione Italiana Infermieri di Camera Operatoria e Società Scientifica, con la sua presenza su tutto il territorio Nazionale, promuove, in collaborazione con altre Società Scientifiche e Associazioni anche internazionali, la necessaria e naturale evoluzione della professione infermieristica, dei profili di competenza e dei ruoli, in risposta non solo ai mutati bisogni di salute ma anche ai cambiamenti organizzativi in atto.
La Sala Operatoria è una parte del percorso assistenziale, A.I.C.O. guarda al paziente chirurgico in tutto il peri-operatorio avendo una visione di area chirurgica; solo con un quadro di insieme è possibile erogare assistenza di qualità e in sicurezza personalizzando l’assistenza.
A.I.C.O. sta affrontando grandi sfide, è tempo di promuovere la formazione di Infermieri specialisti di area chirurgica e di sala operatoria identificando figure di snodo nel processo assistenziale come ad esempio il Primary Nurse. Un’opportunità la nostra, che vede A.I.C.O. garante della formazione e dell’evoluzione professionale, che si traduce nell’agire quotidiano sempre attenti ai mutevoli bisogni del paziente, del servizio, della cura e del rapporto umano riconoscendo le peculiarità di ogni persona andando oltre il tecnicismo e l’organicità della patologia, traducendosi in assistenza di qualità e sicurezza.
Questi sono i temi che A.I.C.O. affronterà anche nel prossimo Congresso Nazionale che si svolgerà al Palacongressi di Riccione nelle giornate del 9-10-11 Novembre del 2023. Le compete avanzate specialistiche racchiudono un alto contenuto scientifico che caratterizzano il professionista in quel dato contesto organizzativo inglobando competenze intellettuali, tecniche e comunicative all’interno degli ambiti di discrezionalità decisionali del professionista, solo in questo modo possiamo raggiungere elevati livelli di sicurezza delle cure e massima qualità.

E in tutto questo la persona assistita che ruolo ha? La si può o la si deve considerare parte attiva di questa interazione?
In un ambiente molto complesso come la Camera Operatoria sia dal punto di vista organizzativo, gestionale, amministrativo, l’assistito è un punto centrale del percorso di cura.
La preoccupazione, l’ansia e lo stato di agitazione del paziente che affronta l’intervento chirurgico sono stati emotivi presenti, ci sono evidenze che dimostrano che una delle cause sia la scarsa comunicazione e informazione da parte del personale sanitario che non coinvolge il paziente nel proprio percorso di cura.
A.I.C.O. guarda al paziente chirurgico in tutto il peri-operatorio avendo una visione di area chirurgica; solo con un quadro di insieme è possibile erogare assistenza di qualità e in sicurezza personalizzando l’assistenza, aspetto fondamentale che A.I.C.O. ha inserito come area di competenza CORE (Area comunicativo-relazionale) nel documento prodotto e presentato in Federazione Nazionale che descrive chi è e le competenze avanzate necessarie per l’Infermiere Specialista di Sala Operatoria.
In molti convegni regionali che A.I.C.O. organizza, il tema della comunicazione col paziente, che non dimentichiamoci è tempo di cura, è profondamente trattato, si sottolinea e si portano esempi di percorsi strutturati di preparazione alla sala operatoria attraverso l’incontro col paziente nel pre operatorio, il conoscerlo, il presentarsi… ”la sala operatoria si apre al paziente”, il professionista di sala operatoria incontra il paziente.
Il colloquio è vissuto come un momento nel quale discutere non della malattia in sé, ma del proprio percorso di cura. Il clima colloquiale rassicura il paziente che dopo un primo impatto di stupore, comprende che è un momento suo e che davanti a sé ha un professionista. Oltre ad un ripasso di quello che succederà il giorno dell’intervento, l’incontro si trasforma in un momento relazionale empatico creando i fondamenti per un rapporto di fiducia, trovando risposte a dubbi e paure dell’incognita di quel giorno. L’informazione al paziente è parte integrante della professione. L’ambiente “chiuso” della sala operatoria si apre virtualmente al paziente, altro esempio è la presenza di A.I.C.O. alla Notte Europea dei Ricercatori LEAF coordinata da Frascati Scienza che ha come obiettivo quello di avvicinare il pubblico ai temi della ricerca e della scienza. A.I.C.O. porta il Surgical Theatre con una vera e propria sala operatoria per presentare il mondo “chiuso” della sala operatoria al pubblico non sanitario con programmi diversificati e simulazioni di interventi chirurgici sia a Sestu (Cagliari) che a Frascati (Roma).

Marina Vanzetta
27 settembre 2022

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