Incastrati per ore dentro una divisa ma forti e più stretti gli uni agli altri


Ci siamo riorganizzati la vita ed il lavoro.
Ci siamo ritrovati ad essere scelti come professionisti potenzialmente “sani”.
Abbiamo affrontato la paura di ammalarci e di poter far ammalare.
Ci siamo riscoperti forti e più stretti gli uni agli altri.
Ci hanno esposti come “tutor”, senza che noi venissimo affiancati da nessuno.
Ci siamo presentati ai nuovi colleghi e di quella “mano” ne abbiamo fatto subito casa.
Abbiamo saltato lunghe code al supermercato, ma siamo rimasti incastrati per ore dentro una divisa.
Siamo stati definiti “eroi”, senza sapere che la nostra quotidianità possa essere anche più straziante.
Siamo stati gratificati con regali e grandi parole, ma in noi resta il dubbio che da domani torneremo ad essere i rappresentanti di una sanità che non funziona, come se fossimo noncuranti di chi ci affidate ogni giorno.
Abbiamo goduto di una Roma silente e deserta, come ad Agosto per le vie della città, riscoprendo una natura che non pensavamo di avere.
Grazie alla nostra Caposala, ai medici, ai colleghi ed a tutti coloro che hanno collaborato.
Grazie a coloro che del #iorestoacasa, ne hanno fatto uno stile di vita seppur temporaneo: avete contribuito alla chiusura del nostro reparto come Covid-19.
Adesso, ripercorrendo quelle strade, sicuramente più affollate, mi viene da sorridere e pensare “chissà se, almeno in parte, ti rimpiangeremo caro Covid! “.

9 giugno 2020

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