Lo spreco di farmaci nella sanità italiana: l’opinione degli infermieri


È piuttosto recente l’interesse dei media riguardo agli sprechi nel mondo della PA, in particolare verso quelli che impattano sulla spesa ospedaliera, che in Italia è una delle voci di bilancio più consistenti della spesa sanitaria pubblica, rappresentando il 41,1% della spesa sanitaria pubblica totale (Lagostena et al., 2016). Si registra in specifico che nel 2015 vi siano stati nella sanità pubblica italiana 24,73 miliardi di sprechi (GIMBE, 2016), di cui il 30% causato dal sovrautilizzo delle risorse, tra cui i farmaci.

Secondo Quattrone (2017) il 13% della spesa farmaceutica è sprecata a causa di prodotti che vanno incontro a scadenza, in relazione a tre principali fattori: un sistema organizzativo poco efficiente nella relazione tra i magazzini ospedalieri e servizi; la mancanza di collegamenti in rete degli armadi farmaceutici, dei servizi e dei magazzini; una scarsa correlazione tra le richieste di beni e i consumi degli stessi.

Questi limiti fanno pensare alla necessità di innovare il sistema logistico, fatto che di per sé porterebbe a numerosi benefici. Secondo una ricerca condotta da SDA Bocconi, l’innovazione del sistema logistico può portare benefici finanziari e organizzativi importanti; in particolare l’indagine ha evidenziato tre aree di intervento che possono portare benefici, tra le quali vi è la personalizzazione e la tracciabilità delle terapie e dei farmaci.

Tuttavia, la maggior parte degli ospedali italiani ancora oggi gestisce i medicinali secondo un metodo definito tradizionale (Vaccaroni, 2016). Tale metodo si caratterizza per una scorta di farmaci nel servizio, piuttosto che centralizzata, con armadi o magazzini locali. La verifica delle scorte, e quindi l’analisi del fabbisogno del servizio, si basa sulla conoscenza e sull’esperienza dei singoli operatori, e non su logiche di approvvigionamento oggettive. Non in ultimo, spesso si constata l’assenza di check list e procedure, procedendo visivamente (Vaccaroni, 2016).

Ne deriva che:

  • le scorte di farmaci nel servizio risultano superiori rispetto all’effettivo bisogno e consumo; questo accade in quanto vi è la mancanza di metodologie e strumenti oggettivi a disposizione del personale per stimare il consumo medio del servizio stesso;
  • vi è un elevato rischio di presenza di farmaci prossimi alla scadenza nel servizio;
  • vi sia un dispendio di tempo, con ripercussioni sull’assistenza, a causa della necessità di più controlli e richieste alla farmacia (Cagliano et al., 2007; Vaccaroni, 2016).

E’ quindi necessario puntare all’innovazione del sistema logistico, per giungere a una razionalizzazione nell’uso delle risorse e a una loro ottimizzazione. Su questo versante in letteratura si riscontrano risultati consolidati in relazione alle seguenti metodologie:

  • il sistema con carrelli Kanban (Cagliano et al., 2007; Banfi et al., 2008) che ha ormai da un decennio dimostrato la sua efficacia;
  • il sistema con dose personalizzata (Bensa et al., 2010; Grillo et al., 2013);
  • il modello con armadi robotizzati (Antolini Broccoli et al., 2008; Cadeddu, 2015). In particolare per quanto riguarda questo sistema, secondo una ricerca condotta presso due ospedali in Qatar, dove erano presenti armadi robotizzati, il tasso di soddisfazione globale degli infermieri è stato pari al 91% (Zaidan et al., 2016). 

Poiché gli infermieri partecipano ampiamente e con responsabilità importanti alla gestione dei farmaci, si è ritenuto importante valutare la loro opinione in quanto esperti implicati nella gestione quotidiana della terapia farmacologica.

Spreco di farmaci: che ne pensano gli infermieri?
L’indagine è stata condotta attraverso un questionario anonimo composto da 8 item a risposta multipla, somministrato agli infermieri tramite social in cui erano rintracciabili infermieri. Il questionario è stato pubblicato in data 12/09/2017, per essere poi ritirato il 21/09/2017. I dati sono stati dapprima analizzati nel loro complesso, con 231 rispondenti; successivamente sono stati considerati i soli infermieri che hanno dichiarato di lavorare presso ospedali pubblici, ovvero 158 unità: dei 231 rispondenti, il 64,8% è in servizio presso ospedali pubblici, di cui il 54,1% da oltre 5 anni.

Risultati
Verificando l’attività di controllo della scadenza dei farmaci su base mensile, la maggior parte dei rispondenti (52,8%) ha affermato di svolgerla in modo saltuario, alternandosi con i colleghi, mentre il 40,3% ha affermato di svolgerla tutti i mesi; il 3,5% ha affermato di non aver mai svolto tale attività. Interessante il fatto che solo lo 0,9% dei rispondenti disponga di sistemi automatici di controllo delle scadenze nel proprio servizio (Figura 1).

Figura 1 – Attività mensile di controllo delle scadenze dei farmaci svolta nell’ultimo anno
Figura 1 – Attività mensile di controllo delle scadenze dei farmaci svolta nell’ultimo anno 

Durante il controllo dei farmaci, il 77% ha affermato di aver trovato prodotti prossimi alla scadenza e di averli dunque gettati; invece il 19,5%, ha affermato di non aver mai trovato farmaci prossimi alla scadenza (Figura 2).

Figura 2 – Presenza di farmaci prossimi alla scadenza durante l’attività di controllo
Figura 2 – Presenza di farmaci prossimi alla scadenza durante l’attività di controllo

Si è quindi chiesto agli infermieri se secondo loro fosse sbagliato eliminare i farmaci prossimi alla scadenza e se dunque sarebbe stato necessario trovare delle soluzioni alternativa: il 96,1% dei rispondenti, ha risposto positivamente. Di questi fanno parte 170 infermieri su 178 che avevano riferito di aver trovato farmaci prossimi alla scadenza, e 52 infermieri su 53 che avevano affermato di non aver trovato farmaci prossimi alla scadenza. Solamente il 3,9% ha dunque risposto in modo negativo, non ritenendo un problema l’eliminazione dei farmaci prossimi alla scadenza e dunque non considerando necessario trovare soluzioni alternative.

La maggior parte dei rispondenti (94,4%) ha dichiarato che nel proprio servizio è in uso un metodo tradizionale, mentre solamente l’1,7% ha riferito di usare un metodo con dose personalizzata, oppure armadi robotizzati (1,7%). Soltanto lo 0,9% ha dichiarato di usare carrelli Kanban (Figura 3).

Figura 3 – Metodo di gestione dei farmaci
Figura 3 – Metodo di gestione dei farmaci

Indagando i principali punti critici del modello del proprio servizio per la gestione dei farmaci, circa il modello tradizionale si è evidenziato che la principale criticità consista nelle eccessive scorte che in tal modo si creano, seguita dalla necessità di grandi investimenti per l’acquisto delle tecnologie necessarie al cambiamento e dall’alto rischio di presenza d farmaci prossimi alla scadenza. Emerge poi l’impossibilità di tracciare completamente il percorso del farmaco; un ulteriore problema è legato alla necessità di formare il personale per l’uso dei sistemi informatici (Figura 4).

Figura 4 – Punti critici del modello tradizionale secondo gli infermieri
Figura 4 – Punti critici del modello tradizionale secondo gli infermieri

Circa la strategia migliore per ridurre lo spreco di farmaci, la maggior parte dei rispondenti (41,6%) ritiene che sia la dose personalizzata, mentre il 24,7% ha preferito i carrelli Kanban, mentre gli armadi robotizzati sono stati indicati dal 24,2% (Figura 5).

Figura 5 – Modello per la gestione logistica dei farmaci al fine di ridurne lo spreco
Figura 5 – Modello per la gestione logistica dei farmaci al fine di ridurne lo spreco

Conclusioni
Dai risultati ottenuti emerge come la maggior parte degli infermieri si sia trovato a gettare farmaci prossimi alla scadenza: si conferma quindi uno spreco di farmaci, anche se non quantificabile. Un numero ancora maggiore di infermieri ha affermato che ritiene uno spreco gettare via farmaci prossimi alla scadenza, dunque sarebbe necessario trovare delle soluzioni alternative per permetterne l’utilizzo, contribuendo così alla riduzione dello spreco.

Il modello tradizionale, che dai dati sembra essere ancora quello più diffuso, presenta diversi punti critici: l’eccessiva presenza di scorte nel servizio, la necessità di grandi investimenti per l’acquisto di tecnologie mirate e il rischio di incorrere in farmaci scaduti.

Dai risultati ottenuti emerge come nessuno tra i sistemi innovativi proposti prevalga in modo netto sugli altri, in quanto è necessario valutare i punti di forza e di debolezza di ogni possibile alternativa, e scegliere quella migliore per ogni singola realtà. Infatti, come affermato da Bensa et al. (2010), non è possibile identificare una singola soluzione tecnologica e organizzativa migliore delle altre.
 

STAMPA L'ARTICOLO

Bibliografia

– Antolini Broccoli C., Giglioni A., Minucci A., Scoccia L. (2008) Il miglioramento dell’efficienza e della sicurezza delle terapie attraverso la gestione informatizzata. Bollettino Sifo, 54, (1), 20-25. Disponibile da: http://www.bollettinosifo.it/r.php?v=359&a=4187&l=2859&f=allegati/00359_2008_01/fulltext/20-25.pdf [u.c. 11/10/2017].
– Banfi R., Boschi E., Carducci C., Manocci A. (2008) La gestione dei farmaci in ospedale. L’infermiere, 1/2008, 26-28.
– Bensa G., Giusepi I., Villa S. (2010) La gestione delle operations in ospedale In: Lega F., Mauri C, Prenestini A., L'ospedale tra presente e futuro: analisi, diagnosi e linee di cambiamento per il sistema ospedaliero italiano. Milano, Egea, 266-285.
– Cadeddu A. (2015) Ottimizzazione in sicurezza della gestione del flusso dei farmaci, produzioni galeniche e dispositivi medici. Disponibile da: http://www.sifoweb.it/images/pdf/eventi-ed-ecm/corsi-regionali/2015/Cadeddu_Arianna_OK.pdf [u.c. 11/10/2017].
– Cagliano A., Carlin A., Grimaldi S. (2007), La logistica del farmaco in ambito ospedaliero. Disponibile da: https://iris.polito.it/retrieve/handle/11583/1741353/49596/Cagliano%20et%20al_ANIMP%202007.pdf [ u.c. 20/09/2017].
– Lagostena A., Canepa S. (2016) L’approccio snello che riduce gli sprechi. Progettare per la sanità. https://www.galliera.it/20/56/1154/file-articoli-in-evidenza/progettare-sanita [u.c. 20/09/2017].
– Grillo, Cecconi, Dall’Osso, Di Vita, Lorefice, Mantero (2013) PDL – Norme per promuovere la sicurezza nella somministrazione dei farmaci mediante l’applicazione del sistema di gestione del farmaco in dose unitaria. Disponibile da: http://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/schedela/apriTelecomando_wai.asp?codice=17PDL0018490 [u.c. 20/09/2017].
– Quattrone M. (2017), Magazzini ospedalieri. Ancora indietro molte Regioni del Centro-Sud. Necessarie nuove figure professionali competenti. Quotidiano sanità, 28 Maggio 2017. Disponibile da: http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=51210 [u.c. 25/09/2017].
– GIMBE, Rapporto sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale 2016-2025.  Disponibile da: www.rapportogimbe.it [u.c. 20/09/2017].
– Bocconi/Ceva. Disponibile da: http://www.logisticamente.it/Articoli/6313/Ricerca_Bocconi_Ceva_sulla_logistica_nella_sanita_identificate_tre_aree_di_miglioramento.aspx [u.c. 21/09/2017].
– Vaccaroni F. (2016), Gestione del farmaco in ospedale: modelli organizzativi e nuove tecnologie. On Medicine, Anno X, Numero 1. Disponibile da: http://www.onmedicine.it/articolo.php?id=8&nr=12016&t=far [u.c. 20/09/2017].
– Zaidan M., Rustom F., Kassem N., Al Yafei S., Peters L., Ibrahim M. (2016) Nurses’ perceptions of satisfaction with the use of automated dispensino cabinets at the Heart and Cancer Centers in Quatar: a cross – sectional study. BMC Nursing, 15:4. https://doi.org/10.1186/s12912-015-0121-7 [u.c. 20/09/2017].