Progetto Mattoni: il Patient file, un impegno per tutti i professionisti


Il progetto Mattoni Ssn, approvato in Conferenza Stato-Regioni il 10 dicembre 2003, è nato con la finalità di declinare un linguaggio comune a livello nazionale, al fine di assicurare la confrontabilità delle informazioni contenute nel Nuovo sistema informativo sanitario (Nsis) che rappresenta la base di dati condivisi a partire dai quali sviluppare misure necessarie al bilanciamento costi-qualità (Ministero della salute, 2003).
Questo progetto, articolato in 15 diverse linee di progettuali, ha visto impegnati molti professionisti nell’elaborazione di metodiche finalizzate a rispondere alle richieste informative del Nsis.
I Mattoni Ssn riguardano i seguenti aspetti:

  1. classificazione delle strutture;
  2. classificazione delle prestazioni ambulatoriali;
  3. evoluzione del sistema Drg nazionale;
  4. ospedali di riferimento;
  5. standard minimi di quantità di prestazioni;
  6. tempi di attesa;
  7. misura dell'appropriatezza;
  8. misura dell'Outcome;
  9. realizzazione del Patient file;
  10. prestazioni farmaceutiche;
  11. pronto soccorso e sistema 118;
  12. assistenza residenziale e semiresidenziale;
  13. assistenza primaria e prestazioni domiciliari;
  14. misura dei costi del Ssn;
  15. assistenza sanitaria collettiva.

Le aree tematiche a cui sono riconducibili sono tre: classificazioni e codifiche, metodologie di analisi e contenuti informativi.
Il monitoraggio della rete di assistenza, dei costi, il sistema di integrazione delle informazioni sanitarie individuali, il monitoraggio dei Lea e dell’appropriatezza, della salute mentale, delle liste di attesa e il monitoraggio del ciclo di vita del farmaco e dell’impiego dei medicinali sono le finalità delle tre aree tematiche.
Ciascuna linea progettuale è stata sviluppata e realizzata da un gruppo di lavoro ristretto costituito da una Regione o Istituzione capogruppo, da una associata e da un gruppo di lavoro.

Il Patient file
Questo mattone, la cui linea progettuale è stata gestita dalla Regione Toscana (Capogruppo) e dalla Regione Sicilia (Associata), concorre alla realizzazione degli obiettivi del Nsis a breve termine, attraverso interventi mirati alla definizione delle caratteristiche di un’anagrafe sanitaria (dimensione Cittadino), degli operatori sanitari (dimensione Prescrittore) allo scopo di facilitare l’impiego indiretto dell’informazione clinica per fini epidemiologici, di controllo e sorveglianza.
A lungo termine, invece, attraverso la produzione di linee guida finalizzate a facilitare le Regioni nella pianificazione uniforme del Fascicolo sanitario personale (Fasp) (Ministero della salute 2007).
Il Fascicolo sanitario personale, considerato come un archivio collettivo, raccoglie e organizza tutte le informazioni cliniche di rilievo prodotte nel corso della vita (dalla nascita alla morte) in ogni accesso della persona alle strutture sanitarie, indipendentemente dalla loro collocazione sul territorio nazionale per rendere fruibili in rete agli operatori (autorizzati) e alla persona interessata in ogni momento.
Ovviamente il contenuto del fascicolo è significativamente condizionato dalla situazione clinica e conseguentemente dai problemi assistenziali presentati dal paziente, oltre che dal contesto assistenziale locale e dalle caratteristiche del percorso assistenziale.
Uno strumento così pensato e con queste finalità non può però prescindere da un sostanziale cambiamento delle caratteristiche e delle finalità della cartella clinica, che non può più essere vista come uno strumento funzionale al singolo professionista, ma al sistema sanitario intero, per permettere un’azione unitaria e sistematica da parte di tutti i professionisti coinvolti nell’assistenza e orientati da un piano di cura condiviso.
L’attribuzione di una funzione e un significato differenti alla cartella clinica sottende un diverso approccio sia sul piano culturale, ovvero una formazione mirata dei professionisti, sia sul piano operativo, dove la risposta assistenziale, per essere qualitativamente elevata, richiede integrazione, collaborazione, condivisione da parte di tutti i professionisti.
In questa direzione diventa pregnante anche l’impegno da parte del professionista infermiere, che deve saper coniugare l’esigenza di un linguaggio comune per la documentazione dell’assistenza infermieristica con le finalità specifiche del Patient file nello specifico e in senso più generale del Nuovo sistema informativo sanitario (Nsis).
 

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Bibliografia

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