Il raggiungimento dei learning outcome secondo il modello tuning nei corsi di laurea in infermieristica dell’Emilia-Romagna


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INTRODUZIONE
Da tempo i professionisti infermieri, che si occupano con differenti livelli di responsabilità della formazione universitaria, sentono l’esigenza di descrivere e dichiarare, in maniera uniforme e condivisa, il risultato finale delle molteplici attività di apprendimento che costituiscono il percorso formativo degli studenti infermieri. Il tema delle competenze raggiunte dal neolaureato, acquisite e verificate durante il Corso e certificate in occasione dell’esame abilitante, ha reso necessario un ampio ed approfondito confronto tra le sedi dei Corsi di Laurea (CdL) in Infermieristica dei quattro Atenei della Regione Emilia-Romagna (Bologna, Ferrara, Modena-Reggio Emilia, Parma).
Lo studio rientra nello sviluppo complessivo di un progetto che permetterà di contribuire alla definizione puntuale del core competence del laureato in Infermieristica, alla luce della vigente normativa sull’esercizio professionale, e del core curriculum.
La definizione delle competenze del laureato in Infermieristica, nell’attuale contesto nazionale e internazionale, è ancora caratterizzata da un profondo confronto; la Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI) ha nel tempo pubblicato diversi documenti e specifici progetti formativi per definire i livelli della formazione infermieristica universitaria, con l’obiettivo di armonizzala nell’ambito del contesto europeo.
Il Progetto Tuning Educational Structures in Europe offre una guida concreta alla realizzazione delle politiche d’indirizzo del Processo di Bologna (1999), fornendo indicazioni metodologiche per progettare, sviluppare, attivare e valutare i corsi di studio secondo la nuova riforma dei cicli (Tuning Project, 2006).
Nell’ambito del progetto Tuning, a partire dagli anni 2000 si sono costituiti vari gruppi di ricerca: uno dei gruppi più attivi è stato quello infermieristico, coordinato da Mary Gobbi, docente presso l’Università di Southampton, che ha partecipato alla stesura del documento “A Tuning guide to formulating degree programme profiles” e all’identificazione delle core competence infermieristiche (Gobbi, 2009).
L’approccio basato sulle competenze ha spinto molti Paesi a ripensare e riformare la formazione infermieristica. In Spagna (Zabalegui, Cabrera, 2009) e in Danimarca (Råholm, Hedegaard et al., 2010) le abilità di Tuning sono state utilizzate nella progettazione dei diversi livelli formativi nelle accademie infermieristiche, mentre nel Regno Unito la riforma dell’istruzione si è conclusa con l’accettazione delle competenze Tuning complete e articolate nei curricula (Gobbi, 2011; Zabalegui et al., 2006).
Per quanto concerne il contesto nazionale, il Centro di Eccellenza per la Cultura la Ricerca Infermieristica (CECRI) dell’OPI di Roma ha pubblicato un documento per la costruzione di un modello di valutazione delle competenze infermieristiche nell’esame di abilitazione professionale, basato sul Tuning Project for Nursing, riconosciuto come modello di riferimento dai docenti di 4 Università della regione Lazio. L’approccio basato sulle competenze, declinate in learning outcome, è stato considerato come un supporto che consente di riflettere sull’attuale situazione della formazione infermieristica, al fine di garantire visioni condivise e orientamenti comuni nel contesto italiano ed europeo.

IL NOSTRO PERCORSO
I Responsabili/Direttori delle attività didattiche professionalizzanti della Regione Emilia-Romagna hanno adottato il Modello Tuning per poter valutare e certificare le competenze del laureato che si inserisce nel mondo del lavoro. E’ stato elaborato un documento contenente i learning outcome previsti per la formazione infermieristica di base e post-base. Il documento finale, frutto di diversi confronti, è stato presentato in forma definitiva in una giornata di studio alla presenza delle Direzioni Assistenziali delle Aziende Sanitarie della Regione Emilia-Romagna, dei Collegi IPASVI (ora OPI) e del mondo accademico il 15 ottobre 2016 a Reggio Emilia (Bulgarelli, 2020).
L’esperienza di tirocinio assume un’importanza fondamentale per il raggiungimento di alcuni learning outcome individuati; da qui la scelta di condurre uno studio contestualizzato in tale ambito.
Il nostro studio osservazionale multicentrico si è quindi proposto di valutare il raggiungimento dei nursing learning outcome riferiti alle abilità gestuali selezionate dalla competenza n. 14 del modello Tuning “Dimostra la capacita di utilizzare in maniera appropriata un bagaglio di competenze infermieristiche, dispositivi medici e gli interventi/attività per fornire la cura ottimale”, da parte degli studenti del III anno del CdL in Infermieristica.
Gli obiettivi specifici dello studio comprendono la valutazione del raggiungimento delle seguenti abilità:
 Rilevazione dei parametri vitali (Pressione Arteriosa, Polso arterioso periferico, Respiro, Temperatura Corporea, Dolore).
 Esecuzione del prelievo venoso.
 Posizionamento del catetere venoso periferico.
La raccolta dei dati è avvenuta nel periodo 15/07/2018 – 30/11/2018, dopo aver ricevuto l’autorizzazione dal Comitato di Bioetica dell’Università di Bologna (Prot. 94428 del 13/07/2018).
Il setting è rappresentato dalle unità operative che costituivano le sedi del tirocinio curriculare del III anno e dove hanno avuto la possibilità di applicare/eseguire le prestazioni oggetto di indagine (Tabella 1).

Tabella 1. – Setting
Area scientifico-disciplinare UU.OO. coinvolte
Area medica generale e specialistica 8
Area chirurgica generale e specialistica 3
Area intensiva e dell’emergenza 14
Cure primarie e sanità pubblica 4
Cure palliative 2

Lo strumento di rilevazione è rappresentato dalla scheda di registrazione unica SVAT (Strumento di Valutazione delle Attività di Tirocinio) adattata agli obiettivi dello studio. Lo strumento presenta un grading per la valutazione delle performance specifiche per le dimensioni: cognitiva, affettivo-relazionale e psicomotoria. La scheda presenta quattro livelli di performance (0=non raggiunto, 1=parzialmente raggiunto, 2=quasi raggiunto, 3=raggiunto) e per ogni dimensione sono stati individuati i criteri di raggiungimento degli obiettivi. In particolare, l’aspetto discriminante tra il parzialmente e quasi raggiunto riguarda, per la dimensione cognitiva, la capacità di proporre soluzioni; per la dimensione affettivo-relazionale l’utilizzo dell’ascolto attivo nella relazione e per la dimensione psicomotoria il grado di autonomia nell’esecuzione delle azioni con o senza supervisione. Lo strumento prevede, per ogni check-list, la valutazione di n. 13 azioni. Lo strumento prevede la possibilità di esprimere la non valutabilità per assenza o scarsità di opportunità formative.
Il gold standard previsto era 100%, ovvero tutti gli studenti partecipanti applicano correttamente i passaggi della scheda SVAT di valutazione delle abilità.
Lo studio ha previsto le seguenti fasi:
• Incontro informativo di presentazione del protocollo di studio con i Coordinatori Infermieristici, i Responsabili della Direzione Infermieristica e i ricercatori locali (tutor clinici).
• Incontro con gli studenti da parte dei ricercatori di ogni Sezione/Sede formativa per presentare lo studio, le finalità, lo strumento di rilevazione e per acquisire il consenso informato e l’autorizzazione al trattamento dei dati.
• N. 3 osservazioni da parte del tutor clinico in merito alle abilità selezionate.
• Elaborazione statistica dei dati anonimi e aggregati.
Sono stati reclutati nello studio gli studenti iscritti al terzo anno dell’A.A. 2017/2018 dei Corsi di Laurea dei quattro Atenei Regionali e delle Sezioni/Sedi formative che hanno aderito allo studio. Gli studenti sono stati coinvolti durante il loro ultimo tirocinio curriculare. Sono stati inclusi gli studenti:
 In corso con valutazione/i del/i tirocinio/i precedente/i del III anno positiva/e.
 Che hanno frequentato tutti e tre gli anni presso il medesimo Ateneo.
 Che stavano svolgendo l’ultimo tirocinio del terzo anno presso le sedi individuate dallo studio.
Sono stati invece esclusi gli studenti Incoming Erasmus, ovvero gli studenti provenienti da Università estere per intraprendere un periodo di studio presso la nostra Università. La popolazione eleggibile è risultata quindi pari a 367 studenti. I risultati sono stati elaborati mediante statistica descrittiva per mezzo del software Excel®. Lo studio è stato approvato dal Comitato di Bioetica dell’Università di Bologna.

RISULTATI
Complessivamente, hanno partecipato allo studio 177 studenti, il 48% del totale. Le rilevazioni sono state 1192 così distribuite (Tabella 2).

Tabella 2. – N. rilevazioni per abilità
Abilità N. rilevazioni
Rilevazione Pressione arteriosa 170
Rilevazione Polso arterioso periferico 172
Rilevazione Respiro 171
Rilevazione temperatura corporea 169
Rilevazione dolore 174
Esecuzione prelievo venoso 174
Posizionamento catetere venoso periferico 162
Totale Rilevazioni 1192

La tabella 3 riporta i risultati delle rilevazioni da cui emerge che gli studenti hanno ottenuto in tutte le abilità il massimo del valore previsto (9), corrispondente al raggiungimento dell’obiettivo in tutte e 3 le dimensioni indagate durante le 3 rilevazioni effettuate. Media e moda corrispondono al valore 9. I valori differenti di DS sono dipesi dal numero di Data miss presenti nel testo.
Inoltre, dai risultati si evince che il valore minino ottenuto dagli studenti corrisponde a 6, equivalente al livello “obiettivo quasi raggiunto”, mentre il valore massimo si è attestato a 9 corrispondente a “obiettivo raggiunto”. Di conseguenza, si sono registrati minimi scostamenti in alcune abilità.

Tabella 3. – Risultati delle rilevazioni
Abilità Media Moda DS* MIN MAX
Rilevazione Pressione arteriosa 9 9 0 6 9
Rilevazione Polso arterioso periferico 9 9 0.2 6 9
Rilevazione Respiro 9 9 0 6 9
Rilevazione temperatura corporea 9 9 0.1 6 9
Rilevazione dolore 9 9 0 6 9
Esecuzione prelievo venoso 9 9 0.3 6 9
Posizionamento catetere venoso periferico 9 9 0.2 6 9

 

CONCLUSIONI
Questo studio descrive il raggiungimento dei Nursing Learning Outcome riferiti alle abilità gestuali selezionate dalla competenza n. 14 del modello Tuning da parte degli studenti del III anno appartenenti a 4 Atenei della Regione Emilia-Romagna.
I risultati dello studio hanno confermato l’ipotesi iniziale, dimostrando che tutti gli studenti osservati sono stati in grado di realizzare correttamente le azioni previste dallo strumento di valutazione in tutte le abilità oggetto di studio: rilevazione dei parametri vitali, esecuzione del prelievo venoso e posizionamento del catetere venoso periferico.
Lo studio ha permesso inoltre di sostenere la validità di costrutto della scheda SVAT come strumento di valutazione delle competenze degli studenti in apprendimento clinico e di replicarne, eventualmente, l’utilizzo in future ricerche.
Il tema dell’apprendimento basato sulle competenze e soprattutto il consenso sul modello di riferimento da adottare è argomento ancora oggetto di dibattito da parte di chi si occupa di formazione; si tratta di un risultato non generalizzabile a tutta la popolazione studentesca del CdL in Infermieristica a livello nazionale e sono necessarie ulteriori indagini per stabilire un concetto completo di competenza. Tuttavia i risultati di questo studio rappresentano i primi esiti di un processo più ampio volto a garantire un approccio comune e condiviso, un primo passo verso una formazione più omogenea all’interno del sistema universitario.
L’esito raggiunto avvalora le scelte di programmazione didattica e di strategie formative adottate dalle Sedi/Sezioni formative dei 4 Atenei della Regione Emilia-Romagna, sostenendo l’importanza di adottare una visione condivisa (italiana ed europea) delle competenze esito del laureato/a triennale in Infermieristica.

Conflitto di interessi
Si dichiara l’assenza di conflitto di interessi.

Finanziamenti

Gli autori dichiarano di non aver ottenuto alcun finanziamento e che lo studio non ha alcuno sponsor economico.

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Bibliografia

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