Premessa
Da alcuni anni a questa parte si è determinata la necessità di dotarsi di nuovi strumenti organizzativi finalizzati alla razionale allocazione delle risorse complessivamente intese, con particolare riguardo a quelle umane. Tuttavia, questa esigenza, può essere soddisfatta solo a condizione che si proceda alla ridefinizione dei modelli gestionali attualmente in uso.
Parlare oggi di organizzazione infermieristica e della gestione delle risorse umane anche in termini numerici è equivalente a parlare di qualità, di motivazione, d’indicatori e standard assistenziali.
Il concetto di “Clinical governance” introdotto nel 1983 dall’Oms per includere i molteplici aspetti della qualità nelle organizzazioni sanitarie, già sottendeva il fatto che tutti gli strumenti del governo clinico-assistenziale non devono essere utilizzati in maniera sporadica e/o finalistica, ma devono essere integrati in tutti i processi di governo aziendale quali quelli strutturali-organizzativi, finanziari e professionali. Nello specifico, l’attività di staffing management è indirizzata alla definizione delle strategie appropriate di gestione per valorizzare le risorse umane, in relazione alle attitudini, conoscenze e competenze di ogni singolo professionista.
Nella logica del “governo clinico” sono sempre più necessari, anche nel campo dell’assistenza infermieristica, indicatori basati su criteri oggettivi, riproducibili e verificabili. Il loro impiego permette di misurare la complessità assistenziale, concetto multidimensionale che comprende la classificazione dello stato di criticità del malato, la definizione delle attività di assistenza infermieristica e la valutazione delle competenze necessarie (Santullo, 2004).
In ambito intensivo neonatale, non è disponibile nella letteratura nazionale e internazionale uno strumento validato e applicabile per definire il carico di lavoro, la complessità assistenziale e il fabbisogno di personale infermieristico.
La nostra esperienza
La necessità di definire nuovi strumenti organizzativi, rivedere i modelli gestionali e l’assenza di uno strumento utilizzabile in terapia intensiva neonatale sono state le ragioni che ci hanno portato a sperimentare uno strumento per la rilevazione del carico assistenziale utilizzabile nella Tin del nostro ospedale come parametro di definizione dello staff infermieristico.
Abbiamo perciò rivisto il Nursing activities score (Nas), ritenuto lo strumento più esaustivo e molto utilizzato, adattandolo al nostro contesto.
La versione adattata, Nas neonatale, è una sintesi numerica ottenuta da 23 items ed elaborata dopo uno studio retrospettivo che abbiamo condotto nel secondo semestre 2009 in cui abbiamo analizzato tutte le cartelle dei neonati ricoverati nella Tin del nostro ospedale. Nello specifico abbiamo focalizzato l’attenzione sulle attività di cura e conseguentemente sulle attività di assistenza infermieristica correlate.
Successivamente, dal 1° aprile al 30 settembre 2011, abbiamo sperimentato lo strumento: abbiamo effettuato una rilevazione giornaliera del Nas neonatale dei neonati degenti in Tin per ottenere un valore medio mensile che abbiamo sistematicamente comparato con il punteggio Acuity score impiegato nel progetto Sonar.
In sei mesi sono state raccolte 980 schede il cui valore medio di Nas neonatale mensile è stato pari a 39,3 la cui correlazione lineare inversa con Acuity score è risultata di R2: 0,68. Il dato ottenuto ha fatto corrispondere la definizione del bisogno di presenze infermieristiche da 0,9 a 3,5 per turno.
Alla luce dei risultati semestrali abbiamo proseguito la rilevazione fino al 31 marzo 2012 per avere un dato annuo (Tabella 1) e dei dati meno influenzati dagli andamenti temporali del breve periodo.
Tabella 1 – I dati della rilevazione | ||||
PERIODO |
NUMERO SCHEDE |
MEDIA NAS-N |
TASSO OCCUPAZIONE |
MEDIA NUMERO INFERMIERI/TURNO |
Aprile-Settembre 2011 |
980 |
39,33 |
53,32 |
2,1 |
Settembre 2011-Marzo 2012 |
1687 |
41,33 |
46,05 |
1,90 |
La rilevazione del punteggio annuo del Nas neonatale rapportato alla percentuale d’occupazione ha confermato come l’organico infermieristico della Tin dell’Ospedale Valduce composta da 13 infermiere di cui 2 P.T. al 50% e 1 P.T. al 75% suddiviso in due presenze nei 3 turni delle 24 ore, soddisfi la necessità assistenziale rilevata dal punteggio Nas neonatale che prevede la presenza di 2 infermieri per turno.
Conclusioni
Lo strumento Nas neonatale, oltre a consentirci di disporre di dati relativi al carico di lavoro, ci ha permesso di fare alcune considerazioni circa il suo utilizzo. La prima, la sperimentazione è stata possibile solo grazie alla sensibilità di tutto il personale infermieristico della Tin che ha intuito l’importanza e l’opportunità del documentare l’attività assistenziale.
La seconda, lo strumento che si presenta molto articolato è stato di facile utilizzo grazie ad un’uniforme formazione fornita al team.
Lo strumento ha, però il limite di essere specifico per l’applicazione nella Tin del nostro ospedale con le attuali caratteristiche assistenziali; eventuali cambiamenti tipologici della popolazione oggetto d’indagine o delle patologie d’accesso renderebbero inadeguato anche per il contesto in cui è stato adattato.