La comunicazione ipnotica nel percorso clinico del paziente: esperienze e risultati nell’Azienda Molinette di Torino


Introduzione
La comunicazione Ipnotica è una tecnica che utilizza l'applicazione consapevole del linguaggio e dei meccanismi neurolinguistici implicati in alcune funzioni della mente, per indurre nel paziente uno stato mentale naturale e diverso dagli stati di veglia e di sonno, offrendogli l'opportunità di sviluppare e incrementare le capacità di autoapprendimento e autodeterminazione.
Lo stato mentale d’ipnosi è quindi uno stato fisiologico e dinamico, che sviluppa una particolare partecipazione mente-corpo con la quale il soggetto riesce ad influire sulle proprie condizioni psichiche e fisiche grazie al manifestarsi di fenomeni fisicamente evidenti che sono l’espressione della potenza di una immagine (monoideismo plastico), inducendo rassicurazione e tranquillità nel paziente in difficoltà, favorendo la collaborazione e la cura, riducendo l’ansia e la percezione del dolore.

Alcuni studi hanno permesso di osservare come l’effetto antidolorifico o antinocicettivo dell’ipnosi è tale da ridurre il dolore almeno del 50% (Casiglia & al., 2007). In un esperimento con dolore ischemico i ricercatori hanno dimostrato che soggetti altamente ipnotizzabili presentavano un aumento della tolleranza al dolore del 113% verso un incremento di tolleranza del 26% in soggetti scarsamente ipnotizzabili (De Benedittis et al., 1989). Un studio italiano ha messo in evidenza come l'ipnosi con suggestioni di analgesia focalizzata sia in grado di aumentare notevolmente la soglia del dolore. Nello studio sperimentale è stata valutata la soglia del dolore tramite stimoli elettrici applicati ai denti premolari dell'arcata inferiore destra e sinistra prima, durante e dopo ipnosi. L’ipnosi è stata indotta e somministrata una forte suggestione di analgesia localizzata nell'arcata dentaria inferiore destra. E’ risultato che la soglia del dolore nell'arcata inferiore destra era significativamente aumentata durante ipnosi, con un incremento medio del 220%; era aumentata anche a sinistra, ma a un livello nettamente inferiore. Ai soggetti è stato dato inoltre un comando post-ipnotico di analgesia residua per la durata di 15-20 minuti, proprio come succede dal dentista quando l'effetto dell'anestesia è ancora presente ma comincia a ridursi. L’ipnosi ha dimostrato di aver ridotto sia la percezione del dolore che le conseguenze cardiovascolari e riflesse. Ciò indica che l'analgesia ipnotica comporta una diminuzione di sensibilità e/o di un blocco di trasmissione di stimoli dolorosi, con depressione dell'arco riflesso nervoso (Casiglia & al., 2007).
Saper gestire la relazione terapeutica con tecniche di comunicazione ipnotica, per migliorare l’adesione alla procedura e alla terapia, permette di intervenire su quella quota di dolore procurata dagli stessi interventi sanitari, che non può essere sottovalutata.

Uno degli obiettivi dell’assistenza infermieristica è quello di favorire lo sviluppo nel paziente dell’autoefficacia, dell’autodeterminazione, della stima di sé, facendo emergere risorse latenti e portando l’individuo a riappropriarsi consapevolmente del proprio potenziale. Utilizzare la comunicazione ipnotica nelle procedure invasive permette agli infermieri di portare l’individuo a vivere l’esperienza di cura in modo originale e appropriato, alla ricerca di un maggior benessere psicofisico.

Le esperienze degli infermieri esperti in comunicazione ipnotica
L'introduzione della comunicazione ipnotica nel presidio Molinette è conseguente ad un'iniziativa condotta nell'ambito dei programmi coordinati dal COSD (Comitato aziendale Ospedale Senza Dolore), con l'obiettivo di ridurre l'intensità dell'ansia e del dolore percepito durante le procedure invasive. Dopo molti anni di verifica sugli esiti di questa modalità assistenziale durante le procedure diagnostico-terapeutiche, gli infermieri esperti di comunicazione ipnotica (ASIECI), in collaborazione con l’Azienda Molinette, hanno definito una procedura che riconosce questa competenza individuando la modalità di attuazione nei diversi servizi, dunque strutturando percorsi formativi necessari per gli operatori della salute.

Nel 2007 è stato condotto uno studio pilota con l'obiettivo di valutare l’efficacia della tecnica in questo contesto. Sono state arruolate 49 donne che avevano subito un intervento chirurgico al seno e che dovevano essere sottoposte a mammografia. Le pazienti sono state addestrate da un'infermiera esperta in comunicazione ipnotica all'uso dell’autoipnosi durante l’esame, al termine del quale c’è stata una valutazione dell'intensità del dolore e delle emozioni sperimentate durante la procedura, confrontata con la valutazione delle esperienze precedenti. Il dolore percepito utilizzando l’autoipnosi si è ridotto più del 50% rispetto alle esperienze precedenti e l'ansia e le emozioni ad essa correlate si sono ridotte mediamente del 70%, confermando i dati presenti in letteratura.

Tra il febbraio e il novembre 2008 è stato condotto un ulteriore studio osservazionale su un campione di convenienza di 188 pazienti, con l'obiettivo di valutare l'efficacia dell'uso della comunicazione ipnotica nella riduzione del dolore e dell'ansia generati da procedure interventistiche. Hanno partecipato alla ricerca le strutture di Terapia del Dolore e Cure Palliative, Endoscopia Digestiva, Emodinamica, Day Hospital Ematologico, Broncoscopia e Nefrologia ed è stata valutata l'efficacia della comunicazione ipnotica invece dell’utilizzo del farmaco sedativo o analgesico previsto nell'esecuzione delle procedure. Tra i risultati si evidenzia che: il 50% dei 188 pazienti ha dichiarato un livello di ansia prima della procedura molto intenso (NRS> di 7); nell'87% dei pazienti trattati l'ansia si è ridotta a valori < 2; l'88% dei pazienti ha riferito un dolore periprocedurale < a 3 e solo il 2% > di 7; il 100% dei pazienti dichiara di aver avuto un beneficio dall'uso della comunicazione ipnotica; il 95% ripeterebbe l'esame con la comunicazione ipnotica, mentre la restate percentuale preferirebbe una sedazione farmacologica. I risultati sul controllo del dolore sono equiparabili a quelli ottenuti con l’utilizzo di farmaci.

Nell’Azienda Molinette, dal 2008 ad oggi, sono stati formati circa 500 operatori con un percorso di base, mentre 20 professionisti hanno ottenuto il titolo di esperto in comunicazione ipnotica dopo un percorso di formazione specialistico; in ben 5 servizi dell’Azienda si sono poi organizzati tirocini tutorati per rafforzare le competenze acquisite in aula da 49 operatori, in modo da consolidare il patrimonio aziendale di infermieri esperti in comunicazione ipnotica.

La necessità di diffondere un patrimonio di conoscenza ha portato a promuovere corsi formativi e informativi. Il ruolo dell’infermiere esperto in comunicazione ipnotica, infatti, è proprio quello di creare un’alleanza terapeutica per aiutare il paziente a mobilizzare le proprie risorse interiori, spesso non conosciute ed ignorate, per risolvere e gestire i sintomi/problemi tra i quali il dolore.

Nell’anno 2013 sono stati eseguiti 3200 esami endoscopici con comunicazione ipnotica e più di 1000 pazienti hanno effettuato la broncoscopia con questa modalità, senza che sia stato necessario il ricorso alla sedazione farmacologica. Questo ha permesso di ridurre i tempi di osservazione post-procedura e di dimettere in sicurezza il paziente una volta concluso l'esame. Molti altri reparti hanno implementato questa modalità assistenziale durante le procedure ottenendo sempre ottimi risultati.

Obiettivi futuri
L' intento per il prossimo futuro è quello di comunicare, condividere ed estendere in ambiti esterni le conoscenze e le tecniche acquisite. Favorire scambi e relazioni esterne, oltre a determinare un arricchimento reciproco, diventa possibilità di promozione per nuovi progetti, valutazioni, pubblicazioni scientifiche e attività di ricerca. Attraverso la formazione e l’informazione è inoltre possibile divulgare le conoscenze acquisite dagli operatori esperti in comunicazione ipnotica, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’assistenza offerta al paziente.
 

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Bibliografia

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Sitografia
http://www.asieci.it/