Gli infermieri visti dai giuristi


Giuseppe Battarino Magistrato, Lorenza Marco Avvocato, Egle Pilla Magistrato

Chi era l’infermiere prima della pandemia? Chi è l’infermiere ora? Che cosa manca all’infermiere per consolidare l’immagine che dato di sé?

Nelle loro risposte una “fotografia” che evidenzia un’immagine di “noi” che vorremmo avessero tutti e quel “cambio di visione” che riteniamo irrinunciabile e non più procrastinabile.

CHI ERA PER LEI L’INFERMIERE, COME LO CONSIDERAVA PRIMA DELLA PANDEMIA?
Giuseppe Battarino
Ho la fortuna di conoscere il mondo degli infermieri da oltre un ventennio, da quando ho iniziato a occuparmi dei problemi giuridici delle professioni sanitarie e della prevenzione del contenzioso.
La mia sensazione immediata, poi confermata costantemente, è stata ed è quella di una categoria in cui la coscienza dei propri compiti, della necessità di conseguire nuove conoscenze, di confrontarsi, e anche, direi, la consapevolezza del valore del proprio contributo alla collettività, sono diffuse e profonde.
La misura di quanto questo si traduca in realtà l’ho poi avuta in due ambiti diversi: nel confronto culturale, sempre utile, interessante e mai banale, e nelle occasioni, personali e familiari, in cui ho vissuto direttamente in contesti di cura la dedizione e la competenza degli infermieri che ho incontrato.

Lorenza Marco
Ho avuto l’opportunità di approfondire la figura professionale dell’infermiere scoprendone il ruolo nel percorso di cura del paziente. Ciò mi ha permesso di superare la visione – certamente retaggio storico – dell’infermiere quale mero adiuvante ed esecutore delle decisioni del medico per poterne apprezzare la funzione di assistenza basata sul riconoscimento all’assistito della propria individualità e del proprio essere “persona” prima che “paziente”.

Egle Pilla
Ho sempre considerato l’infermiere una figura di grande rilievo rispetto all’intero sistema ospedaliero. In particolare la sua posizione di raccordo tra i bisogni e le esigenze del paziente e le terapie e le scelte adottate dal sanitario richiede non solo competenza e professionalità, ma anche un grande senso di umanità e una capacità di comprensione dei soggetti che in quel momento vivono inevitabilmente situazioni di disagio e difficoltà.
Inoltre ho sempre pensato che l’infermiere non sia il semplice esecutore di scelte altrui, quanto piuttosto un interlocutore attivo e per il sanitario rispetto alle diagnosi e le terapie a praticarsi e per il paziente per la rappresentazione dei propri bisogni e delle proprie patologie.

CHI È L’INFERMIERE ORA E COME RITIENE SIA DA CONSIDERARE?
Giuseppe Battarino
Le vicende dell’emergenza epidemiologica hanno portato alla ribalta il ruolo e l’opera degli infermieri: ma credo si debba sfuggire all’emotiva e volatile narrazione mediatica fatta di storie di angeli ed eroi.
Il messaggio migliore da dare, da parte degli infermieri è “noi eravamo e siamo questi, quello che ora avete visto è quello che quotidianamente da sempre facciamo”. Ed è questo il mio pensiero.

Lorenza Marco
Credo che durante la fase emergenziale sia diventata più percepibile l’importanza del ruolo dell’infermiere. Grazie anche alla stampa e ai social media, infatti, vi è stata una maggiore divulgazione dell’attività svolta e sono diventati più visibili l’impegno e la funzione di questa figura professionale.
Se sotto il profilo sanitario gli infermieri hanno dimostrato di sapersi adattare a lavorare in condizioni certamente proibitive, in reparti creati ad hoc, confrontandosi con protocolli e indicazioni scientifiche sempre mutevoli, sotto il profilo della cura hanno spesso rappresentato l’unico anello di congiunzione tra il paziente e i familiari e saputo essere l’ultimo conforto di chi, da solo, ha dovuto affrontare la morte. La peculiarità del periodo, dunque, ha aiutato nel rendere ancora più palese la relazione con il paziente quale nucleo essenziale dell’attività infermieristica.

Egle Pilla
La pandemia ha segnato sicuramente per tutti noi un prima e un dopo, irreversibilmente. E questo ha riguardato ciascuno di noi, rispetto al lavoro che svolgiamo, ma anche rispetto alla nostra vita nel suo complesso.
Ma il significato che ha rivestito per tutti coloro che operano nel mondo sanitario è assolutamente singolare.
All’improvviso le immagini degli ospedali, delle corsie, delle ambulanze, dei reparti di terapia intensiva sono entrati prepotentemente nelle nostre vite e nel nostro quotidiano. Ed insieme ai luoghi anche gli abitanti di quei luoghi sono diventati a noi familiari: abbiamo sofferto e gioito con quelle donne e quegli uomini che in abiti verdi e bianchi con maschere, guanti e visiere sono diventati la nostra unica speranza. Nelle loro mani abbiamo affidato le vite di amici, conoscenti, familiari, ma anche di tante persone che non conoscevamo, ma in cui ci riconoscevamo.
Gli infermieri sono diventati “angeli” per la loro capacità di vegliare sugli ammalati, ma anche “eroi” per la loro inesauribile energia e per la totale dedizione ed abnegazione che per qualcuno ha significato anche il contagio, la malattia e la morte.
Tutto ciò ha solo rafforzato in me la grande considerazione ed ammirazione che ho sempre avuto per chi sceglie di svolgere la professione di infermiere e mi ha reso maggiormente consapevole dei sacrifici che agli stessi sono richiesti e dei rischi che gli stessi possono correre.
E’ quella dell’infermiere una figura necessaria e insostituibile e a cui va riconosciuta maggiore tutela rispetto alle condizioni economiche e lavorative in cui opera.

CHE COSA MANCA SECONDO LEI ALL’INFERMIERE IN TERMINI DI RICONOSCIMENTO SOCIALE PER CONSOLIDARE L’IMMAGINE CHE DATO DI SÉ – SIA SE PER LEI È POSITIVA, SIA NEGATIVA – DURANTE LA PANDEMIA?
Giuseppe Battarino
Viviamo in un mondo in cui la comunicazione è fondamentale e probabilmente un investimento in comunicazione sarà necessario: perché è la correttezza e la scientificità di ciò che si comunica la variabile essenziale: in questo ciascun infermiere si deve e si può sentire coinvolto, come fonte di corretta e utile conoscenza per i cittadini.
Ma vorrei aggiungere un elemento positivo, che ho potuto verificare in questa fase. Da parte di alcuni settori delle professioni mediche si sono invocati “scudi giudiziari”, più o meno fantasiosi, per mettersi al riparo dai contenzioni successivi all’emergenza. E’ un problema serio, che però non può essere affrontato emotivamente.
Quello che ha contraddistinto la professione infermieristica è stata la scelta di non piangersi preventivamente addosso ma di farsi scudo della propria competenza professionale, in grado di superare, vista nell’insieme della categoria, le verifiche che dovessero esserci.
Ecco, i messaggi di forza e dedizione non difensiva alla collettività possono servire a consolidare ulterioremente un’immagine positiva.

Lorenza Marco
All’infermiere spetta, ritengo, il compito di continuare a far emergere la cooperazione tra la pluralità di soggetti che si occupano della cura del paziente e dunque il rapporto e la valorizzazione di funzioni, competenze e ruoli diversi. La conoscenza tecnica, la specializzazione e la costante formazione sono l’investimento primario di ogni professionista e tale cura nella preparazione deve continuare ad emergere nella quotidianità di ogni infermiere; quest’ultimo, però, deve altresì proseguire nell’essere veicolo culturale dell’importanza di un approccio all’assistito in termini non riduttivi, riconoscendo nel malato un soggetto debole che non necessita solo di atti sanitari in senso stretto.

Egle Pilla
Penso che si debba investire in termini di “formazione” ed “ informazione”.
E’ fondamentale che il personale infermieristico sia sempre più qualificato e formato. Un alto livello di competenze e di specializzazione per gli infermieri è garanzia di un sistema sanitario moderno ed efficiente. Ciò comporta inevitabilmente un significativo investimento nel settore, un impegno di risorse in termini superiori rispetto a quanto sia stato fatto sinora, avendo tutti noi compreso come la tutela della salute dei cittadini è un bene di inestimabile valore.
Va altresì curata maggiormente l’informazione circa gli effettivi compiti e il concreto ruolo che un infermiere svolge nel sistema sanitario nel nostro paese: lo sapevamo anche prima della pandemia, ma lo abbiamo compreso molto meglio quando abbiamo visto cosa in concreto è richiesto ad un infermiere nella sua attività quotidiana.

4 agosto 2020

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